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martedì, marzo 10, 2009

Obama staminali


Barack Obama ha firmato un ordine esecutivo che pone fine al blocco dei finanziamenti federali a favore della ricerca sulle cellule staminali embrionali, in netto contrasto all’attività legislativa di George W. Bush.
Il neo-inquilino della Casa Bianca afferma di aver agito per alleviare la sofferenza umana, criticando apertamente quella che finora è stata la falsa necessità del governo di dove operare una scelta tra scienza e morale.

Obama criticando duramente le scelte di Bush secondo me mette in luce un limite della repubblica, soprattutto se presidenziale, e cioè il fatto che il passaggio da un presidente ad un altro non è lineare, più che continuità c'è discontinuità che alimenta l'odio tra presidenti.
Ora mentre all'interno di uno stato lo scontro politico è inevitabile tra un capo di governo ed un altro, questo diventa un problema se lo scontro esiste tra il nuovo capo di stato e quello precedente, come appunto registriamo negli USA.

Lasciando da parte la Scienza e la Morale, io invece considero il provvedimento, più che tenere fede ad una promessa elettorale, una cambiale pagata da Obama verso la potente lobby che sostiene la ricerca sulle cellule staminali embrionali, la quale a suo tempo lo aveva finanziato per le elezioni presidenziali.
Insomma più che una convinzione politica, l'ordine esecutivo emanato da Obama è un ricambio di favore tra il neo presidente della repubblica USA e coloro che lo hanno aiutato a vincere le elezioni.
Posso sbagliare, ma io ho l'impressione che Obama sia più che altro un esecutore di ordini fatti da altri.

Vedremo in futuro come il dibattito sulle cellule staminali e la Medicina si svilupperà.

domenica, marzo 08, 2009

Camera voti pianisti casta


All'interno delle istituzioni repubblicane ci sono fenomeni scorretti e spiacevoli che limitano addirittura la democrazia nel nostro Paese, come ad esempio la corruzione e privilegi, ed infatti la classe politica è considerata una casta lontana dalle esigenze e problemi della popolazione.

Tra questi fenomeni c'è anche quello dei pianisti, cioè quei palamentari che votano anche per i colleghi assenti falsificando in questo modo i risultati della votazione alla Camera ed al Senato.

Per contrastare questo comportamento, alla Camera si è deciso di utilizzare un nuovo voto elettronico che si basa sul rilevamento delle impronte digitali dei parlamentari al momento della votazione.

Diciamo una cosa. Solo in uno stato profondamente corrotto nasce l'esigenza di installare sistemi elettronici del genere.
Evidentemente questo dimostra l'assoluta incapacità della classe politica di auto regolarsi e di rispettare i principi morali e comportamenti che invece dovrebbero essere sempre rispettati dalle istituzioni.

Inoltre si deve sottolineare il Costo dell'operazione: 450.000 euro.
Oltre al danno anche la beffa: oltre ai già alti costi della classe politica e delle istituzioni (diventata una oligarchia) adesso gli italiani dovranno pagare l'immoralità dei parlamentare al momento del voto.
Questi deputati li eleggiamo, li paghiamo e dobbiamo pure controllare se fanno il loro mestiere e se le votazioni in aula sono corrette.

Un'altra anomalia. Infatti l’adesione al nuovo sistema di votazione è volontaria e ad oggi sono 19 i parlamentari che hanno rifiutato l’utilizzo del nuovo sistema e un altro centinaio non si è ancora espresso.
Per cercare di garantire trasparenza gli italiani devono pagare il costo di questo sistema ma i parlamentari possono decidere se usarlo oppure no.
A questo punto se tutti i parlamentari rifiutassero di utilizzarlo (come potrebbero) 450.00o euro diventerebbero inutili.
Incredibile!

Questo sistema di registrazione di voto entrerà in funzione dal 10 marzo solamente alla Camera e quindi molto probabilmente al Senato continueranno le irregolarità di voto.
Dal 10 marzo 2009 i voti saranno corretti solo alla Camera mentre al Senato no.

Inoltre questo sistema applicato solo alla Camera contrasta la stessa costituzione, nella quale invece si parla della assoluta simmetria tra la Camera e Senato.
Il caos repubblicano continua...

giovedì, marzo 05, 2009

Gli svedesi preferiscono la monarchia


In base ad un sondaggio la maggior parte degli svedesi sono favorevoli alla continuazione della monarchia nel loro paese, 74 per cento degli intervistati vogliono la monarchica, mentre solo il 15 per cento è contrario.

Il sessantaduenne Carl XVI Gustaf divenne re nel settembre 1973, alla morte di suo nonno, il re Gustavo VI Adolf.
Nel 1975, molte competenze della monarchia costituzionale sono state trasferite al governo svedese.
Come in molti altri paesi europei, la famiglia reale conserva ancora il suo titolo e svolge funzioni cerimoniali.

In Svezia nel gennaio 1980, è entrato in vigore una nuova legge sulla successione che consente al primo figlio di un sovrano di ereditare il trono, indipendentemente dal genere.
La Principessa Reale Victoria erediterà il trono, invece del suo fratello minore, Carl Philip.

Il mese scorso, la 31enne Victoria si è fidanzata al 35enne Daniel Westling, proprietario di una serie di palestre, ed ha dichiarato che "Il re ed il governo hanno dato il loro consenso al nostro matrimonio, il quale è previsto per la primavera o all'inizio dell'estate 2010."

I risultati del sondaggio:
In Svezia preferite la monarchia o la repubblica?
Favorevoli 74%

Contrari 15%
Non so 11%

PS.
In Italia il regime repubblicano impone ai giornali e televisioni di nascondere i sondaggi quando sono favorevoli alla monarchia.





angus-reid