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venerdì, aprile 25, 2014

Akihito incontra Obama a Tokio

L'Imperatore Akihito e l'imperatrice Michiko del Giappone hanno accolto il presidente degli Stati Uniti Obama ad Tokyo.

24 April 2014

Le Loro Maestà Imperiali l'imperatore Akihito e l'imperatrice Michiko del Giappone hanno accolto il presidente degli Stati Uniti, il Sig. Obama, al Palazzo Imperiale di Tokyo.

Nel corso della cerimonia di benvenuto al Palazzo Imperiale di Tokyo, che ha dato il via formale alla visita di Stato in Giappone da parte di un presidente degli Stati Uniti, l'imperatore Akihito e il presidente degli Stati Uniti Obama hanno ascoltato gli inni nazionale degli USA e del Giappone, alla presenza della Imperatrice Michiko e del principe ereditario Naruhito.

Obama è in Giappone soprattutto per promuovere l’accordo di partenariato transpacifico, volto a creare la più vasta area di libero scambio del mondo, per ora non firmato dal Giappone.
Obama ha in programma anche una visita al santuario Meiji e una cena ufficiale di Stato.

Obama e il premier nipponico Shinzo Abe hanno discusso in un incontro bilaterale all'Asakasa palace di Tokyo, durante la quale Obama ha assicurato il sostengo degli Usa nel contenzioso tra Giappone e Cina per la sovranità delle isole Senkaku, rimarcando che l'alleanza Tokyo-Washington, è "il fondamento non solo per la nostra sicurezza nella regione Asia-Pacifico, ma anche per l'intera regione"
Inoltre Obama ha invitato Cina e Giappone ad abbassare i toni e a risolvere le controversie bilaterali con il confronto.
A quanto pare il Primo ministro giapponese Shinzo Abe e il presidente degli Stati Uniti Obama si erano incontrati informalmente anche a cena presso il ristorante di sushi Sukiyabashi Jiro di Tokyo.

Ricordo l'incontro del 2009, rimasto famoso per la sudditanza dimostra da Obama che si era inchinato di fronte all'Imperatore Akihito ...

Inchino di Obama del 2009

Dopo il Giappone, il presidente americano si recherà in Corea del Sud e successivamente in Malaysia e nelle Filippine.

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William e Kate tra gli aborigeni

William e Kate tra gli aborigeni di Uluru e ad Adelaide

22 aprile 2014

Dopo essere stati a Sidney, alle Blue Mountains , a Manly , a Brisbane, e Canberra, il Duca e la Duchessa di Cambridge, senza George rimasto nella capitale australiana, sono arrivati ​al massiccio dell'Ayers Rock, il più imponente massiccio roccioso che si trova in mezzo al deserto​ nella regione del Northern Territory, considerato sacro dagli aborigeni.

William  e Kate, sfidando le temperature torride dell'entroterra australiano, hanno raggiunto la terra Uluru, dova la comunità aborigena li hanno ricevuto con un caloroso benvenuto.
I due duchi hanno visitato la "National Indigenous Training Academy", dove hanno ricevuto dei regali, tra i quali Kate una collana tradizionale fatta di semi dipinti a mano, mentre William una lancia di legno lunga 2 metri.


Di sera la coppia reale ha passeggiato attorno alla famosa roccia rossa, e quindi ha trascorso la notte nella lussuosa "tenda" Longitude 131, dotata di tutti i comfort, dalla quale la coppia ha potuto assistere al sorgere del sole in uno dei luoghi più suggestivi del mondo.

In seguito la coppia reale ha raggiunto in volo la città di Adelaide, per poi recarsi nel sobborgo chiamato "Elizabeth", così chiamato nel 1955 in onore della visita di Sua Maestà Elisabetta II nel 1963.
Dopo l'incontro con la folla che li attendeva e l'inaugurazione della piazza "Prince George", William e Kate hanno raggiunto il "Playford Civic Centre" per partecipare al ricevimento ufficiale tenuto dal Governatore del Sud Australia. Quindi in serata sono tornati a Canberra per riabbracciare il loro figlio.

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giovedì, aprile 24, 2014

25 aprile : liberazione o propaganda ?

La repubblica ha trasformato la liberazione in propaganda per "repubblicanizzare" il Paese

Nonostante la propaganda e la mobilitazione organizzata dallo stato repubblicano, il "25 aprile" conferma il distacco insanabile tra il Paese e le istituzioni repubblicane, e le sue celebrazioni provocano sempre retoriche, polemiche, e contrapposizioni politiche.

"Questo 25 aprile", così come la repubblica ha voluto insegnare agli italiani, ha impedito la pacificazione nazionale, così tanto auspicata da tutti, e quindi non è mai stata una festa condivisa dalla nazione.

Senza dubbio ci furono delle persone che contribuirono a liberare il nostro Paese, perdendo anche la loro vita, ma coloro che davvero liberarono l'Italia furono gli Alleati e i soldati del Regio Esercito, fedeli al Re.

La domanda da chiederci è :
Perché il 25 aprile continua ad essere un elemento di divisione ?
Perché questo distacco tra popolo e le istituzioni ?

La risposta è che la repubblica ha usato la Liberazione per darle lustro, per fare questo ha distorto la verità storica, cancellando i fatti e le persone che potevano impedire di "repubblicanizzare" e “politicizzare” a sua vantaggio tutto quello che avvenne dopo il 1943.

Nelle manifestazioni del 25 aprile si è mai ricordato Edgardo Sogno, il leggendario Comandante Franchi e capo delle formazioni monarchico liberali - nonché Eroe della Resistenza e Medaglia d'oro al Valor Militare - e sopratutto il Corpo Italiano di Liberazione, un vero e proprio Corpo d'Armata ?

Del fenomeno complesso della liberazione si insegna solo i fatti utili alla glorificazione della repubblica, e questo è stato un gravissimo errore perché si è trasformata la liberazione in propaganda repubblicana.

Quindi festeggiamo la Liberazione, ma non "questo 25 aprile", imposto dal regime repubblicano.