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martedì, giugno 23, 2009

Reza Pahlavi parla sull'Iran

Reza Pahlavi, principe ereditario dell'Iran, ha tenuto una conferenza stampa lunedi al National Press Club sulle proteste avvenute in Iran dopo la recenti elezioni presidenziali, sulle spaccature politiche all'interno del governo iraniano in seguito delle proteste e sul futuro dei movimenti democratici.

Reza Pahlavi ha avvertito che se in Iran l'opposizione sarà schiacciata questo potrebbe portare a gravi problemi in tutto il mondo. Ha anche messo in guardia di un conflitto nucleare.
"La loro sconfitta incoraggerà l'estremismo in tutto il mondo", ha detto Pahlavi, che lasciò l'Iran un anno prima della cacciata di suo padre, Shah Mohammad Reza Pahlavi.

"Nel peggiore dei casi, i fanatici tiranni visto che il futuro è contro di loro alla fine saranno spinti verso un olocausto nucleare".

Pahlavi è stato a volte emotivo durante la conferenza. Egli ha sostenuto di avere fonti militari e clericale che alcuni dirigenti sono stati uccisi per essere passati all'opposizione.

"C'è quasi un clima rivoluzionario", ha detto.

Nato nel 1960, il principe ereditario di Iran ha vissuto in Egitto e in Marocco, fino a stabilirsi negli Stati Uniti negli anni 1980. Adesso Pahlavi vive nel Maryland con la moglie e tre figlie.

Sarkozy, Versailles, Re Sole, monarchia


Sarkozy si illude di essere Re Sole, il suo discorso a Versailles è il tributo della repubblica alla monarchia.
In una acuta crisi economica, sociale e politica, la repubblica francese per nascondere i suoi limiti e trovare prestigio deve ricordare la grandezza della monarchia.

Lunedì a Versailles s’è tenuto il congresso della repubblica dando così l’impressione di copiare l’antica monarchia, e poi del resto i parlamentari e il presidente non si salutano davanti alla statua di Re Louis XIV?
In realtà la Francia repubblicana ha sempre avuto nostalgia del suo glorioso passato ed ha avuto in passato presidenti simili a re [come De Gaulle].

Fino a ieri la Costituzione impediva all'inquilino dell'Eliseo di andare a parlare in forma ufficiale e plenaria a deputati e senatori. Il Divieto nacque dall'esigenza della repubblica di evitare indebite ingerenze sui rappresentanti del popolo da parte del presidente. L'ultimo presidente a parlare in Parlamento era stato Charles-Louis Napoleone Bonaparte, nel 1848. Quattro anni dopo sarebbe salito sul rinato trono francese come imperatore Napoleone III.
Questo evento è stato possibile grazie alla riforma costituzionale fatta votare nel 2008 da Sarkozy ed adesso, autorizzato dalla Costituzione, l’apparente principe ha fatto il suo discorso nella Reggia di Versailles.

Per ironia della sorte, il discorso nel palazzo del re è il tributo della repubblica alla monarchia e dimostra come il presidente della repubblica senta il fascino della monarchia.

Il signor Sarkozy per rispettare gli obblighi che il ruolo gli impone è diventato iperattivo ed a questo arrivista borghese gentiluomo gli manca la pazienza, cioè la virtù che permette alla azione politica di durare nel tempo. La fretta crea confusione e fa dimenticare che le grandi riforme per essere realizzate devono essere davvero radicate e volute dalla società. A lui gli manca il tempo e l'umiltà: non è un re, è solo il capo di una maggioranza temporanea, di una o al massimo 2 quinquenni.

D'altro canto, il signor Sarkozy confonde le apparizioni con il prestigio, Louis XIV, quando si prese cura della immagine della monarchia, lo fece con l'ambizione di servire lo Stato e di mettersi in gioco. Sarkozy compie l’errore di trasformare la politica in spettacolo, mobilitare le forme spettacolari per dimostrare il potere e la capacità dello Stato.

Il prestigio della monarchia, ha consentito alla Francia di mostrare al mondo che è fondamentale avere uno Stato ed una civiltà, e non c'è solo la uguaglianza ...

Adesso vedremo se questa strategia sarà emulata in tutta Europa e se sarà il punto di riferimento ad altri paesi.

Ma cosa accadrà tra pochi decenni, dopo l'era sarkosiana? Cosa lascerà questo progetto politico alla memoria delle future generazioni? Adesso Versailles è ritornata alla scena politica ed è una coincidenza che la repubblica dia tanta importanza a questo appuntamento? E cosa potrebbe ancora ispirare Louis XIV alle strategie politiche?

Domani, il Palazzo di Versailles, sarà riaperto al pubblico: si sente l'eco dell’antica grandezza della Francia sotto il Re, attraverso tutte le stanze, castelli, quadri, giardini ...

Anche quando non si ricorderà più il discorso del presidente, il prestigio della monarchia non morirà...

Purtroppo la Francia è una repubblica e quindi un discorso del presidente ai parlamentari riuniti continua a creare indebite ingerenze sui rappresentanti del popolo.
Solo un Re, al di sopra delle parti e non votato dai partiti, può parlare al parlamento senza creare paura, il Re rappresenta il Popolo e non una fazione.
Povera repubblica, Viva la Monarchia

La République à Versailles

Principi della Norvegia contro l'HIV e l'AIDS

Martedì 16 giugno la Principessa Reale di Norvegia, Mette-Marit, ha iniziato a Oslo una campagna contro i pregiudizi contro l'HIV insieme con Roger Cassidy, capo di un centro di HIV, ed il sindaco di Oslo Fabian Stang.

Sabato 19 Giugno la Principessa con il ministro ambientale Erik Solheim ha aperto la mostra fotografica "Accesso alla vita" sull'AIDS presso il Museo Stenersen.

Il 23 giugno il principe ereditario e la principessa reale saranno presente alla conferenza sull'AIDS Giovani Leaders Summit II e al concerto annuale al giardino Akseptin.
Il 24 giugno in occasione della conferenza ci sarà un ricevimento a bordo della Royal Yacht Norvegia.

Arrangementer om hiv og aids