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martedì, febbraio 11, 2014

Carlo e William difendono la fauna selvatica

Carlo e William uniti nella lotta contro l'uccisione illegale di animali selvatici

9 febbraio 2014

Il Principe del Galles Carlo e il Duca di Cambridge William uniti contro il bracconaggio e la tutela della natura.

I due futuri Re hanno deciso di impegnarsi di persona nella difesa di animali destinati all'estinzione, ed hanno convinto David Cameron ad organizzare una conferenza di due giorni a Londra, che vedrà la partecipazione di ministri dei paesi che alimentano il commercio in avorio, corno di rinoceronte ed altri prodotti vietati.

In un messaggio video, il principe Carlo e il principe William sollecitano i leader mondiali ad impegnarsi nella battaglia contro il commercio di animali selvatici avvertendo che domani sarà "troppo tardi" per salvare le specie in via di estinzione.

Il principe e il Duca hanno registrato un video e lo hanno pubblicato su YouTube.
Il Duca di Cambridge William dice: "Dobbiamo essere la generazione che ha fermato il commercio illegale di fauna selvatica per assicurare il futuro di questi magnifici animali e dei loro habitat".

"La tratta degli animali selvatici ha raggiunto livelli senza precedenti di uccisioni e violenza e costituisce una grave minaccia non solo alla sopravvivenza di alcune delle più importanti specie ma anche alla stabilità economica e politica di molte aree del mondo", ha affermato Carlo,

"Ognuno ci può aiutare a dare voce a questa campagna e a sostenere le organizzazioni che lavorano per salvare gli animali in via di estinzione come rinoceronti, elefanti e tigri dai bracconieri" ha concluso William.

Al termine del video il Principe Carlo e il Duca William dicono  la frase "Uniamoci per la fauna selvatica" in diverse lingue, vietnamita, mandarino, swahili, spagnolo, arabo e inglese.

VIDEO
 


domenica, febbraio 09, 2014

10 FEBBRAIO FOIBE ESODO

Il 10 febbraio si commemora gli istriani, fiumani e dalmati vittime delle foibe e dell'esodo nel secondo dopoguerra.

La repubblica italiana prima li ha abbandonati e poi dimenticati ...

10 febbraio (Legge n. 92 del 30 marzo 2004)

E' scandaloso che la repubblica italiana abbia istituito questa ricorrenza solo nel 2004, quasi 60 anni dopo quei drammatici eventi.
La "scuola repubblicana" ha nascosto questa tragedia, la disinformazione dell'esodo nei libri scolastici è sconfortante, tanto che molti italiani non conoscono la tragedia degli istriani.
E' difficile rimanere indifferenti davanti a una repubblica profondamente ideologica e partigiana che non insegna alle nuove generazioni la tragedia che subirono gli italiani in Istria e Dalmazia.

Questo insopportabile silenzio non è una dimenticanza, il regime repubblicano ha occultato il suo vergognoso comportamento di aver abbandonato migliaia di italiani !!!

Molti italiani furono costretti a lasciare le loro case, altri addirittura furono uccisi dai partigiani comunisti di Tito, o gettati (molti ancora vivi) nelle foibe dove trovarono la morte dopo una lunga agonia tra atroci sofferenze.

A Trieste la "Liberazione" coincise con l'arrivo delle truppe partigiane e comuniste del maresciallo Tito, che per 40 giorni imperversarono a Trieste torturando, uccidendo e deportando migliaia di cittadini, colpevoli solo di essere italiani o anticomunisti.


I comunisti italiani, coerenti al loro internazionalismo, secondo il quale il comunismo è un valore superiore a quello di Patria e di Nazione, collaborarono con il governo jugoslavo e molti ebbero un ruolo attivo nelle repressioni. Il PCI esaltava Tito fino ad appoggiare le sue pretese sulla Venezia Giulia.

La repubblica italiana che ha subito la cultura marxista-leninista ha contribuito a demolire l'identità nazionale, l'Amor di Patria, e l'orgoglio di essere italiani.

RICORDIAMO IL SACRIFICIO DEGLI ITALIANI CHE FURONO ABBANDONATI DALLA REPUBBLICA ITALIANA 

sabato, febbraio 08, 2014

Principe Felipe a Tunisi

Il Principe delle Asturie Felipe è andato a Tunisi

7 febbraio 2014

Il 7 febbraio la Tunisia celebra  l'adozione della nuova Costituzione e molti dignitari stranieri si sono recati per partecipare all'evento.
Tra gli illustri ospiti c'era anche Sua Altezza Reale il Principe delle Asturie Felipe.

Accompagnato dal Segretario di Stato per gli Affari Esteri, Gonzalo de Benito, e dall'amministratore delegato per il Maghreb, Africa, Mediterraneo e Medio Oriente, Manuel Gómez-Acebo Rodriguez-Spiteri, Felipe ha tenuto una breve incontro con il presidente della Tunisia e quindi si è trasferito alla Assemblea Costituente Nazionale.
© Casa di SM il Re
In questa occasione Felipe ha detto che "la Spagna vuole condividere la gioia e la speranza del popolo tunisino" e che la "Tunisia è sempre stato un pioniere nella costruzione di uno Stato moderno rispettoso dei diritti sociali" .
"I popoli spagnoli e tunisini sono eredi di una storia comune, come il mare Mediterraneo che ci unisce".
Sua Altezza Reale il Principe delle Asturie ha ricordato che "quasi quattro decenni fa, in un periodo di tre anni la Spagna ha avviato un processo di profondi cambiamenti, culminati nel 1978 con l'adozione da parte di una larga maggioranza di una nuova costituzione che ha stabilito un quadro di convivenza per tutti gli spagnoli ".

Sua Altezza Reale il Principe delle Asturie ha concluso il suo discorso con un ringraziamento in arabo.

Anche il principe Moulay Rachid era presente a Tunisi, che rappresentava suo fratello, il re Mohammed VI del Marocco.

LINK Asistencia a la ceremonia de celebración de la adopción de la nueva Constitución en Túnez