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mercoledì, gennaio 23, 2008

Dopo 60 anni di repubblica ..

Alle volte il destino è beffardo.

La cerimonia per il 60° anniversario della costituzione si è svolta in un periodo di profonda crisi del sistema repubblicano.

In questo periodo di acuta crisi ed incertezza politica è successo di tutto : ripetuta crisi di governo (forse adesso giunto alla fine), lotta tra le forze istituzionali (magistratura contro la politica), la classe politica considerata dagli italiani casta, dimissioni di ministri, emergenza rifiuti, e chissa cos'altro succederà.

E' certo che gli eventi drammatici - crisi di governo e rifiuti - hanno messo in secondo piano la commemorazione della costituzione repubblicana, ed il settennato di napolitano - anche lui di Napoli - sarà ricordato come il periodo della emergenza dei rifiuti in Campania.

Una commemorazione molto amara per questa repubblica.

Il discorso di napolitano è avvenuto nel guazzabuglio parlamentare, dove la classe politica, alla quale lui appartiene, per non perdere o conquistare voti sta dando l'ultimo spettacolo.

Per quanto riguarda il discorso di napolitano, ritengo allarmante il suo pressante invito ai partiti di concentrarsi insieme sulle riforme di alcuni articoli della Costituzione.
Infatti non vorrei che sia un segnale del suo rifiuto di sciogliere le Camere, affidando a Prodi il reincarico per la formazione di un governo tecnico.
Vedremo presto come si comporterà.

martedì, gennaio 22, 2008

Crisi di sistema

Le dichiarazioni dei parlamentari hanno sempre un importante significato politico, possono piacere o no, condividerle o no ma, comunque, non possono essere liquidate senza una riflessione.

A maggior ragione le dichiarazioni dei parlamentari sono ancor piu' importanti quando hanno a che fare con questioni di rilievo politico come, per eccellenza, la crisi di un governo.

Mastella e' un importante politico, segretario di un partito essenziale per il governo prodi ed addirittura, fino a poche ore fa, Ministro della Giustizia.

Durante la nota trasmissione Porta a Porta, dedicata alla crisi del governo prodi provocata dall'uscita dal governo del suo partito Udeur, Mastella, tra l'altro, ha affermato :
"la Repubblica non c'e' piu' e non si sistema, come pensa Veltroni, con la legge elettorale".

La considerazione alla quale molti dovrebbero giungere e' che la profonda crisi nella quale giace l'Italia, non e' una crisi come quelle che, da tempo, in italia siamo abituati ad assistere, non si tratta di sapere se il governo reggerà o no alle prove dei prossimi giorni, non e' la crisi di un governo ma e' la crisi di sistema.

Questo significa che il sistema politico-istituzionale e' giunto al culmine di una crisi dalla quale non si intravede una via d'uscita.
Il sistema rivela i suoi limiti, la sua incapacità a autoriformarsi, ad aprire una fase nuova

A questo punto questa repubblica e' davvero finita.

Roma, 21 gen. (Adnkronos) - "A Veltroni auguro di vincere le elezioni, quelle del 2500 dopo Cristo".
A 'Porta a Porta' Clemente Mastella non risparmia il segretario del Partito democratico da battute e allusioni.
E' Walter Veltroni l'uomo nel mirino dell'ex Guardasigilli. Mastella parla del "modo sprezzante di Veltroni nel dire vado da solo, non me frega nulla...".

Ma non e' possibile secondo il leader dell'Udeur che il Pd decida tutto da solo, la situazione e' troppo grave: "la Repubblica non c'e' piu' e non si sistema, come pensa Veltroni, con la legge elettorale".

http://www.adnkronos.com/IGN/Politica/?id=1.0.1795531836

lunedì, gennaio 21, 2008

La repubblica del terrore



Luigi XVI di Francia (23 agosto 1754 - 21 gennaio 1793)
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Sospeso ed arrestato durante l'insurrezione del 10 agosto, venne processato dalla Convenzione Nazionale, trovato colpevole di tradimento col nemico, e ghigliottinato il 21 gennaio 1793.
Luigi venne arrestato ufficialmente il 13 agosto 1792. Il 21 settembre 1792, l'Assemblea Nazionale dichiarò che la Francia era una repubblica.

Luigi venne processato (dall'11 dicembre 1792) e accusato davanti all'Assemblea Nazionale di alto tradimento. Venne condannato a morte (17 gennaio 1793) per ghigliottina con 361 voti favorevoli, 288 contrari e 72 astenuti.

Re Luigi XVI venne ghigliottinato davanti ad una folla festante il 21 gennaio 1793 in Piazza della Rivoluzione, l'attuale Place de la Concorde.

Il Re rivolgendosi ancora una volta ai francesi affermò: Muoio innocente di tutti i crimini che mi sono imputati. Perdono i responsabili della mia morte e prego Dio che il sangue che state per versare non ricada mai sulla Francia.

Il binomio Rivoluzione-ghigliottina è divenuto, a partire dagli anni immediatamente successivi, inscindibile nella coscienza collettiva prima e nella memoria storica poi.

Dal punto di vista politico la ghigliottina è stata lo strumento fondamentale della repubblica francese.
La repubblica del terrore.