sabato, luglio 01, 2006
giovedì, giugno 29, 2006
Quanto costa la repubblica?
Come ogni anno nel Regno Unito i costi della monarchia inglese sono pubblicati, e si vede che quest'anno la Corona ha costato ai contribuenti meno di un caffè al giorno.
Invece in Italia fin dal 1946, i costi della repubblica, cioè della gestione dei palazzi presidenziali (Quirinale, Castelporziano, Villa Rosebery), dei viaggi del presidente della repubblica ecc., sono top secret.
Il segretario generale della presidenza della repubblica ha sempre detto che il bilancio del quirinale per “consuetudine costituzionale” ha “natura di atto interno non pubblico”.
Mi chiedo, perchè ? Quanto ci costa la repubblica?
Come mai i massmedia italiani non hanno mai segnalato questa grave mancanza di trasparenza ?
Al contrario i giornali, radio e tv non esitano a pubblicare le intercettazione telefoniche di persone indagate, non solo rinviate a giudizio ma neanche imputate, che spesso poi la Giustiza li dichiara innocenti.
Perchè i massmedia non hanno mai svolto un'indagine su perchè la repubblica non ha mai pubblicato questi costi ?
Forse la repubblica si vergogna di pubblicarli!
W la monarchia !
Invece in Italia fin dal 1946, i costi della repubblica, cioè della gestione dei palazzi presidenziali (Quirinale, Castelporziano, Villa Rosebery), dei viaggi del presidente della repubblica ecc., sono top secret.
Il segretario generale della presidenza della repubblica ha sempre detto che il bilancio del quirinale per “consuetudine costituzionale” ha “natura di atto interno non pubblico”.
Mi chiedo, perchè ? Quanto ci costa la repubblica?
Come mai i massmedia italiani non hanno mai segnalato questa grave mancanza di trasparenza ?
Al contrario i giornali, radio e tv non esitano a pubblicare le intercettazione telefoniche di persone indagate, non solo rinviate a giudizio ma neanche imputate, che spesso poi la Giustiza li dichiara innocenti.
Perchè i massmedia non hanno mai svolto un'indagine su perchè la repubblica non ha mai pubblicato questi costi ?
Forse la repubblica si vergogna di pubblicarli!
W la monarchia !
GB:REGINA COSTA A CONTRIBUENTI MENO DI UN CAFFE' A GIORNO
Mantenere la regina Elisabetta II e tutta la famiglia reale costa ai contribuenti britannici 62 pence al giorno, pari a 89 centesimi di euro. In nome della trasparenza Buckingham Palace, residenza della sovrana, ha deciso di rendere pubblico il bilancio di casa Windsor. A presentare i dati e' stato Alan Reid, il tesoriere dei reali, che non ha mancato di sottolineare quanto poco costi ai sudditi mantenere Elisabetta, a dispetto delle proteste dei repubblicani.
"Nell'anno dei Mondiali, con 62 pence si comprerebbe un biglietto per assistere a 1 minuto della partita Inghilterra-Portogallo di sabato", ha sottolineato Reid. La stessa cifra serve per un litro di latte biologico o mezzo caffe' espresso da Starbuck.
Nel complesso, la monarchia e' costata nell'anno fiscale terminato il 21 marzo 37,4 milioni di sterline (54 milioni di euro), il 4,2 per cento in piu' rispetto all'anno precedente.
In parte, ha spiegato il tesoriere, l'aumento delle spese e' dovuto alle nuove misure di sicurezza varate dopo che due giornalisti in incognito hanno cercato di farsi assumere nei palazzi reali. Hanno pesato pero' anche l'aumento dell'inflazione, piu' 2,2 per cento in maggio, e il maggior numero di visite all'estero compiute dai membri della famiglia Windsor.
sito
mercoledì, giugno 21, 2006
La repubblica del Grande Fratello
In internet ho letto due articoli (e linkati qui sotto) sulle intercettazioni telefoniche, e sono rimasto stupito e sconvolto.
A Campobasso c'è un apparecchio elettronico (di nome Enigma) più avanzato d'Europa che intercetta tutto, telefonate, sms, mms, email e siti web, tutto digitalizzato e caricato su un computer.
In effetti questa tecnologia è un utile strumento per scoprire e incastrare delinquenti, ma non c’è solo l'aspetto positivo perchè l’Italia non è un paese normale.
Insomma la questione è inquietante.
Inoltre mi chiedo : Perchè in Italia c'è l'enorme uso delle intercettazioni telefoniche ?
La risposta più semplice e banale è l'enorme business che c'è attorno a questa tecnologia, ma questa non spiegherebbe l'abnorme uso rispetto ad altri stati.
Una spiegazione più convincente è che la società italiana è marcia e che lo stato non funziona, per tanti motivi viviamo in un periodo di profonda decadenza, ed anche a livello internazionale la repubblica italiana è sinonimo di corruzione, mafia, terrorismo e quant'altro.
E' un dato di fatto che molti italiani pensano solo ai loro interessi, c'è troppa delinquenza e corruzione, i politici sono impresentabili, e quindi ci meritiamo, piaccia o meno, di essere spiati ed intercettati.
A questo punto non voglio aprire una guerra tra Polemici e Apologetici, tra chi auspica l'intervento giudiziario e chi lo teme, ma purtroppo la situazione è ancora più complicata.
In Italia la magistratura ha svolto un ruolo politico importantissimo, ha trasformato la politica, molti magistrati sono diventati politici, c’è un guerra tra la Politica e la Giustizia e spesso ci chiediamo se in Italia esiste ancora la Giustizia.
Secondo me, questa imbarazzante e negativa situazione non è un caso, ma è il frutto del sistema repubblicano.
La repubblica ha insegnato a fregare il prossimo, gli italiani sono tutti corrotti, e quindi non possiamo permetterci la privacy.
Grazie repubblica del Grande Fratello!
Registrate le conversazioni di 400 mila italiani. E i magistrati chiedono notizie ai gestori telefonici su due milioni di persone
La repubblica ci ascolta siamo noi italiani i più spiati d'Europa
E le procure fanno controlli per un utente su dieci
La repubblica
Ogni anno vengono registrate le conversazioni di quattrocentomila italiani. E per due milioni di loro la magistratura chiede notizie alle compagnie telefoniche . È un business da trecento milioni di euro…
articolo21
Caso savoia : politica e propaganda repubblicana
Non mi occupo di Giustizia ed inoltre non ho la presunzione di sapere se il principe Vittorio Emanuele sia innocente o colpevole, ma visto che ho un profondo rispetto per Casa Savoia non nascondo che spero e penso che il principe Vittorio Emanuele sia innocente.
Purtroppo però il giustizionalismo piace a molti italiani, e già molti giornalisti, politici ed italiani hanno già emesso la loro condanna.
Dov'è in Italia lo stato di diritto ?
Lasciando da parte l'aspetto penale, sposto l'attenzione su un altro aspetto, forse ancora più importante, e cioè cosa si nasconde dietro il “caso Savoia”.
La dietrologia è un termine che non piace molto neanche a me, ma è impossibile non chiedersi perchè adesso e come mai è nata questa vicenda.
Evidentemente i motivi che hanno creato questa indagine sono molteplici, e ritengo che quelli scatenanti non sono certo quelli penali o morali.
Innanzitutto il clima di veleni scaturiti dall'inchiesta sta pesantemente contaminando il dibattito politico.
Tra gli indagati ci sono anche politici come il portavoce di fini, nelle intercettazioni compare anche la moglie di fini e, se non sbaglio, ci sono collegamenti alla vicenda delle firme false del partito di mussolini.
Inoltre colpisce anche la vicinanza temporale con il referendum costituzionale indetto per il 25-26 giugno, anche perchè probabilmente questo caso influenzerà i risultati del referendum. Infatti lo scandalo sta invadendo l'attenzione pubblica e sta occupando lo spazio che altrimenti sarebbe riservato al referendum costituzionale, tanto che molti dicono che questa vicenda favorisce chi si oppone alla nuova costituzione.
Inoltre il polverone mediatico-giudiziario sul “caso Savoia” è una pacchia per un governo che annaspa tra le proprie contraddizioni e che finora ha fatto nulla.
Insomma parlare dei Savoia serve per nascondere le incapacità del governo prodi e dimenticare i gravi ed irrisolti problemi degli italiani.
Sempre sul fronte politico, le ipotetiche ambizioni di Emanuele Filiberto di entrare in politica (Valori e Futuro) hanno preoccupato molti politici, al contrario di quanto possa sembrare il mondo politico è instabile, sicuramente ci saranno profondi cambiamenti, e quindi è logico pensare che molti hanno l’interesse a bloccare tale iniziativa sul nascere.
Un altro evidente motivo è quello dei beni di Casa Savoia confiscati nel 46, non si deve dimenticare che l'esilio non è stato ancora completamente superato e risolto, ci sono i gioielli di Casa Savoia, ancora nascosti nella banca d'Italia, palazzi, castelli ecc....non si sa ancora chi ha il diritto di appropriarsi di molti beni.
Altrettanto vero è che il sistema repubblicano ha sempre cercato di screditare la Monarchia, e quindi i Savoia, i giacobini repubblicani hanno sempre seminato odio verso i Savoia, la propaganda repubblicana ha imposto la storia dal “suo punto di vista”, ed è difficile trovare libri e giornali liberi dalla propaganda repubblicana.
Se non c’è un vero e proprio complotto anti-monarchico (e comunque rimangono i dubbi), di sicuro c'è una fortissima propaganda repubblicana e quindi sono convinto che questa indagine è stata benedetta e favorita dal “Potere repubblicano”.
Infine i motivi da me esposti fanno ipotizzare un’idea, non certo banale e fantasiosa :
“Non è che la repubblica ha ancora paura ed invidia dei Savoia ?”
PS.
In ogni caso comunque io continuo a preferire la monarchia alla repubblica.
Purtroppo però il giustizionalismo piace a molti italiani, e già molti giornalisti, politici ed italiani hanno già emesso la loro condanna.
Dov'è in Italia lo stato di diritto ?
Lasciando da parte l'aspetto penale, sposto l'attenzione su un altro aspetto, forse ancora più importante, e cioè cosa si nasconde dietro il “caso Savoia”.
La dietrologia è un termine che non piace molto neanche a me, ma è impossibile non chiedersi perchè adesso e come mai è nata questa vicenda.
Evidentemente i motivi che hanno creato questa indagine sono molteplici, e ritengo che quelli scatenanti non sono certo quelli penali o morali.
Innanzitutto il clima di veleni scaturiti dall'inchiesta sta pesantemente contaminando il dibattito politico.
Tra gli indagati ci sono anche politici come il portavoce di fini, nelle intercettazioni compare anche la moglie di fini e, se non sbaglio, ci sono collegamenti alla vicenda delle firme false del partito di mussolini.
Inoltre colpisce anche la vicinanza temporale con il referendum costituzionale indetto per il 25-26 giugno, anche perchè probabilmente questo caso influenzerà i risultati del referendum. Infatti lo scandalo sta invadendo l'attenzione pubblica e sta occupando lo spazio che altrimenti sarebbe riservato al referendum costituzionale, tanto che molti dicono che questa vicenda favorisce chi si oppone alla nuova costituzione.
Inoltre il polverone mediatico-giudiziario sul “caso Savoia” è una pacchia per un governo che annaspa tra le proprie contraddizioni e che finora ha fatto nulla.
Insomma parlare dei Savoia serve per nascondere le incapacità del governo prodi e dimenticare i gravi ed irrisolti problemi degli italiani.
Sempre sul fronte politico, le ipotetiche ambizioni di Emanuele Filiberto di entrare in politica (Valori e Futuro) hanno preoccupato molti politici, al contrario di quanto possa sembrare il mondo politico è instabile, sicuramente ci saranno profondi cambiamenti, e quindi è logico pensare che molti hanno l’interesse a bloccare tale iniziativa sul nascere.
Un altro evidente motivo è quello dei beni di Casa Savoia confiscati nel 46, non si deve dimenticare che l'esilio non è stato ancora completamente superato e risolto, ci sono i gioielli di Casa Savoia, ancora nascosti nella banca d'Italia, palazzi, castelli ecc....non si sa ancora chi ha il diritto di appropriarsi di molti beni.
Altrettanto vero è che il sistema repubblicano ha sempre cercato di screditare la Monarchia, e quindi i Savoia, i giacobini repubblicani hanno sempre seminato odio verso i Savoia, la propaganda repubblicana ha imposto la storia dal “suo punto di vista”, ed è difficile trovare libri e giornali liberi dalla propaganda repubblicana.
Se non c’è un vero e proprio complotto anti-monarchico (e comunque rimangono i dubbi), di sicuro c'è una fortissima propaganda repubblicana e quindi sono convinto che questa indagine è stata benedetta e favorita dal “Potere repubblicano”.
Infine i motivi da me esposti fanno ipotizzare un’idea, non certo banale e fantasiosa :
“Non è che la repubblica ha ancora paura ed invidia dei Savoia ?”
PS.
In ogni caso comunque io continuo a preferire la monarchia alla repubblica.
lunedì, giugno 19, 2006
In difesa di Casa Savoia
CONTINUA IL MASSACRO PER CASA SAVOIA E PER VITTORIO EMANUELE
Le notizie sconvolgenti relative all’arresto di Sua Altezza Reale il Principe Vittorio Emanuele di Savoia infangano ulteriormente il nome di una Famiglia che ha realizzato l’unità d’Italia, per la quale milioni e milioni d’Italiani sono vissuti con senso di lealtà e di devozione in ottantacinqueanni di storia nazionale quasi sempre luminosa, per la quale centinaia di migliaia di italiani hanno consapevolmente donato la propria vita in guerra.
Al Principe vengono oggi attribuiti reati infamanti e miserabili. Senza poter anticipare gli esiti di un giudizio che si auspica possa essere emanato in tempi brevissimi, le Guardie d’Onore al Pantheon affermano la propria certezza dell’assoluta estraneità ai fatti di un Uomo esiliato all’età di nove anni solo per il nome che porta, per tutta la vita ingiustamente perseguitato da gran parte degli organi d’informazione e a cui sono stati attribuiti fatti che la magistratura francese ha giudicato insussistenti.
Chi lo conosce sa che si tratta di Persona buona e generosa, cui oggi va la piena solidarietà di tutti gli italiani che amano la propria Patria e di tutti coloro che sono devoti a Casa Savoia.Oggi più che mai è il momento di trovare compattezza e unità contro chi vuole inquinare e deturpare il nome di Casa Savoia, contro soggetti di malaffare e contro chi non ha coscienza dell’idea di Nazione.
Istituto Nazionale per la Guardia d'Onore alle Reali Tombe del Pantheon
domenica, giugno 18, 2006
Esiste lo stato di diritto in Italia ?
La repubblica fondata sulle intercettazioni
Il degrado repubblicano continua irreversibile, e purtroppo ci sono persone indagate, non solo rinviate a giudizio ma neanche imputate, che sono sottoposte a un giudizio popolare mediatico molto pesante.
Mi pare evidente che il Principe Vittorio Emanuele di Savoia è stato esposto al pubblico ludibrio ed a una condanna preventiva.
Dov'è lo stato di diritto nel nostro paese ?
Savoia: figlio, violazione intima
Emanuele Filiberto, pezzi frasi fuori da ogni contesto
(ANSA) - ROMA, 18 GIU -'Non pensavo potesse esserci una violazione cosi' intima e sconvolgente'.
Cosi' Emanuele Filiberto sulla pubblicazione delle intercettazioni. Sono apparse su diversi organi di stampa le intercettazioni telefoniche che coinvolgono il padre Vittorio Emanuele, in carcere da ieri a Potenza.
'Mi da' molta amarezza - scrive Emanuele Filiberto in una nota - leggere brandelli di conversazioni telefoniche private della nostra famiglia sui giornali. Pezzi di frasi fuori da ogni contesto'.
ansa
martedì, giugno 13, 2006
Re Umberto II lascia l'italia
Il Re lascia il Quirinale e parte da Roma per un definitivo esilio.
I Granatieri di Sardegna e Reali Corazzieri rendono per l'ultima volta gli onori al Sovrano.
A distanza di 60 anni la grandezza della figura di Umberto II giganteggia.
I trentaquattro giorni che lo hanno visto Re onorano l'Italia più dei 60 anni successivi.
W il Re !
domenica, giugno 04, 2006
Dopo 60 anni. Viva la monarchia!
giovedì, giugno 01, 2006
napolitano libera i terroristi rossi
L'ex ministro e guardasigilli castelli critica duramente il presidente della repubblica napolitano, che con la firma della grazia a bompressi (e poi sofri) dimostra che «non è presidente di tutti gli italiani, ma della metà», perché sceglie come primo atto di pronunciarsi così «su una questione che ha diviso profondamente l'opinione pubblica».
Stupisce e preoccupa che napolitano, come primo atto, pensa di graziare i terroristi rossi, probabilmente per la sinistra la riconciliazione consiste nella liberazione dei terroristi rossi.
A questo punto si può davvero dire che, non solo per il suo passato, napolitano è proprio un presidente comunista.
Inoltre da un presidente del cui stile non si è mai dubitato (!?) era legittimo attendersi un po' più di stile e sensibilità.
giovedì, maggio 25, 2006
Gli ungheresi non vogliono napolitano
Gli ungheresi che nel 1956 si opposero all'invasione sovietica protestano con il governo di Budapest per l'invito ufficiale rivolto al presidente della repubblica italiana, napolitano.
Molti ungheresi, vittime della ideologia comunista, non hanno dimenticato chi era napolitano, e lo considerano un ospite non desiderato perchè "diede sostegno internazionale agli assassini sovietici che hanno schiacciato nel sangue l'aspirazione dell'Ungheria alla liberta".
In italia il potere repubblicano invece vuol far dimenticare la storia di napolitano, comunista storico, un alto esponente del PCI che si interessava soprattutto dei rapporti internazionali e quindi con l'URSS.
UNGHERIA '56: EX INSORTI CRITICANO INVITO A NAPOLITANO
Un gruppo di ex insorti contro l'invasione sovietica dell'Ungheria hanno protestato con il governo di Budapest per l'invito ufficiale rivolto al presidente della Repubblica italiana, Giorgio Napolitano, a partecipare alle celebrazioni del 50esimo anniversario dell'insurrezione del 1956. In una lettera inviata al presidente ungherese, Laszlo Solyom, la parlamentare conservatrice Maria Wittner, insieme con due famosi ex insorti, Sandor Racz e Laszlo Balas Piri, "protesta fermamente per l'invito a un politico, anche se egli e' presidente della repubblica italiana, che diede sostegno internazionale agli assassini sovietici che hanno schiacciato nel sangue l'aspirazione dell'Ungheria alla liberta'".La protesta non indurra' la presidenza ungherese a ritirare l'invito. E' quanto ha riferito il portavoce, Ferenc Weber, secondo il quale il punto di vista espresso da Napolitano al momento dell'ingresso dei carri armati sovietici in Ungheria si e' modificato nel corso del tempo. (AGI)
sito
sabato, maggio 20, 2006
cossiga scalfaro ciampi : politici di mestiere
Era prevedibile che il governo Prodi raggiungesse la fiducia del senato, ma che tutti i senatori a vita appoggiassero senza riserve il nuovo esecutivo non ce lo saremmo mai aspettati.
Infatti cossiga spesso si era dichiarato nemico di Prodi, andreotti era il presidente del senato proposto dal centrodestra, ciampi era ben visto da quasi tutti i partiti ed era considerato (a torto) l'unica persona superpartes.
Berlusconi ha subito detto che, votando la fiducia al governo prodi, i senatori a vita hanno fatto qualcosa di immorale, ma è altrettanto vero che la costituzione stabilisce a loro questo diritto.
La questione però è più delicata e controversa perchè tra i senatori a vita ci sono anche gli ex presidenti della repubblica, i cosiddetti superpartes repubblicani, cioè cossiga scalfaro ciampi.
Visto che loro sono considerati dal sistema repubblicano i presidenti di tutti gli italiani, ci si aspetta da loro dei comportamenti più distanti dalla lotta politica e quindi non dovrebbero andare a votare la fiducia ai governi.
Evidentemente il buon senso non è loro appannaggio, e d'altronde cosa c'è di logico e normale in questa repubblica?
Con quale coraggio il regime repubblicano considera i presidenti della repubblica persone superpartes?
Più conosci la repubblica, e più la rifiuti!
Infatti cossiga spesso si era dichiarato nemico di Prodi, andreotti era il presidente del senato proposto dal centrodestra, ciampi era ben visto da quasi tutti i partiti ed era considerato (a torto) l'unica persona superpartes.
Berlusconi ha subito detto che, votando la fiducia al governo prodi, i senatori a vita hanno fatto qualcosa di immorale, ma è altrettanto vero che la costituzione stabilisce a loro questo diritto.
La questione però è più delicata e controversa perchè tra i senatori a vita ci sono anche gli ex presidenti della repubblica, i cosiddetti superpartes repubblicani, cioè cossiga scalfaro ciampi.
Visto che loro sono considerati dal sistema repubblicano i presidenti di tutti gli italiani, ci si aspetta da loro dei comportamenti più distanti dalla lotta politica e quindi non dovrebbero andare a votare la fiducia ai governi.
Evidentemente il buon senso non è loro appannaggio, e d'altronde cosa c'è di logico e normale in questa repubblica?
Con quale coraggio il regime repubblicano considera i presidenti della repubblica persone superpartes?
Più conosci la repubblica, e più la rifiuti!
lunedì, maggio 15, 2006
Il discorso del presidente della maggioranza
Il primo discorso del presidente della maggioranza è già criticato dalla minoranza.
«NON HA RINGRAZIATO IL GOVERNO»
«DISCORSO DELUDENTE»
«NON HA PARLATO AL CENTRODESTRA»
Il presidente comunista, votato solo della maggioranza, ha fatto un discorso di «sinistra moderata, ma comunque schierato a sinistra e che non fa i conti con la metà del paese che ha votato centrodestra.
«NON HA RINGRAZIATO IL GOVERNO»
«DISCORSO DELUDENTE»
«NON HA PARLATO AL CENTRODESTRA»
Il presidente comunista, votato solo della maggioranza, ha fatto un discorso di «sinistra moderata, ma comunque schierato a sinistra e che non fa i conti con la metà del paese che ha votato centrodestra.
Le reazioni al discorso di insediamento di Napolitano
La Cdl si divide: forzisti delusi, plaude l'Udc
Da Fi: «Non ha ringraziato il governo»
Cautamente positivo il commento di Maurizio Gasparri, deputato di An: «Un discorso apprezzabile, ma è mancato un colpo d'ala, uno sguardo in avanti», ha commentato Gasparri.
Antonio Martino. «Quello di Giorgio Napolitano è stato «un discorso ineccepibile, tranne che per l'omissione di riferimenti al governo», ha commentato Martino.
Indignata Ombretta Colli: «Non ha ringraziato il governo - ha sottolineato - che oltretutto gli stava davanti e che lo applaudiva. Non si fa così».
Interpellato dai giornalisti, il senatore Renato Schifani ha così risposto: «Ci auguriamo che sia stata un'involontaria svista e vogliamo credere in questo. Perché un discorso ricco di spunti interessanti e condivisibili è incappato in una svista così macroscopica che ci induce a pensare si tratti solo di un incidente. Sta di fatto però che la dimenticanza c'è stata».
«DISCORSO DELUDENTE»- Arrabbiato anche Elio Vito, presidente dei deputati forzisti: «Un discorso deludente, pieno di retorica. Non ha saputo rivolgersi a quella metà degli elettori che ha votato per il centrodestra e che oggi è esclusa da tutte le cariche istituzionali in una situazione senza precedenti. E’ stato evitato qualunque approfondimento sui temi che dividono il centrosinistra, come ad esempio la famiglia. Non è stato riconosciuto il ruolo centrale nel nostro sistema economica dell’impresa e della libera imprenditoriale, Infine, poteva essere rivolto un saluto al Presidente del Consiglio Berlusconi ed all’opera preziosa di governo che è stata assicurata in questi anni difficili dal punto di vista interno ed internazionale».
«NON HA PARLATO AL CENTRODESTRA» - Napolitano ha fatto un discorso di «sinistra moderata, ma comunque schierato a sinistra e che non fa i conti con la metà del paese che ha votato centrodestra». E' il commento del vicecoordinatore di Forza Italia, Fabrizio Cicchitto.
«Apprezzabili - aggiunge Cicchitto - sono parsi i passaggi sulla figura del presidente della Repubblica e sui rapporti tra Europa e Usa. Per il resto, è un messaggio che non fa i conti con la divisione del paese. Ora aspettiamo Napolitano alla prova dei fatti, a cominciare dalla nomina dei componenti della Corte Costituzionale e dei senatori a vita».
«CONDIVISIBILE MA UN PO' DATATO» - Il coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi: «Il Presidente Giorgio Napolitano ha disegnato un affresco interessante, di natura spiccatamente politica, anche se nel senso alto e nobile della parola, dei problemi dell'Italia, in gran parte condivisibile. Resta, tuttavia, complessivamente il sapore di una cultura datata e conservatrice».
sito
martedì, maggio 09, 2006
vignetta forattini
su "il giornale" di oggi 09/05/06 c'è una vignetta di Forattini nella quale c'è Stalin e Marx nell'inferno.
Marx, confuso dalla somiglianza tra S.M. Umberto II e napolitano, afferma che gli italiani vogliono riportare un Savoia al quirinale, allora stalin dice "imbecille, quello è solo il compagno napolitano.
Grazie Forattini
il primo messaggio agli italiani di Re Umberto II
Primo messaggio agli Italiani dopo l’abdicazione di S.M. il Re Vittorio Emanuele III
Italiani!
Il mio augusto genitore effettuando il proposito manifestato da oltre due anni, ha oggi abdicato al trono nella fiducia che questo suo atto possa contribuire ad una più serena valutazione dei problemi nazionali nella pace imminente.
Nello assumere da Re quegli stessi poteri che già esercitavo da Luogotenente Generale, ho la piena consapevolezza della responsabilità dei doveri che mi attendono.
Fiero e commosso ricordo i caduti della lunga guerra, i morti nei campi di concentramento,, i martiri della liberazione e rivolgo il mio primo pensiero agli italiani della Venezia Giulia e delle terre d’oltremare che invocano di rimanere cittadini della Patria comune. Ai prigionieri di cui aneliamo il ritorno, ai reduci a cui dobbiamo ogni riconoscenza, a tutte le incolpevoli vittime della immane tragedia della Nazione.
La volontà del popolo espressa nei comizi elettorali determinerà la forma e la nuova struttura dello Stato, non solo per garantire la libertà del cittadino
E l’alternarsi delle parti al potere, ma per porre altresì la costituzione al riparo di ogni pericolo e da ogni violenza. Nella rinnovata monarchia costituzionale , gli atti fondamentali della vita nazionale saranno subordinati alla volontà del Parlamento dal quale verranno anche le iniziative e le decisioni per attuare quei propositi di giustizia sociale che , nella ricostruzione della Patria, unanimi perseguiamo.
Io non desidero altro che di essere il primo fra gli italiani nelle ore dolorose, ultimo nelle liete, e nelle une e nelle altre, restare vigile custode delle libertà costituzionali e dei rapporti internazionali che siano fondati su accordi onorevoli e accettabili.
Italiani!
Mentre nel mondo sussistono divergenze e divisioni e affannosamente si ricerca la via della pace, diamo esempio di concordia nella nostra civiltà cristiana.
Stringiamoci tutti intorno alla bandiera, sotto la quale si e’ unificata la patria che quattro generazioni di italiani hanno saputo laboriosamente vivere ed eroicamente morire.
Davanti a Dio giuro alla Nazione di osservare lealmente le leggi fondamentali dello Stato che la volontà popolare dovrà innovare e perfezionare.
Confermo altresì l’impegno di rispettare , come ogni italiano, le libere determinazioni dell’imminente suffragio, che ne sono certo, saranno ispirate al migliore avvenire della Patria.
Roma, 10 Maggio 1946
Italiani!
Il mio augusto genitore effettuando il proposito manifestato da oltre due anni, ha oggi abdicato al trono nella fiducia che questo suo atto possa contribuire ad una più serena valutazione dei problemi nazionali nella pace imminente.
Nello assumere da Re quegli stessi poteri che già esercitavo da Luogotenente Generale, ho la piena consapevolezza della responsabilità dei doveri che mi attendono.
Fiero e commosso ricordo i caduti della lunga guerra, i morti nei campi di concentramento,, i martiri della liberazione e rivolgo il mio primo pensiero agli italiani della Venezia Giulia e delle terre d’oltremare che invocano di rimanere cittadini della Patria comune. Ai prigionieri di cui aneliamo il ritorno, ai reduci a cui dobbiamo ogni riconoscenza, a tutte le incolpevoli vittime della immane tragedia della Nazione.
La volontà del popolo espressa nei comizi elettorali determinerà la forma e la nuova struttura dello Stato, non solo per garantire la libertà del cittadino
E l’alternarsi delle parti al potere, ma per porre altresì la costituzione al riparo di ogni pericolo e da ogni violenza. Nella rinnovata monarchia costituzionale , gli atti fondamentali della vita nazionale saranno subordinati alla volontà del Parlamento dal quale verranno anche le iniziative e le decisioni per attuare quei propositi di giustizia sociale che , nella ricostruzione della Patria, unanimi perseguiamo.
Io non desidero altro che di essere il primo fra gli italiani nelle ore dolorose, ultimo nelle liete, e nelle une e nelle altre, restare vigile custode delle libertà costituzionali e dei rapporti internazionali che siano fondati su accordi onorevoli e accettabili.
Italiani!
Mentre nel mondo sussistono divergenze e divisioni e affannosamente si ricerca la via della pace, diamo esempio di concordia nella nostra civiltà cristiana.
Stringiamoci tutti intorno alla bandiera, sotto la quale si e’ unificata la patria che quattro generazioni di italiani hanno saputo laboriosamente vivere ed eroicamente morire.
Davanti a Dio giuro alla Nazione di osservare lealmente le leggi fondamentali dello Stato che la volontà popolare dovrà innovare e perfezionare.
Confermo altresì l’impegno di rispettare , come ogni italiano, le libere determinazioni dell’imminente suffragio, che ne sono certo, saranno ispirate al migliore avvenire della Patria.
Roma, 10 Maggio 1946
domenica, maggio 07, 2006
E' meglio il re
Voglio segnalare un post molto interessante e ben scritto.
E' il dubbio di un italiano che si rende conto dei vantaggi della monarchia alla repubblica.
era forse meglio il re
Buona lettura.
E' il dubbio di un italiano che si rende conto dei vantaggi della monarchia alla repubblica.
era forse meglio il re
Buona lettura.
giovedì, maggio 04, 2006
baratro repubblicano?
Condivido questa frase pubblicata in un articolo de il corriere della sera di oggi.
La repubblica sta affondando?
La repubblica sta affondando?
Il vuoto che lascia l’addio di Ciampi, è un baratro in cui la Seconda repubblica rischia di essere inghiottita.
il corriere della sera
la repubblica dilania l'italia
L'elezione del nuovo presidente della repubblica dovrebbe far capire agli italiani i limiti e le contraddizioni della repubblica.
L'Italia non è mai stato così divisa, dopo 60 anni il paese è spaccato esattamente a metà, la lotta tra i partiti per raggiungere il potere dilania il paese, mancano punti di riferimento chiari e condivisi, si cerca affannosamente un superpartes che in una repubblica non esiste.
Come invidio i paesi dove c'è la monarchia!
Mai come adesso in italia ci dovrebbe essere un Re!
L'Italia non è mai stato così divisa, dopo 60 anni il paese è spaccato esattamente a metà, la lotta tra i partiti per raggiungere il potere dilania il paese, mancano punti di riferimento chiari e condivisi, si cerca affannosamente un superpartes che in una repubblica non esiste.
Come invidio i paesi dove c'è la monarchia!
Mai come adesso in italia ci dovrebbe essere un Re!
lunedì, maggio 01, 2006
la repubblica si fonda sull'odio
Proprio il 1 maggio, festa dei lavoratori, a milano e torino ci sono stati episodi di profonde divisione tra i politici e lavoratori.
Purtroppo la repubblica è dominata e divorata dai politici, ed infatti anche la festa dei lavoratori è diventata la festa di alcuni partiti.
Se la manifestazione del 1 maggio, invece di essere festa di tutti, è solo di certa parte politica, allora significa che la repubblica crea solo divisioni e scontri tra gli italiani.
una vera riconciliazione tra gli italiani è impossibile in questa repubblica.
Purtroppo la repubblica è dominata e divorata dai politici, ed infatti anche la festa dei lavoratori è diventata la festa di alcuni partiti.
Se la manifestazione del 1 maggio, invece di essere festa di tutti, è solo di certa parte politica, allora significa che la repubblica crea solo divisioni e scontri tra gli italiani.
una vera riconciliazione tra gli italiani è impossibile in questa repubblica.
sabato, aprile 29, 2006
repubblica ridicola
Secondo cossiga, ex presidente della repubblica, la repubblica è uccisa dal ridicolo.
A questo punto, se un ex presidente della repubblica si permette di dire queste cose, evidentemente la repubblica è proprio alla frutta.
SENATO: COSSIGA, LE ISTITUZIONI SONO UCCISE DAL RIDICOLO
"L'uomo viene ucciso piu' dal cibo che dalla spada, ma le istituzioni sono uccise piu' che dalle istituzioni dal ridicolo".
Francesco Cossiga mette in guardia intervenendo in Aula i senatori dal ripetere i comportamenti di ieri per l'elezione del presidente di Palazzo Madama. (AGI)
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venerdì, aprile 28, 2006
I presidenti della repubblica sono politici schierati
Ieri a palazzo Madama si è riunita l’Assemblea del Senato per la prima seduta della XV legislatura con il compito di eleggere il nuovo presidente del senato.
Dopo il rifiuto della Montalcini, il senatore più anziano è scalfaro che quindi è diventato il presidente provvisiorio del Senato.
Ricordando i casi precedenti, si è visto che il presidente provvisorio del senato ha la facoltà di votare o no, ma questa volta la situazione è particolare perchè scalfaro non è un semplice senatore a vita ma è anche un ex presidente della repubblica.
Quindi per dimostrare di essere una persona superpartes scalfaro non doveva votare, ed avrebbe fatto più bella figura rifiutando di votare.
Inoltre c'è da segnalare che scalfaro ha palesemente favorito la sinistra in quanto ha letto una scheda indicante il nome di «Francesco Marini» come «Franco Marini».
«E' stato un mio errore materiale» confesserà alla lettura del verbale lo stesso scalfaro. E' credibile la sua dichiarazione?
Inoltre scalfaro, di fronte all'impasse dei voti contestati, ha deciso prima di far ripetere la votazione, e poi ha allungato i tempi per consentire il ritorno in aula di quei senatori allontanatisi da Roma.
Ancora una volta scalfaro ha dimostrato di essere un politico schierato, ma la domanda da chiederci è questa:
I presidenti della repubblica possono essere superpartes?
giovedì, aprile 27, 2006
Liberazione : propaganda repubblicana?
L'altro giorno a Milano, i militanti del sindacato e dell'Unione (non i noti global od autonomi) con spintoni ed insulti hanno impedito alla Moratti ed a suo padre di partecipare al corteo del 25 aprile.
Ricordo che il padre della Moratti, Paolo Brichetto Arnaboldi (85enne) è un ex deportato e partigiano che ha fatto la Resistenza da partigiano «bianco» (monarchici) nella brigata Franchi di Edgardo Sogno, ed i suoi compiti erano delicatissimi visto che era a contatto con i servizi segreti inglesi e americani.
Purtroppo l'intolleranza non è un caso isolato, la maggior parte dei partigiani italiani (cioè quelli politicizzati ed iper-repubblicani) ad esempio hanno sempre attaccato la Real Casa di Savoia e la Monarchia.
In realtà la Liberazione e la repubblica sono due momenti storici diversi, ed è un grave errore presentare i partigiani come repubblicani (il caso Sogno è un esempio)
Il sistema repubblicano (in particolare la sinistra) ha usato la liberazione come mezzo per "repubblicanizzare" la liberazione.
E' stato un gravissimo errore storico e politico trasformare la liberazione in una propaganda della repubblica piuttosto che la fine della guerra e la libertà di tutti gli italiani, e questo spiega come mai, dopo oltre 60 anni, la festa per l'anniversario del 25 aprile non sia condivisa da tutti.
Ricordo che il padre della Moratti, Paolo Brichetto Arnaboldi (85enne) è un ex deportato e partigiano che ha fatto la Resistenza da partigiano «bianco» (monarchici) nella brigata Franchi di Edgardo Sogno, ed i suoi compiti erano delicatissimi visto che era a contatto con i servizi segreti inglesi e americani.
Purtroppo l'intolleranza non è un caso isolato, la maggior parte dei partigiani italiani (cioè quelli politicizzati ed iper-repubblicani) ad esempio hanno sempre attaccato la Real Casa di Savoia e la Monarchia.
In realtà la Liberazione e la repubblica sono due momenti storici diversi, ed è un grave errore presentare i partigiani come repubblicani (il caso Sogno è un esempio)
Il sistema repubblicano (in particolare la sinistra) ha usato la liberazione come mezzo per "repubblicanizzare" la liberazione.
E' stato un gravissimo errore storico e politico trasformare la liberazione in una propaganda della repubblica piuttosto che la fine della guerra e la libertà di tutti gli italiani, e questo spiega come mai, dopo oltre 60 anni, la festa per l'anniversario del 25 aprile non sia condivisa da tutti.
martedì, aprile 25, 2006
la repubblica come una fede ?
L'ultima affermazione di ciampi è esagerata ed assurda!
Infatti ciampi, dicendo che la costituzione è la sua bibbia, trasforma la repubblica in una religione.
In uno stato che si dice laico, senza dubbio, questa affermazione è assurda, ed inoltre è esagerata perchè nessuna costituzione può essere considerata un testo sacro.
In realtà queste affermazioni nascondono l'estrema debolezza della repubblica, che per motivi storici e politici non è per niente sentita dagli italiani.
Inoltre come non notare che, non solo nel 1946, ma ancora adesso la repubblica divide gli italiani; infatti le manifestazioni che ricordano la liberazione sono gestite solo da una parte politica che rifiuta di accettare altri.
Ciampi: l'apostolo della sacra repubblica ?
Infatti ciampi, dicendo che la costituzione è la sua bibbia, trasforma la repubblica in una religione.
In uno stato che si dice laico, senza dubbio, questa affermazione è assurda, ed inoltre è esagerata perchè nessuna costituzione può essere considerata un testo sacro.
In realtà queste affermazioni nascondono l'estrema debolezza della repubblica, che per motivi storici e politici non è per niente sentita dagli italiani.
Inoltre come non notare che, non solo nel 1946, ma ancora adesso la repubblica divide gli italiani; infatti le manifestazioni che ricordano la liberazione sono gestite solo da una parte politica che rifiuta di accettare altri.
Ciampi: l'apostolo della sacra repubblica ?
Ciampi: Costituzione mia Bibbia
Martino, 61 anni dopo diventi il giorno della concordia
(ANSA)-ROMA, 25 APR- La Costituzione e' stata e rimane la mia Bibbia Civile, il testo su cui ho riflettuto in ogni momento difficile", ha detto Carlo Azeglio Ciampi. Il forte richiamo e' stato fatto dal Capo dello Stato al 61/o anniversario della Liberazione al Quirinale. "Il 25 Aprile del '45 -gli ha fatto eco il ministro della Difesa Martino- sorse su un baratro di lacerazioni e divisioni, ma 61 anni dopo puo' diventare il giorno della concordia nazionale". E Prodi aggiunge: e' un simbolo di unita' di tutta Italia.
ansa
venerdì, aprile 21, 2006
Compleanno della Regina Elisabetta II
Oggi 21 aprile 2006, Sua Maestà la regina Elisabetta II compie 80 anni.
I miei più fervidi auguri!!
Per la sera, la sovrana prevede il festeggiamento in famiglia, una cena organizzata al castello di Windsor dal principe di Galles.
Intanto, sono migliaia le cartoline e i messaggi di auguri giunti alla sovrana da ogni parte del mondo: secondo Buckingham Palace, negli ultimi giorni le sono giunte 20.000 cartoline e 17.000 e-mail. In un messaggio di ringraziamento a quanti le hanno fatto gli auguri, Elisabetta si è detta «commossa» dall'affetto dimostratole.
Per le e-mail di auguri è stato creato un apposito sito,
Official Web for The Queen's Celebrations
giovedì, aprile 20, 2006
quirinale lottizzato
Questa è bella.
E' già da mesi che i partiti stanno litigando per piazzare uno di loro al quirinale, ogni giorno i politici dicono chi preferirebbero come presidente, cercano di convincere ciampi a fare il bis, ed ora d'alema (che tra parentesi è uno dei nominati) afferma che il quirinale non è lottizzato.
Ma finora come è stato eletto il presidente?
come barzelletta è bella .....
Caro d'alema, l'Italia non è un paese normale
E' già da mesi che i partiti stanno litigando per piazzare uno di loro al quirinale, ogni giorno i politici dicono chi preferirebbero come presidente, cercano di convincere ciampi a fare il bis, ed ora d'alema (che tra parentesi è uno dei nominati) afferma che il quirinale non è lottizzato.
Ma finora come è stato eletto il presidente?
come barzelletta è bella .....
Caro d'alema, l'Italia non è un paese normale
D'ALEMA: QUIRINALE BENE INDISPONIBILE A LOTTIZZAZIONE
"Il Quirinale e' un bene indisponibile che non puo' essere lottizzato dai partiti". Lasciando il suo studio della Fondazione Italianieuropei il presidente dei Ds, Massimo D'Alema, nel giorno del suo compleanno, conversa con i giornalisti e dice chiaramente cio' che pensa della 'corsa al Colle'.
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mercoledì, aprile 19, 2006
Gli inglesi sono per la monarchia
In occasione dell'ottantesimo compleanno, di Sua Maestà Elisabetta II nel Regno Unito c'è stato un sondaggio sulla monarchia .
Ebbene dal sondaggio si vede che aumentano in generale i consensi per la monarchia:
il 68% degli inglesi sostiene la monarchica mentre solo il 13% si è espresso a favore della repubblica.
Lo scorso anno i monarchici erano il 65% mentre i repubblicani il 22%.
Come invidio gli inglesi!
God save the queen !!!
Ebbene dal sondaggio si vede che aumentano in generale i consensi per la monarchia:
il 68% degli inglesi sostiene la monarchica mentre solo il 13% si è espresso a favore della repubblica.
Lo scorso anno i monarchici erano il 65% mentre i repubblicani il 22%.
Come invidio gli inglesi!
God save the queen !!!
martedì, aprile 18, 2006
cossiga boccia ciampi
cossiga contro ciampi?
Ecco un'altra chicca della repubblica italiana, infatti assistiamo un presidente della repubblica che critica (gentilmente nei modi ma aspramente nei contenuti) un altro presidente.
In un ipotetico esame di diritto costituzionale Cossiga afferma che "boccierebbe" ciampi, perchè e' opportuna un'interpretazione meno letterale della costituzione e, sempre secondo cossiga, ciampi dovrebbe nominare subito prodi presidente del consiglio.
Io non so chi dei due abbia ragione, affermo solo che ho scoperto un altro motivo per preferire la monarchia alla repubblica.
Ecco un'altra chicca della repubblica italiana, infatti assistiamo un presidente della repubblica che critica (gentilmente nei modi ma aspramente nei contenuti) un altro presidente.
In un ipotetico esame di diritto costituzionale Cossiga afferma che "boccierebbe" ciampi, perchè e' opportuna un'interpretazione meno letterale della costituzione e, sempre secondo cossiga, ciampi dovrebbe nominare subito prodi presidente del consiglio.
Io non so chi dei due abbia ragione, affermo solo che ho scoperto un altro motivo per preferire la monarchia alla repubblica.
Carlo Azeglio Ciampi deve nominare subito Romano Prodi presidente del Consiglio e mandare a casa Silvio Berlusconi. L'Italia non puo' restare due mesi senza un governo che governi e rappresentata all'estero da ministri bocciati dal popolo".
Ad affermarlo e' il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, che a un ipotetico esame di diritto costituzionale "boccierebbe" l'attuale capo dello Stato.
"Ho grande stima per Ciampi", sottolinea Cossiga nel corso di un'intervista concessa a "Repubblica Radio". "Sono stato io quando ero al Quirinale a sceglierlo come governatore della Banca d'Italia e ad avviarlo alla vita politica".
Secondo il presidente emerito, tuttavia, dopo il voto del 9 e 10 aprile e' opportuna un'interpretazione meno letterale della Costituzione da parte dell'inquilino del Quirinale. "La morte della legge - osserva Cossiga - e' l'interpretazione letterale della stessa".
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rainews
niente ciampi-bis
Sembra che il rischio di un ciampi-bis sia scongiurato, comunque vedremo.
Purtroppo però ciampi non ha intenzione di ritirarsi, anzi afferma che "continuerà a occuparsi di politica come senatore a vita".
L'intervista chiarisce come sia impossibile considerare il presidente della repubblica una persona apolitica, ciampi ha sempre fatto politica (da politico, ministro, banchiere e presidente) e sarà così anche da senatore a vita.
Io voglio un re al quirinale, non un politico-presidente!
Purtroppo però ciampi non ha intenzione di ritirarsi, anzi afferma che "continuerà a occuparsi di politica come senatore a vita".
L'intervista chiarisce come sia impossibile considerare il presidente della repubblica una persona apolitica, ciampi ha sempre fatto politica (da politico, ministro, banchiere e presidente) e sarà così anche da senatore a vita.
Io voglio un re al quirinale, non un politico-presidente!
Il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi esclude un secondo mandato e dice che continuerà a occuparsi di politica come senatore a vita.
"Per fortuna l'anagrafe è dalla mia parte e in un certo senso scongiura l'eventualità di una riconferma da presidente", ha detto Ciampi, in un'intervista pubblicata oggi dal Corriere della Sera, riguardo all'ipotesi di un suo secondo mandato, che molti auspicano sia nel centrosinistra che nel centrodestra.
"E poi sono convinto che sette anni quassù siano già tanti. Raddoppiarli significherebbe... sì, forse, una specie di monarchia repubblicana".
In ogni caso, precisa il capo dello Stato, "non mi ritiro affatto: farò il senatore a vita e ci metterò lo stesso impegno che ho sempre cercato di assicurare in tutti gli incarichi che mi sono stati affidati. In quelle vesti continuerò a seguire gli sviluppi politici e istituzionali del Paese... e darò il mio contributo".
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reuters
venerdì, aprile 14, 2006
giovedì, aprile 13, 2006
la repubblica italiana convive con i brogli ?
Come nel referendum istituzionale del 1946, ancor'oggi viviamo in un sistema nel quale i dubbi sui risultati elettorali sono concreti e legittimi.
Come allora, i vincitori(?) considerano la verifica dei risultati solo una perdita di tempo, invece che un passaggio esenziale per assicurare la democrazia.
Purtroppo la repubblica italiana non riesce a fare a meno dei brogli
C'è una specie di maledizione e di limiti che la repubblica non è in grado di liberarsi.
Come allora, i vincitori(?) considerano la verifica dei risultati solo una perdita di tempo, invece che un passaggio esenziale per assicurare la democrazia.
Purtroppo la repubblica italiana non riesce a fare a meno dei brogli
C'è una specie di maledizione e di limiti che la repubblica non è in grado di liberarsi.
Il premier all'attacco: "60 mila sezioni da controllare, verifica anche
sul milione di schede annullate".
Ds: "A rischio stabilità dell'Italia"
Berlusconi: "Brogli a non finire"
Prodi: "Basta, deve andare a casa"
ROMA - Brogli. Un milione di schede che vanno ricontrollate, migliaia di sezioni da passare al setaccio, il risultato elettorale "deve cambiare".
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la repubblica
martedì, aprile 11, 2006
un altro golpe repubblicano
Visto il piccolo scarto di voti tra le due coalizioni, per sapere chi davvero avra' il premio di maggioranza alla Camera, mi sembra ovvio che si debba attendere il dato ufficiale della Cassazione, e non basta quello ufficioso del Viminale.
Ieri notte Fassino e Prodi, dicendo di aver vinto le elezioni, hanno compiuto tre gravi errori :
si sono dimenticati il risultato del Senato
hanno calpestato la Costituzione, che stabilisce il bicameralismo perfetto
e non hanno tenuto conto dei dati della Cassazione.
Come non ricordare il referendum istituzionale del 46 tra repubblica e monarchia, quando Sua Maestà Re Umberto II senza attendere i risultati della Cassazione andò in esilio per evitare una guerra civile ?
Come non ricordare che la repubblica non fu mai proclamata ?
Ieri notte Fassino e Prodi, dicendo di aver vinto le elezioni, hanno compiuto tre gravi errori :
si sono dimenticati il risultato del Senato
hanno calpestato la Costituzione, che stabilisce il bicameralismo perfetto
e non hanno tenuto conto dei dati della Cassazione.
Come non ricordare il referendum istituzionale del 46 tra repubblica e monarchia, quando Sua Maestà Re Umberto II senza attendere i risultati della Cassazione andò in esilio per evitare una guerra civile ?
Come non ricordare che la repubblica non fu mai proclamata ?
CAMERA, VINCE L'UNIONE: 49,805% CONTRO IL 49,739% DELLA CDL
11/04/2006 03:36
Roma, 11 apr. (Apcom) - I dati definitivi diffusi alle 3,13 dal Ministero dell'Interno segnalano una vittoria del centrosinistra alla Camera dei deputati con 19.001.684 voti, pari al 49,805% a fronte dei 18.976.460 voti della coalizione di centro-destra pari al 49,739%.
Un esito che fa scattare il premio di maggioranza a quota 340 voti contro i 270 dell'altro schieramento. L'Unione vince per 25.224 voti.
giovedì, aprile 06, 2006
Par condicio repubblicano
La legge sulla par condicio di per sè è un fattore positivo, se non altro perchè ci devono essere sempre delle regole da rispettare.
Purtroppo però questa legge è stato idealizzata e criticata, non pensando al bene degli italiani, ma sulle convenienze politiche di parti.
Inoltre invece di aiutare gli elettori, con questa legge il voto è ancora più difficile, perchè appunto le informazioni sui programmi dei partiti sono ridotte al minimo.
Può esserci vera ed autentica pari opportunità in una repubblica così divisa, corrotta e fallimentare ?
Purtroppo però questa legge è stato idealizzata e criticata, non pensando al bene degli italiani, ma sulle convenienze politiche di parti.
Inoltre invece di aiutare gli elettori, con questa legge il voto è ancora più difficile, perchè appunto le informazioni sui programmi dei partiti sono ridotte al minimo.
Può esserci vera ed autentica pari opportunità in una repubblica così divisa, corrotta e fallimentare ?
domenica, aprile 02, 2006
OCSE e le colpe della repubblica italiana
Leggendo il rapporto dell'OCSE si vede che la situazione produttiva ed economica dell'Italia da dieci anni continua a peggiorare e quindi si può dire che sia la destra che la sinistra (si fa riferimento ai periodi 1996-2004 e 1997-2004 quando il Paese ha registrato “uno dei più bassi tassi di crescita") non sono in grado di migliorare il nostro paese.
Inoltre, confrontando l'italia con gli altri paesi, si evince che evidentemente il sistema italiano è particolarmente dannoso.
La verità è che purtroppo dobbiamo pagare le gravi inefficienze e corruzione della repubblica italiana.
Quando gli italiani apriranno gli occhi?
Inoltre, confrontando l'italia con gli altri paesi, si evince che evidentemente il sistema italiano è particolarmente dannoso.
La verità è che purtroppo dobbiamo pagare le gravi inefficienze e corruzione della repubblica italiana.
Quando gli italiani apriranno gli occhi?
Ocse: Italia ultima per produttività
L’Italia è l’ultima della classe tra i Paesi Ocse in termini di produttività, le sue aziende non riescono a competere nel mondo e l’economia mostra più di un elemento di “preoccupazione”.
L’Italia ha inoltre “perso alcune posizioni negli ultimi dieci anni
Ma la situazione diventa “molto brutta”, quando si parla di produttività. Il nostro Paese, infatti, è ultimo in classifica sia in termini di produttività oraria, sia in termini di produttività multi-fattoriale, cioè la capacità di combinare insieme i fattori produttivi.
E questa perdita di produttività è accompagnata da un’altrettanto “preoccupante” perdita di competitività: nei periodi 1996-2004 e 1997-2004 il Paese ha registrato “uno dei più bassi tassi di crescita” rispettivamente delle esportazioni di beni e servizi.
Confcommercio
domenica, marzo 26, 2006
Il quirinale dei politici
Non riesco a capire come si possa continuare a chiamare il presidente della repubblica "al di sopra delle parti" quando lui stesso proviene dal mondo politico ed è scelto dai partiti.
Ad esempio l'ultima dichiarazione di berlusconi è chiara :
"Quirinale?Nome uscirà da partiti"
Lo dice Silvio Berlusconi al Mattino
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervistato dal Mattino di Napoli, è tornato sul tema della prossima candidatura al Quirinale. "Per la scelta del Capo dello Stato ci confronteremo con gli altri partiti, come è accaduto al tempo dell' elezione di Ciampi", ha dichiarato il presidente del Consiglio.
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TGCOM
In una repubblica tutto è controllato dai partiti, e purtroppo anche il quirinale e quindi il presidente della repubblica si dovrebbe chiamare il presidente dei partiti.
giovedì, marzo 23, 2006
repubblica : degradazione politica?
Ecco cosa sono i simboli dei partiti politici, secondo David Hillman, guru dell'immagine e celebre grafico inglese.
I simboli dei partiti? Detersivi,margarina e colorificio.
Anche se può sembrare solo un gioco, in realtà non lo è.
Il simbolo è molto importante e, nella accezione di base, è un elemento della comunicazione rappresentante un concetto o quantità.
Se i partiti assomigliano a detersivi, margarina e colorificio vuol dire che la repubblica italiana è riuscita a degradare la Politica (e la società).
A quando un nuovo Risorgimento ?
A David Hillman sono stati sottoposti i simboli dei nostri partiti politici, questi i suoi sintetici commenti: ecco che cosa gli ha fatto venire in mente l’iconografia della politica italiana. In allegato i simboli con i commenti.
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CORRIERE
Quattrocchi si', e vittime di Nassiriya no?
"Perché i nostri ragazzi non sono stati onorati come Quattrocchi?".
Lo dice Maria Cimino, madre di una delle vittime di Nassiriya. La madre di Emanuele Ferraro prosegue:"ci siamo rivolti al Capo dello Stato, a Berlusconi, e ci hanno sempre detto che la medaglia era stata proposta, invece nulla.
Ora vogliamo dal Presidente Ciampi una risposta".
"Tutti ci dicono che siamo stati ben retribuiti. Ma la vita dei nostri figli non si paga con i soldi, ma onorando la loro memoria".
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aprile
In questa vicenda c'è uno scontro tra ciampi ed il sindaco di genova.
Infatti il sindaco di genova Pericu aveva negato di dedicare una via all'italiano coraggioso.
Una medaglia sì ed una via no ? Perchè ?
Purtroppo in Repubblica non c'è scampo, anche il capo di stato è un politico e Ciampi ha sconfessato Pericu (futuro ministro? )
Si impongono le dimissioni?
Di chi?
Chi difende le vittime di di Nassiriya ?
lunedì, marzo 20, 2006
Bielorussia : una dittatura repubblicana
Gli osservatori dell'Osce (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europea) hanno giudicato le elezioni presidenziali in Bielorussia una farsa e non all'altezza degli standard internazionali.
Dopo il duro giudizio dell'Osce, gli Usa chiedono che la Bielorussia torni alle urne, ma nel frattempo il presidente rieletto Lukashenko respinge comunque l'ipotesi di ripetere le elezioni, ed il Presidente russo Putin si congratula con Lukashenko
Quindi la Bielorussia è una repubblica dittatoriale, figlia della repubblica sovietica.
Visto i numerosi esempi (storici ed attuali) si può dire che la repubblica è una forma istituzionale che favorisce la nascita di dittature.
Dopo il duro giudizio dell'Osce, gli Usa chiedono che la Bielorussia torni alle urne, ma nel frattempo il presidente rieletto Lukashenko respinge comunque l'ipotesi di ripetere le elezioni, ed il Presidente russo Putin si congratula con Lukashenko
Agli occhi di Europa e Stati Uniti la Bielorussia si è confermata ieri "l'ultima dittatura d'Europa".
Libertà
Quindi la Bielorussia è una repubblica dittatoriale, figlia della repubblica sovietica.
Visto i numerosi esempi (storici ed attuali) si può dire che la repubblica è una forma istituzionale che favorisce la nascita di dittature.
sabato, marzo 18, 2006
Sua Maestà Umberto II
Il 18 marzo del 1983 si spegneva in una clinica di Ginevra, dopo una lunga malattia, Sua Maestà Umberto II di Savoia, Re d'Italia.
Aveva 78 anni di cui 37 passati in esilio.
Ricordiamo che a dare la notizia ufficiale della morte del Re fu il Ministro della Real Casa Falcone Lucifero, il quale precisò che l'ultima parola pronunciata dal Sovrano fu: "Italia".
PS.
Alla repubblica italiana rimarra' per sempre la vergogna di aver lasciato morire Sua Maestà Umberto in esilio.
Anniversario dell'Unita' d'Italia
Il 17 marzo è l'anniversario dell'Unità d'Italia.
La Festa dell'Italia!!
Il 17 marzo 1861, il primo atto del nuovo Parlamento Italiano fu la proclamazione del Regno d'Italia, con capitale a Torino.
In seguito alla votazione unanime del Parlamento, Re Vittorio Emanuele II assunse per sè ed i suoi discendenti il titolo di "Re d'Italia, per grazia di Dio e volontà della nazione".
La Festa dell'Italia!!
Il 17 marzo 1861, il primo atto del nuovo Parlamento Italiano fu la proclamazione del Regno d'Italia, con capitale a Torino.
In seguito alla votazione unanime del Parlamento, Re Vittorio Emanuele II assunse per sè ed i suoi discendenti il titolo di "Re d'Italia, per grazia di Dio e volontà della nazione".
domenica, marzo 12, 2006
Brogli elettorali = un brutto vizio repubblicano !
Se ancora oggi, che viviamo in una società tecnologicamente avanzata e dove molte attività sono controllate da computers, si temono brogli elettorali, chissa' cosa successe veramente nel referendum istituzionale monarchia-repubblica del 1946.
Allora, durante una lunga notte, Romiti riuscì a falsificare "valanghe di voti" per far vincere la repubblica.
Brogli elettorali = un brutto vizio repubblicano !
Allora, durante una lunga notte, Romiti riuscì a falsificare "valanghe di voti" per far vincere la repubblica.
Brogli elettorali = un brutto vizio repubblicano !
«TEMO BROGLI» - Il premier ha anche detto all'Annunziata di temere brogli elettorali da parte della sinitra: «Io temo che ci possano essere dei brogli elettorali, perché rientrano nella professionalità e nella storia della sinistra».
«In che senso teme brogli?» chiede la conduttrice. «Qualcuno di loro - replica il Cavaliere - si vantò nel '96 di aver sottratto a Forza Italia un milione e 705 mila voti».
Il premier ha assicurato che per vigilare sulle operazioni elettorali sguinzaglierà «persone perbene che cerchino di far sì che la sinistra non possa cancellare la volontà degli elettori».
il corriere
Visita della Regina Elisabetta in Australia
Visita ufficiale della Regina Elisabetta II e del Duca di Edinburgo in Australia tra il 12 e 16 marzo.
Il programma prevede la visita di Sua Maestà a Canberra e Sydney prima dell'apertura dei giochi del commonwealth a Melbourne.
In seguito la Regina visiterà anche Singapore (16 - 18 marzo) per celebrare l'amicizia di vecchia data fra la Gran-Bretagna e Singapore.
Per informazioni visitate il Sito Ufficiale
PS.
In italia questa notizia è nascosta dai massmedia che, servi del regime repubblicano, si occupano delle "notizie reali" solo quando sono utili per screditare la Monarchia.
martedì, marzo 07, 2006
berlusconi-prodi
Lo spettacolo repubblicano continua ...
ci sarà lo scontro in tv ?
Elezioni, impossibile confronto Rai Prodi-Berlusconi
SALTA LA SFIDA RAI PREMIER-PRODI
CONFRONTO TV: BERLUSCONI, ATTEGGIAMENTO PRODI IRRESPONSABILE
sabato, marzo 04, 2006
venerdì, marzo 03, 2006
Omaggio ad Amedeo, terzo Duca d'Aosta
Anniversario della morte di Amedeo Duca d'Aosta avvenuta a Nairobi il 3 marzo 1942.
Il figlio Amedeo sposa Anna di Borbone-Orleans e ha due figlie: Margherita e Cristina. Ufficiale di Artiglieria, combattente volontario della prima guerra mondiale, dopo la fine del conflitto passa alla nuova Arma Aeronautica. Duca delle Puglie, diviene, alla morte del padre, Duca d'Aosta.
Viceré d'Etiopia dal 1937 al 3 marzo 1942, quando muore, prigioniero degli Inglesi, che gli avevano concesso, al momento della resa, l'onore delle armi.
Fu decorato della medaglia d'oro al valor militare.
Libia:una repubblica dittatoriale
La Repubblica popolare araba di Libia è una dittatura, all'interno della quale Gheddafi controlla completamente il paese, e perciò la dimostrazione contro l'italia non può che essere stata affiancata o pilotata dal governo libico.
Infatti all'interno di una repubblica dittatoriale è molto difficile che possano avvenire delle dimostrazioni popolari spontanee.
Inoltre il presidente della repubblica libica ha affermato che sono possibili altri attacchi se il governo di Roma si rifiuterà di indennizzare il popolo libico.
Questa affermazione rafforza l'idea che le dimostrazioni anti-italia siano volute e controllate dal regime repubblicano libico.
Cosa fa la repubblica italiana?
Come pensa di risolvere il problema?
Come difende i nostri interessi?
Ricordiamo che Idris I, re della Libia venne deposto nel 1969 da un colpo di stato incruento che portò al potere il colonnello Gheddafi.
Il suo regno fu caratterizzato da una politica apertamente filo-occidentale, che allentò il legame con i paesi arabi.
Ah se in Libia, invece di una repubblica, ci fosse un regno!
Infatti all'interno di una repubblica dittatoriale è molto difficile che possano avvenire delle dimostrazioni popolari spontanee.
Inoltre il presidente della repubblica libica ha affermato che sono possibili altri attacchi se il governo di Roma si rifiuterà di indennizzare il popolo libico.
Questa affermazione rafforza l'idea che le dimostrazioni anti-italia siano volute e controllate dal regime repubblicano libico.
Cosa fa la repubblica italiana?
Come pensa di risolvere il problema?
Come difende i nostri interessi?
Ricordiamo che Idris I, re della Libia venne deposto nel 1969 da un colpo di stato incruento che portò al potere il colonnello Gheddafi.
Il suo regno fu caratterizzato da una politica apertamente filo-occidentale, che allentò il legame con i paesi arabi.
Ah se in Libia, invece di una repubblica, ci fosse un regno!
''A Bengasi volevano uccidere il console Pirrello''
Libia, Gheddafi: ''Italia ci riscarcisca altrimenti possibili altri attacchi''
Il leader libico: ''Non escludo altri attacchi se il governo di Roma si rifiuterà di indennizzare il popolo libico''
Tripoli, 2 mar. (Ign) - ''Volevano uccidere il console italiano, Franco Maria Pirrello''. Era questo l'obiettivo dell'assalto al consolato italiano di Bengasi dello scorso 17 febbraio, durante il quale sono morte 14 persone. A dirlo è il leader Moammar Gheddafi, in un discorso trasmesso in diretta dalla televisione libica.
Il colonnello libico, però, non si ferma qui. Senza perifrasi, Gheddafi minaccia l'Italia se Tripoli non sarà risarcita per quanto commesso dal regime coloniale italiano. ''Non escludo altri attacchi se il governo di Roma si rifiuterà di indennizzare il popolo libico per quanto commesso dal regime coloniale italiano in Libia''.
Intanto oggi è stato un giorno di amnistia nel paese del colonnello Gheddafi.. Il governo ha ordinato il rilascio di 130 prigionieri politici detenuti in una prigione di Tripoli, 85 dei quali appartenenti al partito fuorilegge della Fratellanza musulmana e che, secondo gli osservatori, sarebbe stato dietro le violenze contro il consolato italiano di Bengasi. Alcuni movimenti per la difesa dei diritti umani avevavano richiesto il rilascio degli attivisti della Fratellanza musulmana fin da quando, negli anni '90, erano stati arrestati a causa del loro sostegno al partito politico. Da cinque mesi gli 85 detenuti si erano appellati alla Corte suprema contro la sentenza di colpevolezza. Molti di loro erano professionisti e studenti al momento dell'arresto ed erano stati inizialmente processati da una Corte popolare, poi abolita l'anno scorso.
IGN
martedì, febbraio 28, 2006
Se il comunismo è morto, anche la repubblica finirà
Addirittura cossiga, emerito presidente della repubblica, afferma che la costituzione repubblicana, non solo, è nata grazie al compromesso tra De Gasperi e Togliatti e quindi frutto di un pasticcio corporativistico tra i democristiani e comunisti, ma addirittura si rende conto che senza Stalin la repubblica non si sarebbe mai fatta.
La verità viene a galla. (a parte i brogli)
In italia non si può criticare il comunismo perchè la repubblica è stata firmata anche dai comunisti, ma soprattutto perchè "imposta da Stalin" (togliatti era il mandante di mosca).
Lo stesso cossiga dice che presto avremmo nelle piazze d'Italia le statue di de Gasperi e Togliatti insieme con l'aggiunta sotto di Stalin.
Speriamo che si sbagli.
Se il comunismo è morto, anche la repubblica finirà
COSSIGA: FRA 100 ANNI STATUE DI DE GASPERI, TOGLIATTI E STALIN
La Costituzione del 1948 e' "frutto del pasticcio corporativistico dei professorini democristiani che all'epoca non avevano alcuna esperienza politica", ma e' valida in quanto "frutto del primo grande compromesso storico della storia d'Italia, quello tra De Gasperi e Togliatti". Lo ha detto Francesco Cossiga intervenendo alla presentazione del volume "La Guerra del Quirinale" scritto dal politologo e giornalista Marzio Breda.
Il compromesso, voluto soprattutto da Stalin, si baso' su uno scambio: "niente guerra civile, e niente messa fuori legge del Pci, come invece avvenne in Germania". Secondo Cossiga, grazie a quell'accordo, "tra cent'anni ci saranno nelle piazze d'Italia le statue di de Gasperi e Togliatti insieme (non a cavallo, comunque, ma a piedi), con l'aggiunta sotto di Stalin, senza il quale quel compromesso non si sarebbe mai fatto". (AGI)
AGI
lunedì, febbraio 27, 2006
La repubblica non difende l'Italia!
La Francia considera l'energia un fattore essenziale e vitale e quindi non ha permesso all'ENEL di acquistare il gruppo energetico Gaz de France.
Il primo ministro francese Dominique de Villepin ha affermato che non è protezionismo ma difesa del paese.
Che rabbia e tristezza!
Per quanto riguarda le risorse energetiche, l'Italia dipende completamente dagli altri paesi; non abbiamo petrolio e gas, abbiamo rifiutato di sviluppare l'energia nucleare ma acquistiamo l'energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari francesi, importiamo gas da paesi non molto affidabili come russia e libia, strapaghiamo il petrolio dal mondo islamico che ci è nemico, non abbiamo una strategia credibile per il futuro.
La Francia per difendere l'indipendenza energetica non ci ha pensato due volte a violare le regole europee sulla concorrenza e sul libero mercato.
Al contrario la repubblica italiana non si pone neanche il problema vitale dell'approvvigionamento dell'energia senza la quale non si ha sviluppo, per colpa degli enormi errori compiuti durante questa repubblica siamo in ginocchio a chiedere gas e petrolio agli altri paesi.
Basterebbe questo per condannare la repubblica italiana!
Il primo ministro francese Dominique de Villepin ha affermato che non è protezionismo ma difesa del paese.
Che rabbia e tristezza!
Per quanto riguarda le risorse energetiche, l'Italia dipende completamente dagli altri paesi; non abbiamo petrolio e gas, abbiamo rifiutato di sviluppare l'energia nucleare ma acquistiamo l'energia elettrica prodotta dalle centrali nucleari francesi, importiamo gas da paesi non molto affidabili come russia e libia, strapaghiamo il petrolio dal mondo islamico che ci è nemico, non abbiamo una strategia credibile per il futuro.
La Francia per difendere l'indipendenza energetica non ci ha pensato due volte a violare le regole europee sulla concorrenza e sul libero mercato.
Al contrario la repubblica italiana non si pone neanche il problema vitale dell'approvvigionamento dell'energia senza la quale non si ha sviluppo, per colpa degli enormi errori compiuti durante questa repubblica siamo in ginocchio a chiedere gas e petrolio agli altri paesi.
Basterebbe questo per condannare la repubblica italiana!
Il primo ministro francese Dominique de Villepin si difende dalle accuse di protezionismo. Dopo la fusione di Suez con Gaz de france, parla al quotidiano Ouest-france: "Difendere gli interessi vitali di un paese, non vuol dire elevare delle barriere, bensì vuol dire dotarsi degli strumenti validi per difendere nelle migliori condizioni i nostri interessi e quelli dell'Europa. La prima responsabilità di un governo consiste nel garantire le capacità di investimento, di produzione e di approvvigionamento del paese. La nostra indipendenza energetica è una posta strategica maggiore; quindi il governo è nel suo diritto quando mobilita le proprie forze per preparare l'avvenire".
estratto da web http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/economia/enel/fusionefra/fusionefra.html
domenica, febbraio 26, 2006
L'UE è morta, Viva l'Europa!
Il governo francese, impedendo la scalata di Enel al gruppo energetico francese Gaz de France, dimostra che l'UE è morta.
Il fatto clamoroso non è tanto la violazione delle regole europee sulla concorrenza e sul libero mercato, ma che l'UE e gli europeisti italiani non hanno detto nulla contro questa operazione.
Evidentemente le regole europee non valgono per tutti ma valgono solo per alcuni, non capisco perchè la Francia può introdurre misure protezionistiche mentre in Italia non si può fare altrettanto.
Per noi italiani l'aspetto più grave è che la repubblica italiana non difende i nostri interessi, è in balia dei vincoli europei, è non è un caso che il presidente della repubblica sia un banchiere completamente a favore dell'UE.
La repubblica italiana plasmata dal Potere economico, è una colonia dell'UE, l'UE non amata e voluta ha imposto l'Euro, i vincoli di bilancio, e le regole per favorire il mondialismo a svantaggio degli italiani e delle imprese italiane.
L'UE è morta, Viva l'Europa!
martedì, febbraio 21, 2006
All'estero per scappare dalla repubblica !
Da dati Eurispes un terzo dei nostri concittadini sarebbe pronto a trasferirsi all'estero, per lavoro ma non solo.
I paesi che più attirano sono Spagna, Francia e Inghilterra
Per Eurispes i motivi sono la condizione, le aspettative e, in molti casi, le esigenze, anche basilari, di vita ed in particolare le maggiori opportunità di lavoro.
Comunque la fuga dal nostro paese non è un fattore positivo, piuttosto è un indice del fallimento del sistema italiano, se gli italiani vanno all'estero significa che in italia ci sono molti cose che non funzionano, c'è inefficienza, burocrazia, corruzione che limitano e complicano la vita degli italiani.
Andare all'estero per scappare dalla repubblica!
I paesi che più attirano sono Spagna, Francia e Inghilterra
Per Eurispes i motivi sono la condizione, le aspettative e, in molti casi, le esigenze, anche basilari, di vita ed in particolare le maggiori opportunità di lavoro.
Comunque la fuga dal nostro paese non è un fattore positivo, piuttosto è un indice del fallimento del sistema italiano, se gli italiani vanno all'estero significa che in italia ci sono molti cose che non funzionano, c'è inefficienza, burocrazia, corruzione che limitano e complicano la vita degli italiani.
Andare all'estero per scappare dalla repubblica!
domenica, febbraio 19, 2006
Fiamma Reale per le Olimpiadi di Torino 2006
Il tedoforo è colui che porta la Fiamma Olimpica, il più alto riconosciuto simbolo dei Giochi, ne annuncia il messaggio, ne incarna e diffonde gli ideali: l’unione e la pace tra i popoli, la lealtà, il coraggio, la fratellanza e la solidarietà.
Il Principe Emanuele Filiberto di Savoia porta la Fiamma Reale
Il Principe Emanuele Filiberto di Savoia porta la Fiamma Reale
venerdì, febbraio 17, 2006
Il Regno d'Italia a Montecitorio
Il Regno d'Italia dal 9 al 16 febbraio a Montecitorio.
La sala della Lupa ospiterà l'evento che propone un affresco del nostro Paese dal 1861 al 1945, secondo la prospettiva della storia postale.
La sala della Lupa ospiterà dal 9 al 16 febbraio la mostra 'Il Regno d’Italia' che chiude il grande affresco della storia recente d’Italia attraverso francobolli, cartoline e lettere.
Il giorno dell'inaugurazione verrà emesso da Poste italiane un francobollo celebrativo da € 0,60 (per corriere prioritario).
Il francobollo, simbolo della mostra, è opera di Anna Maria Maresca; riproduce quattro francobolli italiani: uno del 1879 raffigurante il re Umberto I, uno del 1863 con il re Vittorio Emanuele II, un altro del 1901 con Vittorio Emanuele III. I tre francobolli sono disposti secondo il colore in modo da formare (verde, bianco, rosso) il tricolore italiano. In basso il francobollo emesso nel 1930 per le nozze di Umberto, allora principe di Piemonte, che poi divenne Umberto II, l'ultimo re.
L’ esposizione sarà aperta al pubblico giovedì 9 febbraio dalle ore 15,00 alle 18,00 e dal 10 al 16 febbraio, dalle ore 10,00 alle 18,00, compresi il sabato e la domenica.
L’ingresso è libero. L'accesso al pubblico è dall'ingresso di Piazza Montecitorio.
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