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domenica, maggio 17, 2009

Famiglia Reale ed il popolo

Catherine Master è una cittadina britannica di 109 anni e per diversi anni per il suo compleanno ha sempre ricevuto un biglietto di auguri dalla Regina d'Inghilterra.
Tuttavia si è accorta che nelle lettere c'era sempre la foto della Queen Elizabeth II vestita di giallo. Catherine quindi ha preso la sua penna e ha scritto a Buckingham Palace, chiedendo di inviarle un'altra foto.
A scusarsi di persona nel centro anziani Grange di Stanford in the Vale, Oxfordshire, è arrivato il principe William, previa telefonata da palazzo reale per evitare uno shock alla signora.

Il Principe le ha chiesto di suggerire la Regina come modificare l'immagine tradizionale di cartoline di auguri.
Adesso la signora Masters avrà occasione di vedere presto la sovrana: il principe le ha recapitato un invito per una festa in giardino a Buckingham Palace il 7 luglio.

Questo fatto dimostra quanto sia profondo ed affettuoso il rapporto tra una famigli reale ed il popolo.

Re di Spagna riceve il presidente della commissione europea

Al Palazzo Zarzuela di Madrid, il Re Juan Carlos ha ricevuto il Presidente della Commissione europea José Manuel Barroso, che è in visita di lavoro in Spagna.
(14 maggio 2009)

I Principi del Giappone sono in Bulgaria

Dopo l'Austria, il principe Akishino e la principessa Kiko del Giappone sono andati in Bulgaria per una visita ufficiale di 3 giorni in occasione del 50 ° anniversario delle relazioni diplomatiche tra il Giappone e la Bulgaria.
(13 maggio 2009)

I Principi sono stati ricevuti con gli onori militari e sono stati ospiti del Presidente Parvanov e la moglie al palazzo presidenziale.

RadioBulgaria

Il principe Carlo Filippo di Svezia compie 30 anni


Il principe Carlo Filippo di Svezia compie 30 anni

In occasione del suo 30° compleanno il principe Carlo Filippo di Svezia si è presentato davanti al Palazzo Reale di Stoccolma per ricevere le congratulazioni degli svedesi. (13 maggio 2009)

La cerimonia ha avuto luogo in presenza dei suoi genitori, il Re e la Regina di Svezia e le sue due sorelle, la Principessa Victoria e la Principessa Madeleine.

Il principe Carlo Filippo, secondogenito del Re nacque erede al trono nel 1979, ma all'età di 7 mesi è stato spostato al secondo posto nella linea di successione (spogliato del titolo di erede al trono a favore della sorella maggiore Vittoria) in nome della parità assoluta dei sessi voluto dal governo socialista di Palme.
Il leader socialista Olof Palme abolì la legge salica in Svezia e la modifica fu retroattiva, sollevando non poche polemiche per aver tolto a Carlo Filippo i propri diritti già acquisiti.



wikipedia

purepeopl

sabato, maggio 16, 2009

Principe ereditario Frederik e Maria Corona


Il Principe ereditario Frederik e la Principessa Maria Corona di Danimarca celebrano 5 anni di matrimonio.

La coppia reale si è sposata il 14 maggio 2004, nella cattedrale di Copenaghen, ed adesso hanno due figli: il Principe Christian e la principessa Isabella.

kronprinsparret

I tre principi ereditari scandinavi in Groenlandia

Dal 27 maggio al 1 giugno 2009, il Principe Frederik di Danimarca, il Principe Haakon di Norvegia e la Principessa Victoria di Svezia staranno insieme in Groenlandia (Danimarca) nel quadro di uno studio scientifico progettato per esaminare la conseguenze del riscaldamento globale.

L'anno scorso, sotto l'Anno Polare Internazionale, avevano partecipato ad un'altra missione SURT nell'isola norvegese di Svalbard.

Il principe Akishino e la principessa Kiko a Vienna


Il principe Akishino e la principessa Kiko del Giappone sono stati accolti dal presidente austriaco e sua moglie alla Hofburg di Vienna. (11 maggio 2009)

Per la principessa Kiko la visita a Vienna è stata un pò un ritorno al passato visto che lì ha fatto le scuola (elementare e liceo).
Inoltre suo padre (Prof. Tatsuhiko Kawashima) è diventato il capo ricercatore presso l'Istituto Internazionale per Applied Systems Analysis (IIASA) in Laxenburg, Austria, dove ha studiato scienze spaziali e le attività delle ONG.

La Principessa Kiko parla correntemente il tedesco.

wienerzeitung
derstandard.at

Regina Beatrice


La Regina Beatrice insieme alla famiglia reale dei Paesi Bassi hanno reso omaggio alle vittime investite da un auto giuidata da un folle durante il "Queen's Day".

La manifestazione si è svolta al teatro Orfeo Apeldoorn.
(8 maggio 2009)

parool.nl

Il Re e la Regina di Giordania con il Papa


Il sovrano giordano accoglie il Papa

Il Re e la Regina di Giordania hanno accolto Papa Benedetto XVI a visitare il loro paese. (9 maggio 2009)

Dopo l'accoglienza presso l'aeroporto di Amman, la coppia reale ha ricevuto il Papa al Palazzo Reale.

Il Papa ha affermato che il Regno di Giordania ha dato priorità all’obiettivo di migliorare l’educazione.
Papa Ratzinger ha reso omaggio all'impegno culturale della Regina Rania in occasione della prima pietra dell'Università Cattolica di Madaba e sa quanto sia attiva Regina Rania in questa nobile missione e quindi la sua dedizione è motivo di ispirazione per molti.

Il Principe del Belgio Filippo in Corea del Sud

Il Principe ereditario del Belgio, Filippo, trascorrerà 6 giorni in Corea del Sud per rafforzare i rapporti economici tra i due paesi.

Il Principe è stato ricevuto a Seul dal presidente Lee Myung-Bak.

levif.be

rtlinfo.be

Regina Elisabetta ai Giardini Botanici Reali di Kew


La Regina Elizabeth II e il Duca di Edimburgo hanno visitato i Giardini Botanici Reali di Kew che festeggia il suo 250° anniversario. (6 maggio 2009)

I Giardini Botanici Reali di Kew, più noti come Kew Gardens, sono un esteso complesso di serre e giardini ubicati tra Richmond upon Thames e Kew, a circa 10 km a sud-ovest di Londra, in Inghilterra.

Kew Gardens è divenuto al giorno d'oggi un centro di ricerca botanica di primo livello, un terreno di addestramento per giardinieri professionisti, nonché una popolare attrazione per i visitatori.

wikipedia


telegraph

Re Juan Carlos in Lettonia


Seconda tappa del viaggio nei paesi baltici del sovrano spagnolo, questa volta in Lettonia. (5 maggio 2009)
Al suo arrivo a Riga Re Juan Carlos è stato ricevuto con gli onori militari.
Il programma del soggiorno: cerimonia al monumento nazionale, inaugurazione della più avanzata centrale termoelettrica, visita al Parlamento ed incontrare la comunità spagnola.
In serata, il Re Juan Carlos e la Regina Sofia sono stati ospiti del Presidente Vladas Zatlers e sua moglie per la cena.


telecinco

Thailandia Re Bhumibol regna da 62 anni

Il Re di Thailandia, Bhumibol, ha partecipato ad una cerimonia per commemorare l'anniversario della sua ascesa al trono.
(5 maggio 2009)

E' da 62 anni che Bhumibol è il sovrano del Regno della Thailandia.

Finora è il sovrano che regna da più tempo.

Bhumibol è stato incoronato il 5 maggio 1950 al palazzo reale di Bangkok, durante la cerimonia ha promesso pubblicamente di voler regnare in modo virtuoso per il bene e la felicità del popolo.

Il Re della Giordania a Berlino

Nel corso delle trattative bilaterali tra la Germania e la Giordania, il Re Abdullah è stato ricevuto a Berlino dal cancelliere Angela Merkel.
(6 maggio 2009)


afp

giovedì, maggio 14, 2009

Anniversario del matrimonio di Re Juan Carlos e Regina Sofia

Il 14 maggio 1962 si univano in matrimonio le LL..AA.RR. il Principe Juan Carlos di Borbone, figlio del Re di Spagna in esilio Juan III (Conte di Barcellona), e la Principessa Sofia di Grecia, figlia del Re di Grecia Paolo I (sorella dell’attuale Re Costantino II).

Juan Carlos nacque in esilio a Roma il 5 gennaio 1938, fu battezzato dal cardinale Eugenio Pacelli con madrina la Regina d’Italia Elena, il 22 novembre 1975 fu incoronato Re di Spagna.

sabato, maggio 09, 2009

La regina Rania su Twitter



In occasione della visita di papa Benedetto XVI in Giordania, la Regina Rania ha deciso di iscriversi sul social network Twitter per tenerci informati sulla visita del papa in Giordania.

La regina Rania è su Twitter sull'indirizzo:
http://twitter.com/QueenRania

La Regina Rania ha spiegato che : Bisogna prestare ascolto al discorso del Papa. La nostra regione ha molto bisogno di un messaggio di pace

La sovrana è un’appassionata di internet e di social media ed ha tutta la nostra ammirazione.

Grande Regina Rania !!


yahoo

thearabobserver

telegraph

Re Umberto II sale al trono

Il 9 maggio 1946 Re Vittorio Emanuele III abdicava e salivano al Trono il Principe Ereditario Umberto di Savoia, con il nome di Umberto II e la Principessa di Piemonte, che diveniva la Regina Maria José.
Due personaggi sempre più compianti e che rimangono esempi di vita, di dedizione all’Italia e di cultura.


Vittorio Emanuele III (detto Re Soldato) fu importante per la vittoria della prima guerra mondiale e riuscì a limitare il potere di mussolini.

Umberto II (detto Re Amato) in poco tempo lasciò un ricordo incancellabile e per il bene della Patria decise di lasciare l'Italia per evitarle una guerra civile.

domenica, aprile 26, 2009

25 aprile dei politici

L'anniversario per la Liberazione puntualmente consegna alla cronaca ed alla storia il distacco insanabile tra il paese reale e le istituzioni repubblicane.

Io non dimentico che qualcuno la resistenza la fece davvero e che rischiò la propria vita, ma coloro che ci liberarono furono gli alleati insieme ai soldati fedeli al RE, ai semplici cittadini non iscritti a partiti.
Purtroppo altri fecero rischiare la vita ai suoi compaesani per degli inutili atti dimostrativi e per dare lustro e potere ai partiti.

Nonostante la mobilitazione organizzata dallo stato, agli italiani non interessa più di tanto questa manifestazione.
Infatti alla manifestazione del 25 aprile partecipano i rappresentanti delle istituzioni, delle forze dell'ordine, gli amministratori, i sindacati, l'associazione dei partigiani, le persone più vicine alla sinistra radicale (comunisti e centri sociali) oppure quelle che hanno avuto i parenti morti durante la resistenza.
Insomma alla festa della liberazione non c'è partecipazione di popolo, manca proprio l'elemento fondamentale che la trasformerebbe in una manifestazione unitaria e nazionale.
Perchè alla manifestazione manca la gente, i cittadini comuni ?
Perchè questo distacco tra popolo ed istituzioni ?

Purtroppo la liberazione ubbidisce alla logica della partitocrazia.
Storicamente la liberazione fu dominata dal CLN, cioè dal coacervo dei partiti che presto si trasformò in partitocrazia.
Anche adesso la logica è la stessa. La partitocrazia continua ad esistere ed anzi il distacco tra gli italiani e la casta dei politici è aumentato.
Se dopo più di 60 anni si cerca (inutilmente) di celebrare la resistenza unitariamente significa non solo che è difficile ma che forse è impossibile.

Inoltre l'invito a manifestare insieme è rivolto tra i partiti, Franceschini invita Berlusconi a celebrare assieme e Berlusconi per paura di scontri invece di parlare in mezzo alla gente scegli un piccolo paese (Onna) colpito dal terremoto.
Inoltre la partecipazione per la prima volta alla manifestazione del 25 aprile è in piena sintonia con il suo legittimo desiderio di diventare il prossimo presidente della republica, è un modo per cancellare l'ultimo ostacolo per conquistare il Quirinale.

C'è da aggiungere che Berlusconi vorrebbe trasformare la Festa della Liberazione nella festa della Libertà.
Anche questo segue la logica della partitocrazia, adesso il fondatore di Forza Italia e poi del Popolo della Libertà vuole rinominare Liberazione in Libertà.
Non si può cambiare il nome di fatti storici a piacimento, si deve sempre avere rispetto per la Storia.

Ha ragione Berlusconi quandi dice che c'è bisogno di raggiungere ad una pacificazione nazionale ma questa non può essere imposta dai politici e dalle istituzioni che sono sempre più lontani dagli italiani.

Insomma anche nelle celebrazioni ufficiali del 25 aprile i politici se la cantano e se la suonano tra loro secondo i loro interessi di bottega.
Tra l'altro laddove si da voce al popolo succedono cose imprevisiti.
A Roma il sindaco Alemanno ha dovuto rinunciare a partecipare alla manifestazione a Porta San Paolo per il rischio di contestazioni dei centri sociali. A Milano la Moratti ha disertato e Formigoni è stato accolto con fischi e schiamazzi.

Fatti e misfatti sul 25 aprile :
Attento, Cavaliere:non fare a Milano il tuo 25 aprile

La foto dei partigiani? Sparite pistola e bomba
25 aprile Protesta centri sociali, Alemanno non va a S.Paolo
25 aprile/ fischi e insulti contro Formigoni
25 aprile, fumogeni e petardi contro Galli
25 aprile: sindaco Varese fischiato

martedì, aprile 21, 2009

Compleanno della Regina Elisabetta II


Oggi 21 aprile 2009, Sua Maestà la regina Elisabetta II compie 83 anni.
I più fervidi auguri!!

G.B.: LA REGINA ELISABETTA COMPIE 83 ANNI


(ASCA-AFP) - Londra, 21 apr - La regina d'Inghilterra Elisabetta II celebra oggi il suo 83mo compleanno, che passera' presso il castello di Windsor, la sua residenza preferita, insieme al marito, il principe Filippo.

I festeggiamenti prevedono anche che venga sparata una salva di 41 colpi di cannone a Green Park, nei pressi di Buckingham Palace a Londra.

Malgrado l'eta', la regina non mostra segnali di cedimento. Nel 2008, 56mo anno del suo regno, ha partecipato a ben 417 cerimonie pubbliche. Il principe Filippo ha intanto raggiunto il record di consorte piu' longevo, visto che occupa quel ruolo da 57 anni e 71 giorni. Il precedente primato era della regina Carlotta, sposa di re Giorgio III nel 1761.

Il compleanno della regina viene celebrato in due diverse date: il 21 aprile, suo vero giorno di nascita, ed in una giornata di giugno nella quale si svolge una parata di cavalli attraverso la capitale.
asca

giovedì, aprile 16, 2009

Terremoto e politica


Il terremoto che si è scatenato in Abruzzo ha causato morte, distruzione e tragedie ma è un evento naturale che non possiamo prevedere ed evitare. E’ figlio del destino, di fronte al quale gli uomini ricordano i loro limiti e chi comanda davvero, cioè Dio.

Quello che invece lascia sgomenti è l'incredibile assenza di autocritica da parte di chi ha avuto a vari livelli delle responsabilità, è davvero triste constatare tutte le inefficienze, le superficialità e le irresponsabilità che ben rappresentano il fallimento della repubblica.

Si dovrebbe riflettere sulle ragioni per le quali in Italia anche i più banali temporali riescano a produrre danni devastanti.
Purtroppo in Italia non esiste la prevenzione, l’ambiente viene continuamente devastato, non si fa mai tesoro degli errori fatti precedentemente.
L’incapacità dello stato repubblicano ci costringe a piangere i morti senza mai riuscire ad evitare queste tragedie.
Purtroppo abbiamo uno stato incapace di elaborare progetti lungimiranti che ci permetterebbero di vivere meglio e di lavorare non più in emergenza.

L'Aquila era zona sismica e quindi si doveva utilizzare le tecniche costruttive adatte per limitare i danni del terremoto, ebbene emerge che l'ospedale non era dotato di certificato di agibilità e, pare, non era neppure accatastato. Inoltre emergono piani di protezione civile regionali non fatti, fondi mancanti...
E la casa dello studente crollata a l’Aquila? E' stata ristrutturata nel 2001 e finora nessuno politico funzionario magistrato si era preoccupato di verificare se l'edificio era a norma.

Per l’ennesima volta assistiamo al consueto inestricabile groviglio creato ad arte dalla repubblica per nascondere le responsabilità e gli scandali, adesso lo status quo vuole anche normalizzare le tragedie nazionali.

I giornali usano il sisma per riempire le loro pagine, finalmente hanno tra le mani uno scoop che gli permette di aumentare le vendite. Anche le televisioni non sono da meno, un servizio dietro l’altro senza sosta a qualsiasi ora.
Tutta questa orgia di immagini e filmati però ci impedisce di ragionare, di aiutare davvero chi ha bisogno perché anche il terremoto è diventato spettacolo, un perfetto reality.

Anche la Giustizia inizia il suo lavoro ma visto i precedenti siamo quasi certi che le inchieste serviranno più che altro per riempire i giornali e le televisioni, chi ha sbagliato non pagherà nulla...

Mi viene in mente l’immagine delle tre scimmie che ben rappresenta lo squallore del quadro politico, istituzionale, intellettuale e della informazione. C'è chi non sente, chi non parla e chi non vede.

Insomma siamo alle solite: prima non si fa nulla e poi si piange, si applica lo scarica barile delle colpe, si lodano le persone che prima non hanno fatto il loro dovere, la solita disinformazione creata dai mass media per impedire di trovare la verità.

Sono nauseato da questa repubblica dove si piange sempre dopo e non si fa nulla prima.
Il sistema repubblicano è marcio.

venerdì, aprile 10, 2009

Le nozze d'oro dell'imperatore del Giappone


L'imperatore del Giappone Akihito e l'imperatrice Michiko hanno celebrato oggi le loro nozze d'oro.
La festa è stata celebrata nel palazzo imperiale nel cuore di Tokyo, culminata nella cerimonia del té alla quale hanno partecipato, oltre agli sposi imperiali, un centinaio di coppie sposate nel '59.
L'imperatore ha ringraziato quanti hanno inviato auguri e congratulazioni per la ricorrenza, dicendosi addolorato per la recessione che ha colpito il Paese.

Akihito, che secondo la genealogia millenaria è il 125esimo discendente della Dea del Sole, insieme alla consorte Michiko ha modernizzato la casa imperiale nipponica, impegnandosi a stretto contatto con la gente.

asahi
japantimes

venerdì, aprile 03, 2009

L'inchino di Obama a Re Abdullah

Nell'importante vertice internazionale G20, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha avuto due diversi atteggiamenti nei confronti di due sovrani.
Il presidente americano Obama ha abbassato leggermente il capo davanti ad Elisabetta II, Regina del Regno Unito , mentre si è poi quasi prostrato ai piedi di Abdullah, Re dell'Arabia Saudita.

Bisogna anche tener conto che il G20 si è svolto a Buckingham Palace e quindi Obama era ospite della Regina Elisabetta e quindi al massimo avrebbe dovuto avere più rispetto nei confronti di Elisabetta.
Per tanti motivi storici e culturali gli Stati Uniti si sentono molto più vicini con il Regno Unito che con l'Arabia Saudita.
Inoltre non si può certo dimenticare che molti musulmani minacciano guerra santa contro Usa, l'11 settembre ha cambiato il mondo.

In genere i mass media hanno nascosto questo atteggiamento, molti si sono limitati a promuovere la moglie di Obama per come si è vestita, ma senza dubbio è molto più importante l'eccessivo inchino di Obama a Re Abdullah.

Perchè due diversi atteggiamenti di Obama nei confronti di due sovrani?
Cosa si nasconde dietro l'eccessivo inchino di Obama?

domenica, marzo 29, 2009

Giustizia processi repubblica

La repubblica italiana continua ad accumulare rimproveri da parte della Unione Europea.

Questa volta il consiglio d’Europa bacchetta l’Italia per le lungaggine dei processi e d'altronde chiunque sa quanto i processi in Italia siano lenti.
Il Consiglio d’Europa ci chiede ufficialmente di risolvere questo problema, chiedendo di adottare le necessarie misure per accelerare i processi civili, penali e amministrativi.

E' anche giusto ricordare che la Banca Mondiale aveva stilato una classifica (rapporto Doing Business), nella quale l'Italia si trova al 156.mo posto su 181 paesi, dietro a paesi come Angola, Gabon, Guinea.

Il problema non è la mancanza di leggi (ce ne sono troppe) ma renderle efficaci e farle rispettare. Basta pensare a tutte quelle leggi che poi si sono rivelate inutili.

Piuttosto c'è bisogno di uno stato in grado di risolvere i problemi degli italiani e di una classe politica diversa da quella attuale.

Come si può pensare che lo stesso sistema che ha distrutto il funzionamento della Giustizia possa adottare misure ad hoc per ridurre l’elevato numero di cause pendenti?


ROMA (26 marzo) - Per la lentezza dei processi, l'Italia è al 156.mo posto su 181 paesi presi in considerazione dalla Banca Mondiale: nella graduatoria viene dopo Angola, Gabon, Guinea e Sao Tomè e precede Gibuti, Liberia, Sri Lanka e Trinidad. Il dato ha suscitato lo sconcerto maggiore alla fine dello scorso gennaio in occasione dell'apertura dell'Anno Giudiziario e giustifica gli allarmi - l'ultimo dei quali è di oggi - lanciati a ripetizione dal Consiglio d'Europa.

Nel descrivere le cifre del disastro della Giustizia, il primo presidente della Cassazione Vincenzo Carbone spiegò che la classifica internazionale più attendibile sui tempi dei processi non era da ricercare in studi giuridici ma proprio nel rapporto Doing Business che la World Bank stila per fornire indicazioni alle imprese sui Paesi in cui è più vantaggioso investire.

In Italia - stando allo studio - un processo civile dura in media 1.210 giorni; in Germania, che è al nono posto, 394 giorni. La Francia è al decimo con 331 giorni; Il Regno Unito al 24/mo con 404 giorni;la Spagna al 54/mo con 515 giorni.

Nel sud Italia ancora più lenti - Nel Nord Ovest una causa di lavoro dura (in primo grado) 369 giorni, nel Nord Est 609, nel Centro 591 e nel Sud 1031.

Indennizzi - Nel 2008 sono costati più 32 milioni di euro all'erario dello Stato i risarcimenti ai cittadini per la lentezza dei processi, in base alla legge Pinto.

Napoli capitale dei ritardi, Brescia vurtuosa - Il capoluogo campano conduce la classifica dei tribunali più lenti: 11 mila le richieste di 'indennizzò. Segue Roma con 3992, Potenza con 2149, Venezia con 1474, Salerno e Firenze con 1100, Catanzaro con 894, Genova con 793, Catania con 694, Ancona con 666, Milano con 661. Brescia - 'fanalino di cosà in positivo con 561.

Durata media processo in Cassazione - È di 1.140 giorni nel settore civile, 990 se dal calcolo si escludono le cause fiscali. Nel penale si aspettano 266 giorni.

Ricorsi alla Corte Europea per i diritti umani - Dai dati forniti alla fine di gennaio dal presidente, Jean Paul, per l'Italia le cause pendenti sono 4.200 (2.600 relative ai processi-lumaca) contro le 2.500 della Germania e le 1.289 della Gran Bretagna. Nel 2008 la lentezza dei processi è stata la causa di 51 delle 82 condanne inflitte dalla Corte all'Italia.

Ogni giorno rinviati 7 processi su dieci - Il dato, emerso da un rapporto sul processo penale pubblicato nel settembre scorso dall' Eurispes, si riferisce ai motivi più vari: assenza del giudice titolare (12,4%), notifica all'imputato omessa o sbagliata (9,4), problemi tecnico-logistici (6,8), esigenze difensive (6,6), assenza del difensore
ilmessaggero

giovedì, marzo 26, 2009

politica, repubblica, casta


Con l'entrata in scena del "Movimento per la sinistra", a capo del governatore Vendola, e del "Io Sud", di Adriana Poli Bortone, presto la regione puglia aumenterà il numero di gruppi consiliari, ben 22, un record assoluto per la repubblica italiana.

E questo non basta, perchè si deve aggiungere che otto di questi consiglieri rappresentano solo se stessi.

Questa moltiplicazione delle poltrone avviene per non rinunciare alla lauta indennità intascata da chi veste i panni di capogruppo. In puglia lo stipendio di un capogruppo ammonta a 11mila 237 euro a cui vanno ad aggiungersi rimborsi per 6mila 266 euro.

Nessuno che protesta, nessuna opposizione.
I politici, da veri attori, eseguono il copione che consiste nel far finta davanti alla telecamere di litigare tra loro o di impegnarsi per il bene comune ma quando ci sono di mezzo i loro interessi sono tutti uguali : Ladri!

Neanche in periodo di crisi la casta dei politici è in grado di mettere un freno all'appetito insaziabile di arricchirsi.

L'oligarchia repubblicana non ha limite.
Italiani reagiamo, mandiamoli a casa tutti !!

Gruppi regionali, record nazionale
Sono 21, in arrivo quello della Poli. E otto hanno un solo consigliere

La Puglia allunga il passo. E al diavolo chi punta l´indice sulla casta cinica e bara. Tra le regioni italiane già era quella che aveva il maggior numero di gruppi consiliari: 20. Da martedì, sono 21. Un primato assoluto. Entra in scena il Movimento per la sinistra che fa capo al governatore Vendola e che può contare su quattro consiglieri, compresi lo stesso presidente e l´assessore all´Ecologia Losappio. Il nuovo capogruppo di Rifondazione comunista invece è Pietro Manni, che sarà affiancato da Pietro Mita.

Ma la performance potrebbe addirittura essere ancora migliorata giacché da un momento all´altro vedrebbe la luce il gruppo numero 22: "Io Sud", di Adriana Poli Bortone, che ingaggerebbe due esponenti del Misto, Salinari e Tagliente, e dal Pd, recluterebbe il riformista Stefàno.

Sarà difficile, se non impossibile, fare meglio per le regioni dirette inseguitrici: il Lazio, dove di gruppi ne allineano 19; la Lombardia e il Piemonte, che si fermano tutte e due a 18.
Anche se il record in salsa pugliese potrebbe essere facilmente cancellato qualora le ragioni del portafoglio seguissero quelle politiche. Ma non accadrà che i gruppi si riducano a 9, quanti dovrebbero essere nel caso in cui Pdl e Pd stabilissero di esorcizzare gli inganni. La Puglia precipiterebbe, virtuosamente, al penultimo posto in classifica: preceduta dalla Valle d´Aosta (7), ma prima della provincia autonoma di Bolzano, del Friuli Venezia Giulia, dell´Umbria e della Toscana (10).

Succede piuttosto che il principale partito di centrodestra è diviso in sette gruppi (An, Fi, Democrazia cristiana, Movimento per l´autonomia, Puglia prima di tutto, Nuovo Psi, Udeur) e i Democratici, in cinque (Ds, Margherita, Psdi, Socialisti autonomisti, Primavera pugliese).
Così come è bizzarro che dei 21 gruppi schierati al nastro di partenza, otto sono di consiglieri che rappresentano solo se stessi. E quattro addirittura, non esistono più da quando nel 2005 erano state celebrate le elezioni regionali: il Psdi (Cioce passa al Pd), la Primavera pugliese di Enzo Divella (Giampaolo traghetta nell´Udc e Pentassuglia nel Pd), l´Italia dei valori (Bonasora gioca con la maglia del Pd), i Verdi (Lomelo è assessore alla Pubblica istruzione).


Ma tant´è: la nave va. Qual è il trucco? Non rinunciare alla lauta indennità intascata da chi veste i panni di capogruppo, perfino se c´è il capo, ma non il gruppo. Da queste parti ammonta a 11mila 237 euro: 4mila 971 è il netto, a cui vanno ad aggiungersi rimborsi per 6mila 266 euro. Se i generali senza esercito dovessero recitare esclusivamente il ruolo di soldati semplici, si fermerebbero a quota 10mila 432 euro: 805 in meno.

Dunque, la paura (d´impoverirsi) fa 21. E´, questo, l´ultimo miglior risultato che salta fuori. Nella gara a proposito della composizione dei consigli regionali, il tacco d´Italia non era riuscito ad andare al di là del terzo posto con settanta uomini politici eletti dal popolo sovrano, uno ogni 58mila abitanti. Nel Lazio, che di consiglieri ne ha 71, sono uno ogni 74mila. E in Lombardia (80) sono uno ogni 118mila.

larepubblica

mercoledì, marzo 18, 2009

Re Umberto II




Il 18 marzo del 1983 si spegneva in una clinica di Ginevra, dopo una lunga malattia, Sua Maestà Umberto II di Savoia, Re d'Italia.
Aveva 78 anni di cui 37 passati in esilio.

Ricordiamo che a dare la notizia ufficiale della morte del Re fu il Ministro della Real Casa Falcone Lucifero, il quale precisò che l'ultima parola pronunciata dal Sovrano fu: "Italia".

PS.
Alla repubblica italiana rimarrà per sempre la vergogna di aver lasciato morire Sua Maestà Umberto in esilio.

martedì, marzo 17, 2009

Premio Grinzane, Soria, politica, corruzione

Lo scandalo del premio grinzane cavour illustra, in maniera esemplare, quanto la repubblica italiana sia una oligarchia corrotta.

Anche se è difficile avere fiducia nei confronti della Giustizia, bisogna attendere il lavoro svolto dalla magistratura per conoscere la verità.
Vedremo se si effettueranno le necessarie verifiche a tutte le associazioni ed enti che operano nel campo culturale e dell’enogastronomia che hanno ricevuto contributi da parte degli enti pubblici.
Nel frattempo sembra che il presidente del premio grinzane abbia già ammesso molte accuse e sono state avviate le rogatorie internazionali per ricostruire i flussi di denaro e per trovare il tesoro di Giuliano Soria.

Credo comunque che la politica non possa scaricare sui dirigenti la responsabilità dei controlli sui fondi pubblici.
Lo scandalo del primio grinzane apre uno squarcio inquietudine sulla incapacità o complicità della classe politica, non c'è stato nessun controllo dei fondi pubblici.

Il fatto che ci troviamo di fronte ad un meccanismo totalmente discrezionale nell’erogazione delle risorse lascia sgomenti e dimostra quanto siano corrotta le istituzioni dello stato repubblicano.
Se lo stato non è capace di controllare come sono utilizzati i soldi pubblici chissà quanti altri casi del genere esistono in questa repubblica.

Inoltre si scopre che la corruzione non risparmia nemmeno la Cultura, con il risultato finale che il premio grinzane cavour è finito.

Da quello che si intravede dalle prime dichiarazioni la politica si nasconde dietro il paravento della burocrazia e scarica tutta la colpa solo sul signor soria.
A questo punto una domanda: Chi doveva fare i controlli sul presidente dell’associazione Premio Grinzane di Cavour che da 28 anni riceve cospicui finanziamenti pubblici?

Come sempre succede in questa repubblica, quando c'è il momento di trovare un colpevole non lo si trova mai, il termine "responsabile" è sparito dal vocabolario.

Sta di fatto che gli sprechi e privilegi della classe politica e delle istituzioni continuano a perpetuarsi e non temono sosta neanche di fronte alla grave crisi economica che mette in difficoltà i cittadini.

lunedì, marzo 16, 2009

Festa dell'Italia


Anniversario dell'Unità d'Italia

Il 17 marzo è l'anniversario dell'Unità d'Italia.

La Festa dell'Italia!!

Il 17 marzo 1861, il primo atto del nuovo Parlamento Italiano fu la proclamazione del Regno d'Italia, con capitale a Torino.

In seguito alla votazione unanime del Parlamento, Re Vittorio Emanuele II assunse per sè ed i suoi discendenti il titolo di "Re d'Italia, per grazia di Dio e volontà della nazione".

sabato, marzo 14, 2009

Nepal repubblica dittatura


In Nepal re Gyanendra forse fece degli errori ma non era un dittatore come invece lo è il primo ministro Pushpa Kamal Dahal, conosciuto con il nome di Compagno Prachanda e leader dei maoisti.
I maoisti, dopo aver imposto con armi e violenza la repubblica, adesso per "rieducare" i nepalesi sono arrivati addirittura a sequestrare interi villaggi e scolaresche.

In una repubblica, dove manca un capo di stato con la forza di non subire le spinte della classe politica, succede che le forze politiche non democratiche ed autoritarie riescano ad occupare tutti i gangli dello stato.
Infatti non è un caso che gli stati dittatoriali sono appunto delle repubbliche : la Cina è una repubblica, come Cuba, Corea del Nord, Libia, Russia, Sudan, Afghanistan, Iraq, Iran ... e Nepal.

La nuova repubblica nepalese non è il frutto di una maturazione popolare dopo un processo politico e democratico.
Il destino della repubblica era già chiaro in quanto in mano ai maoisti che considerano la repubblica popolare cinese un esempio da seguire ed adesso il Nepal è passato alla sfera di influenza cinese.

Alla repubblica cinese dava fastidio che vicino ci fosse una monarchia e per di più uno stato amico e simile al Tibet.
Infatti re Gyanendra e Dalai Lama sono sovrani legati alla religione ed inoltre per la Cina il Regno del Nepal era una via di fuga per i dissidenti tibetani.
Per questi motivi si può considerare la repubblica nepalese una creazione della Cina.
Ed ecco che a Kathmandu la polizia ha impedito manifestazioni per commemorare i 50 anni dalla rivolta dei tibetani contro la dominazione cinese.

Inoltre penso che una delle maggiori colpe degli Stati Uniti sia stata quella di non aver aiutato la monarchia nepalese.
Anche in questo caso hanno vinto gli interessi finanziari rispetto ai principi, l'importante è entrare nel mercato cinese, i diritti umani e la democrazia sono secondari al business.

NEPAL - TIBET - CINA
Come vuole la Cina, il Nepal schiera la polizia per impedire proteste pacifiche

Massiccia presenza di polizia in tenuta antisommossa, a controllare persino i templi dove i buddisti tibetani pregano. La testimonianza di chi è in esilio da oltre 40 anni.

Kathmandu (AsiaNews) – Un fitto schieramento di polizia ha impedito ieri manifestazioni per commemorare i 50 anni dalla rivolta dei tibetani contro la dominazione cinese, il 10 marzo 1959. A Kathmandu numerosi monaci e suore tibetane si sono riuniti in preghiera nei templi, sin dalla mattina presto. Appena alcune decine di giovani hanno iniziato a urlare slogan anticinesi, fuori del monastero di Buddha, la polizia li ha portati via con furgoni, con l’accusa d voler istigare attività anticinesi. Comunque sono stati rilasciati dopo alcuni minuti.

Il governo maoista del Nepal ha assicurato a Pechino di impedire proteste in tale giorno. Intorno all’ambasciata cinese a Baluwatar e all’ufficio visti a Hattisar, sempre a Kathmandu, è stato schierato un cordone di polizia in tenuta antisommossa. Nelle zone il traffico era stato limitato già dal 9 marzo. Nel Paese risiedono almeno 14mila profughi tibetani e nel 2008 ci sono state numerose nutrite proteste di piazza contro la Cina, in protesta per la repressione in atto in Tibet. In risposta, la polizia ha arrestato centinaia di persone che manifestavano, anche in modo pacifico., spesso suscitando critiche internazionali.

Gendu Sherpa, tibetana di 75 anni che insieme ad altri ha pregato ieri, ha detto ad AsiaNews che “sono in esilio da quando avevo 32 anni. Forse Dio mi dirà che morirò nella mia terra natale, quando il Tibet sarà libero… Pochi tibetani sono a Kathmandu ora, gli altri si sono diretti verso il Tibet per commemorare l’anniversario”.

Il giorno prima, 9 marzo, oltre 140 tibetani sono stati arrestai al confine tra Nepal e Cina mentre cercavano di passarlo di nascosto.

asianews

Re Umberto I

Re Umberto I

Il 14 marzo 1844 nasceva a Torino suo figlio, Umberto di Savoia, futuro secondo Re d’Italia col nome di Umberto I.

Fu re d'Italia dal 1878 al 1900.
All'epoca venne soprannominato il Re Buono per l'impegno dimostrato nel fronteggiare sciagure nazionali, come la grave epidemia di colera a Napoli del 1884.

Re Vittorio Emanuele II

Re Vittorio Emanuele II

Il 14 marzo 1820 nasceva a Torino Vittorio Emanuele di Savoia-Carignano, figlio primogenito di Carlo Alberto di Savoia-Carignano e di Maria Teresa d'Asburgo Lorena.

Fu principe di Piemonte, duca di Savoia e re di Sardegna dal 1849 al 1861 e Re d'Italia dal 1861 al 1878.

Il compimento dell'unificazione italiana gli procurò l'appellativo di Padre della Patria.

mercoledì, marzo 11, 2009

Tibet contro la repubblica cinese


Nel 50° anniversario della prima rivolta contro il regime comunista, il Dalai Lama ha protestato contro la repubblica popolare cinese che l'accusa di aver portato l’inferno sulla terra nel Tibet.
In internet, il Dalai Lama ha chiesto un’autonomia legittima e significativa per il Tibet, non una piena indipendenza, ma certamente un’ampia sfera di libertà.
Quindi ha accusato la repubblica cinese di per aver provocato la morte di centinaia di migliaia di tibetani.

La repubblica cinese ha risposto immediatamente alle accuse, affermando di non voler commentare le menzogne del Dalai Lama.

Intanto ieri più di cento monaci del monastero tibetano di An Tuo, nella provincia cinese di Qinghai, sono stati arrestati dopo una manifestazione tenuta in occasione del capodanno tibetano, celebrato il 25 febbraio , mentre il presidente cinese Hu Jintao ha esortato i funzionari tibetani a erigere una nuova Grande muraglia contro il separatismo.

Dopo le aperture al mercato in Cina si fondono il peggio del comunismo e del capitalismo, in una cultura di sopraffazione e violenza la repubblica cinese continua ad essere una dittatura in violazione dei più elementari diritti umani.

martedì, marzo 10, 2009

Obama staminali


Barack Obama ha firmato un ordine esecutivo che pone fine al blocco dei finanziamenti federali a favore della ricerca sulle cellule staminali embrionali, in netto contrasto all’attività legislativa di George W. Bush.
Il neo-inquilino della Casa Bianca afferma di aver agito per alleviare la sofferenza umana, criticando apertamente quella che finora è stata la falsa necessità del governo di dove operare una scelta tra scienza e morale.

Obama criticando duramente le scelte di Bush secondo me mette in luce un limite della repubblica, soprattutto se presidenziale, e cioè il fatto che il passaggio da un presidente ad un altro non è lineare, più che continuità c'è discontinuità che alimenta l'odio tra presidenti.
Ora mentre all'interno di uno stato lo scontro politico è inevitabile tra un capo di governo ed un altro, questo diventa un problema se lo scontro esiste tra il nuovo capo di stato e quello precedente, come appunto registriamo negli USA.

Lasciando da parte la Scienza e la Morale, io invece considero il provvedimento, più che tenere fede ad una promessa elettorale, una cambiale pagata da Obama verso la potente lobby che sostiene la ricerca sulle cellule staminali embrionali, la quale a suo tempo lo aveva finanziato per le elezioni presidenziali.
Insomma più che una convinzione politica, l'ordine esecutivo emanato da Obama è un ricambio di favore tra il neo presidente della repubblica USA e coloro che lo hanno aiutato a vincere le elezioni.
Posso sbagliare, ma io ho l'impressione che Obama sia più che altro un esecutore di ordini fatti da altri.

Vedremo in futuro come il dibattito sulle cellule staminali e la Medicina si svilupperà.

domenica, marzo 08, 2009

Camera voti pianisti casta


All'interno delle istituzioni repubblicane ci sono fenomeni scorretti e spiacevoli che limitano addirittura la democrazia nel nostro Paese, come ad esempio la corruzione e privilegi, ed infatti la classe politica è considerata una casta lontana dalle esigenze e problemi della popolazione.

Tra questi fenomeni c'è anche quello dei pianisti, cioè quei palamentari che votano anche per i colleghi assenti falsificando in questo modo i risultati della votazione alla Camera ed al Senato.

Per contrastare questo comportamento, alla Camera si è deciso di utilizzare un nuovo voto elettronico che si basa sul rilevamento delle impronte digitali dei parlamentari al momento della votazione.

Diciamo una cosa. Solo in uno stato profondamente corrotto nasce l'esigenza di installare sistemi elettronici del genere.
Evidentemente questo dimostra l'assoluta incapacità della classe politica di auto regolarsi e di rispettare i principi morali e comportamenti che invece dovrebbero essere sempre rispettati dalle istituzioni.

Inoltre si deve sottolineare il Costo dell'operazione: 450.000 euro.
Oltre al danno anche la beffa: oltre ai già alti costi della classe politica e delle istituzioni (diventata una oligarchia) adesso gli italiani dovranno pagare l'immoralità dei parlamentare al momento del voto.
Questi deputati li eleggiamo, li paghiamo e dobbiamo pure controllare se fanno il loro mestiere e se le votazioni in aula sono corrette.

Un'altra anomalia. Infatti l’adesione al nuovo sistema di votazione è volontaria e ad oggi sono 19 i parlamentari che hanno rifiutato l’utilizzo del nuovo sistema e un altro centinaio non si è ancora espresso.
Per cercare di garantire trasparenza gli italiani devono pagare il costo di questo sistema ma i parlamentari possono decidere se usarlo oppure no.
A questo punto se tutti i parlamentari rifiutassero di utilizzarlo (come potrebbero) 450.00o euro diventerebbero inutili.
Incredibile!

Questo sistema di registrazione di voto entrerà in funzione dal 10 marzo solamente alla Camera e quindi molto probabilmente al Senato continueranno le irregolarità di voto.
Dal 10 marzo 2009 i voti saranno corretti solo alla Camera mentre al Senato no.

Inoltre questo sistema applicato solo alla Camera contrasta la stessa costituzione, nella quale invece si parla della assoluta simmetria tra la Camera e Senato.
Il caos repubblicano continua...

giovedì, marzo 05, 2009

Gli svedesi preferiscono la monarchia


In base ad un sondaggio la maggior parte degli svedesi sono favorevoli alla continuazione della monarchia nel loro paese, 74 per cento degli intervistati vogliono la monarchica, mentre solo il 15 per cento è contrario.

Il sessantaduenne Carl XVI Gustaf divenne re nel settembre 1973, alla morte di suo nonno, il re Gustavo VI Adolf.
Nel 1975, molte competenze della monarchia costituzionale sono state trasferite al governo svedese.
Come in molti altri paesi europei, la famiglia reale conserva ancora il suo titolo e svolge funzioni cerimoniali.

In Svezia nel gennaio 1980, è entrato in vigore una nuova legge sulla successione che consente al primo figlio di un sovrano di ereditare il trono, indipendentemente dal genere.
La Principessa Reale Victoria erediterà il trono, invece del suo fratello minore, Carl Philip.

Il mese scorso, la 31enne Victoria si è fidanzata al 35enne Daniel Westling, proprietario di una serie di palestre, ed ha dichiarato che "Il re ed il governo hanno dato il loro consenso al nostro matrimonio, il quale è previsto per la primavera o all'inizio dell'estate 2010."

I risultati del sondaggio:
In Svezia preferite la monarchia o la repubblica?
Favorevoli 74%

Contrari 15%
Non so 11%

PS.
In Italia il regime repubblicano impone ai giornali e televisioni di nascondere i sondaggi quando sono favorevoli alla monarchia.





angus-reid

mercoledì, marzo 04, 2009

Georgia, referendum, monarchia


I monarchici georgiani vogliono un referendum per ripristinare la monarchia. La dichiarazione è stata fatta al terzo congresso nazionale dell'Unione dei Nobili e Aderenti e del Movimento monarchico della Corona dello Zar.

Il congresso ha discusso sul referendum per spingere l'opinione pubblica verso il ripristino della monarchia costituzionale.

Secondo il leader della Corona dello Zar, Iya Bagration Muhranskaya, è il popolo che deve decidere se ripristinare la monarchia.
Ha poi aggiunto : "Il popolo georgiano ha bisogno di una persona che ci unisce. Il nostro motto è: 'Lingua, Patria, Fede e il Re'".

Il Patriarca georgiano Ilia II aveva invitato la Corona dello Tsar a rafforzare l'idea monarchica nel paese.


Georgian nobles want a referendum to restore the monarchy. The statement was made at the third national congress of the Union of Noblemen and Adherents and Monarchist Movement of the Tsar's Crown.

The congress discussed a referendum to gauge public opinion about reinstating a constitutional monarchy.

According to Tsar's Crown leader Iya Bagration Muhranskaya, the people must decide to restore the monarchy.

"The Georgian people need a person to unite around. Our motto is: 'Language, Fatherland, Faith and the King,'" she said.

Georgian Patriarch Ilia II once called on the Tsar's Crown to strengthen the monarchist idea in the country.

trendnews

giovedì, febbraio 26, 2009

Giovanna di Savoia, Regina di Bulgaria


Giovanna di Bulgaria, nata Giovanna Elisabetta Antonia Romana Maria di Savoia (Roma, 13 novembre 1907 – Estoril, 26 febbraio 2000), figlia del Re d'Italia Vittorio Emanuele III e della Regina Elena, fu regina di Bulgaria.

Nel 1927 incontrò per la prima volta il futuro Re di Bulgaria Boris III e il 25 ottobre 1930, ad Assisi con ufficio del Podestà di Assisi Arnaldo Fortini incaricato da Sua Maesta Vittorio Emanuele III ( padre di Giovanna ), si sposarono con rito cattolico.
Essendo lo zar di religione ortodossa, venne celebrata una seconda cerimonia a Sofia.
Dal matrimonio nacquero due figli: la Principessa Maria-Luisa (13 gennaio 1933, Sofia) e l'erede al trono Simeone II di Bulgaria (16 giugno 1937, Sofia).

Caduto il comunismo, tornò per la prima volta in Bulgaria nel 1993, dove fu accolta con grande entusiasmo, per il cinquantenario della morte di suo marito Boris.
Morì a Estoril il 26 febbraio del 2000, ma volle essere sepolta in Italia nel Cimitero di Assisi, Cappella dei Frati. Era infatti devotissima a San Francesco e Terziaria francescana.
Giovanna, durante il regno, fu popolare presso i Bulgari. Lo storico francese Ristelhneber definì la sua vita: "Tutto un esempio di semplicità e di dignità".

domenica, febbraio 22, 2009

Un nepalese vuole salvare le statue dei re


Lo scorso anno la monarchia nepalese è stata rovesciata dai rivoluzionari maoisti che ora governano il paese, ma un uomo è determinato a mantenere viva la loro memoria.
Laxman Khadka si è dedicato a preservare le statue di pietra degli ex re che ancora decorano le strade della capitale Kathmandu.

Le statue sono state danneggiate durante le proteste nel 2006 che costrinsero re Gyanendra a lasciare il trono e quindi la fine della monarchia Hindu che governò per circa 240-anni.

Mentre dipinge una statua del re Birendra, Khadka ha dato che con questi attacchi si rovina la cultura nepalese e si ignora la famiglia reale che contribuì alla storia della Nazione,

"Appena mi accorgo che le statue sono imbrattate, io per prima cosa le pulisco con acqua e sapone, e quindi le dipingo .
"Birendra era una brava persona. Voleva che Nepal fosse un paese in pace, ma morì prima che lui potesse vedere il suo sogno", ha detto Khadka, prima di salire su una scala a pioli, armato di una tanica di vernice verde ed un pennello.

In strane circostanze Birendra, la regina Aishwarya e altri membri della famiglia reale furono uccisi nel 2001 presso il palazzo da un principe ereditario ubriaco che più tardi si uccise.
In seguito giunse al trono Gyanendra il quale - prima che la monarchia cadesse nel 2008 - ci fu un periodo di governo di emergenza.

Khadka disse che non è un monarchico, ma ama il suo passato e il paese ed ha deciso di salvare le statue in segno di rispetto per il ruolo che gli ex re hanno svolto per la creazione e lo sviluppo del Nepal.
"Il re ci hanno dato l'identità di essere nepalesi. Senza i loro sforzi, non sarebbe mai esistito la nazione nepal", ha dichiarato il sessantenne Khadka, un ex agricoltore.

La famiglia reale è stata infine consegnata alla storia lo scorso anno quando i maoisti hanno dichiarato la repubblica Nepalese.
Dopo la vittoria elettorale dei maoisti, il Vice Primo Ministro Bamdev Gautam ha annunciato che tutti i monumenti reali nei luoghi pubblici sarebbe stati rimossi e sostituiti da statue dedicati ai "martiri".
Il portavoce del ministero Nabin Ghimire la settimana scorsa ha detto che il governo deciderà di spostare le decine di statue a grandezza reale fuori dalle valli di Kathmandu.

"Le statue sono il patrimonio del Nepal. Essi raccontano la nostra storia. Il governo non può cancellare il passato, eliminando loro", ha detto Khadka.

Prithvi Narayan Shah, il primo nella linea di successione Shah, è considerato fondatore del moderno Nepal unendo un mosaico di piccoli feudi himalayana nel 1769.

"Credo che il lavoro che faccio è molto utile. Il Popolo dovrebbe apprezzarmi. Essi mi riconoscono me per quello che sto facendo."
Khadka ha dichiarato che il suo impegno gli causa delle difficoltà interne.
"Mia moglie e figli non mi rispettano, perché mi hanno detto che metto in difficoltà la reputazione della famiglia nella società, ma non ho rimpianti".

Khadka, che si finanzia con donazioni da amici, ha iniziato a pulire le statue otto anni fa, quando la monarchia è stata distrutta da una crescente e violenta insurrezione maoista.
Nel 2006, un gruppo di maoisti lo hanno scoperto che puliva una statua di Prithvi Narayan Shah, padre fondatore del Nepal.

"Circa 40 maoisti vennero per distruggere la statua circondandomi. Ma dopo un pò, mi permisero di portare avanti il mio lavoro. Essi pensavano che facevo questo lavoro solo per passare il tempo", ha detto.

"Alcune persone pensano che sono un pazzo, ma non me ne frega niente", ha detto.
"Voglio continuare a pulire le statue finché la mia saluta me lo permetterà".


Labour of love to save Nepal's royal statues

KATHMANDU (AFP) — Nepal's monarchy may have been toppled from power last year by the Maoist revolutionaries who now govern the country, but one man is determined to keep their memory alive.

Laxman Khadka has dedicated himself to preserving the stone statues of former kings that still decorate the streets of the capital Kathmandu.

The statues were often vandalised during protests in 2006 that eventually forced king Gyanendra from the throne and ended the Hindu monarchy's 240-year rule.

Such attacks desecrated Nepalese culture and ignored the royal family's contribution to the nation's history, Khadka told AFP as he gave a statue of king Birendra a fresh lick of paint.

"Whenever I feel the statues are getting dirty, I go and treat them. First I clean them with soap and water, then I touch up the paintwork.

"Birendra was a good person. He wanted Nepal to be a zone of peace but he died before he could see his dream fulfilled," said Khadka, before climbing up a ladder armed with a pot of green paint and a brush.

In extraordinary circumstances, Birendra, Queen Aishwarya and other members of the royal family were murdered in 2001 at the palace by a drunken crown prince who later shot himself.

Gyanendra then came to the throne and for a period imposed absolute rule -- before the monarchy was finally thrown out in 2008.

Khadka said he is not a monarchist but loves his country's past and is determined to save the statues out of respect for the role that the former monarchs played in the creation and development of Nepal.

"The kings were the ones who gave us the identity of being a Nepalese. Without their efforts, Nepal would have never existed as a nation," said 60-year-old Khadka, a former farmer.

Prithvi Narayan Shah, the first in the Shah line of succession, is credited with founding modern Nepal out of a patchwork of small Himalayan fiefdoms in 1769.

The royal family was finally consigned to history last year when the Maoist-dominated constitutional assembly declared Nepal a republic.

After the Maoists' election victory, deputy prime minister Bamdev Gautam announced all royal monuments in public places would be removed and replaced by statues of "martyrs".

Home ministry spokesman Nabin Ghimire told AFP last week that officials were waiting for the government's formal decision to move the dozen life-size royal statues out of the Kathmandu valley.

"The statues are the heritage of Nepal. They chronicle our history. The government must not wipe out the past by removing them," said Khadka.

"I think the work I do is very worthwhile. People appreciate it. They recognise me for what I've achieved."

Khadka said his self-imposed task has caused him domestic difficulties.

"My wife and children don't respect me because they said I threatened the family's reputation in the society, but I have no regrets."

Khadka, who is funded with donations from friends and well-wishers, started cleaning the statues eight years ago, when the monarchy was faced by a growing and violent Maoist insurgency.

In 2006, a gang of Maoists found him cleaning a statue of Prithvi Narayan Shah, Nepal's founding father.

"Around 40 Maoists who had come to destroy the statue surrounded me. But after an argument, they let me carry on with my work. They knew I had been doing such work for some time," he said.

"Some people think I'm a mad man but I don't care," he said. "I will continue cleaning the statues as long as my health supports me."

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mercoledì, febbraio 11, 2009

Corte dei Conti, Italia, corruzione

La Corte dei Conti ha il compito di accertate e verificare come sono spesi i soldi pubblici ed eventualmente condannare i responsabili al risarcimento.
Anche se la Corte dei Conti non funziona molto bene, è un organo di controllo importante.

Nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2009 la Corte dei Conti lancia l'ennesimo allarme: "Nella Pubblica Amministrazione la corruzione dilaga"
I dati forniti sono allarmanti e dimostrano che l'Italia è uno dei paesi al mondo dove dilaga di più la corruzione.

I settori a rischio sono quelli farmaceutico-sanitari, degli appalti pubblici, dei rifiuti.
Inoltre dalla relazione si legge che le condanne della Corte hanno fatto incassare allo Stato, tra il 2004 e il 2008, circa 34 milioni di euro a fronte di quasi 220 milioni accertati. Una cifra che si è triplicata negli ultimi anni.
Questo significa che i controlli sull'Amministrazione non sono adeguati e vi è una situazione di scarsa efficacia e, secondo il presidente dell’organo, la maggior causa di questa tendenza è la mancanza di trasparenza.

Insomma nella repubblica italiana la corruzione c’è, vive e dilaga.
Ma se i controlli interni ed esterni non sono pienamente adeguati, se c'è una situazione di scarsa efficacia di chi è la colpa se non dello stato ?

Di fronte a questi dati (e non solo) aumenta la sfiducia da parte dei cittadini verso lo stato e le istituzioni e non è solo un problema economico e di equità.
La repubblica ormai è una oligarchia che sfrutta i cittadini che comporta un rischio per la democrazia stessa.


La relazione del Pg Pasqualucci ripercorre le disfunzioni della pubblica amministrazione
Dalla spesa farmaceutica fuori controllo alla tragedia dei rifiuti in Campania
Truffe, tangenti, troppi derivati
La Corte dei conti bacchetta la P.A.
L'allarme del presidente: Italia gli ultimi posti nella classifiche sulla lotta alla corruzione


ROMA - Truffe nei settori della spesa farmaceutica e sanitaria, dei rifiuti, e dei contributi comunitari; opere edilizie incompiute e uso sconsiderato dei prodotti finanziari derivati; danno all'immagine causato alla pubblica amministrazione dai dipendenti pubblici che hanno intascato mazzette; consulenze indebite. E' il quadro della mala-amministrazione, della corruzione e degli sperperi che emerge dalla relazione del pg della Corte dei Conti Furio Pasqualucci - presente anche Giorgio Napolitano - e che, nel 2008, si è tradotto in atti di citazione in giudizio per un totale di circa 1 miliardo e 700mila euro di danni e in 561 sentenze di condanna in primo grado.

E molto forti sono state anche le parole del presidente della Corte, Tullio Lazzato. Che, nella conferenza stampa successiva
all'inaugurazione, ha sottolineato come l'Italia sia "agli ultimi posti nelle classifiche internazionali sulla lotta alla corruzione. Ci sono tanti modi per combattere la corruzione, ma questa lotta si fa soprattutto con i controlli. Perchè, per poter allignare, la corruzione ha bisogno di coni d'ombra".

Rifiuti e Calciopoli. Tra i casi più eclatanti segnalati dal pg, l'emergenza rifiuti in Campania che nel 2008 ha portato alle prime condanne da parte della magistratura contabile regionale per un totale di 650mila euro, ma restano da definire altri due giudizi per un totale di 45milioni di euro di danni, mentre altre istruttorie sono state aperte. E c'è anche Calciopoli: la procura regionale del Lazio ha emesso due atti di citazione, il primo nei confronti di nove persone tra dirigenti, arbitri, assistenti di gara e due giornalisti Rai ai quali si richiede di risarcire 240milioni di euro, mentre il secondo per contestare ad altre nove persone un milione di euro per danni all'immagine e da disservizio.

Sanità e appalti. Sempre per danno all'immagine, la procura della Corte dei Conti della Lombardia ha chiesto risarcimenti per oltre 8milioni di euro alle 14 persone coinvolte nell'inchiesta sulla cosiddetta clinica degli orrori di Milano per interventi ritenuti inutili e dannosi sui malati solo per ottenere rimborsi dallo Stato. Notevoli anche le condanne (77) nel 2008 per danni erariali causati da attività contrattuale, per esempio appalti per la costruzione di strade, scuole o carceri che, a causa di tangenti o sovrafatturrazioni, sono stati eseguiti tardi e male, oppure mai realizzati: le citazioni in giudizio per questo tipo di danno, sempre nel 2008, sono per un totale di 831milioni di euro.

Frodi comunitarie e consulenze. Atti di citazione per circa 79milioni di euro sono invece stati emessi per frodi comunitarie,
in particolare per lo sforamento delle quote latte, mentre il ricorso ai derivatì ha causato citazioni per quasi 46mila euro.

Consulenze esterne e incarichi illeciti sono stati alla base di 96 condanne in primo grado e di oltre 20milioni di euro di danni contestati nelle citazioni a giudizio.

Rischio derivati. In materia di contratti sui derivati stipulati dagli enti locali, è necessario "che il ministero dell'Cconomia proceda con urgenza all'emanazione del decreto legislativo, al fine di dare certezza sia in ordine ai requisiti oggettivi sia soggettivi, con particolare riguardo all'individuazione della qualifica di operatore qualificato". Lo dice ancora Paqualucci, sottolineando "la sproporzione tra il rischio assunto dall'ente locale rispetto a quello ricadente sull'operatore finanziario".

Le cose da fare. Per il presidente della Corte dei conti, Tullio Lazzaro, bisogna in primo luogo "potenziare e irrobustire i controlli" sulla pubblica amministrazione, per "renderli effettivi nello svolgersi e concreti negli effetti". Pasqualucci sottolinea invece "l'esigenza normativa di una razionalizzazione della spesa sanitaria, da un lato, e, dall'altro lato, dell'approntamento di misure volte al contenimento della stessa". Quanto alle opere pubbliche incompiute, rappresentano un un "gravissimo spreco" delle risorse pubbliche, e sono la "testimonianza più eloquente dell'inefficienza dell'amministrazione centrale e periferica".

Le reazioni. "Mi sono avvicinato al presidente Lazzaro per dirgli che condivido e sottoscrivo riga per riga la sua relazione": a dirlo è il ministro della Giustizia, Angelino Alfano.

larepubblica

martedì, febbraio 10, 2009

Istria e foibe, 10 febbraio Giorno del ricordo



E' sacrosanto ricordare la tragedia dell'Istria, ma non basta ricordare il passato, evocare i duri sacrifici patiti dagli italiani che vivevano in Istria e Dalmazia.
Infatti la repubblica non fa mai autocritica, si considera immune di errore, ha sempre ragione, ed e' per questo che la repubblica italiana, almeno storicamente e culturalmente, e' un regime.
Dopo anni di ignavia e viltà manca una storiografia più vicina alla realtà ed indipendente dalla politica e dai miti fondanti della repubblica. Infatti nei libri scolastici non ci sono testi ed informazioni sui tremendi eventi avvenuti nell'Istria, molti italiani non sanno neanche cosa sono le foibe!

Purtroppo continua il silenzio del regime repubblicano, si limita a dire che ci sono stati tardivi riconoscimenti della tragedia istriana ma non c'è mai un accenno di autocritica storica e politica, e non parliamo poi della vergogna del trattato di osimo.
Con questo silenzio la repubblica continua ad uccidere gli istriani !

Perche' si è voluto dimenticare questi fatti?
Secondo me una risposta è il fatto che la vulgata repubblicana ha cancellato gli orrori compiuti dai comunisti italiani perchè la costituzione repubblicana è stata scritta anche dai comunisti.

Questo 'Giorno del ricordo' non ci ricorda solo gli esuli e gli infoibati, ma ci insegna che in italia c'è un profondo bisogno di revisionismo storico e culturale.

lunedì, febbraio 09, 2009

Eluana Englaro è morta

Eluana Englaro è morta oggi alle 20,10, dopo 4 giorni dal ricovero alla casa di riposo «La Quiete» di Udine, dove era stata trasferita per l'avvio del processo di sospensione dell'alimentazione e dell'idratazione forzata che la tenevano in vita.

Adesso è il momento della preghiera.

domenica, febbraio 08, 2009

La Georgia sogna la monarchia


Ogni Paese ha bisogno di una forza che unisca la nazione e la Monarchia è l'istituzione che più di altre garantisce l'unità di un popolo.

Nell'ottobre del 2007 il capo della Chiesa Ortodossa Georgiana, il Patriarca Illia II aveva detto pubblicamente che il ripristino di una monarchia è l'unica vera idea che possa riunire il popolo georgiano.

Il matrimonio nella cattedrale della Trinità a Tiblisi, tra il principe David Bagrationi-Mukraneli e la principessa georgiana Anna Bagrationi-Gruzinksi, rende possibile le speranze e le tentazioni monarchiche nel Paese caucasico.
La dinastia Bagrationi ha regnato in Georgia dal IX secolo sino all'inizio del XIX e con la rivoluzione sovietica i nobili georgiani furono costretti a fuggire all'estero.
Crollata l'Unione Sovietica, la Georgia ha dichiarato la propria indipendenza ed una delle prime proposte è stata la restaurazione della monarchia.

W il Re
W la Georgia

Georgia/ Nozze da fiaba per gli eredi, Tbilisi sogna la monarchia
Il principe David e la principessa Anna oggi sposi

Roma, 8 feb. (Apcom) - Potrebbe sembrare una fiaba, ma a Tbilisi molti sperano che cambi la storia: un principe e una principessa georgiana pronunciano il loro 'sì' nella cattedrale della Trinità. Risvegliando speranze e tentazioni monarchiche nel Paese caucasico reduce dalla guerra con la Russia e attraversato da tensioni politiche.

Cerimonia con 3.000 invitati (compresi il presidente Mikheil Saakashvili e vari nobili di crescenti aspirazioni) eppure molto 'privata' nei toni e nelle anticipazioni. La mancanza alla vigilia di dettagli sulla cerimonia, d'altronde, ha nutrito la curiosità dei georgiani e i capannelli in attesa dei promessi di sangue blu.

Lei ha è la principessa Anna Bagrationi-Gruzinksi, 31 anni, figlia di un direttore di teatro, lui è il principe David Bagrationi-Mukraneli e ha 32 anni. La dinastia Bagrationi è ricondotta al re David di biblica memoria e ha regnato in Georgia dal IX secolo sino all'inizio del XIX, ovvero fino all'annessione alla Russia zarista. Con la rivoluzione sovietica i nobili georgiani fuggirono all'estero e la famiglia reale si sparse un po' ovunque in Europa dopo il 1921, anno dell'ingresso della Georgia nell'Unione che di lì a breve (nel 1922) sarebbe diventata Sovietica.

All'esodo della famiglia reale sono seguiti innumerevoli e interminabili litigi per rivendicare il trono. Ma i due nobili rampolli che convolano a nozze sono i discendenti dei rami 'favoriti'. Poco importa che il principe David, nato in Spagna e residente dal 2003 in Georgia, non parli ancora georgiano. I due oggi sposi riaprono l'orizzonte monarchico della piccola repubblica sempre in cerca di identità dopo il crollo dell'Urss.

Così, in attesa dei dettagli sul 'matrimonio del secolo' per la Georgia, a Tbilisi è scoppiato il dibattito sul futuro istituzionale.
Il sistema repubblicano non convince tutti e la guerra di agostone ha evidenziato i militi, a fronte di un presidente dotato di molti poteri e oggi sempre più criticato.

E se gli analisti e i politici sono divisi sull'argomento, la chiesa non ha dubbi. Il patriarca Ilia II si è di recente dichiarato a favore della monarchia durante una trasmissione tv.
Un sondaggio-spot ha rivelato un 40% di telespettatori d'accordo con il capo della chiesa ortodossa georgiana.

georgia



vede anche :
georgia-russia-monarchia

georgia-per-una-monarchia

repubblica italiana, ideologia e dittatura


Come già scritto nel post precedente, il caso di Eluana Englaro si è trasformato in guerra politica che mette in luce i limiti e le contraddizioni della repubblica italiana.
La vicenda umana di Eluana è diventata lo spunto di un attacco frontale alla costituzione repubblicana, e la partita più in vista ed importante è quella tra il presidente della repubblica napolitano ed il presidente del consiglio berlusconi.

Infatti il presidente della repubblica napolitano ha rifiutato di firmare il decreto governativo di berlusconi.
In una drammatica lotta contro il tempo, da una parte berlusconi vuole bloccare l'esecuzione voluta da alcuni giudici, dall'altra napolitano cerca di ritardare l'azione del governo.
Insomma ci troviamo di fronte ad un scontro istituzionale tra le massime cariche dello stato che si gioca sulla pelle di una povera donna.

E' davvero pietoso o disgustoso vedere il corpo di Eluana diventato oggetto conteso dalle caste della repubblica.

Come già accennato questo scontro istituzionale mette in luce alcune verità sulla repubblica italiana.
Infatti berlusconi ha affermato che : la repubblica è nata sotto l’influenza della fine di una dittatura e dominata da forze ideologizzate che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello da cui prendere molte indicazioni.
Ed inoltre : la Costituzione è ideologizzata.
Con un giudizio di merito sul Carta fondamentale della repubblica: Filosovietica, fatta sotto l'influsso di una dittatura.

Questa volta sono d'accordo con berlusconi.

L'antifascismo non è stato solo il riscatto degli italiani al regime fascista, l'antifascismo è stato anche il mezzo con il quale i comunisti italiani hanno potuto nascondere la dittatura comunista, l'antifascismo ha rotto la evidente equivalenza tra fascismo e comunismo.

Bisogna ricordare che Mussolini era un dittatore che preferiva la repubblica, inizialmente accettò la monarchia solo perchè non poteva liberarsi di Casa Savoia ed infatti appena ebbe l'occasione ( liberato da un altro dittatore repubblicano ) realizzò la repubblica sociale, dividendo ulteriormente gli italiani.
Il fascismo purtroppo riuscì piegare la Monarchia, cioè l'architrave sulla quale si fonda l'Italia, ed ancora adesso stiamo pagando questo errore.

La repubblica, nata male per tanti motivi (dopo una guerra persa, sotto pressione internazionali, italiani divisi tra repubblicani e monarchici, referendum falsificato ..), capì che per rafforzarsi e per assicurarsi l'esistenza doveva trasformarsi in una nuova ideologia permanente.

D'altronde la costituzione repubblicana è stata scritta anche dai comunisti (togliatti affermò di non sentirsi italiano ma sovietico) e quindi è ovvio che ci siano aspetti filosovietici.
La frase "la repubblica si fonda sul lavoro" è un chiaro esempio.

La repubblica non è solo una ideologia ma addirittura una fede, guai a chi si permette di criticarla....
C'è assolutamente bisogno di una nuova costituzione, senza ispirazioni ideologie, ma per realizzare questo ci deve essere una nuova classe politica.
Purtroppo però al parlamento si vedono sempre gli stessi politici e partiti che pensono ai loro interessi...


Berlusconi: Costituzione ideologizzata
Berlusconi attacca la Costituzione E' filosovietica, va cambiata

venerdì, febbraio 06, 2009

Eluana - legge sentenza, vita e morte


Per il caso di Eluana Englaro cerco di non farmi coinvolgere da tematiche più importanti e serie, come quelle legate alla religione e che toccano il senso stesso della vita, e questo non perchè non mi interessano ma al contrario perchè mi turbano troppo ed anche perchè mi rendo conto di non poterle affrontare in maniera adeguata.
In fondo la vita e la morte toccano in profondità la coscenza di tutti gli uomini ed ognuno di noi, in umiltà ed in libertà, devono cercare di trovare la propria risposta.

Anche se non è facile dimenticare la drammatica e dolorosa vita della povera Eluana Englaro, sposto l'attenzione sul piano politico.

E' evidente che anche il caso di Eluana Englaro si è trasformato in una guerra fra la magistratura e la politica, tra i partiti e tra le istituzioni.
D'altronde in italia tutto ormai viene inglobato e digerito dalle numerose caste della repubblica, le quale appunto stanno distruggendo il nostro Paese.

Con sgomento mi rendo conto che il corpo di Eluana ormai è un oggetto conteso dalla magistratura e dalla politica; ricevuta la benedizione della magistratura il corpo vivente di Eluana è stato spostato verso la Clinica “La Quiete” per eseguire la sentenza, poche ore dopo la politica risponde con un decreto che vieta lo stop all'idratazione e all'alimentazione.
Anche questa volta il caos repubblicano trionfa...

Da una parte ci troviamo di fronte ad una magistratura, che anziché preoccuparsi di far rispettare le leggi, le vuole fare. Il partito dei giudici con toni perentori ed arroganti ha spesso affermato che le loro sentenze non si giudicano, non si criticano, si eseguono e basta.
Dall'altra parte abbiamo una politica inconcludente e che spesso arriva in ritardo, ma soprattutto non all'altezza di risolvere i problemi dei cittadini e della società.

Ecco quindi che, a secondo a quale fazione uno appartiene, ci sono coloro che affermano che si devono rispettare le sentenze, altri invece che credono nella superiorità del potere legislativo.

Oltre al fatto che la repubblica italiana è una oligarchia autoreferenziale, piena di privilegi e lontana dai cittadini, è veramente sconvolgente e terribile registrare che addirittura la vita e la morte sono regolarizzate da questa politica, da questo stato o da questa magistratura.

Se questo è vero, non viviamo forse in un regime ?

venerdì, gennaio 30, 2009

Felipe di Borbone e Grecia


Felipe de Borbón y Grecia (Madrid, 30 gennaio 1968) è figlio di re Juan Carlos I di Spagna e della regina Sofia. È stato battezzato con i nomi di Felipe Juan Pablo Alfonso de Todos los Santos.

Erede al trono di Spagna dal 1975, ha ricevuto il titolo di Principe delle Asturie nel 1977.
Secondo la costituzione spagnola è erede al trono di Spagna, e, per questa ragione, ha il titolo di Principe delle Asturie.

mercoledì, gennaio 28, 2009

Napolitano, Di Pietro, Giustizia e Politica

In una manifestazione organizzata a Roma dall’Associazione nazionale vittime di mafia e dall’Italia dei Valori contro la riforma della giustizia, Di Pietro ha accusato Napolitano di non essere un arbitro imparziale e di tacere su alcuni temi come la giustizia e il Lodo Alfano.

La protesta dell’Idv sarebbe motivata dalla sospensione, decisa dal Csm, del procuratore capo di Salerno Luigi Apicella, un provvedimento che sarebbe segnale di grave ingerenza del potere politico nei confronti dell’autonomia della magistratura.

In piazza Farnese c'era anche un manifesto che riportava la frase "Napolitano dorme, l’Italia insorge”, una dura ed evidente critica nei confronti del presidente della repubblica.
Di Pietro ha aggiunto: “A lei che dovrebbe essere arbitro possiamo dire che a volte il suo giudizio è poco da arbitro e da terzo", inoltre ha concluso: “Il silenzio uccide, il silenzio è un comportamento mafioso per questo io voglio dire quello che penso”.

Evidentemente Di Pietro esorta il presidente ad intervenire sulle questioni della giustizia e sullo scontro attorno al caso dei magistrati di Salerno.

In Italia è da anni che assistiamo ad una aspra lotta tra la Magistratura e la Politica, una lotta che sta dissanguando la repubblica, che già per altri motivi vive un periodo di profonda crisi.
E' chiaro che qualsiasi riforma della giustizia proposta in questo contesto non può che peggiorare il difficile rapporto tra politica e magistratura.

Secondo me Di Pietro comincia a temere che il PDL ed il PD possano mettersi d'accordo per riformare la Giustizia.
Per evitare che questo possa succedere, oltre che dimostrare di essere il leader della opposizione, cerca di fare pressione su napolitano affinchè non firmi la ipotetica riforma.

Ovviamente le parole di Di Pietro hanno sollevato un polverone.

Lasciamo da parte la stupida favola del presidente della repubblica superpartes, non esiste in quanto sono tutti dei politici eletti da partiti (e quindi di parte).
Se è vero allora le loro decisioni sono scelte politiche e quindi criticabili, fattore ancor più evidente quando si tocca la giustizia essendo il presidente della repubblica anche il presidente del CSM.
Adesso napolitano si trova in una situazione molto scomoda nel senso che qualsiasi cosa farà (firmare o no la ipotetica riforma) sarà sempre criticato da qualche parte poltica.

Di Pietro ha sbagliato a dare del mafioso a napolitano, ma ha avuto il merito di scoprire una verità, e cioè che i presidenti della repubblica non possono essere arbitri o da terzi, sono politici di parte.

Ed anche per questo io preferisco la Monarchia alla repubblica.