2 giugno : Festa della repubblica o festa dei brogli ?
2 giugno
Il referendum del 2 giugno 1946, che segnò la transizione dell'Italia da Monarchia a repubblica, è stato caratterizzato da gravi irregolarità che portano un'ombra di dubbi e sospetti legati alla correttezza del processo referendario.
In questo breve articolo mi limito a ricordare alcune testimonianze legate alla legittimità dei risultati e le accuse di brogli che hanno sempre alimentano l'opinione pubblica, che il regime repubblicano ha sempre nascosto, evitando che ci possono essere un serio dibattito.
La Dichiarazione di Togliatti
Massimo Caprara, segretario di Palmiro Togliatti, riportò una dichiarazione inquietante fatta dallo stesso Togliatti riguardo al referendum monarchia-repubblica: "Quando un parto non esce bene bisogna aiutarla."
Questa frase sembra suggerire che la nascita della repubblica italiana necessitasse di "aiuti" non propriamente trasparenti.
L'Accusa di Brogli e la Distruzione delle Schede
Le accuse di brogli furono immediatamente seguite dalla decisione, ritenuta illegittima da molti, di non procedere al ricontrollo delle schede elettorali.
Secondo le testimonianze, Togliatti ordinò la distruzione delle schede, rendendo impossibile qualsiasi verifica. Questo atto ha sollevato molte critiche e ha alimentato i sospetti di manipolazione dei risultati.
Mancanza di Verifica
La distruzione delle schede ha avuto conseguenze significative sulla percezione della legittimità del referendum. Senza la possibilità di un riconteggio, le accuse di brogli sono rimaste vive e alimentano tuttora il dibattito sulla reale validità del risultato referendario.
Conclusione
Insomma non si può ignorare che il referendum del 1946 fu segnato da gravi irregolarità. Le accuse di brogli e la decisione di distruggere le schede senza un adeguato controllo gettano un'ombra su questo evento storico.