Dopo il malgoverno di sinistra e di destra, Napoli ripiomba nel caos per l'emergenza rifiuti. I rifiuti sono di nuovo per le strade e non c’è ancora un piano di trattamento e gestione della differenziata.
A parte il disagio per i cittadini, c'è poi il pericolo igienico-sanitario che può trasformarsi in un serio rischio per la salute.
Perché si è giunti a tanto?
Sull’eterna emergenza rifiuti a Napoli è già stato detto tanto, si è posto in rilievo le responsabilità distribuite tra politica e camorra, ma si evita di considerare l'emergenza rifiuti come il simbolo della repubblica.
Siamo nelle mani di una inetta classe politica che non sa nemmeno gestire lo smaltimento dei rifiuti e, di fronte a questa incredibile incapacità, gli italiani sono abbandonati dallo stato repubblicano.
Se si considera il problema dello smaltimento rifiuti come la punta dell'iceberg di tutte le cose che non funzionano in Italia, allora si capisce cos'è e come funziona la repubblica.
L'emergenza rifiuti in Campania sembra essere perenne, destra sinistra e centro sono tutte accomunate da una incapacità e inadeguatezza nel gestire il problema. Questo significa che lo stato non funziona, siamo di fronte allo sfracello organizzativo di natura politica, all’incapacità delle classi dirigenti.
Come in tutte le oligarchie, anche in questa repubblica i responsabili sono intoccabili e rimangono attaccati alla poltrone, e nessuno in Campania si dimette...
Nel frattempo da Bruxelles è arrivata la delegazione di emissari della Commissione europea per investigare sull'emergenza rifiuti in Campania. Gli ispettori hanno detto che questa volta non si accontenteranno della presentazione del piano ma vogliono che sia realizzato fattivamente.
Già a suo tempo l'Italia era stata condannato dall'UE per non aver realizzato una rete integrata di trattamento dei rifiuti in Campania e per non aver avviato lo smaltimento del pregresso, le cosiddette ecoballe.
Cosa succederà adesso?
A parte che la richiesta di commissari è già una implicita dimostrazione della incapacità dello stato, cosa dire se si vede che i "decreti approvati" per realizzare termovalorizzatori e i "poteri commissariali" non hanno contribuito minimamente a risolvere il problema?
Cosa serve lo stato repubblicano se non risolve i problemi dei cittadini?
In questa repubblica la miseria morale sembra non avere limite.
Le scelte governative (se ci sono) sono contrastate a livelli amministrativi, anche all’interno dello stesso schieramento, d'altra parte l’opposizione cavalca il caos al solo scopo di indebolire gli avversari.
Nonostante l'incapacità dello stato repubblicano, con la solita sfrontatezza la classe politica afferma che farà in pochi giorni quello che in decenni non ha mai fatto.
Questa crisi non è avvenuta improvvisamente, è iniziata 20 anni fa quando le discariche campane iniziarono ad essere sature; da allora lo stato repubblicano piano piano ha smantellato le discariche, ha permesso alla Camorra di stabilire il suo controllo sul business dello smaltimento dei rifiuti, tutti i politici si sono lavati le mani preoccupandosi solo di gestire il potere.
Giustamente i napolitani sono indignati di vivere in mezzo ai rifiuti e respirare un’aria tossica.
E io, da italiano, sono indignato di vivere in uno Stato cosiffatto!
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martedì, novembre 23, 2010
sabato, ottobre 16, 2010
Maria Antonietta uccisa dai repubblicani
La regina di Francia, Maria Antonietta, uccisa dai criminali giacobini al culmine della rivoluzione francese.
16 ottobre 1793Basilica di saint Denis tomba luigi xvi e maria antonietta
Aveva 37 anni e 11 mesi anch’ella ghigliottinata, 8 mesi dopo suo consorte Luigi XVI (21 gennaio 1793).
Il documento pontificio "Quare lacrymae", promulgato il 17 giugno 1793 dal papa Pio VI, riconosceva il martirio in odio alla fede cattolica del re francese Luigi XVI.
La Regina subì una prigionia vera, custodita in una cella alla Concergierie, buia, umida, e sorvegliata giorno e notte da guardie. Il 12 ottobre al Tribunale Rivoluzionario subì il processo farsa, dove la sentenza di morte era già decisa prima di cominciare.
Il giorno precedente l’esecuzione, la Regina ricevette “l’assoluzione e la benedizione” dal curato imprigionato in una cella davanti alla sua.
Il 16 ottobre 1793 fu condotta in Place du Carrousel, di fronte alla ghigliottina con le mani legate dietro la schiena, a bordo di una carretta sgangherata.
Dopo aver ascoltato con grande dignità la sentenza che la condanna a morte alle ore 12,15 sale al patibolo.
La donna, con una regale fierezza attende l'esecuzione, muore e viene accolta da Dio.
Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena, (Vienna, 2 novembre 1755 – Parigi, 16 ottobre 1793), fu arciduchessa d'Austria, principessa reale di Ungheria, principessa reale di Boemia, principessa reale di Toscana, principessa reale di Croazia e Slavonia, principessa reale di Germania e principessa imperiale del Sacro Romano Impero dal 1755 al 1770, Duchessa di Berry e Delfina di Francia dal 1770 al 1774 e regina di Francia dal 1774 al 1792; morì sulla ghigliottina al culmine della Rivoluzione francese.
giovedì, giugno 05, 2008
napolitano divide gli italiani
Oltre che far rispettare la costituzione, il presidente della repubblica deve difendere l’Unità d’Italia e perciò dovrebbe insegnare gli italiani ad amare la Patria ed a sentirsi un popolo unito.
Invece ieri a Napoli, napolitano, dopo aver ammesso i troppi errori compiuti dai politici, non ha potuto resistere alla tentazione di difendere la parte politica alla quale appartiene e la città dove ha vissuto.
Infatti napolitano ha denunciato senza mezzi termini la complicità con la camorra napoletana di numerose industrie del nord ed ha aggiunto che i rifiuti tossici in gran parte sono arrivati dal nord, ne sia consapevole l’opinione pubblica delle regioni del nord.
Se è vero che la responsabilità non è esclusivamente colpa di bassolino & company e dei napoletani, comunque per risolvere i gravi e impellenti problemi un capo di stato dovrebbe facilitare la risoluzione dei problemi e non certo aumentare la divisione tra nord e sud, tra gli italiani.
Quindi le parole di Napolitano sono sbagliate e pericolose.
Buttare la colpa anche al Nord, significa sminuire se non nascondere le responsabilità della classe politica della Campania e del disastroso tessuto sociale campano.
Il discorso di napolitano è tipico della classe politica (alla quale lui appartiene), cioè quel giustificazionismo senza assumersi le responsabilità.
Forse la colpa maggiore che si può additare alla repubblica è la mancanza di responsabilità, e storicamente si è visto che quando la rabbia e rancore degli italiani nei confronti dello stato ha superato i livelli d’allarme, per salvare il salvabile il regime ha additato come unico responsabile del disastro il cattivo di turno (craxi, berlusconi, mastella, mafia...).
Piuttosto visto che napolitano ha fatto ben poco per sollecitare soluzioni a Napoli, non dovrebbe chiedere scusa ai napoletani?
Se non sbaglio, mesi fa aveva minimizzato l’emergenza, sostenendo che i richiami europei erano eccessivi. Ebbene, poi siamo arrivati alla procedura d’infrazione UE.
Ricordo che quando il governo Prodi tentò di aprire le prime discariche Napolitano, richiamando la popolazione ad un’assunzione di responsabilità, si affrettò a farsi garante della provvisorietà di quelle discariche, alimentando perciò le proteste.
In realtà dai vari discorsi di napolitano, dei politici ed osservatori l’unica convinzione che si ha è che lo stato repubblicano è un sistema corrotto e corruttrice, dal Nord al Sud, e quindi ben poche persone hanno il diritto ad ergersi a giudici e a fustigatori.
Inutile aggiungere che scaricando le colpe al Nord napolitano ha peggiorato la situazione ed assistiamo ad uno scontro frontale tra il presidente della repubblica e la Lega Nord.
E non basta, perché le nuove parole del capo dello Stato non hanno posto termine alla polemica, anzi l'hanno rinfocolata, tanto che il presidente leghista della commissione Ambiente della Camera ha detto : Forse è Napolitano che non ha letto abbastanza bene gli atti parlamentari della commissione sui rifiuti, se vuole gli do una mano io in commissione a leggere meglio
Non solo l'emergenza dei rifiuti sono di difficile risoluzione, ma le istituzioni repubblicane alimentano le divisioni tra gli italiani.
linko due blog.
Invece ieri a Napoli, napolitano, dopo aver ammesso i troppi errori compiuti dai politici, non ha potuto resistere alla tentazione di difendere la parte politica alla quale appartiene e la città dove ha vissuto.
Infatti napolitano ha denunciato senza mezzi termini la complicità con la camorra napoletana di numerose industrie del nord ed ha aggiunto che i rifiuti tossici in gran parte sono arrivati dal nord, ne sia consapevole l’opinione pubblica delle regioni del nord.
Se è vero che la responsabilità non è esclusivamente colpa di bassolino & company e dei napoletani, comunque per risolvere i gravi e impellenti problemi un capo di stato dovrebbe facilitare la risoluzione dei problemi e non certo aumentare la divisione tra nord e sud, tra gli italiani.
Quindi le parole di Napolitano sono sbagliate e pericolose.
Buttare la colpa anche al Nord, significa sminuire se non nascondere le responsabilità della classe politica della Campania e del disastroso tessuto sociale campano.
Il discorso di napolitano è tipico della classe politica (alla quale lui appartiene), cioè quel giustificazionismo senza assumersi le responsabilità.
Forse la colpa maggiore che si può additare alla repubblica è la mancanza di responsabilità, e storicamente si è visto che quando la rabbia e rancore degli italiani nei confronti dello stato ha superato i livelli d’allarme, per salvare il salvabile il regime ha additato come unico responsabile del disastro il cattivo di turno (craxi, berlusconi, mastella, mafia...).
Piuttosto visto che napolitano ha fatto ben poco per sollecitare soluzioni a Napoli, non dovrebbe chiedere scusa ai napoletani?
Se non sbaglio, mesi fa aveva minimizzato l’emergenza, sostenendo che i richiami europei erano eccessivi. Ebbene, poi siamo arrivati alla procedura d’infrazione UE.
Ricordo che quando il governo Prodi tentò di aprire le prime discariche Napolitano, richiamando la popolazione ad un’assunzione di responsabilità, si affrettò a farsi garante della provvisorietà di quelle discariche, alimentando perciò le proteste.
In realtà dai vari discorsi di napolitano, dei politici ed osservatori l’unica convinzione che si ha è che lo stato repubblicano è un sistema corrotto e corruttrice, dal Nord al Sud, e quindi ben poche persone hanno il diritto ad ergersi a giudici e a fustigatori.
Inutile aggiungere che scaricando le colpe al Nord napolitano ha peggiorato la situazione ed assistiamo ad uno scontro frontale tra il presidente della repubblica e la Lega Nord.
E non basta, perché le nuove parole del capo dello Stato non hanno posto termine alla polemica, anzi l'hanno rinfocolata, tanto che il presidente leghista della commissione Ambiente della Camera ha detto : Forse è Napolitano che non ha letto abbastanza bene gli atti parlamentari della commissione sui rifiuti, se vuole gli do una mano io in commissione a leggere meglio
Non solo l'emergenza dei rifiuti sono di difficile risoluzione, ma le istituzioni repubblicane alimentano le divisioni tra gli italiani.
linko due blog.
Sembrerò un becero leghista, lo so. Ma quando sento dal Presidente della Repubblica, mio conterraneo, che i rifiuti tossici “in gran parte sono arrivati dal nord, ne sia consapevole l’opinione pubblica delle regioni del nord”, mi tocca ‘a nervatura…
Questi discorsi li sento da una vita, ed innescano meccanismi autoassolutori molto in voga dalle mie parti. Dire che il Nord ha mandato i rifiuti tossici in Campania, viene tradotto dalla degradata società campana come una sorta di “E adesso voi del Nord ci dovete risolvere il problema”. Alla fine i riflettori si spostano sui cattivi nordisti, ponendo in secondo piano il criminale traffico dei rifiuti posto in essere dalla camorra con il silenzio dei cittadini.
Togliamoci dalla testa il fatto che tutto il disastro ambientale che viviamo in Campania sia colpa delle imprese del Nord. A meno di non credere alla favola che ci narra di imprese padane che dalla sera alla mattina venivano a scaricare nell’Agro aversano, nel Litorale Domitio o nel triangolo della morte Nola-Acerra-Marigliano.
Il prodotto tossico è stato “richiesto” dalla camorra, che ha poi incrociato la domanda di “smaltimento” a basso costo delle imprese padane. Senza la camorra era ed è impossibile sversare anche un solo fustino tossico, dato lo storico “controllo” del nostro territorio da parte delle organizzazioni criminali. La camorra non viene dopo che i padani hanno deciso di sversare illegalmente ogni tipo di rifiuto. No, la camorra viene prima, cerca i padani e si offro loro per smaltire a basso costo.
E c’è di più. Le terre su cui si sversava non erano di nessuno. Erano di cittadini campani, di agricoltori e non, che quasi mai si sono opposti a tale fenomeno criminale e dannoso per la salute, anche la loro. Andate a Parete, a Trentola e chiedete in giro se sapevano che si smaltivano rifiuti tossici nelle campagne circostanti. Tanti diranno di sì (ma mai in pubblico). Sapevano e tacevano, “tanto prima o poi se ne andranno”. Cercavano di autoconvincersi.
Per questo, le parole di Napolitano sono sbagliate e pericolose. Buttare la croce sulle aziende del Nord (che devono pagare, sia chiaro), significa sminuire se non nascondere le responsabilità della classe dirigente della Campania e del disastroso tessuto sociale campano. Basta con il giustificazionismo. Assumiamoci le nostre responsabilità. Sarebbe pure ora…
blog1
Bravo Napolitano!
La camorra è responsabile di molti traffici compreso quello dei rifiuti tossici, ha ricordato Napolitano sottolineando che questi rifiuti insalubri «in gran parte sono arrivati dal nord, ne sia consapevole - ha aggiunto - l'opinione pubblica delle regioni del nord». Ai cittadini della Campania invece Napolitano fa osservare che nell'attuale situazione non è minacciata solo la salute di un quartiere ma di «milioni di cittadini». E la soluzione «consiste nell'estirpare la criminalità e nell'eliminare la piaga dei traffici camorristici riprendendo la strada per creare le condizioni per un ordinato ciclo di smaltimento con soluzioni urgenti e non più rinviabili».
blog2
martedì, maggio 20, 2008
Rifiuti e caos repubblicano
Non si attenua l’emergenza rifiuti che ha colpito la Campania, a Napoli ci sono sempre incendi, blocchi stradali e tensione e recentemente i vigili del fuoco hanno dovuto spegnere 75 roghi tra Napoli e provincia, alcuni dei quali di consistenti dimensioni.
I cittadini sono indignati di vivere in mezzo ai rifiuti, respirano un’aria tossica e non riescono più a dedicarsi ad altro se non alla protesta.
Abbandonati dallo stato la gente rovescia i bidoni bloccando le strade dicendo che fanno cosi' perchè Questo è l’unico modo per far togliere i rifiuti, Se li buttiamo all’aria verranno a prenderli.
Napoli ripiomba nel caos e c’è allarme salute dai medici.
Finora l'unica azione concreta per diminuire l'immondizia che invade Napoli sono i treni che portano i rifiuti in Germania, che pero’ ha un alto costo economico e non risolve il problema ma serve solo per dare un po’ di ossigeno alla citta’ e diminuire il fetore che rende l'area nauseabonda.
Ieri tra l’altro è arrivato all’Italia l’ennesimo richiamo della UE, o meglio un diktat in quanto il commissario all’Ambiente, Stavros Dimas, ha detto che l'Italia deve agire subito per risolvere la situazione dei rifiuti a Napoli, per evitare peggiori conseguenze per la salute pubblica.
La Commissione Ue ha deferito il 6 maggio scorso l'Italia alla Corte di giustizia europea, ma non possiamo aspettare la sentenza della Corte: le autorità italiane devono agire rapidamente per mettere fine ad una situazione che presenta alti rischi per la salute pubblica.
Comunque la risposta, oltre e prima che all’Europa, deve essere data ai cittadini che non possono continuare a vivere in questa maniera.
La situazione ambientale sociale e politica della campania non puo’ essere risolta in poco tempo, ma mi auspico che il nuovo governo possa almeno migliorare la situazione.
Solo una presa di responsabilità da parte di tutti potrà risolvere la drammatica situazione, ma questo è un ostacolo quasi impossibile da superare perchè ci troviamo davanti ad un caos sociale e politico e solo in secondo luogo ambientale .
I politici od alti funzionari non hanno mai pagato per gli errori compiuti, il sistema repubblicano ha sempre insegnato gli italiani a fregare il prossimo, la repubblica italiana è il paese dei furbi e degli approfittatori non certo delle persone oneste e laboriose.
Se questo è vero come si puo’ immaginare che tutti (a partire dalla classe politica), con grande senso di responsabilità, comincino a pensare ed agire per il ben di tutti ?
Piuttosto per quel che si intravede, c’è già qualcuno che cerca di approfittare dell'emergenza per annunciare contestazioni al governo, come i centri sociali di Caruso che protesteranno contro la devastazione ambientale, la precarietà e il razzismo.
In questo clima Napoli si appresta ad accogliere mercoledì il primo consiglio dei ministri.
In ogni caso una emergenza del genere puo’ realizzarsi solo in uno stato incapace e corrotto e quindi l’emergenza dei rifiuti in campania è la metafora della repubblica.
Un video di una discarica abusiva e abitata di napoli.
venerdì, gennaio 11, 2008
I rifiuti della repubblica
E’ molto difficile immaginare che in Italia, considerato (finora..) tra i più sviluppati del pianeta, possa succedere quello che assistiamo nel nostro Paese.
Il problema dei rifiuti pero’ non riguarda solo Napoli e la Campania ma è di portata globale.
Esso investe la natura e la struttura stessa del modo di produzione, troppo consumistico, un sistema economico ed industriale imposto a livello planetario che brucia e divora ogni giorno ingenti risorse energetiche, alimentari ed ambientali che non sono inesauribili, generando una enorme quantità di rifiuti ed anche scorie e sostanze tossiche che l'ambiente stenta a smaltire.
Inoltre lo stesso processo di smaltimento dei rifiuti è diventato un affare di proporzioni gigantesche, nel quale da tempo la malavita ha accumulato colossali fortune economiche.
Comunque in questa complessa e drammatica situazione ci sono palesi e gravissime responsabilità del Sistema (repubblica), l’emergenza campana rileva una totale assenza di capacità decisione e di realizzazione da parte del potere esecutivo che ha addirittura esasperato la popolazione.
In questo degrado sociale, creato appunto dallo stato repubblicano, occorre contrastare i tentativi mediatici di disinformazione e di criminalizzazione della rivolta popolare, ritengo che e` sacrosanta la rivolta della popolazione contro lo stato.
Questa piaga e` anche e soprattutto conseguenza di un processo di sottosviluppo realizzato dal Sistema repubblicano che ha utilizzato l’enorme somma di denari indirizzati verso il Mezzogiorno non per sviluppare il Sud, ma per comprare voti e poltrone.
La nomina di Gianni De Gennaro in qualità di Commissario straordinario per l'emergenza, dotato di superpoteri per rispondere al problema dimostra la definitiva sconfitta del regime repubblicano.
La soluzione estrema escogitata dal governo Prodi significa che lo stato si arrende, non e’ in grado neanche di gestire i rifiuti.
Agli occhi di tutti, ciò significa che la repubblica e’ incapace e quindi non ha credibilità ed, in ginocchio, chiede aiuto ad un uomo forte.
Infine mi preme sottolineare le implicazioni dell’attuale situazione sulla credibilità dello stato repubblicano.
Credibile è la persona che è in grado di far seguire delle azioni alle sue parole.
Evidentemente ll caso dei rifiuti in Campania da un definitivo colpo alla credibilità dell’Italia.
Infatti, non solo c’e’ la palesa incapacità dei Governi (attuale e precedenti) nell’imporre la propria volontà sulle questioni dello smaltimento dei rifiuti, ma rivela anche l’assoluta anarchia che oramai sembra essersi impossessata in Italia.
A questo punto una semplicissima domanda: quanto è credibile a livello internazionale un Paese che e’incapace di smaltire i rifiuti in vaste aree del suo paese?
Infatti mi chiedo come l’Italia possa partecipare ai prossimi vertici internazionali dedicati ai temi come la Pace e la stabilità, visto la sua palese incapacita’ di garantire la sicurezza all’interno dei propri confini.
E’paradossale che un Paese incapace addirittura di gestire lo smaltimento dei rifiuti si proponga di mantenere l’ordine pubblico al loro esterno.
Visto che l'Italia non e’ neanche in grado di garantire le piu’ banali ed elementari esigenze dei cittadini, non puo' permettersi il lusso (non ha la forza e la capacita’) di occuparsi dell’Afghanistan o Somalia.
martedì, gennaio 08, 2008
Rifiuti e repubblica
La gravissima crisi dei rifiuti in Campania sta portando alla luce quanto vale lo stato repubblicano, uno stato corrotto ed incapace di gestire neanche le esigenze piu’ elementari dei cittadini.
Non e’ mai stato neanche immaginato un film ambientato in uno stato simile a quello che vediamo nei servizi televisivi sull'emergenza dei rifiuti a Napoli.
Montagne di rifiuti che bruciano nelle strade, affari sporchi collegate ai rifiuti, scuole chiuse per l’esistenza di montagne di immondizie davanti ai cancelli, esercito usato per spostare immondizie dalle strade, scaricabarili tra i responsabili politici e personaggi istituzionali, sacchi di immondizie che paralizzano la città, miscela tossica che crea seri rischi alla salute..
Adesso ci si appresta alla guerriglia urbana, schierati i posti di blocco dei cittadini a Pianura per impedire la costruzione della discarica, dopo il menefreghismo dell'amministrazione regionale che negli anni ha preferito affidare il problema alla camorra.
Comunque io mi schiero a fianco degli abitanti di Pianura perche’ non e’ giusto che siano solo loro a risolvere tutti i problemi.
Possibile che non esistono altri siti dove scaricare le immondizie?
La vicenda dimostra quale sia la qualità dello stato repubblicano ed aggiungo che e’ stato quasi un crimine che nessuno dei politici, se non altro per un minimo di decenza, abbia sentito il bisogno di interrompere le ferie o di rassegnare le dimissioni.
Ormai e’ palese che lo stato repubblicano e’ incapace di affrontare le
esigenze piu’ elementari dei cittadini, i problemi fondamentali della vita urbana, e con quale sfrontatezza poi il governo afferma che in pochi giorni fara’ quello che in decenni non ha fatto.
Le misure prese dalle autorità sono inutili e disperate.
Questa crisi non e’ avvenuta improvvisamente, e’ iniziata 15-20 anni fa quando le discariche campane iniziarono ad essere sature; da allora lo stato repubblicano piano piano ha smantellato le discariche, ha permesso alla Camorra di stabilire il suo controllo sul business dello smaltimento dei rifiuti, tutti i politici si sono lavati le mani preoccupandosi solo di gestire il potere.
A questo punto e’ giusto che le massime cariche istituzionali ed amministrative si dimettano ma questo non basta.
La situazione e' ancor piu' grave perche' il caso della emergenza dei rifiuti in Campania e’ solo il punto d’iceberg, ma ci sono migliaia di cose che non funzionano in Italia.
In Italia c’e’ una profonda crisi politica ed istituzionale : lo stato non esiste oppure e’ un’oligarchia che invece di aiutare il popolo lo sfrutta.
In questo degrado repubblicano sta avvenendo a Napoli la prova più drammatica del declino italiano.
Tutti sapevano che sarebbe andata a finire cosi’ ma la classe politica trasversale non ha mosso un dito per evitarlo, la destra-sinistra-centro sono accomunate da una incapacità e inadeguatezza nel gestire il problema si può sostenere che il sistema repubblicano proprio non funziona.
Togliere i rifiuti dalle strade è un compito che spetta alle istituzioni, e quindi la colpa è dello stato repubblicano.
Il problema dello smaltimento rifiuti in Campania è il simbolo della profonda crisi della repubblica.Siamo di fronte allo sfracello organizzativo di natura politica, all’incapacità delle classi dirigenti.
La repubblica non ha fatto il suo dovere, ha venduto illusioni per creare attorno a se clientelismo e distruggendo il nostro paese.
Di fronte all'incredibile incapacita’ dello stato repubblicano, gli italiani si sentano soli ed abbandonati.
Dopo il tardivo e temporaneo intervento dell’esercito per cercare di portare un po’ d’ordine e pulizia, la soluzione e’ sempre molto lontana, anzi quasi irrangiungibile, ormai l’unica soluzione sembra essere solo un miracolo.
sabato, luglio 07, 2007
Rifiuti in Campania, simbolo della repubblica
La situazione dei rifiuti in Campania rimane drammatica ed anche il capo della protezione civile si è dovuto arrendere.
Secondo me, non si può che avere comprensione umana per il povero bertolaso che si è trovato davanti ad una situazione di difficile risoluzione, abbandonato dal governo e dalla regione, malconsigliato dai tecnici fino a diventare lo scudo di chi ha causato l’emergenza in Campania.
La crisi dei rifiuti in campania è una condanna senza appello per la repubblica italiana, è il simbolo del suo fallimento che trova nella camorra un facile e comodo paravento e che penalizza l'intera nazione in tutto il mondo.
Inoltre ricordo che la cronica crisi dei rifiuti in Campania ha spinto la Commissione europea ad avviare una procedura d'infrazione contro la repubblica italiana per il rischio di diffusione di malattie e di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo.
Dov'è lo Stato?
In Italia domina l'immobilismo, mai una soluzione credibile, solo l'autolesionismo perverso del rinvio, dello scaricabarile e promesse mai mantenute.
Perché Bertolaso ha fallito
Comprensione umana ma non solidarietà politica per Guido Bertolaso che ha alzato le mani. Non è la resa di un eroe ma la presa d'atto di un fallimento personale e di una impostazione politica sostenuta dai vertici della politica italiana, senza eccezioni. L'ultima decisione, quella di aprire (vecchie) discariche già colme, era solo l'atto finale della disperazione di un dirigente e dell'impotenza del governo. Adesso i sogni del Capo della protezione civile bruciano come bruciano i rifiuti che ammorbano l'aria. Bertolaso lascia il "triangolo della vergogna", al confine tra le province di Napoli e Caserta, come l'aveva trovato.
Una vergogna che più vergogna non si può. Una regione ferita, una terra offesa. Il simbolo peggiore dell'Italia alla rovescia. Niente fa più notizia. Nemmeno la gente che protesta, blocca strade e ferrovie, non per dire basta ai mafiosi ma per dire no, con sindaci in testa, agli impianti legali, alle discariche ufficiali, ai siti di stoccaggio, ai termovalorizzatori, male minore coi quali si convive in molte parti d'Italia e d'Europa. Così ha vinto la trappola delle ecomafie.
Di riciclato c'è solo la rete della delinquenza organizzata. Tempi nuovi, nuovi business. Per la malavita, e per i troppi ecofurbi, i rifiuti sono la manna. Altro che iattura! Le montagne di monnezza portano montagne di soldi. Da queste parti d'Italia, prima che di rifiuti, si muore di illegalità permanente. La stessa protesta rinfocola la malapianta del malaffare. Fornisce, come si dice, il "consenso" popolare, le basi di massa a chi se ne frega delle autorizzazioni, delle norme, dell'ambiente e della salute. Alla fine il ciclo si chiude. Emergenza chiama emergenza. Delinquenza copre delinquenza. Illegalità spinge illegalità. E i cittadini si trovano spalla a spalla con chi succhia il loro sangue e li priva di ogni futuro.
Dov'è lo Stato? A dominare è l'immobilismo. Mai una soluzione credibile. Solo l'autolesionismo perverso del rinvio, dello scaricabarile. Promesse mai mantenute. A cominciare dal "rinascimento" tradito di Bassolino.
Nessuno ha il coraggio di dire la verità: qui comandava e comanda, indisturbata, la camorra. Anche perché i pieni poteri ottenuti in questi 13 anni sono stati esercitati come una bolla di sapone e lo stesso forte consenso elettorale è stato mal speso. Da una parte l'ha fatta (e la fa) da padrone l'illegalità organizzata, dall'altra dominano l'intrallazzo politico, gli interessi correntizi, la spartizione dei posti, l'uso protervo del potere per il potere.
All'impotenza dello Stato (si salvano solo la Magistratura e le forze dell'ordine, sempre in prima fila) fa riscontro l'assenza della politica dei piani alti, dei partiti, delle segreterie nazionali. Oggi come ieri e come l'altro ieri. Chi paga? Per primi, non c'è dubbio, i napoletani e i campani. Ma pagano tutti gli italiani. Con le montagne di soldi inviati e sperperati e con una immagine che penalizza l'intera nazione in tutto il mondo.
affariitaliani
giovedì, giugno 28, 2007
Rifiuti in Campania: Ue sanziona la repubblica italiana
La cronica crisi dei rifiuti che colpisce Napoli e la Campania ha spinto la Commissione europea ha avviato una procedura d'infrazione contro la repubblica italiana per il rischio di diffusione di malattie e di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo.
Nella nota di bruxelles, la Commissione ritiene che gli impianti regionali per lo smaltimento dei rifiuti siano inadeguati e presentino grossi rischi per la salute e per l'ambiente, una situazione che costituisce una patente violazione della normativa Ue sui rifiuti.
Inoltre la Commissione procede anche alla valutazione dei progetti del governo italiano che intende aprire quattro nuove discariche di rifiuti in Campania.
Le immagini scioccanti di immondizie che marciscono nelle strade della Campania e cittadini esasperati che incendiano i rifiuti hanno scioccato anche gli europei, e l'UE chiede alla repubblica italiana di agire prontamente per rimettere in efficienza gli impianti di gestione dei rifiuti in Campania e fare in modo che i rifiuti siano raccolti senza pericolo per la salute umana e per l'ambiente come prescrive la normativa europea.
Un'altra vergogna repubblicana ...
La Ue avvia una procedura d'infrazione
BRUXELLES - La Commissione europea ha avviato una procedura d'infrazione contro l'Italia per la "cronica crisi" dei rifiuti che colpisce Napoli e il resto della regione Campania. Lo ha reso noto oggi lo stesso esecutivo europeo sottolineando che "il rischio di diffusione di malattie e di inquinamento dell'aria, dell'acqua e del suolo desta gravi preoccupazioni per la salute umana e per l'ambiente".
La Commissione, si legge in una nota, ritiene che "gli impianti regionali per lo smaltimento dei rifiuti siano inadeguati e presentino grossi rischi per la salute e per l'ambiente, una situazione che costituisce una patente violazione della normativa Ue sui rifiuti". Per questo la Commissione ha inviato all'Italia una "lettera di costituzione in mora" - la prima fase della procedura d'infrazione - chiedendo anche informazioni sui provvedimenti eventualmente presi per proteggere la salute umana e l'ambiente nella regione. Contemporaneamente, la Commissione procede anche alla valutazione dei progetti del governo italiano "che intende aprire quattro nuove discariche di rifiuti in Campania".
L'esecutivo Ue intende infatti accertare, spiega ancora la nota di Bruxelles, "se siano compatibili con la normativa Ue e assicurarsi che risolvano, nel lungo periodo il drammatico problema dei rifiuti nella regione". Secondo la Commissione l'Italia è venuta meno agli obblighi della direttiva quadro sui rifiuti che impone agli stati membri di "prendere tutte le misure necessarie per impedire che i rifiuti vengano abbandonati, riversati o smaltiti in modo incontrollato".
ansa
venerdì, giugno 22, 2007
Rifiuti a napoli
A quanto pare a napoli i rifiuti continuano ad essere abbandonati lungo le strade e bruciano ancora i cassonetti.
Non avevano detto alcuni politici che in pochi giorni sarebbe migliorata la situazione?
Non era intervenuto anche napolitano ?
Gli italiani sono abbandonati dalle istituzioni!
Napoli: 2500 t di rifiuti in strada
Bruciano ancora i cassonetti, 70 gli interventi nella notte
(ANSA) - NAPOLI, 22 GIU - Sono oltre 2500 le tonnellate di spazzatura accumulate lungo le strade di Napoli a causa degli stop registrati negli impianti di Cdr. Al lavoro i compattatori dell'Asia nei quartieri dove la situazione e' maggiormente a rischio. Disagi in diversi comuni della provincia, aggravati dal caldo. Preoccupati gli operatori della fascia costiera domiziana: la presenza dei rifiuti potrebbe infatti mettere a serio rischio la stagione turistica. E bruciano ancora i cassonetti: 70 gli interventi.
ansa
mercoledì, maggio 23, 2007
Spazzatura della repubblica
Il presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, in una intervista, afferma :
Per sbloccare la crisi dei rifiuti i provvedimenti del governo dovrebbero essere attuati. Con il maggior consenso possibile da parte dei comuni interessati, certo, ma sapendo che lo Stato ha il diritto e il dovere di far rispettare le sue decisioni. Nell'interesse di tutti i cittadini.
A questo punto è evidente che in questa repubblica non esiste una collaborazione tra le istituzioni locali e nazionali, anzi spesso c'è un'aspra lotta.
Inoltre i governi repubblicani si dimostrano incapaci di attuare provvedimenti.
L'intervista di bassolino continua:
Domanda. E voi li avete realizzati (impianti)?
Risposta. Noi ne abbiamo fatti sette, non uno. Sette impianti da Cdr, che significa combustibile da rifiuti. Ma questi fanno solo la prima trasformazione, sfornano le ecoballe che vanno bruciate nei termovalorizzatori.
Questa è bella! Invece di dimettersi o di chiedere scusa, quasi con orgoglio dice che ha realizzato 7 impianti, ma il problema è che servono solo per la prima trasformazione che non completano il ciclo.
E' come se la Fiat dicesse che ha costruito una nuova macchina solo progettando il motore.
Insomma una presa in giro!
Domanda. Ma i termovalorizzatori non sono mai stati completati.
Risposta. Già, perché non li voleva nessuno. Tanto che a un certo punto io ho detto al governo: mandate un commissario che sia un funzionario dello Stato, in modo da sottrarre questo tema a ogni contrapposizione politica.
La classe politica repubblicana, attaccata alla poltrone, non fa mai autocritica e spera di risolvere i problemi con i commissari.
In realtà la richiesta di commissari è già una implicita dimostrazione della incapacità dello stato.
L'intervista continua:
Le colpe non stanno da una sola parte. C'è stata una gara irresponsabile tra destra e sinistra, a chi diceva "più uno". Ma la spazzatura non è né di destra né di sinistra.
La spazzatura è spazzatura...
Appunto.
La repubblica è spazzatura ?
Per sbloccare la crisi dei rifiuti i provvedimenti del governo dovrebbero essere attuati. Con il maggior consenso possibile da parte dei comuni interessati, certo, ma sapendo che lo Stato ha il diritto e il dovere di far rispettare le sue decisioni. Nell'interesse di tutti i cittadini.
A questo punto è evidente che in questa repubblica non esiste una collaborazione tra le istituzioni locali e nazionali, anzi spesso c'è un'aspra lotta.
Inoltre i governi repubblicani si dimostrano incapaci di attuare provvedimenti.
L'intervista di bassolino continua:
Domanda. E voi li avete realizzati (impianti)?
Risposta. Noi ne abbiamo fatti sette, non uno. Sette impianti da Cdr, che significa combustibile da rifiuti. Ma questi fanno solo la prima trasformazione, sfornano le ecoballe che vanno bruciate nei termovalorizzatori.
Questa è bella! Invece di dimettersi o di chiedere scusa, quasi con orgoglio dice che ha realizzato 7 impianti, ma il problema è che servono solo per la prima trasformazione che non completano il ciclo.
E' come se la Fiat dicesse che ha costruito una nuova macchina solo progettando il motore.
Insomma una presa in giro!
Domanda. Ma i termovalorizzatori non sono mai stati completati.
Risposta. Già, perché non li voleva nessuno. Tanto che a un certo punto io ho detto al governo: mandate un commissario che sia un funzionario dello Stato, in modo da sottrarre questo tema a ogni contrapposizione politica.
La classe politica repubblicana, attaccata alla poltrone, non fa mai autocritica e spera di risolvere i problemi con i commissari.
In realtà la richiesta di commissari è già una implicita dimostrazione della incapacità dello stato.
L'intervista continua:
Le colpe non stanno da una sola parte. C'è stata una gara irresponsabile tra destra e sinistra, a chi diceva "più uno". Ma la spazzatura non è né di destra né di sinistra.
La spazzatura è spazzatura...
Appunto.
La repubblica è spazzatura ?
martedì, maggio 22, 2007
Rifiuti repubblicani
Secondo la stima dell'Azienda speciale igiene urbana a Napoli, nonostante l'intervento straordinario avviato nei giorni scorsi, ci sono ancora 2.700 tonnellate di rifiuti lungo le strade.
Tutto il napoletano sta soffocando sotto la puzza dei rifiuti, la gente esasperata accende fuochi dappertutto peggiorando però ancora di più la situazione in quanto sprigionano una sostanza molto tossica, la diossina.
In provincia, soprattutto lungo la fascia vesuviana, l'allarme igienico sanitario è alto, con segnalazione di topi e insetti; in molti comuni già da settimane i mercati all'aperto rionali erano stati sospesi.
Il caldo estivo in arrivo aggraverà ancora di più le condizioni igieniche.
Se non sbaglio anni fa, i magistrati raccolsero alcune dichiarazioni di pentiti appartenenti a clan napoletani, in cui si sosteneva che la munnezza era diventata oro per la camorra !
Come è finita l'indagine?
Pochi giorni fa, con un decreto c'è stato l'apertura di 4 nuove discariche in due parchi nazionali sottoposti a vincoli paesaggistici e dichiarate zone protette, cioè Serre e quella di Terzigno.
Incredibile !
Assurda affermazione di Bassolino : Solo facendoci carico del problema con responsabilità e civile solidarietà possiamo uscire dall'emergenza, dialogo aperto, dunque, confronto democratico, ma è giusto e doveroso andare avanti.
Ma cosa ha fatto finora, da sindaco e da presidente della regione ?
Pensa di risolvere il problema con delle banali frasi senza nulla di costruttivo?
Il sindaco jervolino dice che la situazione è tragica.
Cosa ha fatto finora?
Il ministro Pecoraro afferma che : Sono dell'opinione che vadano arrestati coloro che incendiano i rifiuti perché spesso sono personaggi legati alla camorra e a clan malavitosi che hanno tutto interesse ad aumentare la confusione ed il caos.
Ma come. Adesso i poveri cittadini, che non ce la fanno più a respirare un'aria insopportabile, sono legati alla camorra solo perchè incendiano le immondizie sotto casa ?
E cosa dire allora dei politici che non hanno fatto nulla per risolvere il problema.
Piuttosto non sono allora i politici dei mafiosi?
Naturalmente in questa repubblica delle banane non ci sono mai i responsabili.
Ma la colpa è dei politici, perchè togliere i rifiuti dalle strade è un compito che spetta alle istituzioni pubbliche.
Il problema dello smaltimento rifiuti in Campania è ormai simbolo della profonda crisi della repubblica.
L'emergenza rifiuti, in Campania, è un problema mai risolto di almeno 14 anni, e visto che destra, sinistra e centro sono tutte accomunate da una incapacità e inadeguatezza nel gestire il problema si può sostenere che il sistema repubblicano proprio non funziona.
Siamo di fronte allo sfracello organizzativo di natura politica, all’incapacità delle classi dirigenti. La repubblica non ha fatto il suo dovere, ha venduto illusioni per creare attorno a se clientelismo e distruggendo il nostro paese.
Cosa serve lo stato repubblicano se non risolve i problemi degli italiani?
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