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sabato, novembre 07, 2009

Re Marocco e Clinton

Re Mohammed VI, accompagnato da suo fratello il principe Moulay Rachid, ha ricevuto nella città meridionale di Ouarzazate, il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton.
2 novembre 2009

Durante l'udienza il Re ha salutato la tradizionale collaborazione strategica tra i due paesi, in particolare per il dialogo politico, legami economici e il rafforzamento della cooperazione per promuovere la pace e la sicurezza.
Il monarca ha espresso anche l'impegno a promuovere gli importanti risultati conseguiti con il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama e ha espresso il suo alto apprezzamento per il ruolo costruttivo al dialogo e al rispetto reciproco.

La signora Clinton, il Re e Moulay Rachid hanno partecipato alla cerimonia di presentazione del progetto marocchino di utilizzare l'energia solare di circa nove miliardi di dollari, questo progetto ha l'ambizioso obiettivo di raggiungere una capacità di 2.000 megawatt entro il 2020.
I cinque siti individuati per il progetto sono Ouarzazate, Ain BNI Mathar, Foum AlOued, Boujdour e Sebkhat Tah.

Il Segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, era arrivata domenica a Marrakech per partecipare alla 6° riunione ministeriale del Forum per il Futuro del 2-3 novembre 2009.

Principe William in Australia e New Zeland


L’Ufficio del Principe William ha annunciato la visita ufficiale in Nuova Zelanda, dove rappresenterà la regina in occasione dell'apertura del nuovo edificio della Corte Suprema.
Nella capitale Auckland, William intraprenderà ulteriori impegni.

William ha già effettuato numerosi impegni, ma col viaggio di gennaio a Wellington e Auckland è la prima volta che William agisca in nome di sua nonna, Queen Elizabeth II.

In seguito il principe andrà anche in Australia.
Il Principe è stato invitato dal governo "per cominciare a conoscere l'Australia e la sua gente e rafforzare gli stretti legami della famiglia reale con l'Australia".
L’unica precedente visita di William in Australia è del 1983, quando all’età di tra 9 mesi accompagnò il tour ufficiale di sua madre e padre.

giovedì, novembre 05, 2009

Crocefisso, Europa, repubblica

La Corte europea dei diritti dell'uomo ha stabilito che: “il crocefisso nelle aule scolastiche è una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni e una violazione alla libertà di religione degli alunni”.

Primo punto
L’Europa è culturalmente e storicamente fondata su radici cristiane quindi il crocefisso è soprattutto la nostra identità culturale e sociale.
E’ parte di noi, non solo religiosamente, ma anche culturalmente e quindi cancellare le radici, rappresentati anche dal crocefisso nelle scuole, è come rinnegare chi siamo.

D'altronde non è una novità che uno degli obiettivi della UE sia quello di cancellare le radici cristiane dell'Europa, già nella stesura della Costituzione europea aveva evitato di menzionare le nostre radici cristiane.

Secondo punto
Stupisce e, ancora di più è preoccupante, registrare che la sentenza arrivi da una anonima corte di giustizia europea in seguito ad una richiesta sollevata da una cittadina italiana che nel 2002 chiese all'istituto statale, frequentato dai suoi figli, di togliere i crocifissi dalle aule.

Da questa sentenza, molto discutibile, si desume l’assoluta arroganza della oligarchia europea, ed è scandaloso che una semplice sentenza giuridica possa cancellare l’identità di una civiltà e per di più da una nomenklatura anonima europea, non votata e non conosciuta da nessuno.
L’UE vuole imporre il proprio volere ai cittadini. Fermiamola!

Terzo punto
Questa imposizione non è laicità, non garantisce la pari dignità dei cittadini senza differenza di religione, ma è propugnare l’ateismo di Stato, insegnare ai ragazzi che si deve credere in nulla, impedire la difesa della propria identità.

La laicità non significa negare la propria identità, non significa reprimere e sopprimere la volontà della maggioranza degli italiani e la loro fede religiosa.
Laicità significa semplicemente rispettare i cittadini che hanno una fede diversa.

Quarto punto
Inoltre questa sentenza della Corte Europea è in palese contrasto con i nostri principi costituzionali. La prima parte della Costituzione riconosce la particolare posizione della cattolicesimo nella nostra società.
Infatti la repubblica italiana non è uno Stato laico, ma concordatario, come sancito dall’articolo 7 della Costituzione.

Questo è un'altra dimostrazione dell’arroganza della nomenklatura dell’UE che non tiene conto delle costituzioni dei membri.

Quinto punto
Il “pluralismo” dovrebbe essere soprattutto applicato in ambito politico e non solo in quello religioso e culturale.

Se il crocifisso è così scandaloso nelle scuole allora, in base alla stesso principio della libertà, in difesa delle convinzioni di ciascun cittadino, si dovrebbe cancellare le foto del presidente della repubblica esposte in tutti gli edifici pubblici.

Infatti tutti i presidente della repubblica sono politici che appartengono ad un partito, quindi le loro foto negli edifici pubblici sarebbero un continuo spot politico a favore del partito di riferimento del presidente che condizionerebbe le idee dei cittadini.

Sesto punto
Per la sentenza UE il crocefisso nelle scuole viola il diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni e viola la libertà di religione degli alunni.
Allora, con lo stesso ragionamento, le foto del presidente della repubblica negli edifici pubblici, essendo fortemente associate al repubblicanesimo, condizionerebbero l'educazione e le convinzioni dei cittadini e alterebbero la libertà politica.
Le immagine fotografiche del presidente della repubblica sarebbe l’icona della repubblica, strumento della propaganda repubblicana, che inoltre sarebbero un insulto nei confronti dei monarchici.

Visto che l’UE non ha tenuto conto dei principi costituzionali italiani (concordato e l’articolo 7 della Costituzione), l’UE dovrebbe chiedere all’Italia di togliere l’immagine fotografica del presidente della repubblica.
Mi aspetto che i laici, che hanno appreso con soddisfazione la sentenza, condividano l’idea di cancellare le foto del presidente della repubblica dagli edifici pubblici.

Settimo punto
Il crocifisso è anche il simbolo della storia e della cultura europea (potrebbe dare fastidio a qualcuno ma è così) mentre la foto del presidente della repubblica non rappresenta la storia e l’identità del Paese.
Infatti l’Italia nacque nel 1861 grazie all’opera di Casa Savoia,
il Risorgimento fu un fenomeno monarchico, il primo stato unitario fu quello del Regno d’Italia e solo poche decine di anni fa la identità dell'Italia era rappresentata dai Re d’Italia.

Quindi se si cancella il crocefisso, simbolo davvero delle radici europee, a maggior ragione si dovrebbe cancellare le foto del presidente della repubblica che hanno una valenza molto ma molto minore.

Ottavo punto
Tra i i diritti umani violati si dovrebbe includere l’Articolo 139 della costituzione italiana che impedisce agli italiani di decidere quale sistema istituzione debba regolare il nostro Paese.
Tale articolo, oltre che antidemocratico, è offensivo nei confronti degli italiani che non possono né devono subire il vincolante pensiero di chi le ha imposte precedentemente.

Con l'Art. 139 la repubblica italiana, oltre non rispettare le volontà degli italiani, non rispetta le numerose monarchie che ci sono in Europa.

Nono punto
Il repubblicanesimo genericamente è l'ideologia di una nazione governata da una repubblica ma in Italia è diventato una religione laica.
Infatti l'art.139 - la repubblica non può essere oggetto di revisione costituzionale - ha trasformato la repubblica in dogma e lo dimostrano anche alcune affermazioni come quella di Ciampi quando osò affermare che la Costituzione repubblicana è la Bibbia Civile.

Per la Libertà si deve reagire all'oligarchia europea ed al repubblicanesimo italiano!