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giovedì, settembre 28, 2017

Enrico di Lussemburgo alla BCE

Il Granduca Enrico di Lussemburgo accolto dal Presidente della BCE Mario Draghi.

19 settembre 2017

Il Granduca Enrico di Lussemburgo è andato a Francoforte (Germania) per una visita alla Banca Centrale Europea (BCE), dove è stato accolto dal Presidente della BCE Mario Draghi.

domenica, aprile 07, 2013

Troika sceglie il presidente della repubblica

Dopo aver imposto Monti, anche il prossimo Presidente della Repubblica italiana sarà scelto dalla Troika ?

7 aprile 2013

I vari governi italiani che si sono succeduti in questi anni, quali che siano le loro ideologie e orientamenti politici, sono sempre stati molto lenti nel prendere decisioni, solo recentemente nell’aumentare le tasse e nel riformare le Pensioni hanno agito rapidamente.
Perché?
Non sono certo state le capacità tecniche di Monti o della Fornero a causare questo cambio di passo, è state la famosa lettera della BCE che ordinava all'Italia di prendere tutta una serie di misure antisociali per favorire i “mercati”.


In contrapposizione ad una classe politica italiana lenta e incapace e ad uno stato burocratico e elefantiaco - la repubblica è una oligarchia che sta collassando -, ci sono altre persone e istituzioni che scelgono per noi in fretta e senza neanche chiedere il permesso.
Queste persone "efficiente e illuminate" (termini ironici..) appartengono alla nomenclatura europea politica e finanziaria che ha progettato l’unificazione europea ed imposto la moneta unica e che controlla tutte le vicende più importanti dei singoli Stati affinché obbediscano ai loro ordini.
In poche parole è la cosiddetta TROIKA - il trio FMI + BCE + UE - che con un potere enorme ha causato miseria e austerità nella popolazione per salvare le Banche.

La Troika, con l'aiuto dei partiti e delle istituzioni, a partire dal presidente della repubblica Napolitano, ha commissariato l'Italia sostituendo il governo legittimo (Berlusconi) con una persona di sua fiducia, cioè Monti, l'esecutore degli ordini stabiliti a Bruxelles e Francoforte.

Anche i risultati del governo monti sono stati disastrosi, le imprese falliscono, la disoccupazione aumenta, il potere d'acquisto diminuisce, il debito pubblico aumenta, il PIL diminuisce ...

Insomma l’Italia è da anni sotto attacco degli organismi sovranazionali che vogliono mettere le mani sul nostro patrimonio economico, colonizzando definitivamente il nostro Paese fino a cancellare la nazione.
Per raggiungere questo obiettivo la Troika cerca di dissolvere il tessuto produttivo del paese, assoggettandolo alla banche centrali fuori dai suoi confini, onde farne territorio di conquista per capitali stranieri.

Come avevo accennato prima, i nostri nemici non provengono solo dall'estero, anzi i nemici più pericolosi vivono nel nostro paese.
Senza mezzi termini si potrebbe dire che c'è stato un vero e proprio “tradimento” da parte delle istituzioni e della partitocrazia che sotto l'ideologia dell’europeismo hanno agevolato l’opera di conquista del nostro Paese .

A questo punto c'è il forte timore, o meglio la certezza, che dopo aver imposto con una certa facilità Monti a Palazzo Chigi, la Troika possa fare altrettanto, scegliendo una persona a lei gradita anche al Quirinale.

D'altronde in Italia ci sono le condizioni affinché possa succedere così: il Parlamento è paralizzato, è impossibile formare un nuovo governo, con le due commissioni di 10 saggi napolitano ha commissariato la politica, monti è ancora operativo ...

Inoltre non è un caso che i candidati di spicco a prossimo inquilino del Colle abbiano fatto parte dell'Unione Europea.
Sembra proprio che il requisito necessario per poter ambire a salire al Quirinale è quello di aver dimostrato di essere un servo fedelissimo del Potere finanziario europeo e mondiale, adempiendo al compito che gli è stato assegnato.

Abbiamo già assistito all’esaltazione come Capo dello Stato di Ciampi, entusiasta fautore dell’euro insieme a Prodi che hanno provveduto a svendere molti dei nostri beni pur di riuscire a far entrare l'Italia nella zona dell’euro.

D'altronde molti di questi politici sono stati già abbondantemente bocciati in precedenza, e il fatto che continuano ad essere indicati come prossimi presidenti della repubblica significata che sono imposti da un potere estraneo all'Italia e alla democrazia, che li impone esclusivamente in funzione del progetto euro finanziario che deve fare da apripista al governo finanziario mondiale.

Infine una domanda : quanti voti prenderebbero queste persone se fossero votati dagli Italiani?
Sicuramente pochi ....


martedì, aprile 24, 2007

Deficit repubblicano



Nel Rapporto annuale 2006 della Bce si legge che l'Italia è uno dei pochi stati dove il rapporto debito pubblico-Pil non è diminuito.
Secondo la BCE si deve evitare atteggiamenti di compiacimento, per assicurare la rapida attuazione del risanamento è indispensabile definire ulteriori misure di risanamento dei conti concrete e credibili.

L’Unione monetaria europea obbliga l'Italia a tenere a freno deficit e debito accumulato, ma non i cordoni della spesa pubblica, al punto che oltre la metà del prodotto interno lordo se ne va per i mille rivoli delle amministrazioni statali e degli enti locali.
La spesa pubblica italiana continua a correre. Nel 2006 - secondo i dati di Eurostat notificati dal Governo - è salita al 50,1% rispetto al 48,3% del 2005 e al 47,7 del 2004.
Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi, in occasione della riunione Ecofin a Berlino, aveva lanciato l’allarme sulla spesa pubblica affermando che l’obiettivo primario è ridurre la spesa primaria.

Ho l'impressione che per ridurre le spese ci vuole una rivoluzione.
E' la repubblica che ha creato questo enorme deficit pubblico, lo ha fatto quasi scientificamente per occupare tutti i gangli dello stato, per controllare gli italiani e per mantenere il potere.

Purtroppo nonostante i numerosi sacrifici degli italiani, il deficit pubblico dello stato repubblicano è ancora troppo alto perchè le spese (e gli sprechi ...) dello stato repubblicano continuano.

Solo una rivoluzione potrà ridurre le spese dello stato repubblicano !!
Eurostat: deficit/pil italiano al 4,4%. Istat: nel 2007 discesa al 2,3% Bce: «Il debito italiano è il più alto» La Banca centrale europea: «Vanno ridotte le spese. No a un allentamento della politica fiscale»

ROMA - «Il rapporto debito pubblico-Pil dell'area dell'euro è diminuito nel 2006, riflettendo le riduzioni conseguite in gran parte dei Paesi, con le eccezioni rilevanti dell'Italia, divenuto il Paese con il più elevato debito, e del Portogallo». È quanto si legge nel Rapporto annuale 2006 della Bce, in cui si invitano tutti i Paesi di Eurolandia ancora lontani dall'aver risanato i conti a «non sovrastimare il ritmo del risanamento» a causa delle entrate inattese, a non «allentare la politica fiscale» e a procedere, piuttosto, a una «riforma strutturale della spesa» e quindi a una sua «riduzione».

GIU' SPESA, NO CALO TASSE - «Nel 2006 l'evoluzione dei conti pubblici nell'area dell'euro è stata relativamente favorevole. Tale andamento però - si legge nel Rapporto della Banca centrale - è principalmente il risultato della forte crescita del Pil e di entrate in attese, e solo in piccola parte di un reale risanamento dei conti pubblici». Per questo è necessario «accelerare» e dare la giusta lettura al calo di deficit e debito: infatti, «il miglioramento del saldo strutturale del bilancio - si legge nel Rapporto - potrebbe in parte riflettere le predette entrate inattese e sovrastimare pertanto il ritmo di fondo del risanamento». Per la Bce, «è quindi indispensabile definire ulteriori misure di risanamento dei conti che siano concrete e credibili e assicurarne la rapida attuazione. Queste - si legge nel rapporto - avranno maggiori possibilità di riuscita se saranno basate su una strategia complessiva e credibile di medio periodo, incentrata sulla riduzione della spesa anziché sull'incremento delle entrate». Dunque, bisogna «mettersi al riparo da atteggiamenti di compiacimento», perché «l'atteso proseguimento della congiuntura favorevole nel futuro prossimo deve essere pienamente sfruttato per raggiungere quanto prima posizioni di bilancio solide e una rapida riduzione del debito pubblico». E al fine di evitare che si ripetano gli errori del passato e di prevenire l'insorgenza di squilibri macroeconomici, è essenziale che tutti i Paesi si astengano dall'adottare un orientamento pro-ciclico di allentamento della politica fiscale e si impegnino invece a conseguire posizioni di bilancio solide durante l'attuale ripresa».

EUROSTAT - Il rapporto annuale della Bce arriva dopo la prima notifica sui conti pubblici dei paesi membri da parte dell'Eurostat. Secondo i dati, l'Italia ha chiuso il 2006 con un deficit al 4,4% del Pil e un debito pubblico al 106,8% del Pil. Nella zona euro e nei Ventisette il disavanzo è sceso, rispetto al 2005: in Eurolandia è passato dal 2,5% all'1,6% lo scorso anno, mentre nell'Ue nel suo insieme dal 2,4% all'1,7%. «Nel 2006 - scrive l'Ufficio europeo di statistica - i disavanzi maggiori rispetto al Pil sono stati registrati da Ungheria (-9,2%), Italia (-4,4%), Polonia e Portogallo (entrambi -3,9%) e Slovacchia (-3,4%). Undici paesi hanno invece concluso il 2006 in surplus, in testa Danimarca (+4,2%) e Finlandia (+3,9%). A seguire poi Estonia (+3,8%), Bulgaria (+3,3), Irlanda (+2,9%), Svezia (+2,2) Spagna (+1,8%), Paesi Bassi (+0,6%), Lettonia (+0,4%), Belgio (+0,2%) e Lussemburgo (+0,1%). »In tutto - scrive ancora Eurostat - 22 paesi membri hanno registrato un miglioramento del deficit, rispetto al 2005, solo in 5 stati è stato osservato un peggioramento«.
ISTAT: PREVISIONI 2007 - Contestualmente ai dati Eurostat, l'Istat ha reso noto che l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche si attesterà quest'anno al 2,3%, in calo rispetto al 4,4% del 2006, mentre il debito pubblico scenderà al 105,4 del Pil.

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