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venerdì, ottobre 17, 2008

Rai, giudice costituzionale, Pecorella, Orlando


Il Popolo della Libertà non accetta Orlando (dell'IdV) alla presidenza della vigilanza sulla Rai.
Per quanto riguarda l'elezione del giudice costituzionale vacante il Partito Democratico considera improponibile la proposta Pecorella del PdL.

L'ennesima vergogna del regime repubblicano è agli occhi di tutti :per questione di potere, la maggioranza ed opposizione litigano tra loro.
Un giudice costituzionale a me, ed un presidente della vigilanza sulla Rai a te.

Le persone di garanzia - in questo caso il presidente della vigilanza sulla Rai ed il giudice costituzionale - dovrebbero essere riconosciute come equilibrate e credibili da tutte le parti.

Invece assistiamo allo scambio indecente fra le autorità di garanzie, una situazione che polverizza il concetto stesso di garanzia.
Infatti se il barotto avvenisse, le due garanzie sarebbero votate anche se considerate indegne.

L'aspetto grottesco è che si vuol far passare come dialogo un baratto.
Il dialogo istituzionale è cosa buona e seria, ma quello cui stiamo assistendo, invece, è uno sconcio.

Inutile aggiungere che questa situazione è una giornata umiliante per il Parlamento e per le istituzioni repubblicane.
Per la settima volta dall'inizio della legislatura assistiamo all'ennesima fumata nera del Parlamento
Come è sempre avvenuto prima, la situazione si sbloccherà solo con il solito baratto tra i partiti.


Corte Costituzionale, dal Pd no a Pecorella
Il governo va avanti: «È lui il candidato»
Stop nella trattativa per l'elezione del giudice vacante.
Di Pietro: «Non cediamo a ricatti, Orlando in Vigilanza»
ilcorrieredellasera


Consulta, nuova fumata nera in Aula
Gaetano Pecorella, candidato del Pdl alla Consulta
Il Pdl: confronto con il Pd ma se salta Pecorella si ripartirà da zero
lastampa

La regina Elisabetta visita Google



La Regina Elisabetta II e il Duca di Edinburgo hanno visitato il quartiere generale londinese di Google.

La Sovrana ha la passione per la tecnologia e Google ha ricevuto l'approvazione reale per aggiungere una foto della Regina Elisabetta al suo logo nella homepage britannica.
L'immagine mostra la Regina di profilo e una corona d'oro sopra la lettera E (Elizabeth) di Google.

Un video della visita della Regina Elisabetta
telegraph

mercoledì, ottobre 01, 2008

La Russia riabilita lo zar Nicola II


La Corte Suprema russa ha formalmente riabilitato l'ultimo zar, Nicola II (e la famiglia reale), come vittima della repressione politica sovietica.
Questo gesto simbolico era stato sollecitato da tempo dai parenti che fanno parte della Famiglia Reale Russa.

La decisione è stata salutata con favore dalla Chiesa Ortodossa e dalla gran duchessa Maria Vladimirovna, una delle ultime discendenti dei Romanov, che esultano per il ristabilimento di quella che considerano una verità storica.

Il presidente Dmitry Medvedev non ha mai nascosto di essere un ammiratore dell'ultimo zar, ucciso dai bolscevichi insieme alla moglie Alexandra e ai cinque figli il 17 luglio del 1918, otto mesi dopo la rivoluzione.
Nel 1998 i resti di Nicola e della sua famiglia furono ritrovati nella foresta di Ekaterinburg, città degli Urali dove gli ultimi Romanov furono giustiziati, e vennero sepolti con tutti gli onori a San Pietroburgo, nella Chiesa dei santi Pietro e Paolo.

Non possiamo che essere soddisfatti di questa importante decisione, evidentemente i russi, cercando di liberarsi dell'orrore del comunismo, si stanno avvicinando alla Monarchia.

W lo Zar!

La Russia riabilita lo zar Nicola II
"Fu una vittima del bolscevismo"
Sentenza della Corte Suprema

La Corte Suprema russa ha riabilitato oggi lo zar Nicola II e i suoi familiari uccisi nel 1918, accogliendo la richiesta dei discendenti dei Romanov.
La riabilitazione ha un preciso significato legale in Russia in quanto riconosce che una persona è stata vittima della repressione politica durante il comunismo.

In passato tali richieste erano state respinte sulla base del fatto che non era stata presa nessuna decisione giuridica per l’esecuzione dello zar, la cui uccisione veniva così considerata un atto criminale e non politico. Nicola II, che aveva abdicato nel 1917, fu ucciso da rivoluzionari bolscevichi il 17 luglio 1918 nella cantina della casa dove era detenuto assieme alla famiglia nella cittadina di Yekaterinburg, negli Urali. Assieme allo zar vennero uccisi la moglie Alexandra, il figlio e quattro figlie.

Le salme di Nicola, la moglie e tre figlie vennero riesumate nel 1991 per essere tumulate nella tomba imperiale a San Pietroburgo. I resti dell’erede Alessio e di suo sorella la granduchessa Maria vennero trovati e identificati nel 2007 in un bosco viicno al lugo dell’esecuzione. Nel 2000 la chiesa ortodossa russa li ha tutti proclamati santi.

lastampa