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sabato, novembre 01, 2008

riforma gelmini scuola università


Dallo studio dell’Ocse / Oecd (Education at a glance 2008) sui sistemi educativi nazionali l’Italia è in una pessima posizione: pochi numero di laureati e specializzati, scarsi investimenti pubblici, poca specializzazione, bassi gli stipendi degli insegnanti ...
Soltanto il 17% della popolazione tra i 24 e i 34 anni ha conseguito una laurea, spendiamo per la scuola il 4,7% del Pil, contro il 5,8% della media dei Paesi sviluppati.

Quando si affronta il tema della scuola italiana si assiste però a discussioni inutili e confuse, il solito ricorso allo scaricabarile per non cambiare nulla.
Gli studenti, a ragione, si lamentano della scarsa educazione che ricevono e della mancanza di opportunità ma mancano obiettivo e non capiscono che il loro nemico è lo status quo.

Il ministro Gelmini invoca giustamente una scuola basata sulla serietà e meritocrazia ma si limita a tagliare i fondi indiscriminatamente.

I rettori universitari minacciano le dimissioni per protesta, cosa che fanno ogni volta che si parla di tagli.
Davvero le amministrazioni universitarie non hanno alcuna colpa della situazione e dell'aumento dei costi?

In Italia c'è la tendenza ad affrontare tutti i problemi in modo ideologico, ed anche per la scuola si procede in questa direzione.
Gli insegnanti e professori, senza preoccuparsi della scarsa qualità del servizio educativo, rifiutano ogni meccanismo di valutazione del proprio operato e proteggono le rivendicazioni egualitarie, favorendo la mediocrità.

La scuola e l’università non hanno bisogno di più fondi ma piuttosto di distribuire i fondi in funzione della qualità.
Purtroppo nessuno degli attori principali sembra comprendere che è necessario un sistema di valutazione e di meccanismi di incentivo basati su queste valutazioni.

Il problema principale è la mancanza di trasparenza, legalità e di meritocrazia.
D’altronde tutto il sistema di finanziamento pubblico verso gli atenei è ben poco orientato al merito.
Insomma sprechi, inefficienza, parcellizzazione del sapere, lassismo etico, mortificazione delle competenze.

Per riformare davvero l'Università si potrebbe sostituire al valore legale della laurea un nuovo meccanismo che costringa ogni ateneo a misurarsi con standard di qualità.
A ciò si dovrebbe affiancare borse di studio per gli studenti meritevoli che non hanno i mezzi per pagarsi gli studi.
Inoltre si potrebbe togliere il valore legale della cattedra, professori a tempo indeterminato (eccetto a quelli d’eccellenza) facilitare il ricambio generazionale dei professori.

Adesso il sistema scolastico è lo specchio della repubblica, cioé un sistema che non sa essere né egualitario né meritocratico.

Purtoppo anche quando si parla di scuola la propaganda repubblicana lascia il suo subdolo messaggio.
Infatti quando ci si lamenta dell'evidente mal funzionamento dell'Università italiana, si parla di baroni a sproposito, come se la degenerazione fosse un retaggio della monarchia.
Ma perchè? Chi ha ridotta così l'università italiana?
Se in Italia il livello dell'insegnamento scolastico è peggiorato in 60 anni allora la colpa non può che essere della repubblica.
D'altronde basta ricordare quello che è avvenuto ed avviene in questa repubblca; il '68, il malaffare, gli intrallazzi, i professori imposti dai partiti politici, le tessere ...
D'altronde la repubblica ha inventato la figura dei portaborse dei politici stipendiati dal contribuente, ha prodotto tangentopoli, ha aumentato il potere della mafia, aumentato la differenza nord-sud...

Casomai è la repubblica che ha diviso gli italiani in caste!

Se l'università fa schifo, il termine adatto da usare è "degenerazione repubblicana".
Al contrario di quello che succede adesso, ai tempi del Regno d'Italia non si truccavano i concorsi universitari, non si assumevano figli-amanti-nipoti-cognati dei docenti, non si moltiplicavano i corsi di laurea....
Quando c'era la Monarchia esistevano valori come onore, rispetto, decoro, oggi abbandonati da questa repubblichetta, dove si vive solo per i soldi e per fare i propri porci comodi.

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martedì, ottobre 28, 2008

complotto obama, elezioni USA, naziskin


Il network televisivo FoxNews ha dato notizie che gli investigatori federali americani sono riusciti a sventare un complotto per assassinare il candidato democratico alla presidenza degli Stati Uniti, Barack Obama e uccidere numeosi afroamericani, messo a punto da due presunti neo-nazisti skinheads.
I due giovani, Daniel Cowart e Paul Schlesselman, sono stati arrestati con l’accusa di possesso illegale di fucili a canne mozze. Ma secondo i procuratori del governo federale americano avevano un piano di compiere un massacro 102 afroamericani e di Obama.

A quanto si legge dalle informazioni che arrivano dalla blogosfera, il piano di questi due terroristi era questo :
1. recuperare l’arsenale svaligiando un'armeria;
2. coinvolgere un'amica per aiutarli al furto (poi andato male perchè abbandonati dall’amica);
3. prima di uccidere Obama dovevano uccidere 102 afro americani;
4. di questi afroamericani 14 dovevano essere decapitati;
5. il numero 102 = 88 + 14 non è casuale, 88 per evocare HH (Heil Hitler) e 14 come il conteggio delle parole del motto ariano "We must secure the existance of our people and a future for white children";
6. fatto questo, senza sapere come e quando, si sarebbero dedicati a Obama;
7. uccidere Barack e decapitarlo, se possibile;
8. eventualmente essere pronti al martirio.

Molto probabilmente state pensando che è tutto uno scherzo. Invece no. Pur se siamo nel piano dell'irrealtà questa notizia è vera.

In ogni caso stupisce che una notizia del genere possa avere avuto tanto spazio nei mass media ed infatti molti siti USA riportano la notizia accanto alla campagna elettorale presidenziale.
D’accordo che i giornali e TV cercano solo scoop, ma c'è sempre un limite a tutto, questa ricerca di notizia spazzatura è assurda.

Di fronte a così tanta fantasia rimango molto perplesso.
Non è per caso che questo complotto è stato, in qualche maniera, aiutato ad arte da qualcuno per condizionare l’esito delle prossime elezioni presidenziali ?

Rimane da chiedersi come è possibile che Stati Uniti possano aver tremato per il delirio di questi due ragazzi.

Visto che stiamo discutendo al limite della realtà, a questo punto ecco la mia interpretazione fantasiosa di questa notizia.

Questo complotto è un film divertente ideato da un registra alle prime esperienze che spera di diventare famoso realizzando un film d'azione sfruttando la grande popolarità delle elezioni presidenziali americane.
Dalla sceneggiatura del film si vede la potenza mondiale USA tremare per colpa di un gruppo di naziskins che seguono gli ordini di due spietati terroristi, che credono nella superiorità della razza bianca e quindi non sopportano avere un presidente di colore nero.
Il piano è diabolico e ben studiato, ma come finiscono quasi sempre i film, il bene vince sul male e così la polizia e l’FBI riescono a sventare il complotto di uccidere Obama.
Alla fine Obama diventerà il primo presidente degli Stati Uniti di coloro nero.
E tutti vissero felici e contenti....the end

lunedì, ottobre 27, 2008

Elezioni presidenziali USA, denaro e scandali


Mentre lo spettro della recessione pesa su tutti i mercati finanziari, negli USA è scattato il conto alla rovescia per l’elezioni presidenziali del prossimo 4 novembre e paradossalmente si scopre che le elezioni presidenziali e il rinnovo del Congresso Usa saranno le più costose della storia, in totale si spenderanno 5,3 miliardi di dollari.
Secondo stime del Center for Responsive Politics - organizzazione specializzata nell’analisi dei costi della politica - 2,4 miliardi sono stati investiti solo per conquistare la Casa Bianca, Barack Obama e John McCain da soli hanno raccolto e speso più di un miliardo di dollari, raddoppiando la raccolta di fondi fatta nel 2004 e triplicando quella del 2000.

E' significativo che i maggiori finanziamenti arrivano dai settori (finanziari, assicurazioni e immobiliari) che hanno causato la crisi finanziaria negli USA.

Le presidenziali americane mettono bene in risalto quanto sia assurdo il sistema repubblicano.
Stupito dalla ipocrisia e spreco di denaro, arrivo addirittura a pensare che gli intrallazzi che assistiamo ogni 7 anni per l’elezione del Quirinale sono più seri di quelle americane.

Per quanto riguarda i Democratici nei mesi precedenti Lady Clinton e Obhama hanno speso decine di milioni di dollari e fatto di tutto per prevalere l’uno sull’altra, bene alla fine li abbiamo sorridere insieme.
Non potevano mettersi d'accordo prima e risparmiare denaro pubblico ?

Sulla sponda dei Repubblicani molti scandali rischiano di pregiudicare le ambizioni presidenziali del candidato John McCain.
Risulta che i repubblicani hanno dovuto sborsare 150 mila dollari solo per l'abbigliamento, il trucco e parrucchieri della governatrice dell'Alaska, Palin, la quale a quanto pare preferisce fare shopping sfrenato nei più esclusivi grandi magazzini d’America.
Come se non bastasse dopo il Fashion-gate arriva anche un Travel-gate, tempo fa da governatrice dell'Alaska, la Palin mise a carico dei contribuenti biglietti aerei e lussuose camere d'albergo per le tre figlie, facendo pagare allo Stato Usa decine di migliaia di dollari.

Queste spese ingiustificabili sollevano addirittura interrogativi sulla loro legalità tra gli esperti di finanziamenti elettorali.
Inoltre questi scandali hanno peggiorato i rapporti tra McCain e Palin, adesso ambedue si sentono traditi, molti americani sono convinti che lei non era all'altezza di ricoprire questo incarico.

John McCain ha attaccato il suo rivale Barack Obama, perchè ha raccolto la cifra record di 150 milioni di dollari in donazioni per la sua campagna, ed ha addirittura parlato di rischi di corruzione, evocando gli scandali che travolsero Richard Nixon.
McCain ha detto che Obama sta totalmente infrangendo qualsiasi idea per mantenere i costi e le spese di una campagna elettorale sotto controllo, aggiungendo che si dovrà in qualche maniera rimediare a questa nuova ondata di spese.

Per difendersi Obama ha affermato che non fa nulla di illegale e che la storia ci dimostra che quando quantità illimitate di denaro entrano a far parte delle campagne politiche, questo porta a scandali.
In effetti Obama probabilmente non fa nulla di illegale, piuttosto è riuscito a raffinare e modernizzare il modo di raccogliere il denaro messo in palio dal sistema repubblicano, in particolare sta raccogliendo soldi on line, usa internet per trovare altri fondi.

Il presidenzialismo impone un’aspra competizione sia all’interno dei due partiti e sia tra i due candidati finali alla Casa Bianca e questo inesorabilmente lievita i costi della politica.
A parte il fatto che la politica dovrebbe sempre costare il meno possibile, non dovrebbe pagare troppo sui contribuenti, c’è un ulteriore fattore negativo.
Infatti il candidato per vincere, non deve avere il migliore programma politico o essere il più esperto, deve avere a disposizione più soldi dell’avversario per convincere gli americani a votarlo, enorme risorse finanziarie ed un marketing vincente ed il gioco è fatto.

C'è da considerare che coloro che hanno investito enormi somme di denaro per fare vincere un politico, non lo fanno per la gloria ma per avere grandi vantaggi, in seguito il presidente dovrà in qualche modo ricambiare i favori a danno dei veri interessi degli americani.

Quindi il sistema repubblicano non solo non controlla e limita le spese del suo apparato ma le alimenta, e le elezioni presidenziali americani lo dimostrano ampiamente.

La repubblica italiana, famosa per gli sprechi ed inefficienze, da tempo sta guardando con maggiore interesse il sistema americano, molti politici vorrebbero importarlo in Italia e, conoscendo l’andazzo, sono convinto che lo fanno per aumentare le spese già esorbitante.

Di fronte a tanto squallore e a tanta manifesta ignoranza di un sistema repubblicano assurdo si fa sempre più forte l’invidia per quei popoli che rifiutano questo sistema e si sentono uniti intorno ai loro Sovrani.
La Monarchia è preferibile alla repubblica.

La repubblica è il sistema più adatto per fare gli interessi della partitocrazia e delle multinazionali, osservando il mondo ci si rende conto quanta ingiustizia e spreco rappresentano le repubbliche, inficiando il corretto funzionamento dello Stato e minando anche la libertà dei cittadini.
Mi auspico che anche i repubblicani riflettano.