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martedì, dicembre 25, 2007

Regina Elisabetta su Youtube

Il Messaggio Natale di S.M. Regina Elisabetta II per la prima volta è disponibile anche su Youtube.
Nel tradizionale messaggio per il Natale, la Regina Elisabetta II ha detto che tutti hanno il dovere di portare assistenza alle persone più vulnerabili.
Tutti gli insegnamenti delle religioni più importanti inviano con insistenza il messaggio che ognuno ha la responsabilità di aiutare le persone più vulnerabili.

Welcome to Official YouTube Channel for the British Monarchy

The Christmas Broadcast, 2007

This year's 'Queen's Speech', first broadcast on Christmas Day 2007. Her Majesty speaks of the importance of friends and family and remembers members of the Armed Forces serving overseas at Christmas.
TheRoyalChannel


Sul portale video, Elisabetta lancia "The Royal Channel"
Appuntamento il 25 dicembre per il tradizionale messaggio
Svolta web a Buckingham Palace
la Regina fa gli auguri su YouTube

Un portavoce: "E' sempre stata conscia che bisogna stare al passo coi tempi"
Ma due anni fa confessò a Bill Gates di non aver mai usato un computer

Svolta web a Buckingham Palace
la Regina fa gli auguri su YouTube

LONDRA - Dio salvi internet e chi se ne serve. Invocazione appropriata visto che si parla di Sua Altezza Reale Elisabetta d'Inghilterra, che ha deciso di imprimere una svolta web al cerimoniale di Casa Reale. Per la prima volta, il tradizionale messaggio di Natale sarà diffuso su YouTube. L'appuntamento è per le 15 del 25 dicembre ma non in un luogo X del mega portale video di Google, bensì all'interno del neonato Royal Channel, "The Official Channel of the British Monarchy", insomma un canale speciale accessibile sulla piattaforma online e tutto dedicato alla famiglia reale (anche se in realtà ne esiste già uno ufficiale). "Con questa innovazione - dice un portavoce di Buckingham Palace - i suoi auguri natalizi raggiungeranno più facilmente i giovani e anche gli altri Paesi".

Foto d'archivio, o anche più recenti, dei membri della famiglia, video come quello dell'incoronazione di Elisabetta, o quello dei funerali di suo padre re Giorgio VI, o la visita della regina Alexandra ai venditori di rose nel 1917 sono i pezzi forti del Royal Channel. Ma ci sono anche video recenti, come "Un giorno nella vita del principe di Galles", girato nel settembre del 2006, Carlo che saluta i sudditi bambini, parla al telefono nel suo studio, partecipa a incontri ufficiali in compagnia di Camilla. In attesa di quello del 2007, è possibile vedere il primo messaggio di auguri natalizi di una giovane Elisabetta, in onda nel 1957.

"La regina è sempre stata per conscia del fatto che, per mantenere il contatto con la gente, è necessario stare al passo dei tempi e dei mezzi di comunicazione più adeguati", ha fatto sapere un portavoce di Buckingham Palace. Che ha detto però una mezza bugia, perché Elisabetta sarà pure conscia ma solo due anni fa, quando conferì un'onoreficenza a Bill Gates, Sua Maestà confessò di non aver mai usato un computer. In questi due anni, evidentemente, qualcuno deve averla convinta di come internet possa rappresentare un efficace strumento di promozione per la monarchia, soprattutto per la sua capacità di raggiungere una global audience di giovani e giovanissimi.

Dopo la confessione davanti a Bill Gates, è stato tutto un susseguirsi di gadget. Adesso possiede un cellulare, un BlackBerry (del quale ha obbligato a munirsi anche tutti i suoi più stretti collaboratori), lo scorso anno il principe William le ha regalato un iPod da 6 giga e infine ha imparato a usare la posta elettronica, liberandosi finalmente dall'impaccio di chiedere sempre a qualcuno che lo facesse per lei. Ora, il progetto su YouTubve, al quale pare tenesse moltissimo, tanto da - dicono - aver verificato personalmente tutti i contenuti del sito per sei mesi prima del debutto.

Ironia della sorte, il testo del messaggio di Natale del 1957, al momento in apertura della homepage del Royal Channel, era dedicato anche alla tecnologia, e potrebbe essere agevolmente applicato ai giorni nostri, soprattutto quando la regina dice (riferendosi alla tv): "Spero vivamente che questo nuovo mezzo possa rendere il mio messaggio di Natale più personale e diretto. Il fatto che alcuni di voi possano vedermi, è solo un altro esempio della velocità con lui le cose, nel mondo, stanno cambiando".
larepubblica

venerdì, dicembre 21, 2007

La Grande Regina Elisabetta II

ELISABETTA È LA SOVRANA PIÙ ANZIANA DELLA STORIA DEL REGNO UNITO

Da oggi Elisabetta II d'Inghilterra è la sovrana più anziana della storia del Regno Unito. Elisabetta, classe 1926, batte il primato di 81 anni, 7 mesi e 29 giorni appartenuto alla sua antenata, la regina Vittoria.

Da Buckingham Palace fanno sapere che per l'occasione non ci saranno festeggiamenti particolari.

GOD SAVE THE QUEEN !!

sabato, dicembre 15, 2007

Declino della repubblica


Il famoso giornale New York Times con un articolo ha descritto in maniera realistica la drammatica situazione del nostro Paese, un paese che sta affondando.

Le critiche del New York Times sono difficilmente contestabili, ma si sa già molto bene che in Italia ci sono troppe cose che non funzionano.
Lo stupore sta nel fatto che la bocciatura del sistema Italia arriva da un giornale estero ed autorevole.

C'è anche un videopubblicato sul New York Times, dove ampio spazio è dedicato a beppe grillo.
Se l'Italia è rappresentata da un comico, vuol dire che siamo ormai alla frutta.

Ormai l'Italia non corrisponde più allo stereotipo del passato (bel paese del canto, del sole, spaghetti e mandolini), il New York Times descrive un'Italia infelice, attraversata da un malessere collettivo, economico, politico e sociale.

L'Italia infelice è da tempo in decadenza per colpa di un sistema (istituzione, costituzione, politica) che non riesce a guidarla, dove è impossibile far le riforme per modernizzarla.
In Italia non esiste un sistema fondato sulla meritocrazia e sull’uguaglianza, piuttosto viviamo in un’anomalia inquietante in cui prevalgono ingiustizie e privilegi.

Forse l'Italia potrebbe anche avere i fondamentali per farcela (genialità laboriosità..), ma è il contesto determinato dal sistema politico-istituzionale (la repubblica), che rende impossibile il superamento della decadenza nella quale viviamo.
D'altronde la repubblica non può risolvere i problemi per il semplice fatto che è lei che li ha causati.

Se non si ha fiducia nello stato, nelle istituzioni, nella classe politica, significa che si deve riformare tutto il sistema, cambiare forma istituzionale, costituzione, classe politica....
In poche parole una rivoluzione.


Nyt: Italia in decadenza

Perché gli italiani sono il popolo più infelice dell'Europa Occidentale? Il quotidiano New York Times cerca oggi di trovare una risposta a questa domanda in un lungo articolo in prima pagina che analizza il "malessere" degli italiani.
«Tutto il mondo ama l'Italia, ma l'Italia non si vuole più bene: c'è un senso di malessere generale nel paese». E, per dirla con il neosegretario del Partito democratico, Walter Veltroni, scrive l'autore del pezzo, Ian Fisher, «There is more fear than hope», gli italiani hanno più paure che speranze».

Il Nyt sottolinea che il "malessere" dell'Italia si estende a tutti i campi: economia, politica, vita sociale. «I problemi che affliggono gli italiani sono in gran parte non nuovi - osserva il giornale - e questa può essere proprio il problema maggiore. L'Italia ha creato la sua maniera di appartenere all'Europa, lottando come pochi altri paesi hanno fatto, con una politica di divisione, una crescita economica irregolare, il crimine organizzato e un senso tenue dello Stato», rileva il quotidiano americano. Il senso di frustrazione nasce anche dal fatto che i vecchi problemi della società italiana continuano a resistere e in alcuni casi si sono aggravati «mentre il mondo esterno continua a correre più rapidamente».

«Nel 1987 l'Italia aveva celebrato la sua parità economica con la Gran Bretagna - osserva il New York Times - adesso la Spagna, entrata nella Unione Europea solo un anno prima, è sul punto di fare il sorpasso mentre l'Italia è già caduta di nuovo dietro la Gran Bretagna». I dati mostrano una Italia più povera e più vecchia, dove la qualità della vita sta peggiorando, dove aumentano i divorzi e dove il tasso di natalità continua ad essere tra i più bassi d'Europa. Un problema è che alcuni dei punti di forza del paese si stanno trasformando adesso in debolezze. Uno degli esempi più evidenti è quello, in campo economico, delle aziende piccole e medie che, dopo avere avuto per lungo tempo un ruolo di traino, adesso sono sempre più in difficoltà nell'era della economia globale.

Il malessere politico degli italiani è simboleggiato, rileva il New York Times, dalla ascesa del comico Beppe Grillo e dalla popolarità del suo attacco alla classe politica italiana al grido di «Basta! Basta!». Sono diventati best-seller in Italia libri come "La Casta" e "Gomorra" che attaccano il comportamento dei politici. La ricerca della University of Cambridge che ha mostrato che gli italiani sono i più infelici tra 15 nazioni dell'Europa Occidentale esaminate, mostra un collegamento tra fiducia nel proprio parlamento e livello di insoddisfazione di una nazione. I più felici sembrano i danesi (che hanno fiducia al 64 per cento nelle istituzioni), i più infelici sono gli italiani (solo il 36 per cento si fida). L'ex-premier Silvio Berlusconi ha perduto le elezioni per non avere mantenuto le promesse fatte ma il nuovo governo di Romano Prodi non appare come la panacea - osserva il New York Times - Ha deluso fin dalla sua prima scelta: un governo con ben 102 ministri o sottosegretari, un nuovo record negativo.

Il malessere degli italiani si estende anche all'arte: non ci sono più i Fellini, i Rossellini, le Loren. «Il cinema italiano, la sua Tv, arte, letteratura e musica sono raramente considerate all'avanguardia», afferma il giornale. Tra i pochi aspetti positivi c'è il prestigio che continua a circondare il marchio Made in Italy. Ma l'Italia deve stare ben attenta a non seguire il destino della Repubblica di Venezia, una delle città più belle del mondo diventata, dopo la perdita del dominio commerciale, quello che è oggi: «Uno splendido cadavere calpestato da milioni di turisti». L'Italia, immersa nella sua grandezza del passato, costretta a vivere sui turisti anziani che continuano a visitarla, rischia di diventare - conclude il New York Times - la Florida dell'Europa, il paradiso dei pensionati.

ilsole24ore