Il presidente della repubblica, napolitano, aprendo a Reggio Emilia le celebrazioni del
150° anniversario dell’Unità d’Italia, coincidente con la
festa del Tricolore, ha detto che per affrontare la durezza delle prove che attendono il Paese, è necessaria
«una rinnovata coscienza del doversi cimentare come Nazione unita, come Stato nazionale aperto a tutte le collaborazione e a tutte le sfide, ma non incline a riserve e ambiguità sulla propria ragion d’essere, e tanto meno a impulsi disgregativi che possono minare l’essenzialità delle sue funzioni, dei suoi presidi e della sua coesione».
Non si può che essere d'accordo all'
appello alla coesione e all’unità.
Mi permetto però di far notare che non si può costruire questa coesione se sono addirittura le istituzioni ad alimentare queste divisioni.
Ormai la repubblica si sta sfaldando, è un insieme di oligarchie che si preoccupano solo di mantenere i loro privilegi.
Ci si illude di avere un presidente della repubblica super partes quando è un politico votato dai partiti, i quali a sua volta si odiano a vicenda, il presidente della camera (anche lui superpartes...) crea un nuovo partito per far cadere il governo, magistratura contro la politica...
Inoltre, come ho spiegato nel mio post "
Tricolore Sabaudo prima bandiera italiana", mi chiedo come è possibile festeggiare il Tricolore se si ignorano completamente i meriti della Monarchia e di Casa Savoia, che invece sono state essenziali per la realizzazione dell'Unità del nostro Paese.
In un certo senso, è come pretendere di festeggiare un matrimonio senza gli sposi...
Alla Camera, Crispi, uno dei più combattivi membri del partito repubblicano, nel 1864 si convertì alla fede monarchica e pronunciò la famosa frase:
«La monarchia ci unisce, la repubblica ci divide».
Crispi aveva proprio ragione....