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mercoledì, novembre 03, 2010

Principe Al-Waleed, moschea, ground zero

In un’intervista ad Arabian Business, il Principe saudita Al-Waleed ha dichiarato di essere contrario alla costruzione di una moschea vicino a Ground Zero (il luogo in cui si verificarono gli attentati dell'11 settembre 2001 contro le Torri Gemelle a New York).

Sua Altezza ha detto di non aver intenzione di finanziare il progetto per 2 ragioni:
1 -“perché le persone che sono dietro la moschea devono rispettare, apprezzare e inchinarsi di fronte alla popolazione di New York e non riaprire certe ferite .

2 - “Far sorgere una moschea lì è una mancanza di rispetto per le persone che hanno sofferto".

Inoltre il Principe ha aggiunto che la moschea deve sorgere in un luogo dignitoso e non vicino a un bar o a uno strip club, o in un quartiere che non è realmente raffinato.

Secondo Al-Waleed, i cristiani, ebrei e musulmeni hanno il diritto di costruire i loro luoghi di culto dove vogliono. Ma bisogna rispettare la dignità dei newyorkesi che sono stati duramente colpiti.

Per quanto riguarda il fanatismo religioso, il principe saudita ha detto che "dobbiamo combatterlo con la ragione, con la logica e con la compassione."

Un altro esempio di saggezza da parte di un principe arabo...


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Prince Alwaleed 'against' Ground Zero mosque

Re Cambogia incontra Clinton

U.S. Secretary of State Hillary Clinton (L) poses for a photo with Cambodia's King Norodom Sihamoni during her visit to Phnom Penh November 1, 2010. Clinton's visit to Cambodia is the first by a U.S. Secretary of State since 2003. REUTERS/Chor Sokunthea (CAMBODIA - Tags: POLITICS CIVIL UNREST ROYALS)

Il Re di Cambogia, Norodom Sihamoni, ha incontrato il segretario degli Stati Uniti, Hillary Clinton, al palazzo reale di Phnom Penh.

1 novembre 2010.

Il segretario di Stato Hillary Clinton ha visitato il museo del genocidio cambogiano una volta sede dell'Ufficio di Sicurezza 21 (S-21) del brutale regime comunista dei Khmer Rossi.
Ha descritto il principale centro di tortura del regime dei Khmer Rossi Tuol Sleng una "esperienza molto inquietante", aggiungendo di essere orgogliosa di vedere come la Cambogia affronta quel passato con coraggio e onestà.

A luglio, un tribunale Onu dei crimini di guerra aveva condannato a 35 anni di carcere il direttore del Tuol Sleng, Kaing Guek Eav, meglio noto come Duch.
Dal 1975 al 1979 a Tuol Sleng furono imprigionate circa 17.000 persone (il numero reale è sconosciuto). I prigionieri provenivano da tutto il Paese, anche ex-membri o soldati dei Khmer Rossi accusati di tradimento.

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Clinton visits Cambodian genocide museum

lunedì, novembre 01, 2010

Anniversario del 4 novembre 1918

Di solito si ritiene che il periodo del Risorgimento italiano vada dal 1849 (disfatta di Novara e la salita al trono di Re Vittorio Emanuele II) fino al 20 settembre 1870 (conquista di Roma) o al 1871 (proclamazione di Roma capitale).
Si tratta, però, di una convinzione storicamente errata, perché la completa sovranità italiana si realizzò il 4 novembre 1918, con la vittoria nella IV Guerra d’Indipendenza e la riconquista di Trento e Trieste.

Per motivi ideologici la vulgata ufficiale repubblicana tende spesso a travisare la verità, sminuendo i meriti indubbi dell’unica Dinastia (Casa Savoia) che ebbe davvero l’audacia di mettersi in gioco completamente per compiere l’Unità della nazione.

Anche il 4 novembre ha subito la deformazione politica propagandata dalla repubblica.
Nel 1977 la repubblica la trasformò in "festa mobile" che cadeva nella prima domenica di novembre, e nel corso degli anni '80 e '90 diminuì sempre di più di importanza. Durante la presidenza di Ciampi la data è stata artificialmente rinominata “Giorno dell'Unità Nazionale Giornata delle Forze Armate”.

Il 4 Novembre è una data storica per l'Italia, data in cui si completava con la fine della Prima Guerra Mondiale, il ciclo delle campagne nazionali per l'Unità d'Italia. Un cammino lungo, durato settant'anni, dalla Prima Guerra d'Indipendenza in avanti.
Un percorso difficile, intrapreso da Casa Savoia e portato a termine con il concorso convinto della popolazione di tutte le regioni d'Italia, mosse dal desiderio di mettere sotto un'unica Bandiera le sorti della penisola.

Adesso che si avvicina all’anniversario dei 150 anni dalla proclamazione del Regno d’Italia (contrabbandato dai più come 150 anni dell’unità nazionale), la debolezza e la miseria della repubblica italiana hanno dato eco e forza alle voci antirisorgimentali, ben lontane dalla realtà dei fatti storici.

Di fronte alla assurda ed errata impostazione propagandata dalla repubblica c’è assoluta necessità di riaffermare la Verità storica.

Il 4 novembre 1918, si concluse vittoriosamente la Prima Guerra Mondiale, ma soprattutto permise il compimento del Risorgimento nazionale.
L’Italia grazie alla guida illuminata di Re Vittorio Emanuele III vinse la guerra e conquistò gli ultimi territori ancora sotto la dominazione straniera.

Guidata da Casa Savoia si compiva così l’Unità d’Italia, ma anche quella morale, poiché tutti gli Italiani, senza distinzione di parte o di origine, si erano trovati concordi nell’affrontare i pericoli ed i disagi della guerra.

Quindi la data del 4 novembre fa parte della memoria profonda del Paese, attraverso un evento traumatico eppure grandioso - appunto questa Nostra Guerra - gli italiani si sono finalmente sentiti uniti, la vittoria trasformò un paese appena unito in una vera e propria nazione. .

In quest’ora solenne ricordiamo i Caduti il cui esempio deve guidare gli italiani.
I Caduti non muoiono sui campi di battaglia e non spariscono nei sacrari, ma soltanto quando sono dimenticati !

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In questo video si ascolta il Bollettino della Vittoria 4 Novembre 1918 dalla voce del Generale Armando Diaz.