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venerdì, settembre 19, 2014

Scozia Monarchia Democrazia Europa

Nel Regno Unito, guidato dalla Corona, il popolo ha scelto il suo futuro, invece l'UE, dominata da burocratici e banche, umilia le persone.

Nello storico referendum sull'indipendenza della Scozia gli scozzesi hanno deciso di continuare a far parte del Regno Unito: il 55,3% dei votanti ha votato contro l’indipendenza, solo il 44,7% ha votato a favore.
Dal risultato referendario gli scozzesi hanno detto “NO” all'indipendenza dal Regno Unito, e questo evento ha importanti significati politici.
Intanto nessuno ha perso ma hanno vinto la Monarchia, il Regno Unito, la Scozia, la Democrazia, il popolo britannico.


Chiariamo subito che in questo referendum la Monarchia non è mai stata messa in discussione (Elisabetta II sarebbe rimasta anche Regina della Scozia indipendente), anzi la Corona si è ulteriormente rafforzata per l'altro valore unitario dimostrato.
Inoltre con la vittoria del "sì" gli scozzesi, una volta indipendenti, non avrebbero rinunciato alla monarchia, la Scozia è sempre stato un regno ...

Alcuni politici o politologi da 4 soldi, che in Italia la fanno purtroppo da padroni - spacciando la loro visione come verità - hanno già detto che la Regina e la nascita del nuovo Royal Baby avrebbero influenzato il voto.
La Regina Elisabetta ha rotto il silenzio solo di fronte alla chiesa di Crathie Kirk, quando ha detto : "Spero che la gente rifletta". 
E non solo perché un portavoce di Buckingham Palace non ha voluto commentare quanto attribuito alla sovrana perché si tratta solo di “conversazioni private"...

In realtà l'affetto degli scozzesi nei confronti della Famiglia Reale è grande, un affetto che nessun presidente della repubblica può sperare di avere ...

La Corona ha giocato un ruolo importante e non trascurabile, ma non perché possa aver influenzato i risultati, ma piuttosto perché ha consentito il dialogo democratico, permettendo lo svolgimento del referendum in un ambiente sereno, democratico e senza timori di pericolose richieste di secessione.

Tutto sommato anche la vittoria del Si non sarebbe stata una tragedia, l'indipendenza si sarebbe realizzata con armonia e senza guerra, garantita anche dalla presenza della Corona, Elisabetta sarebbe stata la regina della Scozia ...

Comunque se la Scozia non è riuscita ad ottenere l'indipendenza, grazie alla vittoria misurata dei NO, si rafforza politicamente ed economicamente. Infatti il Governo di Sua Maestà, in prima persona col Premier David Cameron, si è già impegnato a venire incontro alle richieste scozzesi in ambito di autonomia e devolution.

Un altro punto da sottolineare è che solo le Monarchie moderne possono garantire l'Unità di una Nazione, assicurando il pieno rispetto e la valorizzazione delle realtà territoriali.
Il referendum scozzese insegna che solo uno stato monarchico con piena consapevolezza e forza di sé, può fornire il massimo baluardo dell'Unità, ridimensionando le pericolose richieste di secessione.
Un altro esempio è il Belgio dove il paese rimane unito grazie alla presenza della Corona che garantisce l'armonia tra le diverse popolazioni.

Infine da questo referendum si capisce un altro importante aspetto, e cioè la profonda differenza tra uno Stato e la Unione Europea.
Con il referendum il Regno Unito ha ancora una volta dimostrato di essere uno stato democratico, dove il popolo, unito sotto la Corona, ha potuto scegliere il suo futuro.
Al contrario l’Unione Europea che è una oligarchia guidata da burocrati e banche, impedisce ai popoli di fare altrettanto.

Insomma il caso della Scozia dovrebbe far riflettere tutti, soprattutto i politici e politologi nostrani.
E' assurda l'idea che questo referendum avrebbe diffuso timori in Europa per aver rafforzato gli stati nazionali.
Non si possono creare uno Stato ed un Popolo su dei parametri economici, come gli spread, la moneta e le tasse .... questa Unione Europea senza anima e popolo è destinata a morire.

W la Scozia
W il Regno Unito
W la Monarchia

Abdullah e Rania a Parigi

Re Abdullah e la regina Rania di Giordania a Parigi, Francia

18 settembre 2014

Sua Maestà, accompagnato da Sua Maestà la Regina Rania, è in visita ufficiale di 2 giorni in Francia prima di raggiungere New York, dove parteciperà alla 69° Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Il presidente francese François Hollande ha ricevuto al Palazzo dell'Eliseo, il re Abdullah II e la regina Rania di Giordania.
Sua Maestà il Re Abdullah ha poi incontrato il primo ministro francese Manuel Valls e diversi altri funzionari francesi e leader religiosi per discutere come migliorare le relazioni bilateral tra i due paesi.
Re Abdullah ha evidenziato gli sforzi per raggiungere la pace e la stabilità nella regione, sottolineando la centralità della questione palestinese, ed ha ammonito che la crisi del Medio Oriente incoraggerà le tendenze radicali, il fanatismo e il terrorismo, sottolineando l'importanza di un'efficace cooperazione internazionale per porre fine a tali tendenze, che rappresentano una minaccia per la sicurezza e la stabilità regionale e internazionale.  

Nel pomeriggio, Sua Maestà la Regina Rania di Giordania ha visitato l'Ufficio Generale dell'UNESCO, dove ha incontrato il Direttore generale dell'UNESCO, Irina Bokova, dove si è discusso:
"... sulla cooperazione tra l'UNESCO e la Giordania. Il ruolo crescente delle tecnologie dell'informazione in materia di istruzione. Sottolineando le pressioni crescenti sulle scuole a causa di instabilità nella regione araba, la Regina Rania ha espresso l'intenzione di concentrarsi sulla formazione via internet."

In serata, la coppia reale è ritornato al Palazzo dell'Eliseo per la cena offerta da Francois Hollande.

VIDEO


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jordantimes.com


giovedì, settembre 18, 2014

L'emiro del Qatar in Germania

L'emiro del Qatar in Germania

17 SETTEMBRE 2014

L'emiro del Qatar lo sceicco Tamim bin Hamad Al-Thani è in visita ufficiale di 3 giorni nella repubblica federale di Germania.

L'emiro è stato ricevuto a Berlino dal presidente tedesco Joachim Gauck.

In seguito anche la Cancelliere della Germania Angela Merkel ha incontrato l'emiro del Qatar per colloqui bilaterali e cooperazione economica.

L’emiro del Qatar, Tamim Ben Hamad al Thani ha respinto i sospetti di finanziamenti” ai militanti legati ad al Qaeda, affermando che il suo paese non ha mai sostenuto gruppi estremisti o terroristi.
Durante una conferenza stampa congiunta con la cancelliera Angela Merkel, l'emiro ha spiegato che quanto sta accadendo in Iraq e Siria è in parte supportato dall’estero, ma il Qatar non ha mai sostenuto né mai sosterrà organizzazioni terroristiche.

Grazie alle enormi quantità di petrolio e di gas il Qatar è un leader mondiale, con un reddito pro capite di quasi 77.200 € nel 2013.
Negli ultimi anni, l'emirato ha acquistato quote in molte grandi aziende, tra cui la Volkswagen (15,6% delle azioni ordinarie) e la costruzione gigante Hochtief (10%), ed ha anche investito in Siemens e Deutsche Bank.

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Emir Assures Merkel Qatar Doesn’t Fund Extremists In Syria, Iraq