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martedì, febbraio 14, 2012

Napolitano, comunismo e foibe

In occasione della "Giornata del Ricordo" istituita il 10 Febbraio, il presidente della repubblica Napolitano ricordando le foibe, se l’è presa con «le derive nazionalistiche europee», attribuendo a esse l’eccidio di migliaia di istriani, dalmati e dei partigiani bianchi.

Le cose però non sono state come le racconta napolitano.

L’orrore delle foibe fu perpetrato dai partigiani comunisti di Tito con l’appoggio del comunismo mondiale e dei comunisti italiani. 

È come se nella "giornata della Memoria", non citassero mai il nazismo ma se la prendessero con il nazionalismo.

Certo, il nazismo fu il principale colpevole dello sterminio degli ebrei così come è noto che l’Unione Sovietica aiutò Hitler nella caccia e nello sterminio degli ebrei.

Quindi se il nazismo fu il principale colpevole per la shoah è altrettanto vero che le foibe o i gulag furono volute dal comunismo.

Lo sterminio e l'esodo degli italiani furono la tragica conseguenza della guerra etnica voluta dai "titini" contro gli italiani, e dalla guerra civile voluta dai comunisti contro i fascisti o i borghesi.

Si deve avere il coraggio di ricordare che i sicari delle foibe furono i comunisti.
Il nazionalismo per le foibe non c’entra, e basta ricordare la forte collaborazione dei comunisti italiani con Tito.

Ha fatto bene Napolitano ad affermare che : "Sì, serve ricordare anche per ripensare a tutti i fatali errori al fine di non ripeterli mai più". 
"Impegnarsi a coltivare la memoria e a ristabilire la verità storica è stato giusto e importante".

E' grave però che Napolitano non abbia citato il comunismo a proposito delle foibe, si tratta di un ingiusto tentativo di rimozione storica e politica.

D'altronde napolitano evita sempre di parlare del comunismo (che lui conosce molto bene), molto probabilmente si vergogna oppure il ricordo del suo passato da comunista lo mette in imbarazzo.


Le foibe furono volute dai comunisti 
e napolitano, da comunista, ha dimenticato di ricordarlo...


lunedì, febbraio 13, 2012

Principessa Maxima in Turchia

La Principessa Maxima è per 3 giorni in Turchia come ambasciatrice delle Nazioni Unite per la microfinanza e come presidente onorario del Partnership globale G20 per l'Inclusione Finanziaria (GPFI).

13 - 15 febbraio 2012

La Principessa Maxima dal settembre 2009 è consulente speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-moon, in materia di accesso ai servizi finanziari globali.

In Turchia, Maxima parlerà con il Ministro degli Affari Economici Babacan, il ministro delle Finanze e il Governatore della Banca Centrale della Turchia.

Inoltre incontrerà i rappresentanti di varie organizzazioni internazionali come FMI, Banca Mondiale e delle Nazioni Unite.

L'ultimo giorno della visita, Máxima visiterà il "Progetto di sostegno dell'imprenditorialità femminile", attraverso il quale, migliaia di donne hanno ricevuto una formazione per la creazione di un'attività in proprio, come scrivere un business plan e come avere l'accesso ai servizi finanziari.

La microfinanza (o finanza inclusiva) è lo strumento che permette alle persone povere, generalmente escluse dai sistemi finanziari formali, di accedere al credito, al risparmio e ad altri prodotti finanziari. A livello globale, 2,7 miliardi di persone e milioni di aziende non utilizzano i servizi finanziari come prestiti, conti bancari e di risparmio o assicurazioni.

LINK
Prinses Máxima in Turkije

sabato, febbraio 11, 2012

Harry aiuta la spedizione in Everest

Il Principe Harry ha accettato di diventare patrono del progetto "Walking With The Wounded" che raccoglie fondi per aiutare 5 militari disabili a raggiungere la vetta del Monte Everest.

10 febbraio 2012

In precedenza questa associazione di beneficenza riuscì a raccogliere 2 milioni di sterline per sostenere la spedizione al Polo Nord di alcuni militari feriti, tra i quali uno aveva perso un braccio ed un altro la gamba.

Il principe Harry si unì a loro per i primi giorni del loro spedizione al Polo Nord.

Il terzo in linea di successione al trono britannico ha voluto fare alcune osservazioni:
"Il Monte Everest instilla paura agli alpinisti esperti, ebbene questo non è vero per queste persone ferite, la loro determinazione è sconcertante. 

Io sono orgoglioso di essere patrono di questa spedizione in Himalaya, che raccoglie soldi per aiutare le persone che hanno subito lesioni fisiche e cognitive in guerra, e per gestire il loro passaggio al mondo del lavoro civile.
"Il concetto è abbastanza semplice:
"Un lavoro sicuro per coloro che hanno dato tutto per la nostra sicurezza".

Il quotidiano britannico The Telegraph ha però affermato che il Harry non potrà partecipare alla spedizione a causa dei suoi impegni reali.
“Non andrà sull’Himalaya a causa dei suoi impegni con l’esercito” ha dichiarato in un intervista il portavoce del principe. “Naturalmente è molto deluso dal fatto che non potrà unirsi al team della spedizione di Walking With the Wounded.

LINK
Prince Harry: proud to be named Walking with the Wounded patron