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lunedì, febbraio 28, 2011

Messaggio del Re di Romania nel 1997

Potete ascoltare il messaggio radiofonico di Sua Maestà il Re Michele di Romania alla nazione, del 24 febbraio 1997 dalla Radio Free Europe, poco prima che gli fu permesso di ritornare in Romania e di riacquistare la cittadinanza del paese, che abusivamente gli fu ritirata dal regime comunista il 2 febbraio 1948.




Non conosco il rumeno ma Diana Mandach ha scritto nel suo articolo che ascoltando il messaggio si capisce quanto il Re di Romania abbia sofferto con dignità la distanza dal suo paese.

Nel suo messaggio, il re Michele esprime la sua felicità e la gioia per riconquistare i suoi diritti di cittadino rumeno e anche impegnandosi "per rimanere fedele al mio giuramento, quando sono stato proclamato sovrano di questo paese, di non appartenere ad alcun gruppo o partito, ma di appartenere a ciascuno di voi ... io vengo verso di voi, non per comandare, ma per dare e unire..."

Queste straordinarie parole possono essere pronunciate solo da un RE non da un presidente!

W il RE Michele
W la Monarchia!

Re di Svezia in Italia

Il re di Svezia Carlo XVI Gustavo era in Italia, ed esattamente in Valchiavenna in provincia di Sondrio.

25 febbraio 2011

Nel primo pomeriggio ha visitato l'azienda Blossom dove ha ricevuto un paio di sci prodotti dall'impresa che porta avanti la tradizione dell'industria chiavennasca in questo settore.

Quindi il Re ha raggiunto la pasticceria Mastai dove ha apprezzato i prodotti tipici della valle. Biscotti di Chiavenna, bresaola e torta fioretto, oltre ai vini valtellinesi.

Successivamente il Re di Svezia ha passeggiato nelle vie del centro di Chiavenna.
Nel giro di pochi minuti in tutta la città si è diffusa la voce della presenza del Re di Svezia e moltissimi curiosi lo hanno seguito con discrezione.

A palazzo Pestalozzi il Re di Svezia ha incontrato il sindaco e gli assessori di Chiavenna e il presidente della Comunità montana.

Il Re ha intenzione di salire in alta quota usando i suoi nuovi sci. Prima affronterà le piste della Ski area e poi sarà impegnato in una discesa in neve fresca.

Link
Svensk Damtidning

Il re di Svezia passeggia per le vie di Chiavenna

domenica, febbraio 27, 2011

Libici preferiscono la Monarchia alla repubblica

La bandiera monarchica della Libia è il simbolo di coloro che lottano per la Libertà e la Democrazia contro la repubblica dittatoriale di Gheddafi.


Oggi chiunque si oppone al dittatore Gheddafi sventola la bandiera del Regno della Libia, che diventa il simbolo della Libertà e della rinascita del Paese.

Il regime repubblicano italiano - che per convenienza ha sempre considerato la monarchia come una forma istituzionale antidemocratica (?) e legata al passato - non si aspettava che all'inizio del terzo millennio, la rivolta contro una repubblica possa essere simboleggiata da una bandiera monarchica.
L'uso della bandiera del Regno Unito della Libia non è solo un atto simbolico, ma è ricco di storia e di scottante attualità.

Questo significa che la Monarchia non è assolutamente legata al passato ma è il futuro.
Inoltre si capisce che anche oggi il popolo preferisce la Monarchia alla repubblica.
Evidentemente questa verità dà fastidio ai repubblicani italiani che temono che una cosa analoga possa avvenire in altri stati, chissà prima o poi anche in Italia....

Da Bengasi a Derna, arrivando sino a Tobruk, a ridosso del confine con l’Egitto, le bandiere monarchiche si avvicinano a Tripoli, hanno preso il posto dei drappi verdi simbolo della rivoluzione guidata dal Colonnello nel 1969.

La bandiera monarchica viene orgogliosamente esposta e sventolata in Libia ma anche all'estero, ed infatti i libici che vivono lontano dal loro Paese, per sostenere la ribellione, la usano davanti alle ambasciate.

La bandiera del Regno della libica, simbolo degli insorti, sventola addirittura all'ONU.
La delegazione della Libia alle Nazioni Unite ha sostituito la bandiera verde imposta da Gheddafi quando prese al potere, con quella a tre strisce rossa nera e verde, bandiera ufficiale prima del 1969, anno del colpo di Stato del rais.
Un segno evidente della distanza fra Gheddafi e i suoi diplomatici che in molte parti del mondo si sono dissociati dal governo e si sono apertamente schierati dalla parte della popolazione in rivolta.

Conquistata Bengasi, gli insorti hanno ammainato la bandiera verde della repubblica libica, issando quella rosso, nero e verde, con mezzaluna e stella: la bandiera monarchica di Re Idris.
La stessa issata dai manifestanti sulla cancellata dell'ambasciata libica a Roma, al grido:
Ecco la bandiera della Libia democratica, quella di re Idris .

La bandiera di Re Idris, che ora sventola di nuovo in Libia, è il vessillo di coloro che lottano per la democrazia contro il regime di Gheddafi.

Il principe della Libia in una intervista si è espresso contro la violenza e ha chiesto alla comunità internazionale di aiutare la Libia a togliere il potere a Gheddafi e fermare il massacro.

La prima bandiera nazionale della Libia (Regno della Libia) venne adottata quando la nazione ottenne l'indipendenza dall'Italia nel 1951 che aveva come capo di stato il Re Mohammed Idriss al-Senussi .
E' composta da una mezzaluna calante ed una stella bianca, su un tricolore a bande orizzontali rosso-nero-verde (con la banda centrale di altezza doppia rispetto a quelle due esterne).

Già emiro della Cirenaica e della Tripolitania, Sidi Muhammad Idris al-Mahdi al-Senussi salì sul trono di Libia quando il paese, colonia italiana dal 1911, ottenne l'indipendenza nel 1951. La Libia diventava una monarchia federale, in cui re Idris esercitava la funzione di capo di stato.

A seguito del colpo di stato del 1969, la bandiera venne sostituita da un tricolore con i colori panarabi: rosso, bianco e nero.
L'attuale bandiera tutta in verde venne adottata nel 1977, dopo la dissoluzione della Federazione delle Repubbliche Arabe, entità che per breve tempo unì la Libia ad Egitto e Siria, da non confondersi con la Repubblica Araba Unita.
È l'unica bandiera nazionale al mondo ad avere solo un colore e ad essere priva di disegni o insegne. Il verde simboleggia la devozione della gente nei confronti dell'Islam.

Prima di essere adottata in tutta la Libia unita nel 1951, la bandiera monarchica era già usata nella regione orientale della Cirenaica fin dal dicembre 1950.
Ancora oggi la rivolta contro Gheddafi è nata e guidata dalla Cirenaica.