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lunedì, maggio 05, 2014

64 anni del regno di Bhumibol

Il Re Bhumibol di Thailandia festeggia i 64 anni del suo trono 

5 maggio 2014

Sua Maestà il re di thailandia Bhumibol Adulyadej ha fatto una rara apparizione pubblica per celebrare il 64° anniversario della sua incoronazione.

Re Bhumibol è stato incoronato il 5 maggio del 1950, anche se era salito al trono nel giugno 1946 in seguito alla morte del fratello maggiore.


L'86enne sovrano è visto come una autorità morale in Thailandia, che dal 2006 è profondamente diviso politicamente, quando l'ex premier Thaksin Shinawatra fu rovesciato da un colpo di stato militare.

Decine di migliaia di persone con bandiere e foto, lo attendevano per le strade della città balneare di Hua Hin, dove vive nel Palazzo Klai Kangwon dopo che lasciò l'ospedale Siriraj di Bangkok.
Percorrendo le strada della città su un auto bianca, il sovrano ha salutato i sudditi.

Centinaia di dignitari in divisa bianca hanno partecipato ad un' altra cerimonia, compreso il primo ministro Yingluck Shinawatra.

Re Bhumibol è il sovrano più longevo del mondo ed ha il regno più lungo del mondo.
E' visto come una figura paterna per la Thailandia, e molti thailandesi lo considerano addirittura come un santo.

LINK
Thailand celebrates coronation of King Bhumibol crowned 64 years ago

Guglielmo e Maxima al Remembrance Day

Il Re e la Regina dei Paesi Bassi rendono omaggio alle vittime della Seconda Guerra Mondiale

5 maggio 2014

Sua Maestà il Re Guglielmo Alessandro e la Regina Maxima dei Paesi Bassi hanno partecipato alla cerimonia del "Giorno della Memoria" (Remembrance Day) che commemora le vittime della Seconda Guerra Mondiale.

Secondo la tradizione il Re Guglielmo Alessandro e la Regina Maxima hanno deposto una corona al Monumento Nazionale che si trova in piazza Dam di Amsterdam.


Alle 7:50 il Re Guglielmo Alessandro e la Regina Maxima con il seguito sono arrivati in piazza Dam e dopo aver deposto la corona al Monumento Nazionale sono stati osservati 2 minuti di silenzio.

Nello stesso momento a Rhenen altri 3 membri della famiglia reale hanno partecipato alla cerimonia commemorativa presso il Campo Militare d'Onore di Grebbeberg: la Principessa Margherita, il suo consorte Pieter van Vollenhoven e il principe Pieter-Christiaan.

Le celebrazioni si concludono con il tradizionale concerto 5 maggio che viene trasmesso in diretta dalla televisione e vedrà la partecipazione del re Guglielmo Alessandro e della regina Maxima




domenica, maggio 04, 2014

La repubblica è morta

Una partita di calcio si è trasformata in guerra tra bande, le istituzioni hanno trattato con gli ultras, l'Inno d'Italia è stato fischiato dagli spettatori, i vertici dello Stato hanno assistito indifferenti allo spettacolo indecoroso ... La repubblica è morta.

Prima della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina ci sono stati dei violenti scontri tra tifoseria, con tre feriti per colpi di pistola (uno è gravissimo), ed un ultrà della Roma, anche lui ferito e ricoverato in ospedale con una gamba rotta, è stato arrestato dalla polizia con l'accusa di tentato omicidio.


All'interno dello stadio si è visto le Forze dell'Ordine con il capitano del Napoli,Marek Hamsik, parlare con "Genny ‘a Carogna", capo degli ultras partenopei, per chiedere il permesso di far giocare la partita.
Per chi non lo sappia, "a Carogna" è già stato destinatario di Daspo, ed ha alle spalle vari precedenti giudiziari (fu arrestato per droga). Come se non bastasse "a Carogna" indossava una maglietta con la scritta “Speziale libero”, in solidarietà con la persona che sta scontando una condanna definitiva a 8 anni di reclusione per l'omicidio preterintenzionale dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, avvenuta nel derby fra il Catania ed il Palermo del 2 febbraio del 2007.

La povera Alessandra Amoroso è riuscita a cantare l'inno d'Italia nonostante sommersa dai fischi in uno stadio comandato dagli ultrà e con la Polizia impotente. La cantante sembrava recitare un Requiem.

Tutto ciò è avvenuto alla presenza in tribuna di numerosi vertici dello stato, tra i quali il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, del presidente del Senato, Pietro Grasso, del presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, che hanno assistito alla partita dimostrandosi quasi indifferenti dinanzi allo sgretolarsi del Paese.

La partita è poi iniziata con 45 minuti di ritardo in un clima surreale, e tutto è stato trasmesso nel mondo. Un'altra vergogna internazionale della repubblica italiana ...

La repubblica è morta, perché lo Stato presente allo stadio nelle massime espressioni si è dimostrato impotente.  E' come se si assiste al funerale di un persona che non si vedeva l'ora che morisse perché indegno di vivere.

Intanto uno stato non tratta mai con gli ultras, e non compie nemmeno l'errore di far ipotizzare l'esistenza di una mediazione del genere. In questa repubblica delle banane invece i vertici della Questura di Roma e i rappresentanti del Prefetto sembra abbiano autorizzato la disputa della finale in accordo con gli ultras.
Questa vicenda fa pensare alla trattativa con la mafia, che i vertici dello Stato con ostinazione negano e per sicurezza hanno anche cancellato certe registrazioni telefoniche ...

Marisa Grasso, la vedova dell'ispettore Raciti ha detto :  "Non ho ricevuto nessuna telefonata di solidarietà, se fosse scappato il morto sarebbero corsi ai funerali"
"È una vergogna": lo stadio in mano a dei violenti e lo Stato che non reagisce, impotente e quindi ha perso".

Non sono un sociologo e non voglio assolutamente difendere gli ultrà, ma il calcio è il riflesso di una stato malato e marcio.
Come il calcio è appannaggio di ultras delinquenti, di calciatori strapagati e operatori che lo fanno solo per conto del proprio portafogli, così lo stato è formato da mafiosi, da politici strapagati e da funzionari che pensano solo ad arricchirsi.

La repubblica ha trasformato l'Italia in un paese in macerie, e non si arriva ad una società così incivile ed assurda per caso o per colpa solo di alcuni violenti che sfogano le loro frustrazioni nella tifoseria.
L'accaduto conferma la profonda decadenza nella quale viviamo.
Fischiare l'inno nazionale significa che manca il collante di amore verso la Patria da parte degli italiani, e le colpe sono delle istituzioni che non hanno certo operato bene in questi decenni. 

La frustrazione dei tifosi è anche quella degli italiani che non hanno più rispetto delle istituzioni in quanto lo stato non è più visto come un amico ma come un nemico, che li ostacola con tasse e che non li tutela.

E' più grave e pericoloso un tifoso violento oppure uno Stato che si dimostra incapace a tutelare gli interessi dei cittadini?

La repubblica è morta perché uccisa proprio da chi dovrebbe difenderla, dal Quirinale fino al più basso livello. E’ stata uccisa dalla sete di potere, dalla disonestà intellettuale e politica, da una incapace e meschina classe politica, adesso comandata "a bacchetta" dai “poteri forti”e banche, per promuovere un sistema degenerato di capitalismo sfrenato, senza regole e privo di umanità, che genera una società malata.

VIDEO
Requiem della repubblica