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domenica, febbraio 14, 2010

Principe di Danimarca alle Olimpiadi Vancouver

Il Principe ereditario Frederik di Danimarca ha incontrato gli atleti danesi ai Giochi Olimpici 2010 di Vancouver (canada)
11 Febbraio 2010

Vancouver 2010 Olympic Games

10 febbraio Giorno del Ricordo senza oblio


L'Italia, uscita sconfitta dal conflitto mondiale, oltre a restituire tutti i territori occupati dalle sue truppe nel corso della guerra, si impegnava a cedere alla Jugoslavia la città di Fiume, il territorio di Zara, le isole Pelagosa e Lagosta, parte dell'Istria, del Carso triestino e goriziano e dell'alta valle dell'Isonzo.
Tra gli italiani che lasciarono le loro case ed affetti, ci furono molti che, vittime dell'odio etnico e politico, furono uccisi dai partigiani di Tito, abbandonati nelle foibe, profonde fratture carsiche, dove trovarono la morte dopo un volo di centinaia di metri e una lunga agonia tra atroci sofferenze.
Per questo motivo il 10 febbraio è diventato il «giorno del ricordo»

Il presidente Napolitano ha parlato al Quirinale di oblio e forme di rimozione diplomatica che hanno pesato nel passato e causato pesanti sofferenze agli esuli e ai loro familiari, ha espresso anche impegno per la soluzione dei problemi ancora aperti nel rapporto con le nuove istituzioni e autorità slovene e croate.

Ricordo una dichiarazione di Togliatti: "Lavoratori triestini! Il vostro dovere è accogliere le truppe di Tito come liberatrici e di collaborare con esse nel modo più stretto".
Ebbene, se non sbaglio, Napolitano era un fedele stimatore di Togliatti, e quindi se Lui ricordasse e chiarisse anche questo aspetto le sue dichiarazioni sarebbero più credibili.

Il presidente del Senato, Schifani: Il ricordo di tante persone uccise solo perchè italiane dopo troppi anni di oblio è un dovere assoluto da parte di tutti.

Il presidente della Camera, Fini: sempre gli umili, i più deboli e gli indifesi a patire per primi la follia dell'uomo.

L’Italia è l’unica nazione europea che ha ben due giorni dedicati alla Memoria ma, con presunzione, non chiede scusa ma lo esige agli altri.
Da anni le istituzioni repubblicane evitano il pentimento; la colpa è sempre degli altri, della Monarchia, dei Savoia, del Risorgimento, del fascismo, della mafia, del terrorismo..... ma appunto sorvola sulle sue responsabilità e colpe.

Esige però la genuflessione alla costituzione, alla classe politica, ai partiti, allo stato repubblicano.

Le parole espresse dalle più alte cariche dello stato sono vuote, non compare nemmeno un accenno al fatto che la repubblica abbandonò gli esuli italiani.
Le istituzioni si dimostrano degne quando ammettono di aver sbagliato, quando hanno il coraggio di fare autocritica.
Nulla di tutto ciò.

Ma se non c’è anche pentimento ed autocritica a che serve questo 10 febbraio?
Purtroppo la drammatica vicenda è sempre avvolta dal silenzio, la storia delle Foibe non è divulgata nelle scuole, nei centri culturali, nella televisione, sui giornali.
Insomma ci troviamo di fronte ad un evidente oscurantismo ideologico.
Da questa tragedia si possono capire gli errori e i drammi che hanno generato le dittature e le aberrazioni ideologiche.

La repubblica si illude di pulirsi la coscienza solo con un semplice e tardivo riconoscimento per le vittime di un crimine contro l'umanità.

Invece si può difendersi da questa ignominia solo con il pentimento attraverso una rielaborazione della Storia .
Questo ci attende nel futuro.

giovedì, febbraio 11, 2010

Repubblica islamica Iran

In Iran il 31° anniversario della Rivoluzione islamica si è presto trasformato in scontri, dove i poliziotti e miliziani Basiji hanno addirittura sparato in aria sulla folla.

Da alcuni blog e twitter sembra che sia morta anche una ragazza di 27 anni che si chiamerebbe Leila Zarei.
Nessun organo ufficiale ha confermato la notizia.

L'Onda verde dei contestatori è scesa in piazza per la prima volta dopo la repressione del 27 dicembre (almeno otto morti) e dopo l'impiccagione di 2 giovani monarchici.
Questi 2 monarchici non avevano neanche partecipato alle proteste seguite alla rielezione di Ahmadinejad, la loro unica colpa era di far parte di un gruppo monarchico che si oppone al regime repubblicano islamico.

Contro i manifestanti nel centro di Teheran sono stati lanciati lacrimogeni e sparati dei colpi. I feriti sarebbero diverse decine.

Purtroppo i mass media, portatori della sbagliata convinzione che la repubblica sia l’istituzione migliore, interpretano i “regimi” in maniera diversa a secondo se sono monarchie o repubbliche.
L’Iran è un chiaro esempio.

Quando in Iran cadde lo Scià, tutti i giornalisti sostenevano la repubblica islamica, considerata una svolta democratica che avrebbe permesso il progresso e il miglioramento della Persia.
La situazione invece è peggiorata, l’Iran da un paese monarchico alleato degli Stati Uniti e dove le donne si vestivano come le donne occidentali, adesso è diventata una repubblica islamica nemica dell’occidente e che nega la libertà.

Di fronte a questa enorme mistificazione della Storia e degli avvenimenti, io intendo denunciare il silenzio complice di numerosi mass media e di governi occidentali.

Mi auspico che gli iraniani abbiano la forza di liberarsi da questa dittatura repubblicana e che finalmente si capisca che la libertà è un valore irrinunciabile che deve essere difeso sempre e non solo quando non urta le convinzioni politiche.