mercoledì, gennaio 16, 2008
Università della repubblica
Sua Santità Papa Benedetto XVI era stato invitato il 17 gennaio 2008 a parlare nell’Aula Magna dell’Università di Roma “La Sapienza” nel giorno della inaugurazione del 705esimo Anno Accademico.
Una sessantina di professori, supportati da collettivi universitari appartenenti alla sinistra, hanno addirittura accusato il Papa di voler entrare nella cittadella della conoscenza scientifica.
In seguito a violente reazioni dell'Ateneo contro il Papa, con un breve comunicato stampa il Vaticano ha reso noto che, per motivi di sicurezza del Pontefice, Benedetto XVI non visiterà l’Università la Sapienza di Roma.
Per quel che ne so, è la prima volta che l’inaugurazione dell'Anno Accademico della Sapienza è stata turbata da fatti come questi.
Un altro record negativo della repubblica.
In questa repubblica la cultura è nelle mani della sinistra, che in Italia significa comunismo.
In Italia gli intellettuali per lo più appartengono all’ideologia comunista, provengono dalla rivolta sessantottina nata negli ambienti marxisti, alcuni addirittura erano vicini al terrorismo rosso (brigate rosse..)
Il comunismo, essendo un'ideologia sbagliata ed assurda, non ha potuto costruito nulla di positivo, il suo fallimento era già evidente all'inizio.
Rimane però il grande problema che, forse, questa ideologia ha demolito quei valori e radici sulle quali si basava una società valida e funzionante, in sintonia con l'uomo.
In questo evidente direzione di degrado culturale-sociale- politico la repubblica ha gravi responsabilità in quanto fondata anche sull'ideologia comunista.
A fianco di questi post comunisti ci sono anche gli iper-laicisti, per i quali esistono solo le loro idee, i loro valori, i loro desideri.
Loro non ammettono il confronto civile, ma solo l'arroganza, l'inciviltà, l'offesa e la violenza verbale e fisica.
La differenza fra questi postcomunisti ed i fascisti, che tanto aborrono, è solo il colore.
Loro sono fascisti rossi, per giunta indottrinati che ripetono a pappagallo lezioncine confezionate da professori frustrati e arroganti, ignoranti e/o in malafede.
L’intolleranza è una tipica caratteristica della repubblica - già evidente nell'esilio dei Savoia e nel'art. 139 della costituzione che recita l'eternità della repubblica - la democrazia è spesso solo di facciata, la cultura è stata fatta a pezzi dalla politica e dalle ideologie.
Il fatto che il Papa, il filosofo Ratzinger, non possa tenere la sua lectio magistralis per l'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza di Roma fuga ogni dubbio sul livello delle nostre università.
E' particolarmente grave che sia avvenuta questa intolleranza nell’Università, il luogo più indicato per la dialettica.
E' noto che negli atenei repubblicani si vince una cattedre solo se si conosce un professore, se si ha la tessera giusta, se si è sponsorizzati da qualche politico...
Senza possibilità di appello, i professori della Sapienza hanno dimostrato prima di tutto di aver sbagliato mestiere.
Infatti manca a loro una cosa essenziale, cioè l'amore per la discussione, la consapevolezza che si può raggiungere la verità solo con il dialogo tra gli opposti.
Inoltre i professori firmatari della lettera contro l’invito del Rettore al Papa hanno dimostrati di essere ignoranti, in quanto hanno abbandonato i più logici ed
elementari principi metodologici della ricerca scientifica.
In primo luogo hanno mancato di controllare la veridicità delle affermazioni attribuite al Pontefice, ed - ancor più grave - se in possesso dell'intero intervento dell'allora cardinale Ratzinger hanno evidenziato una totale incapacità di comprendere quelle affermazioni, declinandole secondo biechi interessi di parte.
A questo punto rimane da domandarsi cosa possano mai insegnare questi professori della Sapienza di Roma.
Piena solidarietà a Sua Santità Papa Benedetto XVI e rifiuto di questa società materialista e nichilista, appartenente all'ideologia comunista che tra l'altro ha anche generato questa repubblica.
venerdì, gennaio 11, 2008
I rifiuti della repubblica
E’ molto difficile immaginare che in Italia, considerato (finora..) tra i più sviluppati del pianeta, possa succedere quello che assistiamo nel nostro Paese.
Il problema dei rifiuti pero’ non riguarda solo Napoli e la Campania ma è di portata globale.
Esso investe la natura e la struttura stessa del modo di produzione, troppo consumistico, un sistema economico ed industriale imposto a livello planetario che brucia e divora ogni giorno ingenti risorse energetiche, alimentari ed ambientali che non sono inesauribili, generando una enorme quantità di rifiuti ed anche scorie e sostanze tossiche che l'ambiente stenta a smaltire.
Inoltre lo stesso processo di smaltimento dei rifiuti è diventato un affare di proporzioni gigantesche, nel quale da tempo la malavita ha accumulato colossali fortune economiche.
Comunque in questa complessa e drammatica situazione ci sono palesi e gravissime responsabilità del Sistema (repubblica), l’emergenza campana rileva una totale assenza di capacità decisione e di realizzazione da parte del potere esecutivo che ha addirittura esasperato la popolazione.
In questo degrado sociale, creato appunto dallo stato repubblicano, occorre contrastare i tentativi mediatici di disinformazione e di criminalizzazione della rivolta popolare, ritengo che e` sacrosanta la rivolta della popolazione contro lo stato.
Questa piaga e` anche e soprattutto conseguenza di un processo di sottosviluppo realizzato dal Sistema repubblicano che ha utilizzato l’enorme somma di denari indirizzati verso il Mezzogiorno non per sviluppare il Sud, ma per comprare voti e poltrone.
La nomina di Gianni De Gennaro in qualità di Commissario straordinario per l'emergenza, dotato di superpoteri per rispondere al problema dimostra la definitiva sconfitta del regime repubblicano.
La soluzione estrema escogitata dal governo Prodi significa che lo stato si arrende, non e’ in grado neanche di gestire i rifiuti.
Agli occhi di tutti, ciò significa che la repubblica e’ incapace e quindi non ha credibilità ed, in ginocchio, chiede aiuto ad un uomo forte.
Infine mi preme sottolineare le implicazioni dell’attuale situazione sulla credibilità dello stato repubblicano.
Credibile è la persona che è in grado di far seguire delle azioni alle sue parole.
Evidentemente ll caso dei rifiuti in Campania da un definitivo colpo alla credibilità dell’Italia.
Infatti, non solo c’e’ la palesa incapacità dei Governi (attuale e precedenti) nell’imporre la propria volontà sulle questioni dello smaltimento dei rifiuti, ma rivela anche l’assoluta anarchia che oramai sembra essersi impossessata in Italia.
A questo punto una semplicissima domanda: quanto è credibile a livello internazionale un Paese che e’incapace di smaltire i rifiuti in vaste aree del suo paese?
Infatti mi chiedo come l’Italia possa partecipare ai prossimi vertici internazionali dedicati ai temi come la Pace e la stabilità, visto la sua palese incapacita’ di garantire la sicurezza all’interno dei propri confini.
E’paradossale che un Paese incapace addirittura di gestire lo smaltimento dei rifiuti si proponga di mantenere l’ordine pubblico al loro esterno.
Visto che l'Italia non e’ neanche in grado di garantire le piu’ banali ed elementari esigenze dei cittadini, non puo' permettersi il lusso (non ha la forza e la capacita’) di occuparsi dell’Afghanistan o Somalia.
martedì, gennaio 08, 2008
Rifiuti e repubblica
La gravissima crisi dei rifiuti in Campania sta portando alla luce quanto vale lo stato repubblicano, uno stato corrotto ed incapace di gestire neanche le esigenze piu’ elementari dei cittadini.
Non e’ mai stato neanche immaginato un film ambientato in uno stato simile a quello che vediamo nei servizi televisivi sull'emergenza dei rifiuti a Napoli.
Montagne di rifiuti che bruciano nelle strade, affari sporchi collegate ai rifiuti, scuole chiuse per l’esistenza di montagne di immondizie davanti ai cancelli, esercito usato per spostare immondizie dalle strade, scaricabarili tra i responsabili politici e personaggi istituzionali, sacchi di immondizie che paralizzano la città, miscela tossica che crea seri rischi alla salute..
Adesso ci si appresta alla guerriglia urbana, schierati i posti di blocco dei cittadini a Pianura per impedire la costruzione della discarica, dopo il menefreghismo dell'amministrazione regionale che negli anni ha preferito affidare il problema alla camorra.
Comunque io mi schiero a fianco degli abitanti di Pianura perche’ non e’ giusto che siano solo loro a risolvere tutti i problemi.
Possibile che non esistono altri siti dove scaricare le immondizie?
La vicenda dimostra quale sia la qualità dello stato repubblicano ed aggiungo che e’ stato quasi un crimine che nessuno dei politici, se non altro per un minimo di decenza, abbia sentito il bisogno di interrompere le ferie o di rassegnare le dimissioni.
Ormai e’ palese che lo stato repubblicano e’ incapace di affrontare le
esigenze piu’ elementari dei cittadini, i problemi fondamentali della vita urbana, e con quale sfrontatezza poi il governo afferma che in pochi giorni fara’ quello che in decenni non ha fatto.
Le misure prese dalle autorità sono inutili e disperate.
Questa crisi non e’ avvenuta improvvisamente, e’ iniziata 15-20 anni fa quando le discariche campane iniziarono ad essere sature; da allora lo stato repubblicano piano piano ha smantellato le discariche, ha permesso alla Camorra di stabilire il suo controllo sul business dello smaltimento dei rifiuti, tutti i politici si sono lavati le mani preoccupandosi solo di gestire il potere.
A questo punto e’ giusto che le massime cariche istituzionali ed amministrative si dimettano ma questo non basta.
La situazione e' ancor piu' grave perche' il caso della emergenza dei rifiuti in Campania e’ solo il punto d’iceberg, ma ci sono migliaia di cose che non funzionano in Italia.
In Italia c’e’ una profonda crisi politica ed istituzionale : lo stato non esiste oppure e’ un’oligarchia che invece di aiutare il popolo lo sfrutta.
In questo degrado repubblicano sta avvenendo a Napoli la prova più drammatica del declino italiano.
Tutti sapevano che sarebbe andata a finire cosi’ ma la classe politica trasversale non ha mosso un dito per evitarlo, la destra-sinistra-centro sono accomunate da una incapacità e inadeguatezza nel gestire il problema si può sostenere che il sistema repubblicano proprio non funziona.
Togliere i rifiuti dalle strade è un compito che spetta alle istituzioni, e quindi la colpa è dello stato repubblicano.
Il problema dello smaltimento rifiuti in Campania è il simbolo della profonda crisi della repubblica.Siamo di fronte allo sfracello organizzativo di natura politica, all’incapacità delle classi dirigenti.
La repubblica non ha fatto il suo dovere, ha venduto illusioni per creare attorno a se clientelismo e distruggendo il nostro paese.
Di fronte all'incredibile incapacita’ dello stato repubblicano, gli italiani si sentano soli ed abbandonati.
Dopo il tardivo e temporaneo intervento dell’esercito per cercare di portare un po’ d’ordine e pulizia, la soluzione e’ sempre molto lontana, anzi quasi irrangiungibile, ormai l’unica soluzione sembra essere solo un miracolo.
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