Il 9 novembre è l'anniversario della caduta del Muro di Berlino, che anticipò il crollo del regime comunista sovietico e la fine della divisione delle genti europee.
Il Parlamento italiano, con la legge 61 del 15 aprile 2005, ha istituito il "Giorno della Libertà", quale evento simbolo per la liberazione di Paesi oppressi e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora soggette al totalitarismo.
La celebrazione della caduto del muro di Berlino non serve solo per ricordare gli orrori compiuti dal comunismo ma è un valore proiettato verso il futuro e ci insegna che
tutti i totalitarismi sono nemici dell’umanità.
Purtroppo però in Italia questo evento causa fastidio ed imbarazzo. Perché?
Il motivo è che
il crollo del comunismo è una ricorrenza molto scomoda per la repubblica italiana.
Infatti la costituzione repubblicana è stata scritta anche dai comunisti e quindi la
vulgata repubblicana si trova in difficoltà e imbarazzo quando si parla degli orrori compiuti dai comunisti.
Inoltre l'attuale presidente della repubblica proviene dal partito comunista ed io non l'ho mai visto celebrare il "Giorno della libertà" o criticare davvero gli orrori del comunismo.
Anche nel sito ufficiale del Quirinale non c'è nessun appuntamento o nota relativa alla ricorrenza "Giorno della Libertà", istituita da una legge.
La repubblica italiana è profondamente legata al comunismo e quindi, per eliminare questa reticenza e timidezza che accompagnano questa ricorrenza, è necessario che ci sia una
nuova Costituzione finalmente non più legata a ideologie.
PS
e ci dovrebbe essere anche un capo di stato non più legato alla politica.
Un Re!!