A Parigi la Mostra Regina Maria Antonietta uccisa 226 anni fa dalla "repubblica del Terrore"
16 ottobre 1793
La rivoluzione francese è il germe della instabilità patologica delle repubbliche, del declino della società moderna e atto fondatore del moderno totalitarismo.
Ma oggi dopo 226 anni della sua uccisione, a Parigi si apre la mostra
"Regina Maria-Antonietta, metamorfosi di immagini" che con immagine mostra i diversi lati della sovrana.
In effetti la regina Maria Antonietta è un personaggio storico la cui immagine è stata rivista, corretta, rielaborata nel corso dei secoli: martire, traditrice, madre esemplare, adolescente perduta, ed ancora oggi la Regina Maria Antonietta suscita interrogativi al punto da essere diventata una vera icona.
Questa mostra sarà aperta al pubblico fino al 26 gennaio 2020 nel Conciergerie, il magnifico palazzo parigino sulle rive della Senna, che ospitava anticamente le prigioni reali, dove la Regina Maria Antonietta visse in cella prima della sua morte.
Maria Antonia d’Asburgo-Lorena nacque a Vienna il 2 novembre 1755, divenne regina di Francia e di Navarra il 10 maggio 1774, dopo aver sposato Luigi XVI.
La Regina Maria Antonietta fu processata dal Tribunale Rivoluzionario il 14 ottobre 1793 ed uccisa a Parigi il 16 ottobre 1793. Questo processo è memorabile per le calunnie e le falsità recitate.
La Regina fu addirittura accusata di aver abusato sessualmente del proprio figlio. L'esito del processo era già stato deciso dal Comitato di Salute Pubblico e la regina fu dichiarata colpevole di tradimento nel primo mattino del 16 ottobre, dopo due giorni di lavori.
Tornata nella sua cella, compose una lettera consegnata alla sua cognata Madame Elisabetta, nella quale afferma la sua coscienza, la sua fede cattolica e i suoi sentimenti per i suoi figli. Alcuni passi del testamento morale della Regina Maria Antonietta :
"....Muoio nella religione cattolica, apostolica e romana, in quella dei miei padri, in quella in cui sono stata educata e che ho sempre professata; nessuna consolazione spirituale avendo da attendere, ignorando se qui esistano ancora preti di questa religione, senza contare che il luogo ove io sono li esporrebbe troppo se vi entrassero anche una volta soltanto. Chiedo sinceramente perdono a Dio di tutte le colpe che ho potuto commettere da che sono al mondo; spero che, nella sua bontà, vorrà benignamente accogliere gli estremi miei voti, così come quelli che ho fatto da gran tempo ormai perché voglia ricevere la mia anima nella sua grande misericordia e nella sua bontà. Chiedo perdono a tutti coloro che conosco....."
Il 16 ottobre 1793 con le mani legate dietro la schiena, attraversa le strade di Parigi su un carretta, sale i gradini che portano alla ghigliottina. Giunta alla Place de la Révolution (oggi de la Concorde), rifiuta di farsi aiutare a scendere dal carro e sale i gradini con coraggio e serenità. Giunta al patibolo inavvertitamente calpesta il piede del boia:
"Mi scusi," dice, cortesemente. Si inginocchia per un istante e pronuncia una preghiera a metà udibile, poi alzandosi e guardando verso le torri del Tempio,
"Saluto, ancora una volta, i miei figli", dice.
"Vado a ricongiungermi con vostro padre."
Il boia Sanson afferra la testa della regina per i capelli per brandirla alla folla gridando:
"Viva la repubblica".
Improvvisamente, nessuno più urla, basta insulti. Allo spettacolo pietoso la folla in silenzio si disperde in fretta....
Il corpo regale, una volta famoso per la bellezza e lo splendore, viene buttato sul prato del cimitero della Madeleine, con la testa tra le gambe, e sepolta più tardi.