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domenica, luglio 02, 2023

Giornata del parlamentarismo

Il Re Felipe di Spagna apre la Conferenza internazionale per commemorare la Giornata del parlamentarismo

30 giugno 2023

Sua Maestà il Re Felipe VI di Spagna ha presieduto la cerimonia di apertura della Conferenza internazionale per commemorare la "Giornata internazionale del parlamentarismo". 

Questo vertice che si è svolto a León, in Spagna, ha riunito i presidenti dei parlamenti dell'Unione europea, creando un'importante piattaforma per discutere il ruolo cruciale dei parlamenti nella democrazia e nell'efficacia delle istituzioni.

Al suo arrivo, il Re Felipe è stato accolto da alte autorità politiche alla presenza dei capi delegazione dei paesi partecipanti alla Conferenza internazionale. La cerimonia ha preso avvio con una foto di gruppo, e successivamente, il Re ha preso posto in prima fila nel Chiostro.

Nel suo discorso, il Re Felipe ha sottolineato l'importanza di riflettere sul funzionamento dei parlamenti e sul loro rafforzamento nel contesto della democrazia. Ha evidenziato come discutere dell'istituzione parlamentare e delle sfide che essa affronta per migliorare la governance ed affrontare in modo più efficace i problemi che la società moderna ci presenta.

Il Re Felipe ha sottolineato l'importanza di avere parlamenti più robusti e stabili, in grado di affrontare con competenza e risolutezza le questioni che si presentano, ed ha espresso la sua fiducia nel ruolo essenziale che i parlamenti svolgono nel garantire un buon funzionamento della democrazia e nel promuovere la risoluzione dei problemi.

Dopo la sessione di inaugurazione, il presidente del Senato ha moderato la conferenza, ed al termine del convegno, il Re Felipe si è recato al Pantheon Reale per una breve visita, ed ha concluso il suo giro nel giardino della Collegiata Reale di San Isidoro.


venerdì, giugno 02, 2023

2 giugno festa dei brogli

Festa della repubblica
Festa dei brogli !

2 giugno

Massimo Caprara ricorda quello che disse Palmiro Togliatti sul referendum Monarchia repubblica (Lui era il suo segretario) : 

"Quando un parto non esce bene bisogna aiutarla"

Il parto era la nascita della repubblica, ed evidentemente gli aiuti sono stati i brogli dei risultati e la decisione (illegittima) di non ricontrollare le schede. 

Togliatti aveva ordinato di distruggere le schede, e quindi non era possibile fare la verifica .....




2 giugno vinse la Monarchia

La scomoda verità repressa da 77 anni, è venuta fuori in diretta sul TG1 : 'Il 2 giugno 1946, gli italiani furono chiamati a scegliere tra Monarchia e repubblica. E scelsero la Monarchia'

2 giugno 2023

Oggi durante la diretta della cerimonia del 2 giugno all’Altare della Patria, la giornalista del TG1 Elisa Anzaldo ha detto una frase che non avrebbe mai potuto dire proprio oggi, cioè : 

"Il 2 giugno gli italiani furono chiamati a scegliere tra Monarchia e repubblica, e scelsero la Monarchia"

Al contrario di quello che si dice, quello che ha detto la giornalista non è stato un lapsus, ma piuttosto non è riuscita a controllare quello da sempre c'è nella sua mente, cioè che nel 1946 vinse la Monarchia e non la repubblica.

Molti italiani sanno benissimo che i risultati del referendum del 1946 furono falsificati, e che la Monarchia aveva vinto, ma per convenienza e conformismo molte persone non hanno il coraggio di dirlo in pubblico.

Queste scomoda verità è stata repressa da 77 anni, ma ogni tanto la Verità viene fuori, in quanto rimane sempre nell'inconscio e che non può essere cancellata e sempre controllata.  

Il 2 giugno 1946, gli italiani furono chiamati a scegliere tra Monarchia e Repubblica. E scelsero la Monarchia"

Viva la Monarchia !

Leggi anche : 2 giugno non è giorno di festa


2 giugno non è giorno di festa

Per l'Italia il 2 giugno non è un giorno di festa,  porta lutti e sciagure, ed inizio il declino dell'Italia !


  • Morte di Giuseppe Garibaldi (2 giugno 1882)

  • In Italia Giuseppe Garibaldi partecipa al Risorgimento e combatte a fianco di Casa Savoia per realizzare l'Unità Nazionale. Famosa la frase "Obbedisco" riferita a Re Vittorio Emanuele II
  • Giuseppe Garibaldi muore il 2 giugno 1882, all'età di quasi 75 anni.

  • Falsificati i risultati del Referendum Monarchia repubblica (2 giugno 1946)

  • Molti italiani non poterono votare (i cittadini della Venezia Giulia, della Dalmazia, dell’Alto Adige ed i numerosi soldati ancora all'estero).
  • Il 4 giugno il vantaggio della Monarchia appariva inattaccabile, ma improvvisamente la situazione si capovolse a favore della repubblica, con l'arrivo di una valanga di voti di dubbia provenienza....
  • Senza verificare la regolarità dei voti, tra il 12 e 13 giugno 1946 il Governo "in spregio alle leggi ed al potere indipendente e sovrano della Magistratura" (come disse Re Umberto II nel suo ultimo proclama) prese il potere, nominando De Gasperi capo provvisorio dello Stato.
  • Per evitare una guerra civile Re Umberto II decise di partire per l'esilio in Portogallo in quello stesso giorno.
  • Il 16 giugno 1946 la Corte di Cassazione si limita a leggere i risultati del referendum trasmessi dal Ministro degli Interni Romita senza dire qual'era il numero dei votanti.
  • Inoltre le schede scrutinate furono distrutte al fine di evitare che si possano effettuare accertamenti riguardo a ricorsi per brogli e alterazioni dei verbali di seggio.
  • che si possano fare degli accertamenti sui ricorsi per brogli e alterazioni dei verbali di seggio.
  • La repubblica non è mai stata proclamata !


martedì, maggio 02, 2023

Guareschi e il giornalismo italiano

Guareschi e la sua eredità giornalistica : il suo impegno dovrebbe essere seguito dai giornalisti attuali !

1 maggio 2023

Oggi 115 anni nasceva Giovannino Guareschi, e questo articolo è un omaggio a questo grande scrittore, giornalista e umorista italiano, diventato famoso anche per aver creato i personaggi di Don Camillo e Peppone, poi trasportato in film conosciuti in tutto il mondo.

Il suo impegno politico era molto importante nella sua vita. Schiettamente monarchico si batté per questa idea con passione ed  era convinto che la monarchia fosse la forma di governo migliore per l'Italia e che solo un Re avrebbe potuto garantire stabilità e continuità al paese. 

Quando si svolse il referendum istituzionale, il 2 giugno 1946, sostenne la scelta monarchica e dopo gli esiti denunciò i brogli . Era convinto (come ancora oggi da molti italiani..) che il referendum fosse stato falsato e che la scelta repubblicana non fosse stata la scelta del popolo italiano. 

Anticomunista, conservatore, cattolico praticante, monarchico e fervente patriota, Guareschi polemizzò con la politica repubblicana, in contrapposizione alle idee prese dalla Democrazia Cristiana, e più in generale al conformismo nella società italiana, anticipando di alcuni anni talune critiche al Sessantotto. 

Guareschi criticò anche le innovazioni in campo religioso introdotte dal Concilio Vaticano II (difendendo la Messa in latino) e più in generale il progressismo religioso, difendendo la tradizione cattolica da quella che definì ironicamente "depacellizzazione".

Da grande umorista criticò egualmente la cultura del comunismo sovietico e quella dell'eccessivo consumismo capitalista americano. La fervente ironia ha reso Guareschi uno dei più lucidi critici del Pci, famosissime sono molte sue vignette, come "Obbedienza cieca, pronta, assoluta" per deride i militanti comunisti, cosiddetti «trinariciuti», e lo slogan: "Nel segreto della cabina elettorale Dio ti vede, Stalin no!". 

Ricordo che Re  Umberto II di Savoia dall'esilio lo insignì dell'onorificenza di Grand'Ufficiale della Corona d'Italia.

Le sue idee politiche ed il suo conflittuale rapporto con il potere costituito, in qualsiasi forma esso fosse rappresentato, non solo rappresentano un importante capitolo della storia politica italiana ma ancor oggi sono un esempio da seguire da tutti, soprattutto dai giornalisti attuali che evitano di criticare il potere o di porre domande scomode.

In un'epoca in cui i media sono controllati e strumentalizzati dal potere politico ed economico, la figura di Guareschi è  un monito per tutti coloro che credono nella libertà di espressione e nell'indipendenza del giornalismo. 

lunedì, maggio 01, 2023

1° maggio senza lavoro

Festa del primo maggio senza lavoro cosa c’è da festeggiare?

1 maggio 2023

Il primo maggio dovrebbe essere un giorno di festa nel quale si celebrare il lavoro ed i diritti dei lavoratori, ma come si può festeggiare se la disoccupazione aumenta, troppi lavoratori italiani sono sfruttati e pagati male , privi di prospettive e di dignità ?

Mi domando: se la nostra Repubblica si fonda sul lavoro, come può permettersi di non tutelare l'occupazione ? Non è forse questo un fallimento totale, una dimostrazione della sua inadeguatezza e della sua incapacità di proteggere i lavoratori e di garantire un futuro dignitoso per tutti ?

Di fatto la repubblica ha dimostrato di essere incapace di tutelare l'occupazione e di garantire un futuro dignitoso agli italiani, in quanto la disoccupazione dilaga, le aziende e negozi chiudono, senza contare il tessuto sociale minacciato dall'insicurezza economica.

La repubblica ha tradito i cittadini, ha preferito fare affari con le multinazionali ed i poteri forti, piuttosto che proteggere i diritti dei lavoratori e garantire un futuro dignitoso per tutti. È inaccettabile che ci siano milioni di italiani senza lavoro, costretti ad affrontare la disoccupazione, la povertà e l'umiliazione.

La disoccupazione non è solo un problema economico, è un'umiliazione per chi non trova lavoro, una condanna per coloro che non riescono a sbarcare il lunario ed un'ingiustizia per coloro che sono costretti a vivere nella povertà.

Con quale coraggio si festeggia il primo maggio quando la situazione è così drammatica ?





mercoledì, aprile 05, 2023

Re di Giordania per la protezione sociale

Il Re Abdullah sostiene e promuove la protezione sociale, essenziale per la modernizzazione economica della Giordania.

4 aprile 2023

Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania ha presieduto un incontro al Palazzo Al Husseiniya con funzionari e parti interessate nello sviluppo sociale per discutere l'importanza della protezione sociale come parte essenziale dei percorsi di modernizzazione economica e amministrativa della Giordania.

Durante la riunione dove era presente anche il principe ereditario Husein, il Re giordano ha sottolineato l'importanza cruciale della protezione sociale come priorità nazionale per garantire una migliore protezione ai gruppi più colpiti dalle condizioni economiche, ed ha incaricato al governo di coordinare i vari settori interessati alla protezione, per garantire che i programmi di modernizzazione siano in linea con i requisiti della protezione sociale e sviluppare e migliorare piani e programmi per rispondere alle sfide che si devono affrontare.

Il primo ministro, Bishr Al-Khasawneh, ha parlato dell'importanza dei programmi di protezione sociale nella modernizzazione economica e amministrativa della Giordania e ha evidenziato che ci sono elogi internazionali per i programmi di assistenza sociale in Giordania.

Il ruolo del Re di Giordania nella promozione della protezione sociale è stato fondamentale in quanto ha fornito un forte sostegno ed ha incaricato il governo di coordinare gli sforzi affinché i programmi di modernizzazione siano in linea con i requisiti della protezione sociale.


lunedì, aprile 03, 2023

Re di Svezia col ministro Tobias Billström

Il re Carlo Gustavo e la principessa Vittoria di Svezia ricevono il ministro Tobias Billström

31 marzo 2023

Sua Maestà il re Carlo XVI Gustavo di Svezia e la principessa ereditaria Vittoria hanno partecipato ad un incontro con il ministro degli Affari esteri della Svezia, Tobias Lennart Billström.

Al Palazzo reale di Stoccolma, dove si è svolto l'incontro, il ministro ha fornito informazioni sulle valutazioni della politica estera e della politica di sicurezza del governo relative agli ultimi sviluppi nel mondo.



martedì, marzo 28, 2023

Ministri giurano davanti al Re Felipe

Il Re Felipe di Spagna presiede il giuramento dei due nuovi ministri del governo

27 marzo 2023

Sua Maestà il Re Felipe VI di Spagna ha presieduto la cerimonia in cui i nuovi membri del governo, Ettore Gómez Ernando come Ministro dell'Industria, del Commercio e del Turismo, e José Manuele Miñones Conde come Ministro della Salute, hanno giurato i loro incarichi. 

Don Felipe era accompagnato dai Ministri dell'Industria, del Commercio e del Turismo, Héctor José Gómez Hernández, e dal Ministro della Salute, José Manuel Miñones.

Dopo aver letto i Decreti Reali che nominavano i due nuovi ministri, la promessa delle nuove cariche è stata fatta davanti a Sua Maestà il Re Felipe.

Alla cerimonia erano presenti anche il Presidente del Governo, Pedro Sánchez Pérez-Castejón; il presidente del Congresso dei Deputati, Meritxell Batet; il presidente del Senato, Ander Gil; il presidente della Corte Costituzionale, Cándido Conde-Pumpido Tourón; il presidente del Consiglio generale della magistratura, Rafael Mozo; il Ministro della Giustizia, Pilar Llop; e il direttore generale della sicurezza legale e della fede pubblica, Sofía Puente Santiago, che ha funto da notaio.

I nuovi membri dell'Esecutivo hanno giurato i loro incarichi davanti ad una copia della Costituzione edita dalle Cortes Generali nel 1980, aperta al Titolo IV, che tratta del Governo e dell'Amministrazione, articolo 100 che stabilisce che "gli altri membri del Governo saranno nominati e separati dal Re su proposta del suo Presidente”.

La cerimonia di giuramento dei nuovi ministri del governo davanti al Re Felipe è.un momento solenne e toccante, in cui la fedeltà alla Corona e al popolo spagnolo è stata rinnovata e ribadita.


sabato, marzo 25, 2023

Monarchia costituzionale in Libia

Il principe Mohammed El Senussi propone la monarchia costituzionale per risolvere la situazione in Libia

21 marzo 2023

Il principe Mohammed El Senussi, erede al trono libico, ha rilasciato un'intervista al quotidiano la Stampa, nel quale ha proposto la monarchia costituzionale come unico modo per trovare una soluzione al conflitto in Libia, che nel 1969 fu rovesciata dal colpo di stato di Gheddafi e che depose suo padre Sayyid Hasan I e tutta la sua famiglia.

La monarchia costituzionale è un sistema istituzionale politico efficiente e stabile, capace di garantire i diritti e la prosperità del popolo e quindi la proposta del principe El Senussi è un'alternativa valida ai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni, incapaci di garantire la pace e la stabilità nel paese. 

Inoltre la sua apertura al dialogo con tutte le parti in conflitto, inclusi i gruppi armati, dimostra la sua capacità di trovare una soluzione politica duratura per la Libia ed il suo obiettivo è quello di stabilizzare le istituzioni, garantire i diritti umani e unificare un paese diviso.

In Libia c'è una divisione profonda tra le varie fazioni, che negli ultimi anni sono stati rafforzati anche dalla comunità internazionale. 

Il principe Mohammed El Senussi ha detto che quando si auspica elezioni si dimentica i grandi problemi irrisolti, tra cui due governi, due parlamenti,  gruppi divisi incapaci di collaborare tra loro, e per lui l'obiettivo principale è la pacificazione e l'unità del Paese.

Dopo anni di silenzio, il principe El Senussi è tornato in campo a causa della crescente richiesta di ritorno della monarchia in Libia come soluzione al conflitto, che proviene dalle tribù, avvocati, milizie e addirittura da ufficiali del vecchio regime. Ma soprattutto, sono i giovani a chiedere il ritorno alla Monarchia e non si deve dimenticare che durante la rivoluzione del 2011, la bandiera e l'inno della monarchia furono scelti come simboli.

I pilastri del piano del principe El Senussi sono la Monarchia per il suo senso di continuità storica nazionale, la Costituzione per stabilizzare le istituzioni ed i diritti umani come bussola nei rapporti internazionali.

Nell'intervista il principe El Senussi ha detto che il ruolo dell'Italia è fondamentale visto la storia millenaria con la Libia. Per quanto riguarda l’emergenza immigrazione il principe libico ha detto che per risolvere questo problema è necessario in Libia ci sia uno stato stabile, istituzioni legittimate ed un esercito adeguato. Anche proporre  una  guardia costiera libica in assenza di stabilità non può funzionare, e come cercare di svuotare il mare con le mani.

Sempre secondo il principe sul problema energetico l’Italia deve rendersi conto che anche l’accordo migliore è destinato al fallimento in una situazione di instabilità cronica, in quanto non si può fare buoni affari nel caos.

Il principe ha anche detto finora l’errore dell’Occidente è stato quello di poter tutelare i propri interessi esportando e imponendo un modello istituzionale creato in Occidente, senza tener conto dell’identità nazionale altrui, che è una visione miope,in quanto ogni Paese ha la sua storia.

Alla domanda "Perché la monarchia tutela l’identità libica ?" il principe ha risposto : Nel 1947 la Libia usciva da decenni di colonizzazione e guerra, Come oggi, era tormentata da divisioni geografiche (tre regioni) e di tribù, oltre cento. La mia famiglia aveva guidato la resistenza e mancava di un’affiliazione tribale. La monarchia fu istituita sotto l’egida dell’Onu attraverso un processo di dialogo nazionale e consenso, come sistema che si sarebbe adattato meglio”.

Il principe ha affermato che la monarchia tutela l'identità libica ed è una forma di governo stabile che può aiutare a superare le divisioni tribali presenti nel paese. La monarchia fu istituita nel 1951 attraverso un processo di dialogo nazionale e consenso, e la sua Costituzione garantiva il suffragio universale, un potere giudiziario indipendente, elezioni regolari, libertà di religione e di stampa, nonché il diritto di voto alle donne.

Il principe Mohammed El Senussi ha detto che la presenza di ogni truppe straniere ostacola il processo di stabilizzazione in Libia ed è necessario che tutti gli attori stranieri lascino il paese e che sia trovata una soluzione politica legittima a lungo termine per riunificare il paese e stabilizzarlo.

Infine il principe ha sottolineato che la prospettiva della Libia dipende dalla capacità del paese di superare le divisioni interne e di trovare una soluzione politica legittima per riunificarsi e stabilizzarsi, aggiungendo che  l'alternativa alla democrazia non è l'autoritarismo, ma la negazione dei diritti politici dei libici e la perpetuazione dell'instabilità e della guerra civile.

la Stampa




venerdì, marzo 24, 2023

Re thailandese scioglie Parlamento

Il Re thailandese Maha Vajiralongkorn scioglie il Parlamento

21 Marzo 2023

Sua Maestà Reale il Re Maha Vajiralongkorn della Thailandia ha dato il suo appoggio allo scioglimento del Parlamento che segna ufficialmente l'inizio della stagione elettorale che porta alle imminenti elezioni di maggio.

Secondo la costituzione thailandese, le elezioni devono aver luogo entro 45-60 giorni dallo scioglimento del parlamento, e si prevede che dovrebbero tenersi il 14 maggio.

In Thailandia la Camera dei rappresentanti ed il Senato approvano il primo ministro che deve poi essere nominato dal re. La carica di primo ministro può essere ricoperta per un massimo di 8 anni complessivi. 

Gli elettori thailandesi riceveranno due schede: una per un seggio elettorale ed un'altra per il loro partito preferito. Il secondo scrutinio determinerà i restanti 100 seggi alla Camera.

La camera alta, composta da 250 senatori nominati dal governo, rimarrà in carica fino alle elezioni e svolgerà un ruolo chiave nella selezione del prossimo primo ministro.

Rinviata la visita di Re Carlo in Francia

Rinviata la visita di Re Carlo in Francia per le proteste riguardanti la riforma delle pensioni

24 marzo 2023

La visita di Re Carlo III in Francia è stata rinviata a tempo indeterminato a causa delle proteste riguardanti la riforma delle pensioni. Questa sarebbe stata la primo viaggio all'estero del sovrano britannico, ma la situazione di instabilità e insicurezza in Francia ha costretto a posticipare l'evento. Dopo una telefonata tra Macron e il re Carlo, è stato deciso di riprogrammare la visita in condizioni adeguate non appena le condizioni lo permetteranno.

Non si può che apprezzare la decisione di proteggere la sicurezza del Re Carlo e della Regina Camilla, ma la decisione di rinviare la visita è uno smacco per il presidente Macron.

La Francia sta attraversando una crisi sociale e politica da mesi e le proteste violente degli ultimi giorni hanno reso impraticabile la visita del sovrano britannico. 

In seguito alla decisione del presidente Macron di far passare la riforma delle pensioni direttamente al voto, senza tenere un dibattito parlamentare finale, le proteste sono diventate sempre più violente da parte dei francesi contrari alla riforma delle pensioni che porterebbe l'età minima pensionabile da 62 a 64 anni. 

Il Re Carlo e la Regina Camilla sarebbero dovuti partire per Parigi domenica. Lunedì erano previsti una cerimonia all'Arco di Trionfo, un discorso al Senato e l'inaugurazione della nuova mostra di Manet e Degas al Musée d'Orsay, prima di un banchetto di Stato a Versailles. Martedì, la coppia reale avrebbe dovuto recarsi a Bordeaux, dove l’ingresso del municipio della città è stato messo a fuoco dalla folla scesa in strada per protesta. Carlo III e la regina  Camilla  dovevano anche celebrare l'apertura del nuovo consolato britannico a Bordeaux e visitare un vigneto ecologico.


lunedì, febbraio 20, 2023

162 anni fa il primo Parlamento Italiano

162° anni fa Vittorio Emanuele apriva il primo Parlamento italiano

18 febbraio 2023

Il 18 febbraio 1861 a Torino, splendidamente addobbata, i parlamentari entrano a Palazzo Carignano alle ore 9. Poco prima delle 11 la banda della Guardia Nazionale intona l’inno di Mameli in piazza Castello. Si apre la porta della Reggia e annunciato da salve di cannone, compare Re Vittorio Emanuele II, preceduto dai famigliari e seguito dai suoi generali. Sfila fra una folla osannante, appena trattenuta dai cordoni della Guardia Nazionale.

A Palazzo Carignano lo ricevono le deputazioni del Senato e della Camera. I figli Umberto e Amedeo lo precedono nel Parlamento, accolti da applausi. Quando arriva il sovrano, i parlamentari si alzano in piedi e gridano: Viva il Re d’Italia!.

Vittorio Emanuele sale al trono con passo solenne, accompagnano dai principi, i figli del sovrano Umberto Principe di Piemonte ed Amedeo duca d’Aosta.

Il primo compito dell'assemblea fu di approvare la legge istitutiva del Regno d'Italia, promulgata il successivo 17 marzo e con la quale venne attribuito a Vittorio Emanuele II ed ai suoi successori il titolo di "Re d'Italia".

A Vittorio Emanuele II spetta l'onore del discorso inaugurale, che finalmente prende parola, leggendo un discorso che Cavour e Ricasoli hanno esaminato il giorno prima :  "Signori Senatori, Signori Deputati, libera ed unita quasi tutta, per mirabile aiuto della Divina Provvidenza, per la concorde volontà dei popoli, e per lo splendido valore degli eserciti, l’Italia confida nella virtù e nella sapienza vostra. A voi si appartiene di darle istituti comuni e stabile assetto" .

A ogni passaggio il discorso è salutato da grida di «Bravo!». Finché Re Vittorio Emanuele conclude: Mi compiaccio di manifestare al primo Parlamento d’Italia la gioia che sente il mio animo di Re e di Soldato. Pronunciata l’ultima parola, «Parlamento e popolo giubilanti - scrive la cronaca - prorompono unanimi in schietti applausi che il Re, commosso, contraccambia col nobile gesto e col chinare della marziale sua testa».

Minghetti chiede allora nuovo silenzio e dichiara aperta la sessione legislativa. Il Re Vittorio Emanuele II lascia l’aula alle 11,30.

Una giornata radiosa ed indimenticabile che anticipa la nascita del Regno d'Italia !
W il Re !


lunedì, febbraio 13, 2023

Re giordano ribadisce sostegno a Palestina

Il re Abdullah di Giordania ribadisce il sostegno alla causa palestinese

8 febbraio 2023

Sua Maestà il re Abdullah II di Giordania ha ribadito che il sostegno alla causa palestinese fa parte integrante delle azioni diplomatiche della Giordania, durante un incontro con i professori giordani di scienze politiche ed alla presenza del principe ereditario Al Hussein.

Per il Re Abdullah la questione palestinese costituisce il nucleo principale delle mosse diplomatiche della Giordania all'estero a sostegno dei fratelli palestinesi, con lo scopo di garantire il mantenimento della calma nei territori palestinesi e preservare la possibilità di raggiungere una soluzione politica basata sulla soluzione dei due Stati.

Durante l'incontro, che si è tenuto presso il Palazzo Al Husseiniya, il Re Abdullah ha sottolineato la necessità di fermare le misure unilaterali, affrontare le violazioni israeliane e proteggere islamici e cristiani santi a Gerusalemme, ed ha fatto riferimento ai risultati dei suoi viaggi ed incontri che ha tenuto a livello arabo e internazionale al Cairo, Abu Dhabi e Doha, Ottawa e Washington.

Inoltre il sovrano ha ribadito la necessità di includere i fratelli palestinesi nei progetti economici regionali, sottolineando che il binario economico non è sostitutivo della soluzione politica.

Il Re giordano ha espresso le sue condoglianze alle vittime del terremoto che ha colpito aree in Siria e Turchia, ha aggiunto la necessità di fornire aiuto ai popoli siriano e turco, indicando che il dovere della Giordania è quello di stare con il popolo siriano in queste circostanze.

I partecipanti hanno apprezzato gli sforzi diplomatici del Re ed hanno anche presentato le loro proposte e opinioni in materia di politica estera, sottolineando la necessità che i paesi arabi utilizzino tutti i mezzi diplomatici disponibili per preservare gli interessi dei popoli arabi.


Principe Pahlavi difende la libertà

Il principe Pahlavi sostiene gli iraniani che si oppongono al regime della Repubblica Islamica

4 febbraio 2023

Il principe ereditario Reza Ciro Pahlavi, figlio dell’ultimo Scià di Persia, è intervistato da giornalisti di tutto il mondo, compreso il canale italiano TG5, e si propone come mediatore verso una transizione democratica in Iran ed ha parlato di come l'Iran possa diventare un paese libero e democratico sulla base dell'interesse nazionale dell'Iran.

Il principe Reza Ciro Pahlavi è il punto di riferimento per i persiani che si oppongono al regime della Repubblica Islamica in quanto è riuscito ad assumere con successo il ruolo di intermediario tra gli oppositori democratici al regime di Khamenei, sperando di condurre il paese verso un referendum che deciderà del loro futuro.

Il principe Pahlavi ha  parlato del suo dolore per i giovani oppressi dal regime e del suo sogno di tornare a Teheran, dopo 44 anni, in un Iran democratico, con relazioni positive con tutte le nazioni, compresa Israele.

Per il popolo iraniano, il cognome Pahlavi evoca sia libertà e benessere che repressione e ingiustizia, ed il principe sostiene il movimento "Donna, Vita e Libertà", che promuove valori opposti a quelli della Repubblica Islamica e rappresenta la prima rivoluzione femminile sostenuta da tutti i persiani.

Il principe Pahlavi ha affermato che gli iraniani si aspettano di più dalla comunità internazionale e, sebbene apprezzino la solidarietà, questa non è sufficiente e che gli iraniani hanno bisogno del medesimo supporto che è stato fornito all'Ucraina.

Il principe Pahlavi ha anche  affermato che le forze politiche laiche e democratiche stanno diventando sempre più unite e stanno sollecitando la formazione di una coalizione di partiti basata su integrità territoriale, democrazia laica, diritti umani e un referendum popolare per decidere tra monarchia costituzionale o repubblica costituzionale.

Il principe Pahlavi si considera un traghettatore ed immagina la transizione attraverso la disobbedienza civile non violenta, che permetterà di salvare vite e consentirà ai membri dell'esercito di unirsi al popolo e di proteggerlo. Inoltre crede in un processo di verità, nell'amnistia per i funzionari innocenti e meritevoli e nella riconciliazione nazionale.

Per il principe Pahlavi il regime di Khamenei si trova in conflitto con il popolo e che si avvicina il giorno in cui dovrà affrontare la giustizia e che si impegna affinché il regime riceva un processo equo per i crimini contro l'umanità che ha commesso.

Infine il principe Pahlavi ha detto che ha sempre il cuore in Iran e sente la mancanza di tutto, compresa la bellezza della natura, e che sogna un paese libero, democratico e giusto, dove gli iraniani possano godere delle medesime libertà che ha goduto in Occidente.


venerdì, febbraio 10, 2023

10 Febbraio ricordo delle Foibe

10 febbraio : ricordiamo le foibe e l'esodo degli italiani che vivevano in Istria e in Dalmazia

QUESTI  ITALIANI SONO STATI ABBANDONATI 
DALLA  REPUBBLICA ITALIANA  !!!

Solo dopo quasi 60 anni da quei drammatici eventi, (Legge n. 92 del 30 marzo 2004) la repubblica italiana ha istituito questa ricorrenza.

Il comportamento della repubblica nei confronti degli italiani che vivevano in Istria e Dalmazia è vergognoso, che invece di difenderli li ha abbandonato preferendo tenersi buoni i rapporti con i comunisti.

Per il PCI il comunismo era un valore superiore a quello di Patria e di Nazione, e collaborarono con il governo jugoslavo fino ad appoggiare le pretese di Tito sulla Venezia Giulia.

Invece di chiedere scusa agli italiani e di aprire una discussione, il regime repubblicano ha dato ordine di nascondere questa tragedia, tanto che nei libri scolastici non compare la drammatica tragedia degli istriani.

Molti italiani furono costretti a lasciare le loro case, altri addirittura furono uccisi dai partigiani comunisti di Tito, o gettati (molti ancora vivi) nelle foibe dove trovarono la morte dopo una lunga agonia tra atroci sofferenze.

A Trieste la "Liberazione" coincise con l'arrivo delle truppe partigiane e comuniste del maresciallo Tito, che per 40 giorni imperversarono a Trieste torturando, uccidendo e deportando migliaia di cittadini, colpevoli solo di essere italiani o anticomunisti.


lunedì, febbraio 06, 2023

Si celebra il primo re del Nepal

L'anniversario della nascita del primo re Prithwi Narayan del Nepal è giorno festivo e festa nazionale

11 gennaio 2023

Il nuovo governo del Nepal ha dichiarato giorno festivo il compleanno di Prithvi Narayan, ed in occasione del 301° anniversario della nascita del primo re del Nepal unificato anche il presidente Bhandari ha deposto dei fiori sulla statua del Re.

Prithvi Jayanti (il compleanno di Prithvi Narayan Shah) e Giorno dell'unificazione nazionale è un'osservanza che si celebra l' 11 Gennaio per commemorare la nascita del re Prithvi Narayan Shah, che fu il primo re del Nepal unificato. 

Prithvi Jayanti è stato celebrato come un giorno festivo dal 1951 fino alla sua abolizione nel 2006 ma nel 2023 il governo lo ha dichiarato festa nazionale.

Moltissimi nepalesi voglio la Monarchia e nell'anniversario della nascita di Prithvi Narayan, il fondatore della dinastia Shah, una folla si è radunata alla statua del primo re del Nepal per rendere omaggio al Re.

Negli anni precedenti queste manifestazioni a sostengo della monarchia si erano svolte con scontri tra manifestanti e polizia, ma quest'anno visto la decisione del governo, la manifestazione è stata pacifica, con la polizia in tenuta antisommossa, e con i partecipanti che sventolavano bandiere, suonando musica e cantando slogan per lodare la monarchia.

La repubblica non ha mantenuto le sue promesse, la situazione economica, sociale e politica è peggiorata, i movimenti monarchici sono sempre più popolari e sempre più nepalesi vorrebbero che ritornasse la Monarchia.

Prithvi Narayan Shah nacque l'11 gennaio 1722 a Gorkha Palace, figlio del sovrano Nara Bhupal Shah di Gorkha, della dinastia Shah che regnava già dal 1559. Lui riuscì ad unificare lo stato diviso in 52 piccoli principati, ed il regno del Nepal è durato fino al 2008, quando c'è stata la proclamazione della Repubblica.


giovedì, gennaio 26, 2023

Re di Giordania ad una riunione del governo

Il Re Abdullah di Giordania ad una riunione sulla modernizzazione dell'economica, industria, lavoro e turismo.

24 gennaio 2023

Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania è stato informato sul programma del governo per attuare la visione di modernizzazione economica nell'industria, nel lavoro e nel turismo.

La riunionre si è svolta al Palazzo Al Husseiniya alla presenza di Sua Altezza Reale il Principe Ereditario Al Hussein

Il Re Abdullah ha sottolineato l'importanza del successo dei progetti che rientrano nella visione della modernizzazione economica, ed ha rilevato l'importanza di definire ruoli e responsabilità nell'attuazione del programma. 


lunedì, gennaio 23, 2023

Naruhito apre 211° sessione della Dieta

L'Imperatore Naruhito del Giappone apre la 211° sessione plenaria ordinaria della Dieta

23 gennaio 2023

L'Imperatore Naruhito del Giappone ha aperto la 211° sessione planetaria della Dieta Nazionale ed ha tento il discorso inaugurale.  Anche il primo ministro Fumio Kishida e il presidente del parlamento hanno tenuto un discorso.

La Dieta nazionale è il parlamento bicamerale del Giappone, composto da 465 membri eletti della Camera dei rappresentanti e 248 consiglieri della Camera dei consiglieri. Il 23 gennaio 2023 i deputati si sono riuniti per la 211° sessione plenaria ordinaria della Dieta, che segna l'inizio di questa sessione parlamentare di 150 giorni.

L'imperatore Naruhito ha detto : "È per me un grande piacere partecipare oggi alla cerimonia di apertura della 211° sessione della Dieta e incontrare tutti voi che rappresentate l'intera Nazione.

Sono lieto che la Dieta abbia continuato i suoi instancabili sforzi per molti anni per la stabilità e il miglioramento della vita delle persone e la pace e la prosperità del mondo.

È mia sincera speranza che la Dieta, in quanto organo supremo del potere sovrano, adempia pienamente alla sua missione e sia all'altezza della fiducia del popolo nell'affrontare i vari problemi nazionali e internazionali che dobbiamo affrontare".


mercoledì, novembre 30, 2022

Sovrani svedesi con i membri del parlamento

La famiglia reale svedese offre un concerto e una cena ai membri del parlamento

29 novembre 2022

Le Loro Maestà il Re Carlo XVI Gustavo e la Regina Silvia di Svezia hanno organizzato una serata in onore del nuovo parlamento (Riksdag) e del governo, e come vuole la tradizione, c'è stato una cena ed un concerto.

La principessa ereditaria Vittoria e il principe Daniele, così come il principe Carlo Filippo e la principessa Sofia hanno preso parte agli eventi della serata insieme ai Sovrani .

Alla fine di settembre si erano tenute le elezioni per formare il Riksdag ed a ottobre, il nuovo parlamento ha eletto il nuovo primo ministro, Ulf Kristersson. 

Il concerto si è svolto nella Rikssalen, una sala del Palazzo Reale e quindi al piano Bernadotte la famiglia reale ha salutato tutti i 480 invitati. Dopo i saluti, la coppia reale ha invitato tutti gli invitati a recarsi nella Sala delle feste del Palazzo Reale, la sala più grande dedicata ai banchetti.