A Forlì, il capo dello Stato, tornato al significato delle celebrazioni dell’Unità d’Italia, ha detto che anche il nord deve
«avere coscienza delle proprie radici, del proprio contributo al moto unitario».
Innanzitutto faccio notare che i comportamenti concreti di chi a parole fa appello alla difesa delle radici dell'Italia, spesso sono stati opposti a quello invocato adesso.
Mi permetto di criticare napolitano, non solo per il suo passato, importante esponente del PCI, che aveva come paese di riferimento l'URSS, ma anche perchè, ad esempio, ignora completamente i meriti della Monarchia e di Casa Savoia.
Come è possibile mostrare, in occasione della festa del Tricolore, la bandiera della repubblica cispadana, come se fosse un punto di riferimento, invece del Regno d'Italia che realizzò l'Unità Nazionale?
La Monarchia e Casa Savoia sono stati essenziali per la realizzazione dell'Unità del nostro Paese, sono le radici della nostra Patria!!!!
Anche il direttore del Giornale Sallusti nel suo
editoriale critica napolitano:
"Più che unire l'inquilino del Colle evidentemente mira a spaccare, gli italiani e il governo".
Non c'è nessun accenno, critica o richiamo a chi invece i simboli dell'Unità d'Italia li ha disprezzati per cinquant'anni. Cioè - accusa Sallusti senza mezzi termini - lui stesso e i suoi amici comunisti".
"Napolitano", incalza il direttore del Giornale,
"rimuove la verità che nelle piazze del Pci invase da bandiere rosse il tricolore fosse bandito, che Bella Ciao venisse cantata al posto dell'inno di Mameli, la parola Patria considerata un residuo fascista".
Condivido quello che ha scritto sallustri, ma si dimentica che coloro che hanno indebolito l'Unità non sono stati solo i comunisti, ma
la repubblica, uno Stato corrotto, decadente, perennemente in crisi che, per perpetrare se stesso, ha falsificato la Storia e screditato anche le radici del nostro Paese, la Monarchia.
Adesso dobbiamo ricostruire il Paese,
e sappiamo chi dobbiamo ringraziare....