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sabato, novembre 04, 2006

4 NOVEMBRE 1918

Vittorio Emanuele III, il Re Soldato, portava alla vittoria l’Italia.
La prima pagina de “La Domenica del Corriere” dopo la Vittoria.

La Vittoria della Prima Guerra Mondiale è la più importante impresa della nostra storia, per la prima volta gli italiani furono un esercito solo, per restituire alla Patria i suoi naturali confini.

In quest’ora solenne ricordiamo i Caduti il cui esempio deve guidare gli italiani.
In realtà i Caduti non muoiono sui campi di battaglia e non spariscono nei sacrari, ma soltanto quando sono dimenticati !
Se così succede allora vuol dire che il popolo vivente non è più degno del grande popolo dei morti!


Una volta il 4 novembre era la ‘Festa delle Forze armate’ durante la quale le caserme erano aperte al pubblico.
In seguito la repubblica cambiò nome alla festa che, invece della ‘Festa delle Forze armate’, divenne ‘Festa dell’Unità nazionale e delle Forze armate’.
E' un messaggio fuorviante, perchè l’unità nazionale fu proclamata il 17 marzo 1861 con la proclamazione del regno d’Italia e non il 4 novembre 1918.

Evidentemente la "vulgata repubblicana" vuole normalizzare tutto, anche questa festa, cioè cancellare che la Vittoria fu del Regno d'Italia (e non della repubblica) e che la festa dell'Unità nazionale è il 17 marzo 1861 (proclamazione del Regno d’Italia)

venerdì, novembre 03, 2006

Napoli: il trionfo della repubblica ?



Per tanti motivi Napoli è sempre stata una città particolare, una città che tempo fa si amava per la vivacità e per il sole, ma adesso forse fa solo paura.

Adesso la vivacità è quasi sparita ed i napoletani, sempre fatalisti, continuano solo ad aspettare aiuti dagli "altri", poco cambia se dallo stato o dalla camorra.

D'altronde nel passato napoli era anche la capitale del sud d'Italia, era famosa per la sua cultura, l'arte e l'intelligenza della media-alta borghesia.

Da diversi decenni a napoli la situazione è molto peggiorata, e bisogna chiederci perchè adesso esiste un tessuto urbano talmente degradato.
I "nuovi camorristi" hanno perso il codice d'onore dei loro predecessori, che mai avrebbero ucciso donne o ragazzi, e sono banditi senza scrupoli.

Evidentemente ci sono gravissime responsabilità politiche ed istituzionali perchè una città non può diventare così degradata se lo stato non ha favorito od addirittura aiutato la camorra.
Infatti è visibile uno stretto rapporto tra la politica e la camorra, la camorra usa le strutture pubbliche e dialoga con il potere politico.
Insomma ci sono troppe forme di complicità tra la politica e la camorra.

Ciò significa che lo stato ha fallito e che, ancor più grave, molto probabilmente la politica non è in grado di risvegliare le coscienze dei cittadini e di recuperare la legalità.

Molto probabilmente Napoli è la città dove la degradazione del sistema repubblicano ha raggiunto l'apice, cioè il laboratorio dove gli aspetti più negativi della repubblica (corruzione, incapacità, statalismo, assistenzialismo, fregare il prossimo ..) hanno raggiunto il massimo.

Napoli: il trionfo della repubblica ?


Consiglio di leggere questo articolo di Bocca su larepubblica che si conclude con la frase :
"a Napoli la Camorra viene chiamata il sistema".

Io aggiungo che il sistema è quello repubblicano.

Spero che un giorno napoli possa ritornare ad essere una città rispettabile, ma purtroppo sono pessimista perchè abbiamo uno stato troppo debole ed incapace.

mercoledì, novembre 01, 2006

La repubblica italiana ultima in classifica



Dopo il declassamento dell'Italia da parte delle agenzie di valutazione finanziaria (Fitch, Standard and Poor's), adesso la repubblica italiana è bocciata anche in economia.

Infatti il Financial Times ha stilato una classifica dei ministri delle Finanze dei paesi europei, con lo scopo di valutare l’operato e i provvedimenti in materia economica dei governi “in carica” nei vari paesi europei.

In questa pagella il ministro italiano Padoa Schioppa è finito all’ultimo posto di questa classifica, con la seguente motivazione :
Ha messo in subbuglio il mondo dell’impresa ed è ricorso ad artifici di bilancio ma probabilmente riuscirà a tagliare il deficit.


Evidentemente la politica economica del nuovo governo proprio non piace agli esperti, che continuano ad affermare che non è con la “lotta di classe” che si risolvono i problemi.
Le divisioni, l’odio, le vendette promosse dalla sinistra italiana non aiuteranno di certo l’economia e il progresso del paese.

In questa repubblica nulla di nuovo : come prima e peggio di prima.



Financial Times