Re Abdullah bin Abdul Aziz davanti alla Shura (il Consiglio consultivo) ha annunciato che le donne potranno presentarsi candidate ai consigli municipali e potranno votare.
25 settembre 2011
L’assemblea consultiva già a giugno aveva rotto il tabù delle voto alle donne ma però l’apertura era solo alla partecipazione delle cittadine saudite alle elezioni e non alla possibilità per loro di candidarsi.
Adesso con la svolta voluta dal Re, la monarchia saudita riconosce i diritti politici alle donne.
“Grazie a questa decisione – sostiene Fawziyah Abu Khalid, dottoranda in sociologia politica all’Università re Saud – alla donna saudita sarà consentito per la prima volta nella storia dopo l’istituzione dell’Arabia Saudita di avere uno spazio di partecipazione politica”.
La riforma però non entrerà in vigore subito, e le donne potranno votare ed essere elette, a partire dal 2015, alle elezioni dei consigli municipali, uniche consultazioni popolari nel regno dove vige l’interpretazione più severa dell’Islam sunnita: il wahabismo.
In realtà la svolta è ancor più forte perché il Re Abdullah ha pure promesso che le donne potranno far parte della ristretta Shura (da lui stesso nominata) a partire dal prossimo mandato del 2013.
La svolta saudita conferma il fatto, ormai consolidato ma dimenticato dai repubblicani, che i paesi più democratici e aperti sono quasi sempre le monarchie!
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Rivoluzione in Arabia Saudita: voto alle donne