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giovedì, dicembre 29, 2011

Danimarca preferisce la monarchia

Il 77% dei danesi sono soddisfatti della monarchia.

Quasi 8 danesi su 10 hanno una grande opinione della loro famiglia reale e preferiscono vivere in una monarchia piuttosto che in una repubblica.


In vista del prossimo giubileo della Regina di Danimarca, il quotidiano Politiken ha iniziato a pubblicare una serie di articoli sui 40 anni del regno di Margherita II.

Politiken pubblica un sondaggio d'opinione realizzato da Megafon che mostra che il 77% dei danesi sostiene la monarchia, mentre solo il 16% desidera una repubblica.

Un anno fa, Politiken fece un sondaggio analogo, che aveva mostrato che il 25% erano a favore di una repubblica.

Il giornale ricorda che quando la regina Margherita salì al trono nel 1972, allora solo il 42% era a favore della monarchia.

Il supporto alla monarchia è aumentato costantemente fino al 2001 (51% nel 1978, 69% nel 1987, 72% nel 1992, 93% nel 2001) per poi scendere un po' negli ultimi anni (82% nel 2004 e il 77% oggi).

Il sondaggio mostra anche che la monarchia gode del sostegno degli elettori in tutti i partiti parlamentari, tranne uno:
80% tra chi vota per i socialdemocratici, il 68% tra il Partito social-liberale, l'85% tra i conservatori, il 71% fra i socialisti popolare Partito, il 78% tra l'Alleanza Liberale, l'82% tra Partito del popolo danese e 87% tra il partito liberale, ma solo il 36% tra coloro che danno il loro voto a Red-Green Alliance.

Uno storico e docente presso l'Università di Copenhagen, Sørensen, dice che per le altre Case Reali europee il favore alla monarchia oscilla tra il 58 e il 77%. e quindi rispetto ad altri paesi europei, in Danimarca il sostegno alla Monarchia è davvero molto alto.

Sorensen sostiene che il successo è dovuto alla capacità della famiglia reale danese di modernizzarsi in maniera giusta, a differenza di quella inglese (troppo lenta) e norvegese (troppo rapida).

Molti norvegesi sono rimasti scioccati dal matrimonio del principe ereditario con una madre single nel 2001, mentre i danesi sono contenti dell'origine australiana della principessa Maria, che sposò l'erede al trono nel 2004.

Inoltre il costo del mantenimento della famiglia reale, è di 300-400 milioni di corone all'anno (40-54 milioni di euro), che è considerato molto ragionevole, ha aggiunto Sorensen.

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8 af 10 danskere vil bevare kongehuset

W la Monarchia!

mercoledì, dicembre 28, 2011

Savoia al terremoto di Messina

Il 28 dicembre 1908, le coste calabre e siciliane furono devastate da un cataclisma che raggiunse il 10 grado della scala Mercalli, distruggendo completamente Messina e provocando epidemie e quasi 200.000 morti.

Re Vittorio Emanuele III e la Regina Elena furono tra i primi a raggiungere il posto.




Il re e la regina partirono il 29 per Napoli. Saliti poi sulla nave Vittorio Emanuele, in sosta per caricare a bordo anche materiale sanitario e generi di conforto, raggiunsero la Sicilia nelle prime ore della giornata successiva.

Il Re e la regina arrivarono all’alba del 30. Con una lancia a motore, accompagnati dai ministri Bertolini e Orlando, percorsero la costa per poi fare ritorno a bordo della loro nave.
Data la gravità e le difficoltà della situazione, la regina rimasta sulla corazzata contribuì con grande impegno alla cura degli infermi mentre il Re raggiunse la terraferma per portare alle truppe italiane e straniere, impegnate nelle difficili operazioni di prima assistenza, le proprie espressioni di elogio e riconoscenza.

La Regina Elena, che parlava il russo ed amica dello Zar, riuscì ad obbligare le navi russe, che stavano in zona, ad intervenire in soccorso alla popolazione.

Rientrato a Roma dopo aver visitato i luoghi sinistrati della Sicilia e della Calabria, Vittorio Emanuele III ritenne opportuno indirizzare il 5 gennaio 1909 un proprio ordine del giorno di elogio al personale italiano e straniero, sempre impegnato con grave sacrificio nell’adempimento dei compiti assegnati.

In data 8 gennaio 1909 si riunì la Camera dei Deputati per esaminare alcuni provvedimenti urgenti di natura giuridica e finanziaria a favore delle località danneggiate, ed associandosi alle parole del Re emanò a sua volta un proprio ordine del giorno:
Il Senato nell’intraprendere, col pensiero alla patria, l’esame dei provvedimenti intesi a risollevare le sorti delle province di Messina e di Reggio Calabria, rende omaggio e riverente plauso alle LL.MM. il Re e la Regina, a S. Maestà la Regina Madre ed ai Principi Reali, primi a portar sollievo al luogo del disastro; al Governo, all’esercito, alla nostra marina, alle Nazioni ed alle marine straniere, che con generosa abnegazione si adoprarono a riparare l’immensa sciagura che commosse tutte le genti civili.



Vittorio Emanuele III

Il 28 dicembre 1947 Vittorio Emanuele III muore in esilio ad Alessandria d’Egitto.

Auspichiamo il rientro in Patria dell'Augusta salma e la sua tumulazione nel Pantheon di Roma.

 VIVA RE VITTORIO EMANUELE III



Vittorio Emanuele III nacque a Napoli l’11 novembre 1869 dal Re d’Italia Umberto I e dalla Regina Margherita. Sposa il 24 ottobre 1896 a Roma la Principessa Elena di Montenegro.
Principe Ereditario fino al 29 luglio 1900 con il titolo di Principe di Napoli.

Fu Re d'Italia dal 1900 al 1946,
Abdicò il 9 maggio 1946 e gli succedette il figlio Umberto II.
Il 9 maggio 1946, con la Consorte, parte da Napoli in esilio volontario ad Alessandria d’Egitto, scegliendo il titolo di Conte di Pollenzo.

Muore il 28 dicembre 1947 ad Alessandria d’Egitto ed è sepolto provvisoriamente dietro l’altare maggiore della chiesa di Santa Caterina.