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sabato, ottobre 29, 2011

Granduchessa aiuta i giovani di Burundi

Progetto "Mano tesa in Burundi" realizzato dalla fondazione del Granduca e della Granduchessa di Lussemburgo.

28 ottobre 2011

Nel suo viaggio in Burundi la granduchessa Maria Teresa aveva scoperto la vita dei bambini in carcere nella prigione centrale di Bujumbura.

"Ecco, ho visto una vera e propria violazione dei diritti dei bambini. Giovani di 10-15 anni si trovano in prigioni fatiscenti e sovraffollate, dove non c'è separazione di uomini, donne, bambini, neonati ... E tutto questo per crimini ridicoli, come rubare una capra o un ferro da stiro."


Sconvolta da queste immagini, la granduchessa promise di fare di tutto per aiutare questi bambini, e questa promessa è stata attuata attraverso il "Progetto Mano tesa", immaginato e fondato dal Granduca e dalla Granduchessa in collaborazione con la Maison Shalom, un'associazione locale fortemente coinvolta nella cura dei bambini svantaggiati. 

Dopo 18 mesi, la fondazione ha preparato una prima relazione del Progetto "Mano tesa in Burundi", ed i risultati sono positivi: finora sono stati rilasciati dalla prigione 159 minori, alcuni stanno imparando a diventare meccanici, muratori o carpentieri, altri sono tornati a scuola.

"L'obiettivo di questo progetto è quello di portare i bambini fuori dal circolo vizioso delle carceri, liberandoli fornendo un aiuto medico sociale e psicologico, e poi reinserendoli nella società locale, nella loro famiglia d'origine o in una casa adottiva", ha detto la granduchessa.

La fondazione offre anche piccoli prestiti ad alcuni giovani che vogliono creare un'attività dopo la loro formazione.

C'è ancora molto da fare, ma la Granduchessa si augura nei piani futuri di migliorare l'assistenza legale e sostegno ai minori rilasciati, ed anche di creare un centro di accoglienza per bambini in Burundi.

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Le Quotidien

venerdì, ottobre 28, 2011

Successione al trono britannico

Le Nazioni del Commonwealth hanno deciso all'unanimità che le figlie femmine non saranno più discriminate in favore dei maschi, e che i futuri re potranno sposare donne cattoliche

28 ottobre 2011

Il Commonwealth, durante il vertice che si è svolto a Perth, in Australia, ha approvato le modifiche al regolamento di successione al trono del Regno Unito.

D’ora in poi le figlie femmine avranno gli stessi diritti dei maschi.
Questo significa che se il primo figlio di William e Catherine dovesse essere una femmina, sarebbe lei ad avere il diritto di accedere alla Corona d’Inghilterra, anche se ci fossero dei futuri fratelli maschi.

Finora la norma prevedeva che la Corona andasse al primo erede al trono maschio.

Le modifiche hanno anche annullato la norma che vietava al principe ereditario di sposare una donna cattolica anziché protestante.

"L’idea che un uomo possa diventare re solo perché è un maschio, o che un futuro re non possa sposare una donna cattolica, va contro la modernità dello Stato", ha detto il premier britannico David Cameron.

Buckingham Palace aveva già indicato la sua approvazione ai cambiamenti delle regole di successione al trono, e la Regina Elisabetta II ha detto di essere contenta che questo cambiamento sia avvenuto proprio durante il suo tour in Australia.

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David Cameron declares an end to 'outdated' laws on succession

giovedì, ottobre 27, 2011

Re di Giordania apre il Parlamento

Sua Maestà il Re Abdullah II di Giordania ha aperto oggi la sessione ordinaria del Parlamento del regno.

26 ottobre 2011


La cerimonia è iniziata con 21 colpi di cannone per accogliere l'arrivo del re Abdullah al palazzo del parlamento di Amman, che era seguito dalla regina Rania e dal figlio, il principe ereditario Hussein.

Sua Maestà ha fatto il suo discorso davanti ai senatori ("Majlis al-Aayan") ed ai Deputati della Camera ("Majlis al-Nuwaab"), in presenza dei membri della famiglia reale, e dai funzionari del governo.

Sua Maestà il Re Abdullah ha sottolineato la necessità di continuare a rafforzare il processo democratico del regno per assicurare un futuro migliore per tutti i giordani e soddisfare le loro ambizioni di una nuova Giordania, basata sullo Stato di diritto e fondata sulla giustizia, l'uguaglianza, la libertà ed i diritti umani.

"Abbiamo bisogno di superare e correggere gli errori, e sostenere la meritocrazia e la responsabilità, che garantiscono l'equilibrio tra i rami del governo,"

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Jordan Times