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mercoledì, luglio 17, 2019

Re del Bhutan con gli scouts

Il re del Bhutan incontra gli scout

16 luglio 2019

Sua maestà il re Jigme Khesar Namgyel Wangchuck del Bhutan ha incontrato gli scout che parteciperanno al 12° programma di formazione di leadership.

Questo programma, sotto il comando reale, è stato introdotto per rivitalizzare il programma degli scouts per lo sviluppo positivo della gioventù, che mira a infondere pace, amore, lealtà, armonia, patriottismo e leadership tra i giovani.

Questo campo di leadership è stato avviato nel 2013, e finora più di 1400 scouts hanno partecipato.


Alessandro di Serbia compie 74 anni

Il principe Alessandro di Serbia festeggia il suo 74° compleanno.

17 luglio 2019

Alessandro Karađorđević è nato a Londra, il 17 luglio 1945, unico figlio di Pietro II di Jugoslavia e della regina Alessandra.

Durante la seconda guerra mondiale, il re Pietro II lasciò il suo paese per stabilire un governo in esilio, ed arrivò a Londra nel giugno del 1941.
Il 29 novembre 1943, l' AVNOJ (formato dai partigiani) si dichiarò il governo sovrano comunista della Jugoslavia ed il 29 novembre 1945 il paese fu dichiarato una repubblica comunista, che poi cambiò il suo nome in Repubblica federale popolare di Jugoslavia.
Nel 1947 tutti i membri della famiglia di Alessandro furono privati ​​della cittadinanza jugoslava e le loro proprietà furono confiscate.

Al momento della nascita del Principe Alessandro il governo britannico cedette temporaneamente la sovranità inglese sulla suite dell'ospedale dove nacque, per far sì che l'erede nascesse in patria.
Il suo padrino fu il re Giorgio VI e la madrina la principessa Elisabetta, oggi Elisabetta II del Regno Unito.

Il 1º luglio 1972, il principe Alessandro ha sposato la principessa Maria da Gloria d'Orléans-Braganza, e la coppia ha avuto tre figli, il principe ereditario Pietro e i due gemelli Filippo ed Alessandro.
Alessandro e Maria da Gloria hanno divorziato nel 1985 e nello stesso anno il principeAkessandro  si è sposato per la seconda volta con Caterina Clairy Batis.

Alessandro è tornato per la prima volta in Jugoslavia nel 1991, e solo nel 2000 si stabilì definitivamente in patria. L'anno seguente gli fu ridata dal governo la cittadinanza e gran parte delle proprietà espropriate alla sua famiglia, compresi i palazzi reali.

Attualmente vive nel palazzo reale Kraljevski dvor a Dedinje, vicino a Belgrado.L'altra residenza reale di sua proprietà è il Palazzo Bianco.


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Eccidio della Famiglia Imperiale Russa

101° anniversario dell'eccidio della famiglia Imperiale Russa

17 luglio 1919

Ricordiamo l’orribile sterminio della Famiglia Imperiale Russa, martire della rivoluzione comunista.

Nella notte del 17 luglio 1918 a Ekaterinburg i rivoluzionari bolscevichi trucidarono barbaramente e con inaudita ferocia lo Zar Nicola II, la Zarina Alessandra, lo Zarevic Alessio, le Granduchesse Olga, Tatiana, Maria, Anastasia e tre membri della servitù, Anna Demidova, Trupp, Kharitonov ed il medico militare, Dott. Botkin.


Ricordiamo le parole dello Zar Nicola II: “Sono fermamente, assolutamente convinto che il destino della Russia - il Mio e quello della mia Famiglia - sono nelle mani di Dio, che mi ha voluto qui. Qualsiasi cosa accada mi inchinerò alla Sua volontà, cosciente di non aver altro pensiero che di servire il paese che Egli mi ha affidato”.

Il 20 luglio viene pubblicato a Ekaterinburg il decreto dell’eseguita esecuzione:
“Decreto del Comitato esecutivo del Soviet degli Urali dei deputati operai, contadini e dell’Armata Rossa. Avendo notizia che bande cecoslovacche minacciano Ekaterinburg, capitale rossa degli Urali, e considerando che il boia coronato, qualora si desse alla latitanza, potrebbe sottrarsi al giudizio del popolo, il Comitato esecutivo, dando corso alla volontà del popolo, ha decretato di procedere all’esecuzione dell’ex zar Nikolaj Romanov, colpevole di innumerevoli crimini sanguinosi.”

La differenza tra le due dichiarazione è abissale. In quella dello Zar Nicola, amore per la Patria e per Dio. In quella dei comunisti russi, odio e sangue.


Nel 1990 i corpi furono ritrovati, ed identificati con l'esame del DNA. Non furono però ritrovati i resti dello zarevič Aleksej e della Granduchessa Anastasia, probabilmente bruciati dopo l'esecuzione.

Il 16 luglio 1998 la famiglia imperiale fu inumata con esequie di Stato nella Cattedrale dei Santi Pietro e Paolo a San Pietroburgo, di fianco alle tombe degli altri Romanov.

Nel 2000 la Chiesa Ortodossa Russa ha canonizzato i sette membri della famiglia imperiale russa e dichiarati Martiri.