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martedì, novembre 28, 2006

Deaglio show



Ho appreso dall’Ansa che la Procura della repubblica di Roma ha aperto un fascicolo su Enrico Deaglio per diffusione di notizie false, esagerate e tendenziose atte a turbare l’ordine pubblico.

Alle volte pensando male ci azzecchi.
Ebbene comincio a pensare che questa azione della procura sia uno stop imposto dall'alto.

Infatti il DVD di Deaglio ha messo in difficoltà il governo prodi e la maggioranza piuttosto che l'opposizione.
Ecco quindi che per evitare che la situazione possa ulteriormente peggiorare si decide (chi?..) che non serve più indagare.

Insomma nessun riconteggio delle schede, forse è meglio far finta che tutto va bene.
Per la repubblica un'altra figuraccia.

adnkronos

Ricordo della Regina Elena



28 novembre 1952

ELENA DI SAVOIA
TERZA REGINA D’ITALIA
ROSA D’ORO DELLA CRISTIANITÀ

in esilio muore a Montpellier (Francia), ove riposa tuttora in attesa di trovare degna sepoltura al Pantheon di Roma

giovedì, novembre 23, 2006

La repubblica ha ucciso la democrazia



La Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo disponendo l'acquisizione del film di enrico deaglio «Uccidete la democrazia!», nel quale il giornalista del Diario ipotizza presunti brogli elettorali nelle scorse elezioni politiche.

Se ancora oggi, che viviamo in una società tecnologicamente avanzata, si temono brogli elettorali, chissa' cosa successe veramente nel referendum istituzionale monarchia-repubblica del 1946.
A ben pensarci è la repubblica che ha ucciso la democrazia.

E' impossibile non ricordare i brogli avvenuti nel referendum istituzionale del 1946.

Se non sbaglio nel numero 6 del 2002, la rivista Nuova Storia Contemporanea pubblicò una pagina sulla forzatura ai massimi livelli dello Stato ordinata da togliatti in veste di Guardasigilli.
Massimo Caprara (al tempo segretario personale del migliore) ricostruisce il tortuoso meccanismo previsto per il referendum - ad esempio, quaranta milioni di schede per ventotto milioni di votanti - poi le notti convulse tra il 3 e 4 giugno: basti citare i Diari di Falcone Lucifero, ministro della Real Casa con De Gasperi che, il 4 giugno, l'informa di non creder più alla vittoria della Repubblica.
Secondo Caprara "Togliatti scelse per sé un'altra via di comportamento non quella delle congetture opinabili... ma quella della determinazione operosa. Infatti agì".
A lui il Guardasigilli detta il testo di una lettera da recapitare a Giuseppe Pagano, primo presidente della Corte di cassazione cui spettava la lettura dei risultati numerici e la proclamazione dell'esito referendario. Ed è ancora Caprara a portare la missiva e ad ascoltare l'immediata reazione di Pagano. La lettera ordina di modificare la procedura. Pagano deve solo conteggiare i nomi validi, senza aggiungere altro. In pratica non deve dire ufficialmente chi ha vinto.
Ma perché Togliatti fece quello?
La risposta è semplice: "Togliatti agì così per il rischio della vittoria della monarchia. Fu, quindi, una condotta apertamente di parte".
In poche parole togliatti voleva evitare un possibile altolà della Corte, una sospensione ufficiale nella proclamazione in funzione di un ricalcolo dei voti con conseguenti contromosse istantanee e drastiche dei monarchici.
Questo "colpetto di Stato" obbligò il re alla partenza per l'esilio.
Infatti quel giorno Togliatti regalò una memorabile battuta a Caprara: "I parti difficili come quello della Repubblica vanno assistiti e pilotati".


L'inchiesta parte dal documentario realizzato sulle elezioni 2006
Brogli sul voto? Indaga la procura di Roma
Disposto l'acquisizione della pellicola «Uccidete la democrazia!». Nel mirino Pisanu che denuncia Deaglio: «Contro di me calunnie»
ilcorrieredellasera


Elezioni: italiani credono a brogli
Lo rivela un sondaggio realizzato il 22 novembre dall'Ekma
(ANSA) - ROMA, 23 NOV - La maggioranza degli italiani ritiene che alle ultime elezioni politiche ci siano stati dei brogli: lo dice un recente sondaggio. Secondo la ricerca, realizzata dall'Ekma il 22 novembre su un campione di 1000 cittadini, il 50,5% pensa che brogli vi siano stati (tra questi, il 55,4% ritiene a danno del centrodestra, il 15,1% a danno del centrosinistra), mentre solo il 34,9% risponde con un secco "no". Il 14,6% dice invece di "non sapere".
ansa