lunedì, giugno 02, 2008
2 giugno repubblica monarchia
Si sa benissimo che non esiste nulla di eterno, eppure in Italia la repubblica è considerata eterna.
Infatti l'articolo 139 della costituzione afferma che la forma repubblicana non può essere oggetto di revisione.
Lascio da parte le battute, i noti brogli del referendum istituzionale del 1946 ed il fatto che la repubblica non è mai stata proclamata.
Si dice che l’Italia deve rimanere per sempre una repubblica, perché così volle il nostro popolo dopo la seconda guerra mondiale.
I fatti, però, dimostrano il contrario.
1. La legge istitutiva dell’Assemblea Costituente stabiliva che quest’ultima avrebbe avuto un anno di tempo per approvare la Costituzione.
In caso contrario, l’assemblea sarebbe stata sciolta di diritto e il popolo avrebbe dovuto eleggerne un’altra.
2. Alla scadenza del termine annuale (17 Giugno 1947) la Costituzione non era ancora pronta.
3. L’Assemblea Costituente si autoprorogò il mandato, violando la legge e impedendo al popolo di esprimersi in proposito.
I costituenti temevano che nuove elezioni avrebbero modificato la composizione dell’assemblea in senso favorevole a un ritorno della Monarchia, previo nuovo referendum.
4. Nel tentativo di evitare un ritorno democratico alla Monarchia, venne introdotto l’art. 139 della Costituzione, che stabilisce: “La forma repubblicana non può essere oggetto di revisione costituzionale”.
5. Questa norma fu approvata solo da una minoranza dei componenti dell’assemblea. Infatti, votarono a favore solo 274 membri su 556 (il 49%), mentre 205 erano assenti e 77 votarono contro. Gli emendamenti che chiedevano la soppressione di tutto l’art. 139 non vennero neppure messi in votazione.
6. L’art. 139 vorrebbe impedire al popolo di scegliere liberamente la forma istituzionale del proprio Stato.
In altre parole, mentre la Monarchia, nella persona di Umberto II di Savoia, accettò che fosse il popolo italiano a decidere fra Monarchia e Repubblica, quest’ultima vieta allo stesso popolo di esprimersi su un argomento di tale importanza.
Re Umberto II non ha mai abdicato e ha sempre affermato che nel giugno 1946 il governo italiano si rese responsabile di un vero e proprio atto rivoluzionario, che impedì di stabilire quale fosse stata veramente la volontà espressa dal popolo nel referendum istituzionale.
Il regime repubblicano ha rimossi dalla Storia i punti elencati in questo post.
Perchè?
E' giusto che questi dati oggettivi siano stati nascosti?
Se, come afferma la repubblica, la sovranità è popolare che senso ha l'articolo 139 se non la paura di essere spazzata via prima o poi dal popolo?
venerdì, maggio 30, 2008
Polizia, stato, repubblica, indulto
L’altro giorno il capo della Polizia è stata chiamato dalle commissioni Giustizia e Affari costituzionali del Senato a dare un parere in vista dei provvedimenti annunciati dal governo.
In genere i capi della Polizia, un po’ per vocazione e un po’ per convenienza, non rilasciano interviste se non in occasioni eccezionali, come brevi discorsi di circostanza nell’occasione di qualche ricorrenza.
Questa volta invece Manganelli ha messo il dito su una piaga endemica del nostro sistema : inefficienza delle leggi, incapacita dello stato, e mancanza della certezza della pena.
Il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha lanciato un vero e proprio allarme al Senato e, parlando della questione sicurezza, ha sottolineato la difficoltà riscontrata dalle forze dell'ordine nel contrastare la criminalità clandestina.
In particolare Manganelli ha puntato il dito sulla situazione instabile da indulto quotidiano che si viene a creare ogni giorno tra le strade grazie all’incertezza e alla duttilità delle pene che vanno a danneggiare di conseguenza il lavoro della magistratura e della Polizia.
Manganelli ha ammesso che l'emergenza clandestini è più grave che mai e che gli strumenti in mano alle forze dell'ordine per contrastare i crimini, in aumento, compiuti da immigrati irregolari sono ancora poco efficaci.
Evidentemente in un Paese si giunge ad un’emergenza del genere solo se lo vuole lo stato.
La radiografia di Manganelli è insieme coraggiosa e impressionante.
L’allarme lanciato dal capo della Polizia, che ha addirittura parlato di indulto quotidiano, ha un profondo significato politico in quanto è una dura critica all’operato svolto finora dal regime repubblicano.
Se addirittura la Polizia si sente in obbligo di criticare lo stato vuol dire proprio che la repubblica ha fallito.
Manganelli ha detto che l'indulto quotidiano e' una situazione vergognosa.
Io aggiungo : repubblica vergognati !!
Visto che il capo della polizia non ha fatto certo giri di parole per raccontare le dimensioni di un disastro tutto italiano, riporto alcuni punti illustrati dal capo della Polizia e pubblicati in alcuni giornali.
Non gioco a fare il giurista – spiega – né voglio entrare nelle prerogative del Parlamento, ma quella che abbiamo oggi è una situazione vergognosa.
Le forze dell’ordine non sono in grado di contrastare l’immigrazione clandestina
«Viviamo una situazione di indulto quotidiano di cui tutti parlano. Ma su cui non si è fatto nulla negli ultimi anni».
In tutto il 2007 gli immigrati clandestini fermati e avviati ad espulsione sono stati 33.897, ma solo 6.366 di loro hanno trovato posto nei Cpt: di fatto, 27 mila sono stati destinatari di un ordine scritto (di allontanamento), naturalmente non accolto nella stragrande maggioranza, se non nella totalità, dei casi».
viviamo in «una situazione vergognosa di indulto quotidiano che rende assolutamente inutile la risposta dello Stato e vanifica gli sforzi di polizia e magistratura».
i problemi maggiori, spiega Manganelli, li provoca l’immigrazione irregolare
Il trenta per cento dei reati di criminalità diffusa vengono commessi da clandestini.
Un terzo della popolazione carceraria è composto da stranieri arrivati di straforo
non basta pattugliare meglio le coste, perché, racconta: «Gli sbarchi rappresentano solo il dieci per cento del fenomeno, il sessanta-settanta per cento della popolazione clandestina è rappresentato da chi entra regolarmente con visti turistici e poi rimane sul nostro territorio».
Il vero guaio, prosegue il capo della polizia, è che attualmente rimandarli a casa è un’impresa quasi impossibile
«Dal primo gennaio a oggi le forze dell’ordine hanno fermato oltre 10.500 clandestini per i quali hanno ritenuto di avviare le procedure di espulsione». Ebbene, «solo 2.400 di costoro hanno trovato posto nei centri di permanenza, gli altri ottomila hanno di fatto ottenuto un perdono sul campo, cioè gli è stato consegnato un foglio di via, che equivale a un niente»
Serve «qualsiasi norma che possa rendere certa la pena e rendere effettiva l’espulsione, attraverso l’adeguatezza dei centri e dei tempi di permanenza e attraverso qualsiasi altra cosa che vada incontro alla rapidità delle procedure».
«la madre di tutte le soluzioni è quella di stipulare accordi bilaterali con i Paesi dai quali provengono gli stranieri irregolari».
andrebbero abolite alcune norme, come quella che prevede che, per fargli scontare la pena nella sua terra d’origine, ci sia l’assenso pure del detenuto
spesso all’estero la situazione delle carceri è peggiore della nostra. «L’ultima volta che sono andato a Bucarest c’erano in una sola cella 23 letti per 43 detenuti».
Alcuni links
ilgiornale
ilmessagero
corrieredellasera
lastampa
In genere i capi della Polizia, un po’ per vocazione e un po’ per convenienza, non rilasciano interviste se non in occasioni eccezionali, come brevi discorsi di circostanza nell’occasione di qualche ricorrenza.
Questa volta invece Manganelli ha messo il dito su una piaga endemica del nostro sistema : inefficienza delle leggi, incapacita dello stato, e mancanza della certezza della pena.
Il capo della polizia, Antonio Manganelli, ha lanciato un vero e proprio allarme al Senato e, parlando della questione sicurezza, ha sottolineato la difficoltà riscontrata dalle forze dell'ordine nel contrastare la criminalità clandestina.
In particolare Manganelli ha puntato il dito sulla situazione instabile da indulto quotidiano che si viene a creare ogni giorno tra le strade grazie all’incertezza e alla duttilità delle pene che vanno a danneggiare di conseguenza il lavoro della magistratura e della Polizia.
Manganelli ha ammesso che l'emergenza clandestini è più grave che mai e che gli strumenti in mano alle forze dell'ordine per contrastare i crimini, in aumento, compiuti da immigrati irregolari sono ancora poco efficaci.
Evidentemente in un Paese si giunge ad un’emergenza del genere solo se lo vuole lo stato.
La radiografia di Manganelli è insieme coraggiosa e impressionante.
L’allarme lanciato dal capo della Polizia, che ha addirittura parlato di indulto quotidiano, ha un profondo significato politico in quanto è una dura critica all’operato svolto finora dal regime repubblicano.
Se addirittura la Polizia si sente in obbligo di criticare lo stato vuol dire proprio che la repubblica ha fallito.
Manganelli ha detto che l'indulto quotidiano e' una situazione vergognosa.
Io aggiungo : repubblica vergognati !!
Visto che il capo della polizia non ha fatto certo giri di parole per raccontare le dimensioni di un disastro tutto italiano, riporto alcuni punti illustrati dal capo della Polizia e pubblicati in alcuni giornali.
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giovedì, maggio 22, 2008
I norvegesi preferiscono la monarchia
l'attuale emblema ufficiale di stato del Regno di Norvegia. Lo scudo è composto da un leone d'oro, linguato e coronato, impugnante un'ascia al naturale, caricato su campo rosso.
Giovedì scorso una proposta del partito socialista è stato nettamente battuta dal parlamento della Norvegia.
Dei 169 membri del parlamento norvegese solo 21 hanno appoggiato la proposta mentre 106 membri del parlamento norvegese l'hanno bocciata, sostenendo la monarchia.
Già nel giugno del 2004 una proposta simile aveva ottenuto 26 voti e quindi negli ultimi anni la monarchia è sempre più sostenuta, anche tra la sinistra.
Berit Brorby, membro del Labour Party che è la forza principale del governo di coalizione rosso-verde, dice che la monarchia lavora molto bene e che l'opinione pubblica è decisamente a favore della monarchia.
W il RE !
W la Monarchia !
Proposal to abolish Norwegian monarchy scrapped
Oslo - A proposal to scrap the Norwegian monarchy was voted down Thursday by a strong majority in parliament.
The opposition Socialist Left Party introduced the proposal to re-write the constitution.
The party has 15 seats and garnered 21 votes, including from the opposition Liberal Party, while 106 members of the 169-seat parliament voted against.
A similar proposal in June 2004 garnered 26 votes in favour of doing away with the monarchy.
Berit Brorby, member of the Labour Party, the main force in the ruling red-green coalition, said the monarchy worked well and had strong public support, Norwegian news agency NTB reported.
Proposal_to_abolish_Norwegian_monarchy_scrapped
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