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martedì, marzo 17, 2009

Premio Grinzane, Soria, politica, corruzione

Lo scandalo del premio grinzane cavour illustra, in maniera esemplare, quanto la repubblica italiana sia una oligarchia corrotta.

Anche se è difficile avere fiducia nei confronti della Giustizia, bisogna attendere il lavoro svolto dalla magistratura per conoscere la verità.
Vedremo se si effettueranno le necessarie verifiche a tutte le associazioni ed enti che operano nel campo culturale e dell’enogastronomia che hanno ricevuto contributi da parte degli enti pubblici.
Nel frattempo sembra che il presidente del premio grinzane abbia già ammesso molte accuse e sono state avviate le rogatorie internazionali per ricostruire i flussi di denaro e per trovare il tesoro di Giuliano Soria.

Credo comunque che la politica non possa scaricare sui dirigenti la responsabilità dei controlli sui fondi pubblici.
Lo scandalo del primio grinzane apre uno squarcio inquietudine sulla incapacità o complicità della classe politica, non c'è stato nessun controllo dei fondi pubblici.

Il fatto che ci troviamo di fronte ad un meccanismo totalmente discrezionale nell’erogazione delle risorse lascia sgomenti e dimostra quanto siano corrotta le istituzioni dello stato repubblicano.
Se lo stato non è capace di controllare come sono utilizzati i soldi pubblici chissà quanti altri casi del genere esistono in questa repubblica.

Inoltre si scopre che la corruzione non risparmia nemmeno la Cultura, con il risultato finale che il premio grinzane cavour è finito.

Da quello che si intravede dalle prime dichiarazioni la politica si nasconde dietro il paravento della burocrazia e scarica tutta la colpa solo sul signor soria.
A questo punto una domanda: Chi doveva fare i controlli sul presidente dell’associazione Premio Grinzane di Cavour che da 28 anni riceve cospicui finanziamenti pubblici?

Come sempre succede in questa repubblica, quando c'è il momento di trovare un colpevole non lo si trova mai, il termine "responsabile" è sparito dal vocabolario.

Sta di fatto che gli sprechi e privilegi della classe politica e delle istituzioni continuano a perpetuarsi e non temono sosta neanche di fronte alla grave crisi economica che mette in difficoltà i cittadini.