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mercoledì, maggio 11, 2011

800 anni della Cattedrale di Reims

Il Conte di Parigi, da molti considerato il capo della Casa di Francia, ha aperto le cerimonie ufficiali dell'800° anniversario della Cattedrale di Reims.


Il conte di Parigi e sua moglie sono stati ricevuti con tutti gli onori dalle autorità pubbliche, accolti calorosamente dal Sindaco di Reims, Adeline Hazan.

Il prefetto e il sindaco hanno ciascuno pronunciato un breve discorso, quindi c'è stato un ricevimento presso il Palazzo del Tau, luogo di residenza dei Re alla loro incoronazione.

Dopo la cerimonia il conte di Parigi ha risposto alle domande dei giornalisti che seguivano l'evento.

La Cattedrale di Reims era il luogo dove tradizionalmente venivano incoronati i Re di Francia.
A partire dal 987, quando vi fu incoronato re di Francia il conte di Parigi Ugo Capeto, iniziatore della dinastia dei Capetingi, fino al 1825, quando vi si celebrò l'incoronazione di Carlo X.

Durante la Rivoluzione francese fu trasformata in "Tempio della Dea Ragione" e gran parte degli antichi arredi furono dispersi o distrutti...

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Le Comte de Paris aux 800 ans de la cathédrale de Reims

Re di Spagna in Marocco

Il re Juan Carlos è in Marocco per una visita privata di 4 giorni, ospite del re Mohamed VI.

9 maggio 2011

Il Re del Spagna è stato ricevuto dal re del Marocco Mohammed VI, al Palazzo Reale di Marrakech.

L'incontro fra i due sovrani era stato concordato a fine agosto per porre fine a una serie di tensioni alla frontiera dell'enclave spagnola in Marocco di Melilla.

Re Juan Carlos, secondo la stampa marocchina citata dall'agenzia Europa Press, ha depositato una corona di fiori sul luogo dell'attentato terroristico che la scorsa settimana aveva costato la vita a 16 persone.

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King Juan Carlos welcomed in Morocco by King Mohamed VI

martedì, maggio 10, 2011

Primo messaggio di Re Umberto II

Italiani!
Il mio augusto genitore effettuando il proposito manifestato da oltre due anni, ha oggi abdicato al trono nella fiducia che questo suo atto possa contribuire ad una più serena valutazione dei problemi nazionali nella pace imminente.

Nello assumere da Re quegli stessi poteri che già esercitavo da Luogotenente Generale, ho la piena consapevolezza della responsabilità dei doveri che mi attendono.

il primo giorno del Regno di Umberto II di Savoia

Fiero e commosso ricordo i caduti della lunga guerra, i morti nei campi di concentramento, i martiri della liberazione e rivolgo il mio primo pensiero agli italiani della Venezia Giulia e delle terre d’oltremare che invocano di rimanere cittadini della Patria comune.
Ai prigionieri di cui aneliamo il ritorno, ai reduci a cui dobbiamo ogni riconoscenza, a tutte le incolpevoli vittime della immane tragedia della Nazione.

La volontà del popolo espressa nei comizi elettorali determinerà la forma e la nuova struttura dello Stato, non solo per garantire la libertà del cittadino e l’alternarsi delle parti al potere, ma per porre altresì la costituzione al riparo di ogni pericolo e da ogni violenza.
Nella rinnovata monarchia costituzionale, gli atti fondamentali della vita nazionale saranno subordinati alla volontà del Parlamento dal quale verranno anche le iniziative e le decisioni per attuare quei propositi di giustizia sociale che, nella ricostruzione della Patria, unanimi perseguiamo.


Io non desidero altro che di essere il primo fra gli italiani nelle ore dolorose, ultimo nelle liete, e nelle une e nelle altre, restare vigile custode delle libertà costituzionali e dei rapporti internazionali che siano fondati su accordi onorevoli e accettabili.

Italiani!
Mentre nel mondo sussistono divergenze e divisioni e affannosamente si ricerca la via della pace, diamo esempio di concordia nella nostra civiltà cristiana.
Stringiamoci tutti intorno alla bandiera, sotto la quale si è unificata la patria che quattro generazioni di italiani hanno saputo laboriosamente vivere ed eroicamente morire.

Davanti a Dio giuro alla Nazione di osservare lealmente le leggi fondamentali dello Stato che la volontà popolare dovrà innovare e perfezionare.
Confermo altresì l’impegno di rispettare, come ogni italiano, le libere determinazioni dell’imminente suffragio, che ne sono certo, saranno ispirate al migliore avvenire della Patria.

UMBERTO
Roma, 10 Maggio 1946