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martedì, dicembre 29, 2020

Principessa Kako compie 26 anni

La Principessa Kako festeggia il suo 26° compleanno

29 dicembre 2020

La principessa Kako è nata a Tokyo, il 29 dicembre 1994, ed è la seconda figlia del Principe Akishino e della Principessa Kiko, ha una sorella maggiore, la Principessa Mako, ed un fratello più giovane, il Principe Hisahito.

Il padre della principessa Kako, il principe Akishino, e suo fratello minore, il principe Hisahito, sono rispettivamente il primo e il secondo in linea di successione al trono, dopo che suo zio Naruhito è salito al trono.

La principessa Kako si è laureata alla International Christian University di Tokyo, ed in seguito si è dedicata ai doveri ufficiali come membro della famiglia imperiale giapponese.

Il 6 novembre, la principessa Kako e sua sorella maggiore, la principessa Mako, si erano recati al santuario Meiji Jingu a Tokyo, per celebrare il 100° anniversario di fondazione.

In occasione del compleanno della principessa Kako l'Imperial Household Agency del Giappone ha pubblicato un video.

lunedì, dicembre 28, 2020

Vittorio Emanuele III

73° anniversario della morte di Vittorio Emanuele III di Savoia 

28 dicembre 1947

Vittorio Emanuele nasce a Napoli l’11 novembre 1869, figlio di Umberto I Re d'Italia e della Regina Margherita.

Sposa il 24 ottobre 1896 a Roma la Principessa Elena di Montenegro, da cui avrà 5 figli: Iolanda, Mafalda, Giovanna, Maria ed Umberto.

Principe Ereditario fino al 29 luglio 1900 con il titolo di Principe di Napoli.

Diventa improvvisamente Re d'Italia nel 1900, in seguito all'assassinio del padre, e fino al 1946, quando abdicò il 9 maggio 1946 a favore del figlio Umberto II.

Con la regina Elena, parte da Napoli in esilio volontario per raggiungere Alessandria d’Egitto, scegliendo il titolo di Conte di Pollenzo.

Ad Alessandria d'Egitto muore il 28 dicembre 1947, dove è stato sepolto per 70 anni nella chiesa di Santa Caterina.

Il 17 dicembre 2017 le spoglie del Re Vittorio Emanuele III e quelle della Regina Elena sono rientrate in Italia, e sepolte (temporaneamente) al Santuario di Vicoforte, in provincia di Cuneo.

Quando Sua Maestà il Re Vittorio Emanuele III potrà riposare nel Pantheon di Roma insieme a tutti i Sovrani d'Italia ?


Terremoto di Messina

Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena soccorrono i sopravvissuti di Messina colpiti dal terremoto

28 dicembre 1908

Nel dicembre 1908 Messina e Reggio Calabria vennero rase al suolo da un devastante terremoto, che provocò oltre 120 mila morti. 

I primi ad accorrere furono i Sovrani Elena e Vittorio Emanuele III.

Vittorio Emanuele III dispose immediatamente lo stato d'assedio ed una legge approvata in fretta prevedeva stanziamenti per i terremotati e una serie di misure per proteggere l'industria solfifera.

Il Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena mostrarono subito uno slancio fuori dal comune per i superstiti. La regina Elena trasformò la nave della Regia Marina in ospedale dove furono ricoverati moltissimi superstiti, e visto che parlava il russo ed era amica dello Zar, riuscì ad obbligare le navi russe, che stavano in zona, ad intervenire in soccorso alla popolazione :  «Non è la regina d'Italia che vi parla, né la principessa del Montenegro, è una donna che vi supplica in nome di Dio e della pietà umana».

La regina Elena si comporta come un'infermiera, una suora di carità, ed aiuta i terremotati fasciando ferite, aggiustando ossa, assistendo i medici, portando conforto a chi aveva perso tutto.

Numerose testimonianze che lo attestano :

  • "Da due giorni la regina Elena fa la suora di carità” raccontò un ufficiale russo il 2 gennaio del 1909 al Corriere della Sera.
  • “Io l’ho vista ovunque, nei punti in cui maggiore era il pericolo, nelle località in cui nessuno mai prima di lei aveva osato avventurarsi”.
  • Una poesia pubblicata sul Corriere della Sera, il 5 gennaio 1909, di Ada Negri:

L'angelo dello Stretto la Regina Elena

"Ve n'è una fra noi, la più bella, la più nobile, quella che la sorte ha posta più in alto, che ci dà l'esempio sublime. Elena di Savoia e Montenegro ha lasciato i figli,

ha messo l'abito dell'infermiera, si è fatta suora di carità,

soffre tra i sofferenti, abbraccia e riveste gli orfanelli,

sfida ogni stanchezza, ogni malattia, ogni pericolo anche mortale.

E' al suo posto di Regina, è al suo posto di donna.

Vi è nel suo atteggiamento una semplicità, una bellezza umana,

una veemenza d'amore, d'energia, che appassionano.

Con Lei, intorno a Lei, senza tregua, senza paura,

coi figli in braccio e alla gonna se non possiamo separarcene,

di notte se non possiamo di giorno,

con ogni atomo ogni palpito ogni vibrazione della nostra umanità dolorosa,

sorelle mie d'Italia, avanti! ".

La città di Messina, grata delle opere compiute dalla Regina Elena in quei terribili giorni, eresse nel 1960 la Statua in marmo bianco di Carrara, in memoria dell'alto senso di umanità e di materna dedizione dimostrata dall'Augusta Sovrana verso i sopravvissuti.