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lunedì, novembre 20, 2006

Regina Margherita



1851 - 20 novembre - 2006

Nasce a Torino
MARGHERITA DI SAVOIA-GENOVA
PRINCIPESSA REALE DI SAVOIA
(Torino, 20 novembre 1851 - Bordighera, IM, 4 gennaio 1926)

REGINA D’ITALIA DAL 9 GENNAIO 1878

REGINA MADRE DAL 29 LUGLIO 1900

domenica, novembre 19, 2006

La Principessa Mafalda di Savoia


1902 - 19 novembre - 2006

Oggi è il 104° anniversario della nascita di

MAFALDA DI SAVOIA
Principessa Reale Di Savoia, Langravia D’Assia

Mafalda di Savoia (Roma, 19 novembre 1902 - campo di concentramento di Buchenwald, 27 agosto 1944) , secondogenita di Re Vittorio Emanuele III e della Regina Elena di Savoia.

Si sposò a Racconigi il 23 settembre 1925 con il nobile prussiano, Landgrave Philipp von Hesse.
Con un tranello Hitler riuscì ad arrestarla, e fu deportata al lager di Buchenwald, dove venne rinchiusa nella baracca n. 15 sotto falso nome (frau von Weber).
Durante la permanenza nel lager ebbe parole di conforto per tutti e spesso regalava il suo misero pasto ad altri internati più bisognosi di lei.
Spirò il 27 agosto 1944, dopo inaudite sofferenze. Il suo corpo, grazie al prete boemo del campo, padre Tyl, non venne cremato, ma messo in una bara di legno e seppellito in una fossa senza nome. Solo un numero: 262 eine enberkannte fraue (donna sconosciuta).
In seguito alcuni italiani come lei rinchiusi in campi di concentramento nazisti, non appena liberi seppero trovare fra mille la sua tomba anonima e si tassarono fra loro per apporvi la lapide che l’identificava.
Le ultime parole della Principessa, prima di andare in coma, furono:
Italiani io muoio, ricordatemi non come una principessa ma come una sorella italiana

La principessa Mafalda riposa ora nel piccolo cimitero degli Assia nel castello di Kronberg in Taunus (Francoforte sul Meno).

mercoledì, novembre 15, 2006

Treni repubblicani



Dopo il caso Alitalia anche Trenitalia fallisce ?
E le Ferrovie dello Stato sono a un binario morto…

Alla Commissione Lavori Pubblici del Senato l'amministratore delegato delle Ferrovie ha dichiarato che Trenitalia è sull'orlo del fallimento e che è assolutamente necessaria la ricapitalizzazione, altrimenti porterà i libri in tribunale in tempi brevi. La società, soprattutto a causa dei mancati trasferimenti da parte dello Stato, è sull'orlo del fallimento e servono 4 miliardi in quattro anni.
Nel corso della stessa audizione anche il presidente di Fs, Innocenzo Cipolletta ha confermato la situazione drammatica dei treni affermando che "Servono 6,1 miliardi di euro perché il sistema non collassi".
lastampa


In questo articolo si legge che "Le spese per le manutenzioni sono letteralmente esplose ma molti treni restano indecenti, i conti sono come sempre fuori controllo, i dipendenti sono improduttivi come da clichè, nonostante in 10 anni siano stati dimezzati. Le Ferrovie insomma si confermano il carrozzone di Stato di sempre: lento, poco efficiente, ovviamente in perdita, dove politica e sindacati fanno il bello ed il cattivo tempo"

In quest'altro articolo ho letto che 10.347 mezzi passeggeri in servizio in Italia (locomotori e carrozze) restano tra i più vetusti e inefficienti d’’Europa. Il ritardo medio della Transitaliana è di 76 minuti. L’indice di puntualità bassissimo, del 39 per cento.

Si potrebbe dire che basta andare su un treno, per capire che Paese siamo.

E' evidente che la grave crisi di Trenitalia è il risultato di problemi strutturali, lasciati marcire nel tempo e che decenni di non scelte e tanta cattiva gestione stanno portando alla paralisi le Fs.
Visto che se si cambia il governo ed il management i problemi sono sempre gli stessi, non solo per Trenitalia ma anche ad esempio per Alitalia, significa che c'è qualcosa di più generale che non funziona, cioè è il sistema repubblicano che porta sull’orlo del fallimento ciò che tocca.
In questa repubblica (..delle banane) gli Enti Statali (come Trenitalia.. ) ed anche le azienda private (come FIAT...) si comportano come i Governi con le Finanziarie, cioè si pensa di risolvere i problemi cercando di recuperare soldi, prendendoli dai contribuenti, mentre non si parla mai di razionalizzare.

A questo punto cosa fare ?
Di certo non si devono rifare gli stessi errori compiuti precedentemente dai politici e dirigenti.
Si deve cambiare direzione e quindi ad esempio non si dovrebbe dare neanche un centesimo di ricapitalizzazione a Trenitalia perchè obbligando le FS a ragionare con la mentalità di un’azienda di stampo privatistico forse si potrà avere un servizio ferroviario efficiente ed efficace.
E se poi non ce la fanno o non vogliono allora che le FS falliscano per poi privatizzarle, parola della quale i nostri politici si riempiono la bocca e basta.

E' questa la soluzione migliore? Non lo so, ma siccome fino ad oggi questo modello è sull’orlo del fallimento provarci è quantomeno doveroso.

Il sistema repubblicano è in grado di autocorreggersi?