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venerdì, marzo 03, 2023

Reza Pahlavi al parlamento europeo

Il principe Reza Pahlavi di Persia in Europa per  salvare il popolo contro la repubblica islamica iraniana

1 marzo 2023

Il principe ereditario Reza Pahlavi di Persia è andato in Europa per chiedere aiuto agli organismi internazionali chiedendo di porre fine al regime della repubblica islamica dell'Iran che sta reprimendo il  popolo.

Al parlamento belga ed al parlamento europeo il principe ereditario Reza ha perorato la causa del suo popolo ed in ​​lacrime ha parlato della repressione che colpisce l'opposizione  che nonostante ciò riesce a far sentire la sua voce. 

In un mese più di 20.000 iraniani hanno organizzato una manifestazioni di protesta davanti al Consiglio europeo di Bruxelles, invitando i paesi dell'Unione europea a considerare le Guardie rivoluzionarie  (GRI) chiamate anche Pasadaran,  un'organizzazione terroristica.

All'estero la diaspora iraniana, che conta milioni di persone, può esprimere liberamente la sua opposizione al regime della repubblica islamica, e la figura di spicco di questo movimento di opposizione è proprio il principe ereditario Reza Pahlavi.

Il principe ereditario Reza Pahlavi, figlio dell'ultimo scià dell'Iran rovesciato nel 1979 e capo della famiglia imperiale, e sua madre l'imperatrice Farah, da anni inviano messaggi a sostegno del popolo iraniani ed a sensibilizzare l'opinione pubblica contro il regime iraniano .

Al suo arrivo all'aeroporto il principe ereditario Reza è stato accolto da Carlo Weimers, eurodeputato svedese, ed al Parlamento si è svolto una discussione su un Iran laico e democratico con implicazioni per l'economia e la sicurezza dell'Europa.

Il  principe Reza Pahlavi assicura che non sta lavorando per se stesso ma per la liberazione degli iraniani all'attuale regime, e si è sempre dichiarato disponibile, se sarà il desiderio della popolo.

Il figlio dell'imperatore Mohammad Reza chiede l'istituzione di un sistema di governo provvisorio, non appena cadrà il regime, che porterebbe ad una soluzione definitiva, confermata da un'elezione.

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