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martedì, maggio 02, 2023

Guareschi e il giornalismo italiano

Guareschi e la sua eredità giornalistica : il suo impegno dovrebbe essere seguito dai giornalisti attuali !

1 maggio 2023

Oggi 115 anni nasceva Giovannino Guareschi, e questo articolo è un omaggio a questo grande scrittore, giornalista e umorista italiano, diventato famoso anche per aver creato i personaggi di Don Camillo e Peppone, poi trasportato in film conosciuti in tutto il mondo.

Il suo impegno politico era molto importante nella sua vita. Schiettamente monarchico si batté per questa idea con passione ed  era convinto che la monarchia fosse la forma di governo migliore per l'Italia e che solo un Re avrebbe potuto garantire stabilità e continuità al paese. 

Quando si svolse il referendum istituzionale, il 2 giugno 1946, sostenne la scelta monarchica e dopo gli esiti denunciò i brogli . Era convinto (come ancora oggi da molti italiani..) che il referendum fosse stato falsato e che la scelta repubblicana non fosse stata la scelta del popolo italiano. 

Anticomunista, conservatore, cattolico praticante, monarchico e fervente patriota, Guareschi polemizzò con la politica repubblicana, in contrapposizione alle idee prese dalla Democrazia Cristiana, e più in generale al conformismo nella società italiana, anticipando di alcuni anni talune critiche al Sessantotto. 

Guareschi criticò anche le innovazioni in campo religioso introdotte dal Concilio Vaticano II (difendendo la Messa in latino) e più in generale il progressismo religioso, difendendo la tradizione cattolica da quella che definì ironicamente "depacellizzazione".

Da grande umorista criticò egualmente la cultura del comunismo sovietico e quella dell'eccessivo consumismo capitalista americano. La fervente ironia ha reso Guareschi uno dei più lucidi critici del Pci, famosissime sono molte sue vignette, come "Obbedienza cieca, pronta, assoluta" per deride i militanti comunisti, cosiddetti «trinariciuti», e lo slogan: "Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no!". 

Ricordo che Re  Umberto II di Savoia dall'esilio lo insignì dell'onorificenza di Grand'Ufficiale della Corona d'Italia.

Le sue idee politiche ed il suo conflittuale rapporto con il potere costituito, in qualsiasi forma esso fosse rappresentato, non solo rappresentano un importante capitolo della storia politica italiana ma ancor oggi sono un esempio da seguire da tutti, soprattutto dai giornalisti attuali che evitano di criticare il potere o di porre domande scomode.

In un'epoca in cui i media sono controllati e strumentalizzati dal potere politico ed economico, la figura di Guareschi è  un monito per tutti coloro che credono nella libertà di espressione e nell'indipendenza del giornalismo.