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mercoledì, marzo 28, 2007

La repubblica distrugge l'Italia



All'indomani dell'approvazione al Senato del ddl sul rifinanziamento delle missioni all'estero, l'Udc è salita al Quirinale per dire a napolitano che l'Italia ha bisogno di un governo di salute pubblica.

Il Paese è in difficoltà, il governo modifica l'attività parlamentare e non è in grado di intercettare la ripresa. Quello di Prodi è un governo esaurito che sta in piedi solo grazie al muro contro muro
Inoltre:
Abbiamo espresso a napolitano l’opinione che questo governo è causa di una grave crisi istituzionale, in particolare al Senato.

Un governo di salute pubblica è necessaria e possibile solo in situazioni di estrema emergenza, e quindi ciò presuppone che l'Italia è profondamente malata.

L’Italia sta sperimentando in tutti gli ambiti della vita pubblica e in tutti i tipi di organizzazioni gli effetti della inadeguatezza del sistema repubblicano.
L’Italia non ha solo bisogno di un nuovo governo, ma di un nuovo sistema istituzionale, una nuova costituzione, una nuova classe dirigenza che dia speranza, fiducia e stabilità al paese.

Poveri italiani !
Subire questa repubblica è veramente un supplizio.
Quando finirà?

I centristi contro gli ex alleati: "In Senato commesso un errore politico ed aritmetico.
La casa delle libertà è finita dopo la sconfitta elettorale"
L'Udc chiede un incontro al Quirinale
"Serve un governo di salute pubblica"

repubblica

Al Senato hanno perso tutti

Dopo la caduta del governo Prodi 1, il Capo dello Stato napolitano al termine delle consultazioni al Quirinale chiese al premier dimissionario la verifica in Senato della necessaria maggioranza politica.
Maggioranza politica e non solo numerica.

Come allora anche adesso il governo ottiene al Senato solamente la maggioranza numerica, l'Unione conferma la precarietà della sua autosufficienza politica, mimetizzata dal soccorso bianco dei centristi, i voti dei senatori a vita continuano ad essere indispensabili.

I voti favorevoli all'Unione si sono fermati a 155 ma la maggioranza richiesta era di 158 voti. Dei 180 si', 20 sono stati quelli dell'Udc, e tra i restanti 160 4 erano i voti dei senatori a vita (Colombo, Ciampi, Rita Levi Montalcino e Scalfaro) e uno del senatore di Forza Italia Lino Iannuzzi.
Da registrare i 2 no di Turigliatto e Rotondi, i 132 astenuti (70 di Fi, 41 di An, 13 della Lega e 8 tra Dc, Mpa e Pri).


L'ormai soglia dei 158 voti di senatori elettivi, che costituirebbero la maggioranza politica e che era stata richiesta come condizione per superare l'ultima crisi di governo dall'inquilino del Colle, non è stata raggiunta.


Se prodi fosse coerente dovrebbe dimettersi.
Il superpartes-comunista napolitano, che a sua tempo aveva avanzato la teoria dell'autosufficienza della maggioranza politica, commenta:
Sono molto contento che il decreto sia stato approvato. Non aggiungo altro.
Non c'è un capo di stato superpartes ....

In realtà ieri al Senato hanno perso tutti:
il governo e la maggioranza hanno perso perchè non hanno la maggioranza politica;
ha perso l'opposizione, che si è anche divisa;
ha perso napolitano che continua a dimostrarsi di parte;
ma soprattutto continua a perdere l'Italia, guidata da un sistema disastroso e da una classe politica che pensa solo ai loro interessi.

lunedì, marzo 26, 2007

Lepanto no, giuliani si



La Camera della repubblica (presieduto da bertinotti) ha rimosso dalla Sala del Cavaliere l'allegoria della Battaglia navale di Lepanto dipinta da Veronese.

Il portavoce del Presidente della Camera ha detto :
La decisione è stata presa all'inizio delle legislatura in sintonia con la linea di dialogo e di pace scelta da Bertinotti, si è voluto mandare un segnale di novità e diversità.

Con il gioco di parole e con alchimie politichesi si cerca di nascondere la verità.
Dopo le rimozioni storiche ( risorgimento, monarchia, Casa Savoia ..) si passa anche alle rimozioni pittoriche.

A questo punto ricordo che pochi giorni fa lo stesso inFausto bertinotti fece di tutto per intitolare un'aula del Senato al ... patriota ... giuliani.
Per il "compagno di cashmere" le gesta di giuliani valgono di più di una battaglia storica come quella di Lepanto.

Questa tendenza al cedimento della nostra cultura e storia, non è solo comunista, fa parte integrante del DNA storico-ideologico della repubblica.
L'alleanza tra la DC ed il PCI, sulla quale si fonda la repubblica, non poteva che generare questo aborto politico e culturale, in quanto i democristiani (de gasperi, moro, andreotti ..) si sono sempre sentiti succubi od inferiori ai comunisti, ed in particolare la cultura è stata dominata dalla sinistra.
Da quando i comunisti hanno completamente conquistato il potere (quirinale, camera, senato, governo ...) sembra proprio che l'idiozia repubblicana non abbia limiti.

La decisione presa dalla presidenza della Camera di rimuovere l'antico dipinto celebrativo della Battaglia di Lepanto è un chiaro esempio di abbandono dell'identità del nostro Paese.,lepanto