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domenica, giugno 29, 2014

Costi di Monarchia e repubblica

I giornalisti italiani parlano dei costi della Monarchia britannica, ma non di quelli della repubblica italiana che sono superiori.

Clamoroso autogol dei giornalisti italiani (servi del regime repubblicano) che pur di attaccare la Monarchia mettono in evidenza il lieve aumento dei costi della Corona britannica, dimenticando però di fare un confronto con i costi della repubblica italiana che sono enormemente superiori.

I titoli relativi ai costi della Monarchia britannica, pubblicati dai giornali erano tutto un programma: "La monarchia costa sempre di più", "Monarchia, ma quanto ci costi?", "La monarchia costa cara" ....

Se è vero che la Monarchia inglese costa all'anno 45 milioni di euro, la repubblica italiana costa ben 231 milioni, 6 volte in più !
Mi chiedo con quale faccia tosta si possa considerare cifra intollerabile i costi della monarchia inglese e non quelli della repubblica italiana, che sono 6 volte più grandi...

Facendo il rapporto con la popolazione ogni cittadino italiano (neonati inclusi) spende ogni anno 3,8 euro per il mantenimento del Quirinale, contro i 70 centesimi di euro che gli inglesi spendono per Buckingham Palace. In realtà scenderebbero a 30 centesimi se si considera i 134 milioni di cittadini del Commonwealth, che riconoscono la Regina come Capo di Stato.

Inoltre si deve tener conto che tutte le voci di spesa della Monarchia sono scrupolosamente documentati, mentre non c'è altrettanto rigore e chiarezza nei costi  della repubblica italiana.
Si sa tutto come sono utilizzati i soldi per la Monarchia britannica, viaggi, restauro delle residenze, arredamenti, tappezzerie, mobilio, addirittura il consumo di gas ed elettricità ...
Top secret invece per le spese di Napolitano &Company che ripeto sono 6 volte più grande !
Come sono spesi i denari pubblici per il Quirinale? E le altre residenza?
Come Napolitano usa i soldi dei contribuenti? Quanti viaggi ha fatto in aereo o in treno ?
Con quali criteri sono state scelte le migliaia di persona che lavorano al Quirinale? ....

Secondo gli ultimi dati ufficiali, per la Famiglia Reale sono stati spesi nell'ultimo anno fiscale 35,7 milioni di sterline (circa 45 milioni di euro), quasi 2 milioni di sterline in più rispetto all'anno precedente.
Tra le voci più controverse la ristrutturazione degli appartamenti di Kensington Palace dove risiedono William e Kate, che ha contribuito in maniera decisiva all'aumento della spesa totale.
E il Quirinale ....?
Il principe Carlo, per recarsi con un volo privato ai funerali di Nelson Mandela, ha speso 246.160 sterline.
Quanto è costato il viaggio in SudAfrica della Boldrini con il suo fidanzato ...? 
Intanto Sua Maestà Elisabetta II ha tagliato: meno trasferte (da 4,5 del 2012 a 4,2 milioni di sterline nel 2013), meno ricevimenti e meno feste.
Quanto costano ai poveri italiani i ricevimenti di Napolitano ...? Sono aumentati?

In Italia le notizie relative alla monarchia ( in particolare quelle su Casa Savoia) sono sempre modificate ad arte, ci sono sempre aggettivi e forzature che servono a convincere il lettore a farsi un'idea distorta della monarchia e di nascondere le vergogne della repubblica italiana.
Il livore nei confronti della monarchia ha reso cechi i giornalisti, o meglio per mantenere i posti di privilegio e per servilismo verso chi comanda, sono dei semplici servi del regime, venditori di fumo e falsità sulle quali si fonda la repubblica italiana.

In Italia la malformazione congenita del giornalismo italiano ha trasformato l'Italia in un Paese semilibero per l'informazione.

Nonostante i costi i sudditi non si arrabbiano se ogni anno devono pagare meno di una tazzina di caffè, anzi gli inglesi restano fedeli alla Monarchia che la amano e la rispettano profondamente.

Cari inglesi continuate a tenervi la Monarchia, in confronto noi italiani spendiamo di più per non avere nulla.  Anzi la repubblica italiana è un fallimento !




domenica, aprile 27, 2014

Re di Spagna al Quirinale

Re Juan Carlos di Spagna incontra Napolitano al Quirinale

26 aprile 2014

Sua Maestà il Re Juan Carlos di Spagna e la Regina Sofia sono arrivati a Roma per partecipare alla cerimonia di canonizzazione di Papa Giovanni XXIII e di Papa Giovanni Paolo II.

La solenne cerimonia sarà celebrata da 2 Papi, Ratzinger e da Francesco I in piazza San Pietro, in Vaticano .


Sua Maestà il Re Juan Carlos di Spagna è stato ricevuto dal Capo di Stato italiano Napolitano al Quirinale.




giovedì, aprile 03, 2014

Regina Elisabetta a Roma

Sua Maestà la Regina Elisabetta II a Roma incontra il Papa e Napolitano

3 aprile 2014

Breve visita della Regina Elisabetta II e del Principe Filippo a Roma : un incontro con Papa Francesco I e un pranzo col presidente della repubblica italiana al Quirinale.

L’aereo della Regina è atterrato all’aeroporto di Ciampino pochi minuti dopo le 12.30.
Al Quirinale Sua Maestà la Regina Elisabetta II è stata accolta nel cortile d’onore dal capo dello Stato Napolitano, dove sono stati presentati gli onori militari e poi sono stati suonati gli inni nazionali di Gran Bretagna e Italia. La bandiera britannica, l'Union Jack, è stata issata sul torrino del Quirinale.

Proprio Napolitano aveva invitato in Italia Elisabetta e il suo consorte già l’anno scorso, ma il viaggio fu cancellato all’ultimo minuto per una indisposizione della sovrana.

Lasciato il Quirinale,la Regina si è recata in Vaticano per la sua 4° visita ufficiale
E' la settima volta che la Regina Elisabetta incontra un Papa, anche se il suo primo incontro avvenne nel 1951, quando da principessa incontrò Pio XII.
Dal giorno dell’incoronazione, il 2 giugno 1953, la sovrana britannica ha incontrato 4 Pontefici : Giovanni XXIII, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI e quindi Francesco.


Per l’incontro con il Pontefice, considerata la natura informale della visita, una portavoce di Buckingham Palace aveva comunicato che la Regina non avrebbe indossato un abito nero e la mantella.

Durante l'udienza privata col Santo Padre, durato circa 30 minuti, la Regina Elisabetta II ha ricevuto dal Pontefice anche un dono (una sfera lapislazzuli sormontato da una croce d'argento) per "Sua Altezza Reale il Principe George di Cambridge", figlio del principe William e della moglie Catherine Middleton.
A Elisabetta II, invece, il Papa ha donato un’antica pergamena, risalente al maggio 1679, con un messaggio «Urbi et Orbi» del cardinale Cesare Facchinetti.
 Al principe Filippo il Papa ha regalato 3 medaglie del pontificato, una in oro, una in argento, una in bronzo. “È l’unica medaglia d’oro che abbia mai vinto”, ha quindi scherzato il duca di Edimburgo.

A sua volta la Regina Elisabetta II ha donato al Papa un cesto con i prodotti orticoli delle sue tenute reali.

La Regina ha dichiarato che quella a Roma è una visita molto "sentita", e si è detta "deliziata" di poter tornare nella Capitale. Roma dovrebbe essere l'unico viaggio all'estero che i Reali inglesi hanno in programma per il 2014, se si esclude la visita-lampo in Normandia organizzata in giugno per il settantesimo anniversario del celebre sbarco.

 L'aereo privato dei reali britannici è decollato dall'aeroporto di Ciampino poco dopo le 16.30.

VIDEO

mercoledì, maggio 01, 2013

Il popolo festeggia il nuovo Re

OLANDA: IL POPOLO IN FESTA PER IL NUOVO RE

30 aprile 2013

Il nuovo Re d’Olanda, Guglielmo Alessandro succede a sua madre Beatrice e diventa il più giovane sovrano d'Europe.

Vedere le immagini della Piazza Dam, sotto al Palazzo Reale, colma di migliaia di olandesi vestiti del colore nazionale arancione (in omaggio alla Dinastia degli Orange-Nassau) ci dimostrano quanto la Monarchia sia popolare e conferma la validità e modernità dell’Istituzione Monarchica.

Maxima, Beatrice, Guglielmo, piazza Dam

Viene spontaneo fare il paragone tra il ricambio del Capo di Stato in Olanda e il rinnovo del settennato del presidente Napolitano.

Qualche giorno fa, per il secondo giuramento di Napolitano, Roma era semi deserta, dove le uniche persone davanti al Quirinale erano le Forze dell’Ordine.

Insomma da una parte la continuità istituzionale e il rinnovamento della Monarchia, che diventa essenziale quando un Paese si trova in momenti di crisi morale e politica, dall'altra la repubblica dove il ricambio del capo di stato è solo fonte di tensioni tra le forze politiche e di divisioni tra gli italiani.

Il Re trae il proprio potere direttamente dalla Legge e dalla Storia, garantendo così la continuità dello Stato, al di là delle vicissitudini politiche!
Il presidente è imposto dai partiti e il popolo non può festeggiare un capo di stato che appartiene alla partitocrazia.

La repubblica italiana è vecchia e per disperazione i partiti hanno scelto come "nuovo presidente" un quasi novantenne ...
Le Monarchie ringiovaniscono e il popolo festeggia il nuovo Re.

domenica, aprile 21, 2013

Repubblica chiusa nel bunker

Napolitano rieletto dalla partitocrazia 
La repubblica teme la fine
e si chiude nel bunker

E' la prima volta che un presidente uscente rimane al Quirinale.
Giorgio Napolitano è stato eletto a grande maggioranza al sesto scrutinio dal PD, PdL, Lista civica di Monti e persino dalla Lega Nord. Un esito inaspettato e imprevedibile dopo lo stallo politico-istituzionale in seguito ai primi 5 scrutini.
Lacerato dalle divisioni interne il PD ha trascinato il Parlamento in una situazione di stallo, qualsiasi altro nome diverso da Napolitano, molto probabilmente, sarebbe stato bruciato come Marini e Prodi.

Il segretario dimissionario del Partito democratico (Bersani) si era addirittura rivolto a Napolitano in ginocchio, per chiedergli il bis al Quirinale : «Presidente, ci aspettiamo che lei ce le canti e ci dica che siamo tutti colpevoli perché ce lo meritiamo. Avrebbe pienamente ragione, lo sappiamo bene. Ma, premesso questo, adesso la preghiamo di fare un altro passo di generosità e di voler riconsiderare la sua indisponibilità a una nuova candidatura. Le domandiamo insomma di restare, l’Italia ha ancora bisogno di lei, un bisogno assoluto…».
corriere

Qualcuno parla di “vittoria di Berlusconi” ma è però affrettato e propagandistico. Sicuramente lo sconfitto è il PD, ma nessuno ha vinto, anzi tutti hanno perso, compreso il Movimento 5 Stelle che ha scaricato la sua frustrazione con deliranti accuse di “golpe” e con tentativi sbiaditi di marce su Roma che lasciano ampi dubbi sulla sua credibilità.
Tra parentesi non capisco per quale motivo il M5S abbia sostenuto con tanto vigore Rodotà, anche lui una persona della Casta e che nel passato criticò duramente lo stesso Grillo.

La rielezione di Napolitano è la sconfitta della repubblica, del Parlamento e dei partiti
La repubblica teme la fine e si chiude nel bunker
repubblica nel bunker
Dopo il governo monti - voluto da napolitano -, dopo i 10 saggi - voluti da napolitano-, la riproposizione di Napolitano sancisce il fatto che in Italia si è instaurata una repubblica presidenziale di fatto, quasi sprezzante nei confronti della costituzione, visto che il presidenzialismo non è previsto dalla carta.

Dalle elezioni del presidente della repubblica viene al pettine il nodo più importante della repubblica: l’impossibilità che i partiti, con storie diverse, ambizioni diverse, percorsi persino distanti e antagonisti, possano mettersi d'accordo nel trovare un capo di stato super partes.
Le convulsioni di questi giorni rappresentano il fallimento strutturale della repubblica, che appunto si basa sulla presunzione che un presidente possa rappresentare l'Unità del Paese.

Lo stesso Napolitano pochi mese fa aveva messo in evidenza i rischi per la democrazia di un suo secondo mandato. Riporto il testo di una lettera scritta da lui al quotidiano “Pubblico” il 28 settembre 2012:
“Caro direttore, Le scrivo per sgomberare – spero definitivamente – il campo da ogni ipotesi di ‘Napolitano bis’. Non è solo un problema di indisponibilità personale, facilmente intuibile, da me ribadita più volte pubblicamente. La mia è soprattutto una ferma e insuperabile contrarietà che deriva dal profondo convincimento istituzionale che il mandato (già di lunga durata) di Presidente della Repubblica, proprio per il suo carattere di massima garanzia costituzionale, non si presti a un rinnovo comunque motivato. Né tantomeno a una qualche anomala proroga.”.

Anche Ciampi disse :
"Il rinnovo di un mandato lungo, quale è quello settennale, mal si confà alle caratteristiche proprie della forma repubblicana del nostro Stato."
Dichiarazione del Presidente Ciampi in merito ad un rinnovo del mandato

Visto che "A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca", ho l'impressione che Napolitano abbia accettato di fare il bis anche per cercare di salvare il suo partito, che in effetti è allo sbando.

Se è esagerato sostenere che ci sia stato un golpe, certamente la rielezione di Napolitano è il tentativo da parte del regime di difendere lo status quo, l’accordo fra Berlusconi, Monti e Bersani rivela quanto sia vero che i partiti si mettono sempre d'accordo per spartirsi il potere, e certifica il sistema oligarchico della repubblica e il comatoso delirio di onnipotenza dei partiti.

martedì, aprile 09, 2013

Compromesso presidenziale

Il Compromesso presidenziale per eleggere il presidente della repubblica

Per salvare la repubblica - una oligarchia in collasso che ci sta portando verso la rovina - Napolitano cerca di normalizzare la situazione politica e neutralizzare le elezioni che hanno travolto l'assetto politico.

Per dare una mano al partito nel quale ha fatto carriera politica, inizialmente Napolitano aveva dato a Bersani il compito di formare il nuovo governo - e questo anche se dalle consultazioni era palese che il tentativo era destinato a fallire - poi per tentare di uscire dallo stallo politico che si era venuto a creare dopo il fallimento di Bersani, ha affidato a due commissioni di 10 saggi il compito di stabilire l'agenda politica del prossimo governo.

compromesso presidenziale

A parte il fatto che nella lista dei saggi ci sono persone che appartengono alla nomenklatura che ha affossato il Paese, e che la mossa di Napolitano è una minaccia per la democrazia (vedi golpe presidenziale) in quanto i partiti di fatto sono commissariati e il Parla­mento congelato, Napolitano aveva preso questa inedita strada per prendere un pò di tempo affinché il bipolarismo "PdL + PD" potesse ricompattarsi.

Adesso Napolitano,da abile politico, sfrutta il convegno dedicato a Chiaromonte, un altro suo compagno di partito, per evocare il compromesso storico del 1976 tra DC e PCI con la chiara intenzione di spingere il PDL e PD verso un nuovo compromesso.

Sa da un lato Napolitano sollecita le forze politiche affinché trovino un punto di incontro su un governo che affronti le emergenze del Paese, il vero motivo è quello di spingere il PdL e PD a mettersi d'accordo per trovare il nuovo presidente della repubblica.

D'altronde non solo la nascita del nuovo governo dipende dall'intesa sul prossimo Presidente della repubblica ma addirittura l'impossibilità di risolvere il problema del Governo e del Quirinale spacca la politica.

Questa fortissima correlazione tra governo e quirinale dimostra quanto sia davvero impossibile che il presidente della repubblica possa essere un superpartes, una persone di garanzia.

Se davvero fosse così l'elezione del presidente della repubblica non dovrebbe influenzare la formazione del nuovo governo

E' patetico vedere come i partiti cerchino di nascondere questa scomoda verità.

Se si vuole davvero che il capo di stato non abbia legami con la politica, allora l'unico modo è quello di avere al Quirinale un Re, che trae il proprio potere direttamente dalla Legge e dalla Storia e non dai voti dei partiti.

Perché non risolviamo alla radice il problema del Quirinale, sostituendo la repubblica con la Monarchia?


martedì, aprile 02, 2013

La roulette della repubblica

Per uscire dal caos nel quale è caduta la repubblica, Napolitano dilata i suoi poteri e spinge il Parlamento a votare il nuovo presidente prima della nascita del nuovo governo.
Ma il golpe presidenziale di Napolitano, che congela il Parlamento e sottopone i partiti alla sua volontà, invece complica le elezioni del prossimo presidente.
Chi sarà eletto? Cosa farà?
Quali sono i poteri del Presidente della repubblica?
Qual'è il confine tra partiti e il Quirinale ?

roulette della repubblica
Napolitano ha affidato a 10 saggi(?!) il compito di stabilire l'agenda politica del prossimo governo, affinché l'Italia sia in perfetta sintonia con l'ordine supremo della Commissione europea di rispettare la stabilità economica, con la quale l'elitè europea può pronunciarsi sui bilanci nazionali della zona euro.

Si è anche saputo di una telefonata tra Napolitano e il presidente BCE Mario Draghi per "approfondire la situazione politica". Questo colloquio è un chiaro sintomo del panico che circola nei palazzi del potere repubblicano e di quanto l'Italia sia succube ai poteri burocratici-finanziari europei.

Il presidente Napolitano ha ancora una volta chiarito che il fondamento ultimo della politica del nostro Paese è rappresentato dagli interessi e dalla volontà della Commissione Europea e della BCE.
L'Italia è diventata la provincia dell'UE, una colonia della BCE....

Diciamo anche che nell’elenco dei saggi compaiono cariatidi in politica da decenni e dinosauri della burocrazia del regime repubblicano. La lista dei saggi è una perfetta fotografia della classe dirigente e incompetente che ha affossato il Paese.

I motivi che hanno spinto Napolitano a istituire due commissioni di saggi sono due : il primo sorge dalla preoccupazione di tranquillizzare l'UE e i mercati finanziari-internazionali (e questo gli ha impedito di dimettersi), l'altro è legato all'elezione del nuovo presidente.

La scelta del nuovo inquilino del Quirinale è davvero un serio problema, quasi irrisolvibile, che sta devastando gli equilibri e i palazzi dei poteri.
Il regime è terrorizzato dal fatto che le elezioni del prossimo presidente della repubblica si trasformi in un Vietnam, e ci sono tutti i presupposti perché succeda proprio così, tutti i partiti vogliono occupare il Quirinale, tutti vogliono piazzare al Colle uno di loro.
Ecco allora che Napolitano ha deciso di prendere tempo affinché i partiti si mettano d'accordo per scegliere il nuovo capo di Stato.
Bersani aveva complicato tutto: aveva conquistato le presidenze del Senato e della Camera, sino a ieri e senza i numeri necessari, voleva conquistare Palazzo Chigi, e pretendeva pure piazzare uno di sinistra al Quirinale.  Una mossa eccessiva che ha scatenato la reazione degli altri partiti.

Oltre alla mancanza di stima reciproca tra i partiti è proprio la scelta del nuovo presidente della repubblica che blocca il malfunzionamento della repubblica, è diventata solo terreno di polemica e battaglia, il Parlamento è fermo, i partiti litigano più di prima, il nuovo Governo ancora non esiste.

Per uscire dal caos nel quale è caduta la repubblica, la strategia di Napolitano è quella di approfittare dello stallo politico e di dilatare i suoi poteri per forzare il Parlamento a scegliere il nuovo presidente prima della nascita del nuovo governo.

La pessima classe politica e il risultato elettorale hanno creato i presupposti perché si arrivasse a questo caos istituzionale e politico, ma il responsabile di questo scempio è anche il presidente dello repubblica Giorgio Napolitano che, oltre che consegnare il Paese nelle mani delle organismi burocratici e finanziari sovranazionali, compie un golpe presidenziale e complica ulteriormente la situazione.

L'inedito esperimento istituzionale di Napolitano, che di fatto commissiona i partiti, congela il Parlamento, rende quasi inutile le elezioni, non fa altro che buttare benzina sul fuoco, perché chiarisce bene quanto può essere potente e pericoloso il presidente della repubblica, quanto lo scontro tra presidente e parlamento può essere aspro .

D'altronde la scelta del presidente della Repubblica non è mai stata un’operazione tranquilla, basta ricordare il succedersi delle tante votazioni a vuoto.
Anche Napolitano è stato eletto soltanto al 4° scrutinio, allorché fu sufficiente la maggioranza semplice. Fu eletto solo dalla sinistra che riuscì a portarlo sul Colle.
Adesso quando le Camere in seduta comune inizieranno a votare il nuovo presidente (15 aprile) sarà ancora più difficile.
Innanzitutto c'è l'agonia dei partiti, sempre più lontani dagli italiani, che non riescono a dialogare tra loro, poi le ultime elezioni che non hanno indicato un vincitore e che hanno modificato i già deboli equilibri.
Altro fattore è l'arrivo in Parlamento di una nuova forza politica anti sistema, il Movimento 5 Stelle, che ha l’obiettivo dichiarato di affossare la Casta (la casta è sinonimo di regime repubblicano...)

L'aspetto che complica definitivamente la scelta del presidente è che negli ultimi anni i poteri del Quirinale si sono dilatati di continuo, tanto che la repubblica parlamentare ha acquistato tratti tipici delle repubbliche presidenziali.

Un esempio è la cosiddetta "moral suasion", la capacità di persuasione che avrebbe il presidente ad un altro potere, ossia l’emanazione degli atti normativi del governo che hanno validità soltanto se vengono firmate anche dal capo dello Stato.
Beh la "moral suasion" è solo un termine altisonante e affascinante usato ad arte per nascondere il fatto che che il presidente della repubblica non è al di sopra delle parti, non è una persona esterna alla classe politica, ma fa politica e vive di politica.
Il presidente della repubblica invece che garante è un governante, il presidente può addirittura paralizzare l’azione del governo e sottoporlo alla propria volontà senza neanche violare norma costituzionale. (vedi i 10 saggi e il governo Monti...)

Capisco che ci debba essere rispetto verso il Capo di Stato, ma davanti a decisioni irrituali e abnormi, come quelle compiute da Napolitano, perché i giornalisti principali continuano ad osannarlo?
Dov'è finito il vero giornalismo, dove sono i costituzionalisti indipendenti ?
Possibile che non ci sia nulla di anomalo in quello che sta succedendo ?
A nessuno viene il dubbio che la sovranità popolare non conti proprio nulla?

Tutti si affannano a cercare un nuovo presidente della repubblica imparziale, che non abbia legami con la casta partitica
E' una fatica inutile, in una repubblica è impossibile avere un capo di stato che possa avere queste virtù.

I repubblicani devono essere un pò masochisti: vogliono come capo di stato un presidente della repubblica che sia superpartes, e poi sono i partiti a votarlo; per loro le elezione del presidente dovrebbe essere una festa, invece ogni volta è solo fonte di preoccupazione e guerra;  vorrebbero un presidente che sia di tutti gli italiani e poi proprio perché è eletto dai partiti c'è chi vince e chi perde.

Ma allora non sarebbe meglio un Re che, proprio perché non eletto e non fa parte della politica, è davvero il capo di stato di tutti gli italiani?
Ma allora non è meglio la Monarchia che tra l'altro ci evita, ogni 7 anni, di litigare per scegliere per forza un politico, che poi crea problemi e divide gli italiani?


Invece di affidarsi a 10 pseudo saggi, una cosa saggia sarebbe quella di scegliere un capo dello Stato che non provenga davvero dalle casta dei partiti che non sia corresponsabile dello scempio creato da questa repubblica:  un RE che difendi la Patria e non gli organismi sovranazionali! 

lunedì, aprile 01, 2013

Il golpe presidenziale

Per tenere fede alle promesse fatte dal suo governo (Monti) all’UE e alle Banche, Napolitano ha nominato due commissioni di "saggi". 



Dopo i tecnici, 
i saggi : 
un Golpe presidenziale?


Dopo un mese dalle elezioni il governo non c'è ancora e la lotta per conquistare il Quirinale è sempre più violenta.

Nei partiti c’è un gioco delle parti dove ognuno si preoccupa di non danneggiare il proprio partito.
Il PD non può fare il governo con il PdL perché c’è Berlusconi considerato il male assoluto.
Grillo non può appoggiare il governo Bersani perché il PD è il partito che più degli altri difende la casta e che impedisce qualsiasi cambiamento.
Berlusconi, se da un lato si dimostra essere più pragmatico, la sua disponibilità a collaborare con il PD serve soprattutto per spaccare la sinistra.
Insomma si continua a girare intorno ai problemi degli italiani senza affrontarli.

I principali vincoli che limitano la Politica e il Paese - e più in genere la Democrazia - sono la perdita di sovranità e le cambiali in bianco che nel 2012 Monti, Bersani ed Alfano hanno firmato con l'Europa che impegnano l’Italia ad un’assurda austerità che non offre prospettive. (Fiscal compact, pareggio di bilancio in Costituzione, spending review).

Napolitano, preso atto che dai risultati delle urne è impossibile costituire un nuovo governo, per tenere fede alla promessa fatta all’UE e alle Banche dal suo governo (Monti) ha deciso di nominare due commissioni di "saggi".

La mossa di Napolitano se da un lato è patetica, dall'altro è una vera minaccia per la democrazia e per il nostro Paese.
Patetica perché è come una foglia di fico che serve per nascondere l’incapacità della classe politica alla quale Napolitano appartiene.
E poi per quali motivo queste persone sarebbero sagge? E quali sono i criteri per scegliere questi saggi? Sarebbe interessante conoscere il curriculum di queste persone ...

Minaccia perché in questo modo i partiti sono commissariati, il Parla­mento è congelato, e tutto il pote­re va alle due commissioni di saggi che stenderanno propo­ste che dovranno essere condi­vise dalle forze politiche.

Napolitano ha definito due commissioni su proposte programmatiche in materia istituzionale e in materia economico-sociale ed europea.
Ecco che casca l’asino! Il fatto che Napolitano abbia usato il termine “europea” toglie qualsiasi dubbio sul fatto che la mossa serve per tranquillizzare l’UE.
Guarda caso l'unica forza esclusa dalle commissioni è il M5S, cioè l'unico partito che critica l'UE e l'Euro...

Con il governo dei tecnici e le commissioni dei saggi, il presidente della repubblica non solo è corresponsabile della classe politica (cosa banale visto che Napolitano non ha fatto altro che fare politica...), ma addirittura vuole bloccare ogni cambiamento, neutralizzare le elezioni che hanno travolto l'assetto politico, ha l'obiettivo di spingere il Parlamento a formare il prossimo governo che sia conforme ai diktat della UE, cioè che si limiti a svolgere ordinaria amministrazione di regole e decisioni già prese altrove in sede europea.
Nel frattempo napolitano si è subito affrettato a continuare a rendere operativo il governo Monti dimissionario, da lui creato nel 2011.

Napolitano sta cercando di realizzare quello che i poteri burocratici-finanziari europei intendono per democrazia: le nazioni devono sparire e i governi devono solo ratificare ed amministrare le regole decise dagli organismi sovranazionali (UE e Banche)

La nomina di due commissioni di "saggi" da parte del presidente della repubblica suscita inquietanti domande e perplessità:
  • Napolitano può svolgere azioni politiche così forti come quelle intraprese recentemente o piuttosto ha violato la costituzione?
  • Abbiamo una repubblica presidenziale senza saperlo?
  • Può nascere un governo del Presidente se dalle consultazioni con i partiti si è verificato che in Parlamento non esiste una maggioranza ?
  • E' consentito che il presidente possa formare un comitato di saggi che vincola l'agenda politica del prossimo governo?
  • L'operato di Napolitano non è in forte contraddizione con l'idea che il presidente della repubblica debba comportarsi come un "silenzioso notaio"?
  • Perché tacciono i costituzionalisti ?

sabato, marzo 30, 2013

La repubblica ha svenduto la sovranità

La repubblica ha svenduto la nostra sovranità.

I drammatici avvenimenti che assistiamo è la conseguenza della rinuncia alla sovranità monetaria e nazionale da parte della repubblica.

Lasciando da parte il complesso percorso storico attraverso il quale la repubblica è riuscita ad imporsi (nata con dei brogli dopo una guerra persa, dominata fin dall'inizio dalla partitocrazia, caratterizzata da corruzione e incapacità....) ci sono alcuni passaggi più recenti che ci hanno portato verso la perdita di sovranità: il Trattato di Maastricht e il passaggio dalla Lira all'Euro, l'ultimo tassello è la nomina a capo del governo di Monti da parte di Napolitano.

Prima la casta dei partiti ha votato il Trattato di Maastricht (1992), che di fatto trasforma la Costituzione in un orpello agli organi sovranazionale (UE, BCE, FMI) e apre la strada alla perdita di sovranità.
Il Trattato di Maastricht modifica la nostra Costituzione, sovrapponendole degli impegni internazionali e sottoponendo l'Italia ad una dittatura monetarista al servizio degli interessi delle banche.
L'Italia rinuncia alla sovranità monetaria nazionale per trasferirla alla Banca Centrale Europea (BCE) e la Lira è convertita in Euro.
Inoltre questi cruciali passaggi sono avvenuti senza il coinvolgimento del popolo, senza referendum.
In questa maniera la repubblica ha tradito sia la costituzione sia il popolo.

Gli ultimi momenti della perdita di sovranità sono legati a quando la classe politica cede alle pressioni internazionali e allo spread (Berlusconi si dimette) e quando il presidente della repubblica nomina a capo del governo una persona che fa parte di organismi sovranazionale (UE, Club Bilderberger).  Come se non bastasse  il presidente della repubblica premia Monti senatore a vita ...

Il governo tecnico voluto dal presidente Napolitano è il frutto finale della perdita di sovranità, Monti più che un premier è stato l'esecutore delle disposizioni ordinate dalla nomenklatura dell'UE.
Monti si è quasi esclusivamente impegnato a realizzare una serie di misure economiche (era quello che gli avevano ordinato), come il Fiscal Compact, il MES, il pareggio del bilancio pubblico. Tutti questi obiettivi sono stati ottenuti con una miriade di tasse e con l'austerità che hanno impoverito gli italiani, non certo la classe politica e le spese dello stato repubblicano.

Anche il caso dei marò è una conferma della perdita di sovranità nazionale, non è una vicenda contingente causata da errori del governo. 
Uno stato che perde la sua sovranità diventa una colonia o uno stato di serie B che deve subire i diktat di altre nazioni o organismi più forti, e nello scacchiere internazionale conta ben poco.

D'altronde un primo ministro non eletto dal popolo e che raggiunge questa carica solo perché appartiene ad organismi sovranazionali, non può difendere gli interessi nazionali.

Il regime repubblicano, nelle mani di una classe politica inetta, ha impoverito, svenduto e umiliato l'Italia .
Dobbiamo liberarci di questa repubblichetta da operetta che rovina l'Italia, l'Italia deve ritornare ad essere la Patria degli Italiani.

Solo con un Nuovo Risorgimento potremo riconquistare la Sovranità politica e monetaria.



venerdì, marzo 29, 2013

Marò abbandonati dallo stato

Noi italiani siamo soli, come lo sono i nostri due poveri marò, perché la repubblica è succube di organismi sovranazionali che ha sacrificato l'Italia sull'altare dell'euro.

Le dimissioni del ministro Terzi, le sue accuse su Monti per aver ordinato la riconsegna all’India dei 2 marò, la lite tra i due ministri (Terzi e Di Paola), la debole e non convincente replica del primo ministro, hanno ulteriormente “sputtanato” la repubblica italiana a livello internazionale.

Terzi ha detto : "Mi dimetto per salvaguardare l’onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana". “Ero contrario al loro ritorno in India, ma la mia voce è stata inascoltata”. “Non posso più far parte di questo governo”.


Nel suo intervento Monti ha detto che "Niente di quello che ha (Terzi) detto è vero" e come se non bastasse ha aggiunto che “questo esecutivo non vede l’ora di essere sollevato dall’incarico”.
Povero Monti, ha capito che da salvatore della patria (?!) è diventato il capo di un governo fallimentare...

Senza dubbio ci troviamo di fronte ad un disastro politico - governativo e istituzionale che non ha precedente, e si ha il diritto di mettere in stato d’accusa questo governo di pseudo tecnici, che si è dimostrato di essere incompetente e di aver fatto gli interessi delle banche, ed i partiti che lo hanno appoggiato.

Ho aggiunto il termine istituzionale non a caso perché è stato proprio Napolitano ad aver voluto sostituire Berlusconi con Monti, che poi lo ha addirittura nominato senatore a vita.
Questa doppia nomina a Monti da parte del presidente della repubblica è molto significativa, e perciò il governo monti è stato di fatto il governo del presidente, il governo monti-napolitano.

A questo punto è chiaro che i pessimi risultati ottenuti dal governo Monti sono soprattutto una scottante sconfitta di napolitano, il quale immagino si sta pentendo delle scelte compiute.

Secondo me il "professore bocconiano" non meritava la nomina senatoriale perpetua, e in ogni caso la nomina è avvenuta in modo frettolosa. Ho la sensazione che napolitano abbia voluto premiare monti perché lo considerava il salvatore della patria (?) o perché voleva in questa maniera ringraziarsi le elité di Bruxelles (o il club Bilderberg al quale monti appartiene?)

Invece di salvare l’Italia il governo Monti-Napolitano ha dimostrato di essere portatore di interessi esterni e delle banche che nulla hanno a che fare con l’interesse nazionale.

Come mai siamo arrivati a questa paradossale situazione ?
Un regime oligarchico corrotto e incapace (come è la repubblica italiana) è la preda preferita da parte di organismi sovranazionali, come l'UE.
Ormai la repubblica ha sacrificato l'Italia sull'altare dell'euro, della BCE, dove le "riforme strutturali" e le tasse sono il sangue da offrire all'UE, che ormai si è trasformata in una dittatura.

In fondo Noi italiani siamo soli, come lo sono i nostri due poveri marò, che sono tornati in India sbertucciati perché abbandonati dallo stato repubblicano, che appunto non difende più gli Italiani.

La repubblica non tutela gli interessi degli Italiani !
W la Patria
W L’Italia
W Le nostre FF.AA.

martedì, ottobre 23, 2012

Napolitano dalla Regina Beatrice

Paesi Bassi: Napolitano incontra la Regina Beatrice

23 ottobre 2012

Da oggi e fino al 25 ottobre il presidente della repubblica italiana, Giorgio Napolitano, sarà in viaggio nei Paesi Bassi, accompagnato dal Sottosegretario agli Esteri Marta Dassù.

Il Capo dello Stato Italiano è stato invitato dalla Regina Beatrice che lo ha accolto al Palazzo Reale Noordeinde dell'Aja

La Regina Beatrice ha offerto in serata il pranzo di Stato al quale era presente Sua Altezza Reale il Principe Guglielmo Alessandro di Orange e la Principessa Margherita (sorella della regina Beatrice).


Nel pomeriggio Napolitano ha incontrato la comunità italiana in Olanda dicendo che "L'Italia ha compiuto scelte difficili e severe, che nessuno può disconoscere, e che ci hanno portato a dare un contributo decisivo alla costruzione dell'Europa per il superamento della fase critica ed il rilancio dell'economia".

Domani è previsto un incontro anche con il premier Rutte, che in queste ore è impegnato in consultazioni per la formazione di un nuovo governo di coalizione.

In programma colloqui anche con i presidenti di Camera e Senato. Nel pomeriggio, visita al Centro dell'Agenzia spaziale europea.

LINK
taliaanse president bij Beatrix

mercoledì, settembre 26, 2012

Napolitano e la corruzione

Napolitano si indigna contro la corruzione, ma quando era parlamentare europeo a bruxelles....  

Dopo la bufera che ha travolto la Regione Lazio, (non certo un episodio isolato in questa repubblica che sembra si fondi sempre di più sulla corruzione), il presidente della repubblica, napolitano non è più riuscito a nascondere la sua indignazione.

Durante il tradizionale incontro con gli studenti al Quirinale in occasione dell'apertura dell'anno scolastico, ha dichiarato :
"La cronaca ci ha rivelato come nel disprezzo della legalità si moltiplichino malversazioni e fenomeni di corruzione inimmaginabili e vergognosi". "Questo non è accettabile".
"Chi si preoccupa dell'antipolitica, deve saper risanare in profondità la politica".

Il capo di Stato rivolto ai giovani italiani ha anche detto: "il valore della legalità  è fondamentale e va praticato tutti i giorni, anche nel nostro piccolo mondo quotidiano".

Non possiamo che essere d'accordo con quello che ha detto napolitano.

Visto che, giustamente, napolitano ha affermato che la legalità deve essere praticata tutti i giorni, penso sia giusto ricordare un curioso episodio di napolitano.
Quando napolitano era europarlamentare diessino, fu pizzicato da una troupe di Rtl all’aeroporto di Bruxelles, appena sbarcato dal volo TV 703, partito da Roma, della Virgin Express, una di quelle compagnie con cui si vola a basso prezzo.

Nel servizio di Rtl un giornalista dice a napolitano: «Per il volo di sola andata da Roma a Bruxelles, Lei ( Napolitano ) riceve un rimborso di circa 800 euro. La sera prima abbiamo guardato su Internet quanto costava quel volo: il prezzo, incluse tasse aeroportuali, era meno di 90 euro. Tirate le somme, il parlamentare con un solo volo ha avuto un guadagno netto superiore a 700 euro, soldi che entrano puliti nelle sue tasche». 

Napolitano, per scrollarsi di dosso il giornalista della Rt1 che lo tallonava, allunga il passo.
"I questori sono incaricati di fornire una risposta" alza la voce in inglese.
«Ma sono quattrini dei contribuenti» gli ribatte l’inseguitore.
"Io rispondo solo ai contribuenti italiani" risponde Napolitano.

Per liberarsi dal giornalista, Napolitano minaccia di chiamare la polizia.

VIDEO
 



sabato, giugno 02, 2012

No 2 giugno

Dopo il sisma che ha devastato alcune terre emiliane, molti hanno chiesto di sospendere la parata per la festa della repubblica del 2 giugno, sostenendo che i fondi destinati a questa festa dovrebbero essere dirottati a soccorrere i terremotati e non alle parate militari.

Il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha risposto che la sfilata delle forze armate si farà, costi quello che costi, e per accontentare chi ha chiesto la cancellazione, ha aggiunto che però sarà sobria.

A parte la battuta che fare la parata del 2 giugno e dedicarla ai terremotati è come andare al ristorante per aiutare i bambini che muoiono di fame, si deve sapere che i soldi per l’evento ai Fori Imperiali sono già stati stanziati e spesi e quindi la cancellazione della parata non aiuterebbe i terremotati.


Riporte alcune polemiche dei partiti.
L'IDV e la Lega avevano già annunciato che non avrebbero preso parte alle celebrazioni e oggi erano assenti.
"Soldi buttati al cesso", aveva commentato Maroni.
"Smettiamola con le polemiche. Ci sono uomini politici che vogliono rifarsi una verginità non venendo oggi qui", ha scritto su Twitter il leader dell'Udc, Casini.
"E' una sagra dello spreco e dell'insensibilità sociale", Di Pierto.
Anche il sindaco di Roma Alemanno non è venuto.


Lascio da parte l'antimilitarismo (tipico della sinistra) e la demagogia che abbondano in questa repubblica delle banane, e faccio alcune considerazioni sul significato che cela la polemica sulla festa della repubblica.

Gli aiuti economici che lo Stato ha il dovere di dare alle persone colpite dal terremoto, non dipendono certo dalle spese per la parata militare del 2 giugno.
E poi se questa spesa è criticabile, perché non parlare di tanti altri sprechi ben più evidenti?

Purtroppo lo Stato continua a fare leva solo sulle tasse, e Monti ha già deciso di aumentare la benzina per trovare le risorse per aiutare le terre del modenese.

Per sostenere i terremotati perché non diminuire le spese e gli sprechi compiute da questa repubblica ?
Mi limito a ricordare le spese del Quirinale che continuano ad essere troppo alte....

Dal punto di vista storico, il 2 giugno ricorda il referendum istituzionale tra Monarchia e repubblica.
In questo post avevo parlato sui brogli del referendum

E allora, perché mai esibire la forza militare con una parata davanti alle massime autorità dello Stato per ricordare un referendum?

Evidentemente per celebrare le Forze Armate sarebbe meglio un'altra data, come il 4 novembre che appunto ricorda la vittoria della Prima Guerra Mondiale.
Questa ricorrenza però è sempre stata osteggiata dalla repubblica perché ricorda una vittoria del Regno d'Italia.
Lo stesso discorso vale per il 17 marzo, l'anniversario della nascita del Regno d'Italia, che la repubblica ha dichiarato festa nazionale solo per il 150° anno dell'Unità Nazionale.
vedi questo post

I simboli sono importanti ed è ingenuo sottovalutarne la portata.
L'aspetto più significativo della contestata parata militare è che rievoca, non solo il referendum (avvenuta il 2 e 3 giugno 1946) ma la nascita della repubblica, che nacque però solo il 1° gennaio del 1948, quando entrò in vigore la costituzione repubblicana.

Quindi se si vuole rievocare il referendum istituzionale non ha senso celebrarlo con una parata militare, se invece si vuole rievocare la nascita della repubblica si dovrebbe celebrarla il 1 gennaio oppure il 13 giugno quando il Governo "in spregio alle leggi ed al potere indipendente e sovrano della Magistratura" (come si legge nell'ultimo proclama di Re Umberto II) si impadronò del potere, nominando Alcide De Gasperi capo provvisorio dello stato...

Un'altra debolezza della repubblica è che se la repubblica fosse davvero amata dagli italiani, non basterebbe certo un terremoto per metter in dubbio la sue celebrazioni e le sue spese.
Invece per motivi economici - ma, come ho spiegato, ci sono motivi più profondi    - molti vorrebbero cancellare con piacere la parata legata alle celebrazioni della repubblica.

Per evidenziare la debolezza della repubblica ricordo che la festa della Repubblica fu spostata nel 1977 alla prima domenica di giugno, è fu ripristinata al 2 giugno solo nel 2001.

PS:
Io non ho mai festeggiato il 2 giugno e mai mi sognerò di farlo, per il semplice motivo che non c'è nulla da festeggiare, questa repubblica ci porta verso il baratro...
leggi 2 giugno-la-farsa-della-repubblica


mercoledì, aprile 18, 2012

Napolitano, finanziamento ai partiti

Sul tema del finanziamento ai partiti è intervenuto il presidente della repubblica, Napolitano.


Dopo il fronte comune dei 3 partiti che appoggiano il governo Monti sul tema del finanziamento ai partiti, Napolitano ha detto "è necessario estirpare il marcio ma non bisogna demonizzare i partiti che non sono il regno del male".

"Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici, destinati ai partiti, già drasticamente tagliati dalle manovre finanziarie del 2010-2011, sarebbe un errore drammatico".

Inoltre ha aggiunto : "Il marcio ha sempre potuto manifestarsi, e sempre si deve estirpare: ma anche quando sembra diffondersi e farsi soffocante, non dimentichiamo tutti gli esempi passati e presenti di onestà e serietà politica, di personale disinteresse, di applicazione appassionata ai problemi della comunità. Guai a fare di tutte le erbe un fascio, a demonizzare i partiti, a rifiutare la politica".

Come al solito i discorsi di napolitano da un lato sono banali, e dall'altro servono per difendere la casta alla quale Napolitano ha sempre appartenuto fino ad occupare il Quirinale.

Forse, come ha detto Napolitano, cancellare del tutto i finanziamenti pubblici sarebbe un errore (non certo drammatico come lui ha detto..), ma è necessario che ci sia trasparenza.

Perché ci sia onestà e serietà nella politica però è essenziale che i politici ammettino gli errori compiuti e che non continuino a nascondere la verità.

In questo senso il capo di stato dovrebbe essere il primo a compiere questa passo, e napolitano dovrebbe raccontare - anche nei dettagli visto che era in contatto diretto con Mosca - come il PCI riceveva i soldi dall'Unione Sovietica.

Ricordo che Craxi aveva accusato Napolitano di aver taciuto sul finanziamento illegale del PCI

Durante il processo Cusani, Bettino Craxi accusa l'allora Presidente della Camera Giorgio Napolitano di aver taciuto sul finanziamento illegale dell'Unione Sovietica verso il PCI.

Negli anni '90, il dossier Mitrokhin ha confermato che solo negli anni 1971-1977 il PCI ricevette dall'Unione Sovietica 22 milioni di dollari.

Non mi risulta che Napolitano abbia mai fatto ammenda per il suo silenzio.
Quest'uomo silenzioso oggi è presidente della repubblica, rispettato da molti e da alcuni addirittura osannato.

Non sono mai stato socialista, ma quello raccontato da  Craxi in questo breve filmato è la verità.

Quindi una domanda : Napolitano è credibile?




lunedì, aprile 02, 2012

Re Abdallah e Napolitano

Incontro tra il Re Abdallah e Napolitano. 

Il presidente della repubblica italiana Napolitano è in visita ufficiale nel Regno Hascemita di Giordania.

1 - 3 aprile 2012


Il Capo dello stato italiano è stato ricevuto dal sovrano ascemita con una cerimonia ufficiale svoltasi al Palazzo Reale di Amman nel primo atto della sua visita in Giordania.

Re Abdallah e Napolitano si sono intrattenuti per circa 20 minuti in un colloquio faccia a faccia, allargandolo poi alle delegazioni.
Napolitano ha incontrato il Re Abdallah II, accompagnato dal ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant'Agata.

I due leader hanno sottolineato i forti legami storici tra Giordania e Italia.
Inoltre i rapporti bilaterali tra Roma e Amman sono ottimi visto che l'Italia è il 4° partner commerciale della Giordania ed il primo dell'Ue.

Al centro del colloquio tra Napolitano ed Abdallah è la grave crisi in Siria, che comporta oneri anche per la confinante Giordania, chiamata a dare rifugio e asilo politico a circa 90mila siriani in fuga dalla Siria.

Un altro tema del colloquio è il processo di pace in Medio Oriente, sul quale c'è convergenza di vedute tra il presidente italiano e il sovrano di Giordania, visto che entrambi si sono più volte espressi per la formula dei due popoli e due Stati (Israele e Palestina), come soluzione forte al conflitto arabo-israeliano.

Napolitano e sua moglie Clio non hanno perso l'occasione di visitare anche una serie di attrazioni turistiche e luoghi storici del Regno.

Anche in questa visita in Giordania, Napolitano non perde occasione di influenzare la classe politica (difende la riforma del lavoro), alla quale lui appartiene, e di difendere l'operato del governo Monti (da lui voluto).
Il suo continuo e progressivo interventismo sul tavolo della politica nazionale, decisamente squilibrato a favore del Governo Monti, dimostra quanto abbia già da tempo abiurato alla funzione che gli riserva la Costituzione e quanto sia assurdo solo immaginare che un presidente della repubblica possa essere un arbitro super partes.

LINK
King, Italian president discuss bilateral ties, Mideast peace

martedì, febbraio 14, 2012

Napolitano, comunismo e foibe

In occasione della "Giornata del Ricordo" istituita il 10 Febbraio, il presidente della repubblica Napolitano ricordando le foibe, se l’è presa con «le derive nazionalistiche europee», attribuendo a esse l’eccidio di migliaia di istriani, dalmati e dei partigiani bianchi.

Le cose però non sono state come le racconta napolitano.

L’orrore delle foibe fu perpetrato dai partigiani comunisti di Tito con l’appoggio del comunismo mondiale e dei comunisti italiani. 

È come se nella "giornata della Memoria", non citassero mai il nazismo ma se la prendessero con il nazionalismo.

Certo, il nazismo fu il principale colpevole dello sterminio degli ebrei così come è noto che l’Unione Sovietica aiutò Hitler nella caccia e nello sterminio degli ebrei.

Quindi se il nazismo fu il principale colpevole per la shoah è altrettanto vero che le foibe o i gulag furono volute dal comunismo.

Lo sterminio e l'esodo degli italiani furono la tragica conseguenza della guerra etnica voluta dai "titini" contro gli italiani, e dalla guerra civile voluta dai comunisti contro i fascisti o i borghesi.

Si deve avere il coraggio di ricordare che i sicari delle foibe furono i comunisti.
Il nazionalismo per le foibe non c’entra, e basta ricordare la forte collaborazione dei comunisti italiani con Tito.

Ha fatto bene Napolitano ad affermare che : "Sì, serve ricordare anche per ripensare a tutti i fatali errori al fine di non ripeterli mai più". 
"Impegnarsi a coltivare la memoria e a ristabilire la verità storica è stato giusto e importante".

E' grave però che Napolitano non abbia citato il comunismo a proposito delle foibe, si tratta di un ingiusto tentativo di rimozione storica e politica.

D'altronde napolitano evita sempre di parlare del comunismo (che lui conosce molto bene), molto probabilmente si vergogna oppure il ricordo del suo passato da comunista lo mette in imbarazzo.


Le foibe furono volute dai comunisti 
e napolitano, da comunista, ha dimenticato di ricordarlo...


domenica, ottobre 02, 2011

La repubblica distrugge il paese

Per cercare di favorire la ripresa, ieri il presidente della repubblica giorgio napolitano ha fatto un nuovo appello alla coesione nazionale, ed ha detto :
«L'Italia non crescerà se non tutta insieme, dal Nord al Sud, se non metterà a frutto le risorse e le potenzialità della nostra gente».

Innanzitutto l'appello all'Unità Nazionale è una cosa ovvia, solo un paese unito può trovare la forza per superare i problemi.

Napolitano non può dire la verità quando va contro la repubblica da lui difesa per ufficio, ma la profonda crisi del nostro Paese è stata anche, e soprattutto, creata dalla repubblica che per clientelismo ha alimentato il debito pubblico e favorito la corruzione.

Io ho l'impressione che le vere intenzioni di Napolitano non sono quelle di difendere il Paese - d'altronde c'è qualcosa che non funziona quando l'Unità Nazionale è difesa da un politico comunista che anni fa sosteneva l'invasione dei carrarmati sovietici in ungheria - piuttosto direi che vuole aiutare la sinistra a far cadere il governo berlusconi.

Assistendo allo scontro politico tra napolitano e berlusconi (ma napolitano non era il superpartes?!), aspettiamo la fine che si merita questa repubblica e gridiamo :
W l'Unità Nazionale e quindi
W la Monarchia che ha unito l'Italia !!

mercoledì, giugno 29, 2011

Regina Elisabetta e Napolitano

La Regina Elisabetta II ha ricevuto il presidente della repubblica italiana Napolitano a Buckingham Palace di Londra.

28 giugno 2011


I due capi di stato hanno parlato del recente matrimonio del principe William con Kate, delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia e del giubileo del Regno Unito che accadrà nei prossimi anni.

Il giubileo è il 60° anniversario del regno di Elisabetta II, che ha 85 anni. incoronata il 2 giugno 1952.

LINK
Napolitano a Londra: con la Regina abbiamo parlato anche di William e Kate

sabato, giugno 11, 2011

Referendum e Napolitano

Gli italiani sono chiamati a esprimersi su 4 referendum, due sull'acqua, uno sul nucleare e sul legittimo impedimento.

Alcuni partiti si sono impegnati a votare Si, altri sono per il No ed altri ancora hanno lasciato ai cittadini la "libertà di coscienza", che spinge all'astensione.

In Italia tutto è sempre politicizzato, ed i quesiti hanno perso la loro rilevanza specifica, per assumere quella esclusivamente politica,
in particolare una scelta pro o contro Berlusconi.

Io vorrei spingere l'attenzione sul diritto all’astensione, e quindi sul superamento del quorum del referendum.

Anche per le elezioni non è un obbligo andare a votare, il voto è un diritto e non un’imposizione, ma per un referendum l’astensione è un aspetto essenziale.

La presenza del quorum aumenta la libertà di scelta: o l’elettore con la sua partecipazione al voto favorisce il superamento della soglia, oppu­re astenendosi contribuisce al raggiungimento dell’obiettivo contrario. È un suo diritto.

Ebbene nonostante questo evidente verità, il presidente della repubblica Napolitano ha dichiarato che farà il suo dovere, lasciando intendere che andrà a votare, e con ciò contrastando le posizioni politiche che sostengono la necessità di disertare le urne.

Ormai il capo dello Stato esterna, si sovrappone al Governo, aiuta l'opposizione, e dimentica perfino di rispettare la Costituzione, visto che l’art. 75 indica il quorum necessario a rendere valido l’esito del referendum, e che implicitamente consente agli elettori anche di non partecipare.

Adesso gli italiani sono liberi di votare Si, No oppure di astenersi al referendum.

Io mi chiedo se l'esortazione di Napolitano al voto non sia un’ottima ragione per non andare a votare ....

venerdì, marzo 18, 2011

Napolitano si inchina a Vittorio Emanuele II

Condivido il video pubblicato sul sito repubblicatv delle cerimonia che si è svolta al Pantheon, dimora delle salme dei Reali d'Italia, durante la quale le massime cariche della repubblica italiana rendono omaggio a Re Vittorio Emanuele II, il primo Capo di Stato italiano e Padre della Patria.

Dopo il silenzio militare eseguito all'interno del Pantheon,  il presidente della repubblica si inchina davanti alla tomba di Re Vittorio Emanuele II.