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lunedì, aprile 25, 2011

Liberazione 25 aprile

Nonostante la mobilitazione organizzata dallo stato repubblicano il "25 aprile" non ha mai rappresentato una festa condivisa dalla nazione, e nelle celebrazioni rimangono sempre la retorica, le polemiche, le tensioni, le contrapposizioni politiche...(quest'anno offuscate dal fatto che cade a Pasquetta)

Il distacco insanabile tra il Paese e le istituzioni repubblicane si è radicato perché la Liberazione si riferisce ad una guerra civile (anche tra i partigiani), e perché è stata strumentalizzata dai partiti, in particolare dal partito comunista.

Alle manifestazioni del 25 aprile partecipano le istituzioni, i partiti, le forze dell'ordine, i sindacati, l'associazione dei partigiani, la sinistra radicale (comunisti e centri sociali) ma manca l'elemento fondamentale che la trasformerebbe in una manifestazione unitaria e nazionale, cioè la partecipazione di popolo.

Non si può dimenticare che qualcuno la “resistenza” la fece davvero e che rischiò la propria vita, ma per essere obiettivi bisogna ammettere che ci liberarono gli alleati e i soldati del Regio Esercito, fedeli al Re. (non i partigiani)
I veri eroi e liberatori sono stati dimenticati dallo stato repubblicano, che, per dare lustro alla nuova e debole repubblica, ha preferito glorificare le persone che appartenevano ai partiti o coloro che, all'ultimo momento, ne approfittarono per far carriera.

La liberazione fu "occupata" dal CLN (i partiti) che presto si trasformò in partitocrazia, che comanda il Paese e sfrutta gli italiani.

Insomma nelle celebrazioni ufficiali del 25 aprile i politici se la cantano e se la suonano tra loro secondo i loro interessi di bottega.

La sinistra ha strumentalizzato la liberazione, trasformandola in una festa propria, e la repubblica ha cancellato i fatti e le persone che le toglievano lustro (i monarchici, i soldati del Regio Esercito) e che le impedivano di trasformarsi in mito.

Nelle manifestazioni del 25 aprile si è mai ricordato Edgardo Sogno, il leggendario Comandante Franchi e capo delle formazioni monarchico liberali - nonché Eroe della Resistenza e Medaglia d'oro al Valor Militare - e sopratutto il Corpo Italiano di Liberazione, un vero e proprio Corpo d'Armata ?

L'opera dei partigiani non comunisti sono sempre stati sminuiti e dimenticati.

E' necessario capire che la Liberazione e la repubblica, pur essendo legati tra loro, non sono la stessa cosa.
Invece il regime repubblicano ha usato la Liberazione per "repubblicanizzare" e “politicizzare” il paese.
Del fenomeno complesso della Liberazione si insegnano solo i fatti utili alla glorificazione della repubblica. E' stato un gravissimo errore perché la liberazione si è traformata in propaganda politica.

L’Italia del terzo millennio è diversa, sono cambiati i partiti (in meglio o peggio?), le strategie, la società, il mondo e quindi nel conservare la memoria del secolo scorso lo si deve fare valutando i fatti con intelligenza, logica e buon senso.

Per giungere ad una vera pacificazione del Paese si devono abbandonare le strumentalizzazioni politiche e soprattutto si deve avere la forza di storicizzare il Fascismo e l'Antifascismo, le ideologie della repubblica italiana!

sabato, aprile 23, 2011

Akihito al porto Otsu

L'imperatore Akihito e l'imperatrice Michiko del Giappone hanno visitato il porto Otsu della città costiera di Kitaibaraki, completamente devastato dal terremoto e dallo tsunami.

22 aprile 2011

La coppia imperiale, che ha osservato un minuto di silenzio nel porto, ha incontrato le squadre di soccorso e le vittime di questa cittadina situata a 70 chilometri da Fukushima.

L’imperatore del Giappone Akihito e l’imperatrice Michiko hanno ascoltato il discorso del governatore della prefettura di Masaru, Hashimoto, mentre guardavano i danni subiti dal porto di Otsu.

E' stata la seconda volta che Akihito visita una zona colpite dal terremoto-tsunami dell'11 marzo, che ha causato circa 27.000 morti e dispersi nella costa nord-est di Tokyo.

LINK
Emperorand empress extend sympathy in tsunami-hit city in Ibaraki

venerdì, aprile 22, 2011

Consenso della regina al matrimonio

La Regina Elisabetta ha dato il suo assenso formale alle nozze del principe William con Catherine Middleton.


In base al Royal Marriages Act del 1772, il sovrano deve approvare formalmente le nozze dei figli e dei discendenti diretti di re Giorgio II, prima che le coppie vadano all'altare.

Questo importante documento di stato è una pergamena legata da una treccia d'oro alla cera rossa del Gran Sigillo del Regno, che simboleggia l'approvazione del sovrano.

Il "consenso della Regina" è stato mostrato pubblicamente, e sarà donato a William e Catherine dopo le nozze del 29 aprile.
Nel documento si legge : Ora sappiamo che diamo il consenso all'unione del nostro dilettissimo nipote principe William Arthur Philip Louis di Galles, KG con la nostra fidata e diletta Catherine Elizabeth Middleton.

In alto a destra del documento c'è la firma della regina, "Elizabeth R".

Inoltre ci sono le iniziali intrecciate in oro della coppia sotto la corona del principe, ma Palazzo St James ha detto che questo non era il simbolo ufficiale della coppia.
Quindi c'è un giglio bianco che rappresenta Santa Caterina da Siena, la cui festa cade il 29 aprile e dalla quale Kate Middleton ha preso il nome.
Sotto, un porro gallese circondato da una fascia bianca a tre punte e un piccolo simbolo rosso della famiglia Spencer.
C'è poi un drago rosso - simbolo araldico del Galles - tre emblemi floreali del Regno Unito - la rosa, il cardo e trifoglio - e il Nobilissimo Ordine della Giarrettiera (il più antico ed elevato ordine cavalleresco del Regno Unito), così come una E d'oro di grandi dimensioni per Elizabeth.

LINK
Queen reveals formal consent to beloved grandson William and trusty Catherine