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mercoledì, aprile 02, 2008

DC, Pizza, elezioni


La Dc di Pizza è stata riammessa alle consultazioni elettorali dal Consiglio di Stato distruggendo cosi' il trofeo di guerra sbandierato con spavalderia da Casini, che allora ebbe la meglio nella guerra sullo Scudo crociato.

La clamorosa riammissione della DC alle prossime imminente elezioni sembrerebbe un pesce d’aprile ma invece e’ un fatto vero e la Dc di Giuseppe Pizza, che si fregia di rappresentare la storia della Balena Bianca, correrà alle elezioni.

La riammissione della DC ha l’effetto di un terremoto che smuove tutto il mondo politico, adesso c’e’ chi si lamenta, chi ha paura di perdere, chi gioisce che forse vincera’, chi non sa cosa fare, chi prega, chi da tempo lo prevedeva e si sta divertendo...

Non sono un esperto, ma forse il ricorso e’ giusto perche’ Pizza e la sua Dc erano le uniche ad avere il diritto a presentarsi con lo scudo crociato dal momento che aveva vinto la battaglia giudiziaria per i beni e il simbolo della vecchia Democrazia Cristiana, ma perche’ si arriva a questo punto solo adesso ?
Non si poteva giungere a questa conclusione prima?

E poi, chi si sobbarcherà i costi di questa bella frittata all’Italiana?
Ovviamente saranno gli italiani a pagarli, che devono pagare sempre gli errori compiuti dalla repubblica che inesorabilmente “uccide” il nostro paese.

Si puo' considerare questa notizia come una burla, una barzelletta, un pesce d’aprile in ritardo, una pazzia, una bacchetta magica di qualche politico di razza ma, secondo me, rimane il fatto che la DC di pizza rappresenta un altro sfregio all’immagine, gia’ negativa, della repubblica.

Altro che telenovelas, questo e’ puro ed insuperabile spettacolo repubblicano!!

l Consiglio di Stato riammette la lista apparentata con il Pdl al Senato
Torna la Dc di Pizza: «Ora rinvio del voto»
Ricorso accolto: potrà correre alle elezioni. Il segretario: ci spettano altri 15 giorni per la campagna


MILANO - L'ex sindaco di Padova Settimo Gottardo ancora non ci crede: «Sono un vecchio dc, scettico: ho paura che sia vero come i pinguini che volano della Bbc». E invece niente pesce d'aprile, la notizia ha l'ufficialità di uno stemma della Repubblica e il crisma di una sentenza del Consiglio di Stato: la Dc di Giuseppe Pizza è stata riammessa alle elezioni del 13-14 aprile, dalle quali era stata esclusa qualche settimana fa. Notizia solo apparentemente di nicchia: perché la vittoria giudiziaria rischia di deflagrare in una competizione elettorale già avviata, destabilizzando il centrodestra. Con il rischio estremo, ancora allo stadio di ipotesi, di uno slittamento del voto che potrebbe dare tempo prezioso al partito democratico di Walter Veltroni. All'origine della disputa giudiziaria, l'utilizzo dello scudo crociato. Troppo simile a quello dell'Udc di Pier Ferdinando Casini, secondo una precedente ordinanza del Tar della Campania. Il rischio di creare confusione nell'elettorato aveva portato all'esclusione dalle liste. Ora, la riammissione del «glorioso simbolo dello Scudo Crociato - Libertas, dopo la proditoria esclusione», come dice Pizza. Ma che succederà ora? «Adesso — spiega — spetta al governo e al ministro Amato rimetterci nelle condizioni di svolgere correttamente la campagna elettorale, al pari di tutti gli altri partiti».

Già, perché i giochi sono fatti da tempo, sorteggio sulle liste e operazioni burocratiche comprese. E la Dc ha meno di 15 giorni per portare a termine la sua campagna elettorale contro i 30 previsti per legge: «Infatti chiediamo un spostamento del voto di almeno quindici giorni, per il rispetto della legge sulla par condicio». Casini non sarà entusiasta della sentenza: «Io ho sempre cercato di aver un buon rapporto con lui — spiega Pizza, che festeggia con i suoi al ristorante —. Ma ha preferito creare un partito padronale. Comunque Casini usa illegittimamente il simbolo. Noi rappresentiamo la continuità storica con la Dc, che non è mai stata mandata a casa dagli elettori: l'ultima volta che si presentò, nel lontano '92, ottenne il 29,2 per cento dei consensi». Tra sofismi, cavilli, cause e faldoni, Pizza non molla. E chiede il rinvio del voto, a costo di far arrabbiare qualcuno nel centrodestra: «Non mi importa, decide la direzione della Dc non gli altri. Con il Pdl abbiamo solo un accordo tecnico al Senato. Restiamo di centro e proporzionalisti. Siamo ferocemente contrari a questo sistema elettorale e all'abolizione delle preferenze: un golpe».

La sentenza del Consiglio di Stato ha un effetto collaterale importantissimo, come spiega Gianluigi Pellegrino, avvocato della Sinistra Arcobaleno: «Riconosce che la giurisdizione sull'ammissione delle liste alle elezioni politiche è amministrativa». Non una cosa da poco, visto che sono pendenti una serie di ricorsi presentati contro l'ammissione del Movimento per l'Autonomia di Raffaele Lombardo. Pendono, perché tutti gli organi teoricamente preposti si sono chiamati fuori dalla titolarità del giudizio: «C'è un vuoto di tutela grave — spiega Pellegrino —. Finalmente, con questa sentenza, si stabilisce che c'è un giudice a Berlino. A questo punto, da giurista, dico che occorre il tempo necessario per attivare la tutela. E quindi credo che sia necessario un rinvio della data delle elezioni».
corriere



Amato: non escluso rinvio elezioni per riammissione Dc

Il ministro dell'Interno dopo l'accoglimento del ricorso da parte del Consiglio di Stato: ''La decisione in ogni caso compete a governo e presidente della Repubblica''. La Democrazia cristiana di Pizza: ''Si è trattato di un'arbitraria decisione amministrativa e di insensibilità politica da parte di Amato''. Berlusconi: ''Sarebbe un danno per il Paese che ha bisogno di un governo immediatamente operativo''.
adnkronos

porcellum, ciampi e la repubblica


Molti politici, osservatori, giornalisti criticano la legge elettorale, il cosiddetto porcellum, che effettivamente causa una situazione parlamentare frammentata, altera gli effettivi equilibri di voti ed indebolisce la stabilita’ del governo.

Il giudizio negativo sulla legge elettorale pero’ e’ strumentalmente usato solo per attaccare il governo berlusconi, dimenticando che la colpa non fu solo del ministro calderoni ma anche di ciampi.
Evidentemente per non imbarazzare ciampi e per non screditare la figura superpartes (una farsa) del presidente della repubblica, si nasconde il fatto che la situazione del Senato è stata determinata dal presidente ciampi il quale rimandò il cosiddetto «porcellum» alle Camere perché pretendeva, ed ebbe, la ripartizione del premio di maggioranza su base regionale anziché nazionale.

In questa situazione caotica ci sono poi gli imbrogli che sono la tipica caratteristica della repubblica, gia’ ampiamente utilizzati durante il referendum istituzionale del 1946 monarchia-repubblica.

Oltre all’Italia territoriale in cui vota chi paga le tasse c’e’ un’Italia estera dominata da imbrogli e comportamenti farseschi : schede pazze, alle volte ci sono troppe schede altre volte poche, c’e’ chi vota due o tre volte, chi vorrebbe votare una volta sola non può perché la scheda non è arrivata, i seggi restano aperti per vari giorni ...

Insomma per il porcellum dobbiamo ringraziare ciampi
Per gli imbrogli dobbiamo ringraziare la repubblica

Che razza di democrazia sarebbe questa repubblica?


La polemica
Quirinale: «Gravi le parole di Berlusconi»
Il leader del Pdl: «Difficile governare con Ciampi, che stava dall'altra parte». In serata la replica del Colle

ROMA - Silvio Berlusconi pronuncia la frase "incriminata" durante un forum organizzato dal Tempo: «Sappiamo che il Consiglio dei ministri non potrà approvare nulla che non debba passare sotto le forche caudine di un capo dello Stato che sta dall'altra parte». Il leader del Pdl ricorda il suo «rapporto con Ciampi» e cita anche un esempio: «Nell'attuale legge elettorale così maltrattata c'era solo una cosa da cambiare ed era il premio di maggioranza al Senato, che da regionale doveva diventare nazionale. Il grosso guaio fu dovuto a un'interpretazione della Costituzione da parte del Quirinale». Una critica esplicita al Colle, dunque. Poco dopo, però, è lo stesso Berlusconi a precisare il suo intervento: «Mi riferivo al rapporto dialettico con Ciampi. Non c'entra niente Napolitano, con cui ho un ottimo rapporto e a cui porto affetto e stima che so essere condivise».

LA REPLICA - Ma al Quirinale non basta. In serata, infatti, arriva la replica: «La Presidenza della Repubblica - chiunque ne fosse il titolare - ha sempre esercitato una funzione di garanzia nell'ambito delle competenze attribuitele dalla Costituzione senza mai sottoporre a interferenze improprie le decisioni di alcun governo, e considera grave che le si possano attribuire pregiudizi ostili nei confronti di qualsiasi parte politica».

LA TELEFONATA - Una dura presa di posizione. Tanto che poco dopo il portavoce di Berlusconi, Roberto Bonaiuti, riferisce di una telefonata chiarificatrice tra il leader del Pdl e il Capo dello Stato: «Berlusconi ha chiamato Napolitano per chiarire ancora meglio il senso del suo intervento».

ISTITUZIONI - Ma è, in serata, ospite al programma «Conferenza stampa» su Rai Due, che Berlusconi torna a parlare delle grandi istituzioni, pur senza citare il Colle. Alla domanda se pensi che siano contro di lui ha risposto: «Non è che confermo un'opinione, è la realtà». L'ex premier ribadisce che nel 2006 ci sono state irregolarità. «La sinistra è arrivata alla pari nel 2006, ma ci sono stati molti brogli e un uso improprio delle schede bianche tanto che secondo noi si sarebbe dovuto ricontare le schede, ma la sinistra non l'ha consentito e ha messo le mani su tutte le istituzioni. La Corte Costituzionale vede 11 giudici dalla parte della sinistra, contro 3 dei nostri; al Csm è la stessa cosa, i sindacati pure, la grande stampa è a sinistra e parte dei Pm, non solo sono a sinistra, ma usano i loro poteri per fare lotta politica. Quindi la situazione è obbiettivamente difficile».

VELTRONI - Sempre durante «Conferenza stampa», in quello che è stato una specie di duello televisivo in due tempi, anche Walter Veltroni interviene sull'argomento: «Quella di oggi è una brutta smentita» afferma, riferendosi alle tensioni tra Berlusconi e il Quirinale. «Attaccare il Capo dello Stato presente e passato e poi dover smentire e telefonare è una cosa che ci riporta esattamente indietro in questo quattordicennio».

corriere

venerdì, marzo 28, 2008

Mozzarelle repubblicane


Possiamo mangiare la mozzarella di bufala campana ?

Ormai e’ come sparare alla Croce Rossa, in Italia ogni giorno si scoprono cose che non funzionano, scandali, inefficienze, corruzioni, si spera sempre si sia toccato il fondo ma la realta’ e’ peggio.
Nella situazione caotica e paradossale - dove si passa da un allarme all’altro, dove i quotidiani non fanno altro che cavalcare l’onda degli ultimi casi per aumentare le vendite, dove le notizie dei telegiornali sono spot politici/pubblicitari oppure di cronaca nera, dove e’ sempre piu’ difficile trovare lo spazio dedicato all’approfondimento - non siamo in grado di capire la Realta’ e di dare un giudizio sereno alle cose che avvengono.
Anche per la contaminazione da diossina della mozzarella di bufala campana succede la stessa cosa ma comunque rimane sempre una certezza, e cioe’ l’assoluta incapacita’ e pericolosita’ dello stato repubblicano.

Infatti se l’allarme fosse vero, si concluderebbe che lo stato non svolgerebbe tutti quei controlli necessari e previsti dalle leggi per prevenire la salute degli italiani.
Se invece non fosse vero, lo stato non difenderebbe gli interessi delle aziende italiane, che invece operano in maniera corretta, e non tutelerebbe il lavoro, in quanto si perderebbe posti di lavoro. Secondo i produttori, in gennaio-febbraio c'è già stato un calo delle vendite del 30% e per la Coldiretti sono circa due milioni le tonnellate di falsa mozzarella Made in Italy prodotta nel mondo (in Australia e Usa) che rischiano di sostituire sugli scaffali di vendita il prodotto originale danneggiato dalle restrizioni commerciali e dalla psicosi che si sta diffondendo a livello internazionale.

La salute è una cosa seria e altrettanto seri devono essere i controlli cosa che nel nostro paese non succede, e percio' si deve stigmatizzare lo scarico di responsabilità dello stato, che appunto mette a grave rischio la nostra salute, e non il fatto che altri paesi prendano la palla al balzo per screditarci.
Insomma dobbiamo prendercela con la classe politica e con lo stato che distrugge il nostro Paese.

Come il solito in questa repubblica non c’e’ nulla di certo e di serio ma solo sospetti e dubbi.
Il Ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, De Castro, ha tenuto una conferenza stampa per rassicurare che non esisterebbe un caso mozzarella di bufala: Non c’è nessun blocco, ma solo una preoccupazione di questi Paesi di fronte a questa enorme bolla mediatica: è solo un blocco temporaneo legato all’acquisizione di dati, non ci sono analisi che abbiano individuato qualcosa.
Leggi newsfood

Per il ministero della Salute, i primi risultati sull'eventuale presenza di sostanze tossiche nella mozzarella avevano evidenziato positività alla diossina, molto limitate, per il vicepremier D'Alema l’allarme e’ eccessivo e immotivato invitando a non alimentare una psicosi"che non ha alcuna giustificazione e spiegando che il blocco da parte di alcuni Paesi come Corea del Sud e Giappone è solo di tipo preventivo.

Per lo stato l’allarme diossina nella bufala e’ solo una bolla mediatica, ma perche’ dimentica che si e’ arrivato a questo allarme dopo il caso (ancor ora irrisolto) dei rifiuti campani ?
Non si puo’ credere a quello che dice lo stato per il semplice motivo che e’ il massimo corresponsabile !

Inoltre il giudizio negativo della Commissione europea dimostra l'assoluta mancanza di credibilita’ da parte della repubblica italiana.
Le misure messe in atto dall’Italia sul caso della mozzarella contaminata alla diossina secondo la Commissione europea sono insufficienti, che chiede al governo italiano di adottare ulteriori provvedimenti per garantire che la mozzarella contaminata non entri nel mercato Ue.
Leggi Mozzarelle, l'Ue bacchetta l'Italia:"Misure insufficienti, provvedete

E non solo, basta leggere alcuni autorevoli giornali stranieri, dove la mozzarella e' diventata simbolo negativo del "made in Italy".
sulla prima pagina del sito del Los Angeles Times campeggia una foto della mozzarella, mentre il Wall Street Journal parla di grande paura

I quotidiani stranieri confermano la mia tesi, cioe’ che la contaminazione della mozzarella evoca responsabilità politiche piuttosto che legami ai rifiuti tossici.
La migliore mozzarella vive dal latte delle bufale vicino a Napoli, regione disseminata di rifiuti tossici, illegali e controllati dalla mafia e dal regime repubblicano, che i governi italiani non sono riusciti a ripulire da decenni.

Il fatto che le informazioni fornite dallo stato repubblicano sono state considerate dall’Europa incomplete e insufficienti va ben oltre il già angoscioso tema, in quanto evidenzia una totale mancanza di trasparenza, una criminale sottovalutazione del problema da parte dell’esecutivo e anche una incredibile dabbenaggine politica.
Il marasma repubblicano, non è solo un fatto di monnezza e diossina, ma scopre sepolcri imbiancati dei politici ed e' anche un'accusa a quel giornalismo italiano che non ama certo la trasparenza e che ubbidisce sempre al regime.
Dopo il monnezzagate il mozzarellagate.

Ritorno da dove ero partito : possiamo mangiare la mozzarella di bufala ?
Chi ci ridara' le mozzarelle di bufala?