1° maggio Festa dei Lavoratori
Che cosa c’è da festeggiare?
In questa repubblica italiana anche la “festa dei lavoratori” è diventata una beffa.
Migliaia d’italiani hanno perso il lavoro, la disoccupazione aumenta, trovare lavoro è sempre più difficile, tanto che molti hanno smesso addirittura di cercarlo.
L’Istat ha appena rilevato che il tasso di disoccupazione giovanile (cioè la fascia dai 15 ai 24 anni) a marzo è salito al 35,9%, 2% in più di febbraio.
In termini generali,il tasso di disoccupazione a marzo è al 9,8%, in rialzo di 0,2 punti percentuali su febbraio e di 1,7 punti su base annua.
E’ il tasso più alto dal gennaio 2004.
Il numero dei disoccupati a marzo è di 2 milioni e 506 mila, in rialzo del 2,7% su febbraio. Su base annua il rialzo è del 23,4%.
Il problema del lavoro è una questione atavica soprattutto nel mezzogiorno, dove la repubblica ha sempre preferito elargire assistenzialismo e clientelismo come una ricetta per lo sviluppo, anche se in realtà era solo un modo per conquistare i voti necessari per mantenere il potere.
Penso che si debba ricordare anche coloro che, a causa della crisi, si sono suicidati.
La crisi colpisce anche i lavoratori che presi dalla disperazione e sul precipizio del fallimento hanno stroncato la loro la vita.
La disoccupazione aumenta anche in altri paesi d’Europa,, ma visto che la repubblica italiana si fonda proprio sul lavoro (primo articolo della costituzione), questo dovrebbe farci riflettere.
Il "Lavoro", considerato dalla repubblica come un diritto inalienabile, è in realtà abbandonato proprio dalle istituzione.
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro, recita la prima parte del primo articolo della costituzione repubblicana.
Ma se non c'è il lavoro, su cosa si fonda la repubblica ?