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martedì, gennaio 08, 2008

Rifiuti e repubblica


La gravissima crisi dei rifiuti in Campania sta portando alla luce quanto vale lo stato repubblicano, uno stato corrotto ed incapace di gestire neanche le esigenze piu’ elementari dei cittadini.
Non e’ mai stato neanche immaginato un film ambientato in uno stato simile a quello che vediamo nei servizi televisivi sull'emergenza dei rifiuti a Napoli.

Montagne di rifiuti che bruciano nelle strade, affari sporchi collegate ai rifiuti, scuole chiuse per l’esistenza di montagne di immondizie davanti ai cancelli, esercito usato per spostare immondizie dalle strade, scaricabarili tra i responsabili politici e personaggi istituzionali, sacchi di immondizie che paralizzano la città, miscela tossica che crea seri rischi alla salute..
Adesso ci si appresta alla guerriglia urbana, schierati i posti di blocco dei cittadini a Pianura per impedire la costruzione della discarica, dopo il menefreghismo dell'amministrazione regionale che negli anni ha preferito affidare il problema alla camorra.
Comunque io mi schiero a fianco degli abitanti di Pianura perche’ non e’ giusto che siano solo loro a risolvere tutti i problemi.
Possibile che non esistono altri siti dove scaricare le immondizie?

La vicenda dimostra quale sia la qualità dello stato repubblicano ed aggiungo che e’ stato quasi un crimine che nessuno dei politici, se non altro per un minimo di decenza, abbia sentito il bisogno di interrompere le ferie o di rassegnare le dimissioni.

Ormai e’ palese che lo stato repubblicano e’ incapace di affrontare le
esigenze piu’ elementari dei cittadini, i problemi fondamentali della vita urbana
, e con quale sfrontatezza poi il governo afferma che in pochi giorni fara’ quello che in decenni non ha fatto.
Le misure prese dalle autorità sono inutili e disperate.

Questa crisi non e’ avvenuta improvvisamente, e’ iniziata 15-20 anni fa quando le discariche campane iniziarono ad essere sature; da allora lo stato repubblicano piano piano ha smantellato le discariche, ha permesso alla Camorra di stabilire il suo controllo sul business dello smaltimento dei rifiuti, tutti i politici si sono lavati le mani preoccupandosi solo di gestire il potere.

A questo punto e’ giusto che le massime cariche istituzionali ed amministrative si dimettano ma questo non basta.

La situazione e' ancor piu' grave perche' il caso della emergenza dei rifiuti in Campania e’ solo il punto d’iceberg, ma ci sono migliaia di cose che non funzionano in Italia.

In Italia c’e’ una profonda crisi politica ed istituzionale : lo stato non esiste oppure e’ un’oligarchia che invece di aiutare il popolo lo sfrutta.

In questo degrado repubblicano sta avvenendo a Napoli la prova più drammatica del declino italiano.
Tutti sapevano che sarebbe andata a finire cosi’ ma la classe politica trasversale non ha mosso un dito per evitarlo, la destra-sinistra-centro sono accomunate da una incapacità e inadeguatezza nel gestire il problema si può sostenere che il sistema repubblicano proprio non funziona.

Togliere i rifiuti dalle strade è un compito che spetta alle istituzioni, e quindi la colpa è dello stato repubblicano.
Il problema dello smaltimento rifiuti in Campania è il simbolo della profonda crisi della repubblica.Siamo di fronte allo sfracello organizzativo di natura politica, all’incapacità delle classi dirigenti.
La repubblica non ha fatto il suo dovere, ha venduto illusioni per creare attorno a se clientelismo e distruggendo il nostro paese.

Di fronte all'incredibile incapacita’ dello stato repubblicano, gli italiani si sentano soli ed abbandonati.
Dopo il tardivo e temporaneo intervento dell’esercito per cercare di portare un po’ d’ordine e pulizia, la soluzione e’ sempre molto lontana, anzi quasi irrangiungibile, ormai l’unica soluzione sembra essere solo un miracolo.

lunedì, gennaio 07, 2008

Il Tricolore


E' giusto onorare il Tricolore, ma è un grave errore, imporre, a posteriore, che una bandiera del 1797, che allora non aveva il significato dell'Unità d'Italia e che fisicamente è diversa da quella attuale (le bande sono orizzontali invece che verticali, e con uno sconosciuto stemma), possa essere la bandiera dell'Italia.

E' un grave errore che falsifica la Storia.
Durante il triennio (1796-1799) i giacobini volevano imporre nella nostra penisola gli errori della rivoluzione francese, la bandiera della repubblica cisalpina era imposta dallo straniero Napoleone e quindi non simboleggiava l'unità d'Italia e la sua indipendenza.

La repubblica, fissando l'anniversario del tricolore il 7 gennaio, ricorda la bandiera della repubblica cisalpina invece della vera prima bandiera italiana, quella voluta da Re Carlo Alberto di Savoia.

In realtà la prima Bandiera italiana è stata quella Sabauda (voluta da Re Carlo Alberto) usata durante le prime guerre d'indipendenza, dove i patrioti del Risorgimento volevano realizzare l'Italia, impugnando proprio questa Bandiera.

Viva il Risorgimento !
Viva il vero tricolore !
Viva il Tricolore di Re Carlo Alberto
VIVA la bandiera del Regno d'Italia !!

sabato, gennaio 05, 2008

I giovani inglesi preferiscono la monarchia

Secondo un nuovo sondaggio la Famiglia Reale ha il sostegno del 70 per cento dei giovani del Regno Unito, solo il 16% preferirebbe una repubblica.

Nel sondaggio di 1004 persone commissionato dalla Discovery Channel, la stragrande maggioranza di 18 a 24 anni (70 per cento) sostiene la monarchia e l'81 per cento degli interpellati non vuole che l'attuale Regina Elisabetta si dimetta.

Il Principe William è il più popolare come nuovo capo di stato del Regno Unito, il 70 per cento delle persone con meno di 25 anni d'età lo preferiscono al trono rispetto a suo padre il principe Carlo.

Anche la fidanzata di William, Kate Middleton, ha conquistato il pubblico britannico con il suo senso classico di stile e personalità brillante, ed oltre l'80 per cento pensa che migliorerà la famiglia reale.

Invece Camilla, la Duchessa di Cornovaglia, non ha ancora conquistato il pubblico britannico, il 70 per cento degli intervistati ha più ammirazione per la principessa Diana, morta in un incidente automobilistico a Parigi nel 1997.

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