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lunedì, gennaio 07, 2013

Elena, Regina d'Italia

L'8 gennaio 1873 nasceva a Cettigne, la Principessa Elena Petrovich del Montenegro, futura consorte di Re Vittorio Emanuele III e Regina d'Italia.


Le nozze tra Elena e Vittorio furono celebrate il 24 ottobre 1896: la cerimonia civile si svolse al Quirinale, quella religiosa in Santa Maria degli Angeli.
L'11 agosto 1900, in seguito all'assassinio di re Umberto I, Vittorio Emanuele salì al trono, e Elena accanto al sovrano si mantenne sempre umile e discreta, sempre estremamente dedita ed attenta ai bisogni del popolo adottivo, che fece suo in tutto e per tutto.
Elena profuse il suo impegno in numerose iniziative caritative e assistenziali, che le assicurarono vasta simpatia e popolarità.
La Regina andò ben al di là della semplice beneficenza: il suo spirito evangelico la portava a praticare ogni giorno la carità più genuina e più carica di amore per il prossimo.

Terminata la guerra, il 9 maggio del 1946, Vittorio Emanuele III abdicò a favore del figlio Umberto, assumendo il nome di Conte di Pollenzo e andò in esilio con Elena.
La coppia reale si ritirò a Villa Jela, ad Alessandria d'Egitto, ospite di re Farouk I d'Egitto che ricambiò così l'ospitalità data a suo tempo dal re italiano a suo padre.
Elena rimase col marito fino alla morte di quest'ultimo, avvenuta il 28 dicembre 1947 .
Dopo 3 anni si scoprì malata di cancro e si trasferì in Francia a Montpellier, anche qui la popolazione ebbe modo di conoscere la "bonne Dame noire" («La buona signora in nero») che, nonostante le ormai residue possibilità economiche, continuava ad aiutare i poveri.

Elena morì il 28 novembre 1952,e fu sepolta, come suo desiderio, in una comune tomba del cimitero cittadino a Montpellier. La Municipalità di Montpellier ha intitolato il viale che porta al cimitero alla regina Elena e le ha innalzato un monumento.

Per la sua vicinanza ai malati e per la sua grandissima umanità, in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa, il Ministero italiano delle Comunicazioni ha emesso un francobollo commemorativo con la sua effigie, associando la sua figura alla lotta contro il cancro.
Nel 1960, a ricordo del suo aiuto alle popolazioni colpite dal terremoto, le fu innalzato a Messina un monumento in marmo bianco di Carrara, che la riproduce vestita da crocerossina, opera dello scultore Antonio Berti.

Il Sommo Pontefice Pio XI il 15 aprile 1937 le conferì la Rosa d’oro della Cristianità, la più importante onorificenza possibile a quei tempi per una donna da parte della Chiesa Cattolica.
Il papa Pio XII nel messaggio di condoglianze inviato al figlio Umberto II per la morte di Elena, la definì «Signora della carità benefica». In seguito nel 2001 Elena è stata proclamata "Serva di Dio" in occasione dell'apertura del processo di canonizzazione.

Aspettiamo sempre che questa "piccola repubblica" faccia finalmente rientrare in Italia, nel Pantheon di Roma, le salme dei Re e Regine d'Italia.

Pascua Militar

Il re Juan Carlos, la regina Sofia e i principi delle Asturie hanno partecipato alla tradizionale parata militare "Pascua Militar"

6 gennaio 2013

Questa celebrazione si è svolta davanti al Palazzo Reale di Madrid, e il Re la Regina e i Principi delle Asturie sono stati ricevuti dal primo ministro, Mariano Rajoy, dal ministro della Difesa e degli Interni Peter Morenes, dal capo della Difesa, Jorge Fernandez Diaz, e dall' ammiraglio Fernando Garcia Sanchez.

E' la prima volta che il Re ha partecipato ad una cerimonia ufficiale dopo l'operazione subita all' anca il 23 novembre.

Il Re appoggiandosi su due stampelle ha seguito in piedi tutta la parata, quindi la cerimonia ufficiale è continuata al salotto Gasparini del Palazzo Reale.


Nel suo messaggio, il sovrano ha voluto esprimere la Sua gratitudine al Ministro della Difesa, Peter Morenes, per lo sforzo e impegno nell'affrontare le sfide future.
Nessuno dei due ha voluto ignorare la situazione di crisi economica ma Juan Carlos ha avvertito che "è indispensabile mantenere le capacità militari per garantire la sicurezza e la difesa degli interessi della Spagna"

La "Pascua Militar" risale al 1782 durante il regno di Re Carlo III, è una cerimonia solenne presieduta dalla Famiglia Reale e a cui partecipano le più alte cariche dello Stato, per rendere onore alle Forze Militari spagnole.

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Pascua Militar

domenica, gennaio 06, 2013

Tricolore Sabaudo

Con l'ossessione di indebolire la Monarchia, la repubblica italiana è giunta al punto di sostituire il primo e vero Tricolore (quello Sabaudo) con un “vessillo repubblicano”, sconosciuto fino a pochi anni fa.

7 gennaio 2013

La repubblica italiana vive sempre con il complesso di inferiorità rispetto alla Monarchia, e consapevole della sua debolezza ha cercato di trovare nella complessa storia italiana una “bandiera targata repubblicana” che anticipasse quella monarchica, cioè il vessillo della "repubblica cisalpina" del 1797 al posto del Tricolore Sabaudo.

Questa forzatura storica è lontana dalla realtà. La bandiera è un simbolo che ha il suo significato legato al periodo storico nel quale è vissuto, e quindi non si può, a posteriore, applicare al vessillo del 1797 un significato diverso da quello che aveva.
La bandiera del 1797 non aveva, e quindi non ha, il significato dell'Unità d'Italia.


Durante il triennio (1796-1799) i giacobini volevano imporre nella nostra penisola la rivoluzione francese, la bandiera della repubblica cispadana era imposta dagli stranieri (Napoleone), lo stato cispadano era un piccolissimo stato fantoccio dell’esercito napoleonico che non simboleggiava l'unità d'Italia e la sua indipendenza, anzi era esattamente l'opposto.

E poi come si spiega allora il fatto che solo pochi anni fa questo vessillo sia rimasto sconosciuto dagli italiani e mai insegnato nelle scuole?

Inoltre la bandiera della repubblica cispadana è graficamente molto diversa da quella attuale, le bande sono orizzontali invece che verticali, al centro è dipinto la faretra con 4 frecce e la sigla “R C” .
Ironia della sorte, sotto la faretra c’è anche un fascio littorio…

Infine la beffa per i sostenitori del vessillo cispadano; non esiste l’originale della bandiera del 1797, esiste solo la ricostruzione storica fatta da un certo Ugo Bellocchi, un giornalista di Reggio Emilia che nel 1945 fondò il quotidiano “Reggio Democratica”, organo del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale.
La presunta ricostruzione del vessillo avvenne solo nel 1963 quando lui riuscì a identificare le esatte caratteristiche della bandiera cispadana...

La Verità è che non è possibile festeggiare degnamente e completamente il Tricolore senza la Bandiera Sabauda !

Il primo vero Tricolore dell'Italia è quello scelto da Re Carlo Alberto, e usato dai patrioti nella prima guerra d'indipendenza.

W il Tricolore!
W la Bandiera di Re Carlo Alberto!
W il Risorgimento!
W la Monarchia!
W il Regno d'Italia!