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mercoledì, maggio 09, 2007

giornata della memoria delle vittime del terrorismo


L'istituzione della giornata della memoria delle vittime del terrorismo è giusta, ma come mai nel governo attuale ci sono ex terroristi pregiudicati che fanno i sottosegretari ?
Perchè lo stato repubblicano ha concesso la libertà vigilata ad alcuni terroristi, come la balzerani processata e condannata a sei ergastoli?
Come mai si permette ad alcuni ex terroristici di parlare alle università italiane?
Non c'è una profonda contraddizione tra questa legge, che istituisce la giornata della memoria delle vittime del terrorismo, con alcune azioni del governo?

E così che si rispettano le vittime ?

Per ricordare e difendere le vittime del terrorismo non basta istituire giornate del genere, ma piuttosto uno stato dovrebbe scoprire gli autori e soprattutto i mandanti degli atti terroristici per assicurarli alla magistratura.
Purtroppo non è così, ancora adesso non si conosce i colpevoli di molti stragi ed omicidi terroristici.

Ho l'impressione che questa legge più che ricordare serve per nascondere le incapacità ed inefficienza dello stato repubblicano.

Se nel nostro paese non si apre una seria e profonda discussione su perchè in Italia si sviluppò il terrorismo questa giornata della memoria è inutile.

Che senso ricordare le vittime del terrorismo senza condannare i colpevoli e capire perchè avvenne ciò ?

Moro: dall'anno prossimo il 9 maggio sara' 'giorno della memoria'

ROMA - A partire dal prossimo anno la data dell'assassinio di Aldo Moro, che cade il 9 maggio, diverra' 'giorno della memoria' dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice. L'istituzione di una giornata dedicata al ricordo di queste ultime e' sancita da una legge apposita, da pochi giorni approvata dal Parlamento con larghissimo consenso. Il Presidente della Repubblica, che ha richiamato gli impegni che scaturiscono da tale legge, in occasione del 29esimo anniversario della morte dello statista ha ricevuto al Quirinale i familiari della vittima. (Agr)

ilcorrieredella sera

martedì, maggio 08, 2007

La Regina d'America



















La visita della Regina Elisabetta II negli Stati Uniti evidenzia la superiorità della Monarchia sulla repubblica.
La Regina, visitando i primi insediamenti inglesi nel nuovo continente, unisce gli americani agli inglesi, tocca i cuori degli americani.
Infatti solo un Sovrano è la figura umana di un popolo, solo un Sovrano ha la forza di comprendere la memoria collettiva di un popolo, solo un Sovrano ha la capacità di unire più popoli.

In fondo dopo oltre due secoli dalla rivoluzione coloniale del 1776, negli Stati Uniti c'è una nostalgia della Monarchia.
Le speciali relazioni diplomatiche tra Gran Bretagna e Usa non è dovuta solo alle comuni radici della civiltà e del diritto, bensì anche al fascino discreto della monarchia.

I presidenti vanno e vengono ma Sua Maestà rimane.
Per me, sull'argomento del vasto regno anglofono, la visita della regina in America invoca la nostra più antica mitologia e ci fa sentire come un unico popolo nel mondo inglese; la regina stessa contiene le mistiche corde della nostra memoria collettiva, nel modo che nessun altro essere umano potrebbe fare.
Sono spariti i pregiudizi nazionali quando gli Americani sentivano uno speciale legame alla mia regina. In questi momenti siamo collegati uno all'altro, e a me piacerebbe che rimanga così.


tradotto da
The Monarchist: AMERICA'S QUEEN

venerdì, maggio 04, 2007

Anniversario dell'Esercito Italiano



146° Anniversario dell'Esercito Italiano

Il 4 maggio 1861 un provvedimento del Ministro della Guerra Manfredo Fanti decretava la fine dell'Armata Sarda e la nascita dell'Esercito Italiano.

Vista la legge in data 17 marzo 1861, colla quale S.M. ha assunto il titolo di Re d'Italia, il sottoscritto rende noto a tutte le Autorità, Corpi ed Uffici militari che d'ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l'antica denominazione di Armata Sarda.

Firmato Manfredo FANTI, Ministro della Guerra.

Ma la storia del nostro Esercito ha radici molto più lontane, ricordiamo ad esempio la data del 18 aprile 1659, quando il duca Carlo Emanuele II di Savoia, volendo disporre di militari addestrati e pronti all'impiego, indisse un bando per il reclutamento di 1.200 uomini da inquadrare in un reggimento detto "delle Guardie".
Questo evento segnò il passaggio dalle milizie di ventura alle unità permanenti, organismi propri dello Stato. Il reggimento "delle Guardie" fu, dunque, il primo reparto permanente d'Europa, precursore dell'attuale Esercito di professionisti.

Ulteriori informazioni:
Nascita dell'Esercito Italiano