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giovedì, aprile 16, 2009

Terremoto e politica


Il terremoto che si è scatenato in Abruzzo ha causato morte, distruzione e tragedie ma è un evento naturale che non possiamo prevedere ed evitare. E’ figlio del destino, di fronte al quale gli uomini ricordano i loro limiti e chi comanda davvero, cioè Dio.

Quello che invece lascia sgomenti è l'incredibile assenza di autocritica da parte di chi ha avuto a vari livelli delle responsabilità, è davvero triste constatare tutte le inefficienze, le superficialità e le irresponsabilità che ben rappresentano il fallimento della repubblica.

Si dovrebbe riflettere sulle ragioni per le quali in Italia anche i più banali temporali riescano a produrre danni devastanti.
Purtroppo in Italia non esiste la prevenzione, l’ambiente viene continuamente devastato, non si fa mai tesoro degli errori fatti precedentemente.
L’incapacità dello stato repubblicano ci costringe a piangere i morti senza mai riuscire ad evitare queste tragedie.
Purtroppo abbiamo uno stato incapace di elaborare progetti lungimiranti che ci permetterebbero di vivere meglio e di lavorare non più in emergenza.

L'Aquila era zona sismica e quindi si doveva utilizzare le tecniche costruttive adatte per limitare i danni del terremoto, ebbene emerge che l'ospedale non era dotato di certificato di agibilità e, pare, non era neppure accatastato. Inoltre emergono piani di protezione civile regionali non fatti, fondi mancanti...
E la casa dello studente crollata a l’Aquila? E' stata ristrutturata nel 2001 e finora nessuno politico funzionario magistrato si era preoccupato di verificare se l'edificio era a norma.

Per l’ennesima volta assistiamo al consueto inestricabile groviglio creato ad arte dalla repubblica per nascondere le responsabilità e gli scandali, adesso lo status quo vuole anche normalizzare le tragedie nazionali.

I giornali usano il sisma per riempire le loro pagine, finalmente hanno tra le mani uno scoop che gli permette di aumentare le vendite. Anche le televisioni non sono da meno, un servizio dietro l’altro senza sosta a qualsiasi ora.
Tutta questa orgia di immagini e filmati però ci impedisce di ragionare, di aiutare davvero chi ha bisogno perché anche il terremoto è diventato spettacolo, un perfetto reality.

Anche la Giustizia inizia il suo lavoro ma visto i precedenti siamo quasi certi che le inchieste serviranno più che altro per riempire i giornali e le televisioni, chi ha sbagliato non pagherà nulla...

Mi viene in mente l’immagine delle tre scimmie che ben rappresenta lo squallore del quadro politico, istituzionale, intellettuale e della informazione. C'è chi non sente, chi non parla e chi non vede.

Insomma siamo alle solite: prima non si fa nulla e poi si piange, si applica lo scarica barile delle colpe, si lodano le persone che prima non hanno fatto il loro dovere, la solita disinformazione creata dai mass media per impedire di trovare la verità.

Sono nauseato da questa repubblica dove si piange sempre dopo e non si fa nulla prima.
Il sistema repubblicano è marcio.