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mercoledì, settembre 27, 2006

In Russia aumentano i monarchici


In Russia aumenta il numero dei monarchici : quasi 30 milioni di russi a favore dello Zar.


Negli ultimi anni in Russia il numero dei monarchici si e' moltiplicato di ben 4 volte, e secondo un recente sondaggio popolare oggi ci sono 30 milioni di russi che vedrebbero di buon'occhio il ritorno dello Zar al potere.

Viva lo Zar!!


Secondo un recente sondaggio popolare, effettuato a settembre dal Centro nazionale studi di opinioni sociali (VIZOM), oggigiorno in Russia sono 30 i milioni di cittadini che vedrebbero di buon'occhio il ritorno dello Zar al potere. Tutto cio' sta a significare che negli ultimi tempi in Russia il numero di coloro che parteggiano per la monarchia si e' moltiplicato di ben 4 volte.


Dai risultati del sondaggio, emerge che il 3% dei cittadini russi e' profondamente convinto della bonta' della monarchia come forma di potere in Russia sino al punto da sapere esattamente a chi dovrebbe appartenere il trono, mentre un altro 19% in linea di massima non avrebbe nulla in contrario nei confronti del ritorno dello Zar al potere, con la differenza che questo 19% non ha espresso una particolare candidatura. Ma siccome la matematica non e' un'opinione, quello che conta e' il risultato finale: quasi 30 milioni di russi a favore dello Zar.

Potra' anche sembrare curioso, ma in Russia un sondaggio del genere venne gia' effettuato nella meta' degli anni 90', quando il movimento monarchico era in chiara fase ascendente: all'epoca tutti si misero alla ricerca delle proprie origini nobili e molti furono gli imbroglioni che asserivano di discendere direttamente dalla famiglia Romanov se non addirittura da quella Riurik. Nonostante cio', il totale dei cittadini russi favorevoli ad un ritorno della monarchia all'epoca fu solamente del 5-6%.

Ripristinare la monarchia in Russia e' teoricamente possibile, sebbene in Russia c'e' un proverbio che dice: "la carne macinata, indietro al tritacarne non la passi piu'". Ma se anche fosse, chi dovrebbe essere il monarca? A questo proposito va detto che gli stessi discendenti dei Romanov, tutti residenti all'estero, non e' che abbiano poi cosi' tanta fretta di diventare i nuovi Zar della Russia, altrimenti gia' da tempo vi sarebbero tornati cercando giornalmente in tutti i modi di conquistarsi il riconoscimento e le simpatie popolari.

Inoltre i risultati del sondaggio possono essere spiegati in ben altro modo: per la maggior parte dei russi la monarchia e' infatti sinonimo di potere forte, il cosiddetto "pugno di ferro", per il quale sono in molti ad avere una nostalgia tremenda sin dai tempi dell'Unione Sovietica.

italia.pravda

repubblica : la zona grigia

Sperando di non dimenticare nulla, ecco una breve cronologia del caso telecom :

1) Prima ci dicono che Telecom è una società in profonda crisi, costretta a scorporare Tim per pianare i debiti accumulati nel passato
2) Rovati, il consigliere economico di Prodi, senza dire nulla al governo, stabilisce in accordo con la telecom un piano di rilancio
3) Prodi dice di non sapere nulla del piano di Rovati
4) Secondo dei documenti invece si scopre che Prodi conosceva le intenzioni di Tronchetti ed il caso Rovati
5) Quindi le dimissioni di Rovati e sostituito da Guido Rossi che lancia segnali di allarme rosso per la grave situazione di Telecom
6) Il bubbone delle intercettazioni telefoniche illegali
7) Rossi alla Consob annuncia che il quadro finanziario del gruppo Telecom non è poi così disastroso e che non c'è più neppure bisogno di vendere Tim
8)Tronchetti Provera scende in difesa della Telecom affermando che "Noi siamo parte lesa e non abbiamo mai svolto intercettazioni" e che "la telecom è una società solida".
9) Sempre secondo Tronchetti, nel Paese c'è una «zona grigia» che sfrutta la debolezza della politica e dell'etica, ma che, prima o poi, dovrà venire a galla.

A questo punto dovrebbe esserci qualcuno, al di sopra dei sospetti e degli schieramenti politici ed economici, che ci spiegasse come stanno veramente le cose.
Purtroppo è solo illusione sperare di sapere cosa succede in questo paese, infatti in questa storia repubblicana quasi tutti gli scandali, stragi (di stato?), attacchi terroristici e corruzioni sono rimasti casi misteriosi ed irrisolti.

La realtà insegna che la repubblica italiana è un sistema contorto che alimenta la degradazione.
Insomma, come avere fiducia in uno stato inefficiente e corrotto?

La repubblica è la vera zona grigia!!

La vera zona grigia

Qualcosa finalmente si muove dentro l'occhio del ciclone che ha investito Telecom
....
Ieri è sceso in campo Marco Tronchetti Provera, azionista di riferimento Telecom, e presidente all'epoca dello scandalo-spie: e il tono è sembrato diverso.
Tronchetti ha ribadito com'è comprensibile la solidità di Pirelli ed Olimpia (dove sta il controllo Telecom), e ha difeso se stesso e i suoi più stretti collaboratori per la vicenda del conto svizzero, ricordando in proposito di essere stato vittima di un tentativo di estorsione, denunciato alla magistratura.
Quanto alle dimissioni dalla presidenza, la causa non è nella doppia crisi Telecom, aziendale e giudiziaria, ma nella politica, perché dopo la polemica con Prodi "si rischiava un conflitto istituzionale".

In compenso, Tronchetti Provera denuncia una "zona grigia" nel Paese, che sfrutta la debolezza della politica e dell'etica, ma che prima o poi - avverte - dovrà venire a galla. È interesse di tutti che ciò avvenga, per eliminare ogni opacità nella vita pubblica. Ma intanto, il primo imprenditore italiano può cominciare dalla "zona grigia" di casa sua, così estesa da pesare direttamente non solo sulla politica e sull'etica, ma anche - secondo i magistrati - "sui principi costituzionali fondanti di questo Paese".


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martedì, settembre 26, 2006

napolitano in ungheria


Ricordo che nel maggio 2006 gli ungheresi protestarono con il governo di Budapest per l'invito ufficiale rivolto al presidente della repubblica italiana, napolitano.

Molti ungheresi, vittime della ideologia comunista, non hanno dimenticato chi era napolitano, e lo considerano un ospite non desiderato perchè "diede sostegno internazionale agli assassini sovietici che hanno schiacciato nel sangue l'aspirazione dell'Ungheria alla liberta".

Neanche noi italiani dobbiamo dimenticare chi era napolitano


Napolitano sulla tomba di Nagy L'omaggio del presidente ai martiri della rivoluzione antisovietica del 1956

BUDAPEST - Una corona di fiori al Memoriale dei martiri della rivoluzione del '56 e un mazzo di rose bianche e rosse, strette da una fascia tricolore, sulla tomba di Imre Nagy, primo ministro all'epoca della rivolta e simbolo della repressione sovietica.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha iniziato la sua visita di un giorno in Ungheria, al nuovo cimitero di Budapest, con questo omaggio alle vittime della rivoluzione ungherese del 1956.


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