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giovedì, ottobre 19, 2006

La repubblica declassata



Le agenzie di valutazione finanziaria (Fitch, Standard and Poor's) declassano l'Italia.


La Fitch diminuisce il rating dell'Italia, da AA a AA-, perchè considera difficile per l'Italia, in continua perdita di competitività, riportare il deficit sotto il 3%.

La Standard and Poor's ha declassato il debito pubblico italiano riducendolo da 'AA-' ad 'A+' perchè la risposta del nuovo governo ai problemi strutturali economici e di bilancio dell'Italia non sono adeguati e manca la disciplina di spesa.

La decisione di queste due importanti agenzie finanziarie è un chiaro segnale di sfiducia, non solo della Finanziaria 2007 e del Governo che la sostiene, ma di tutta il sistema Italia, e quindi della repubblica.
Infatti abbiamo una classe politica (destra e sinistra) inadeguata, i politici italiani scherzano con il fuoco e purtroppo si sa che, se le cosa continueranno a peggiorare, quelli che pagheranno le conseguenze saranno i cittadini e le imprese che sono sul mercato.

La repubblica si sta sempre più indebitando, non è capace di far crescere l'economia, non difende il lavoro, perde competitività, continua a sprecare denari, ci tassa sempre più, ....

a quando la bancarotta?



Italia declassata dalle agenzie di rating

Nel giro di mezz'ora sui conti pubblici italiani si abbatte la scure della agenzie di valutazione finanziaria.
Prima Fitch, poi Standard and Poor's bocciano la manovra economica e declassano l'Italia tagliandone il "rating", ovvero il livello di affidabilità per gli investitori stranieri.
Per l'Italia si tradurrà in un miliardo e mezzo di euro di interessi in più da pagare sul debito pubblico, secondo una prima stima. Ecco la pagella: da AA- l'Italia scende ad A+ in una scala di 22 gradi di giudizio (il più alto è la tripla A).
L'Italia aveva la tripla A poco più di 10 anni fa, l'ultimo passo indietro risale al luglio 2004, oggi siamo davanti solo alla Grecia (ciò significa che bot e cct e altri titoli italiani sono considerati meno rischiosi solo di quelli greci). Gli altri paesi forti dell'euro mantengono la tripla A.

Per Standard and Poors la risposta data dal governo italiano con la finanziaria ai problemi economici è inadeguata, deludente e lontana dai progetti di riforma delle pensioni e dell'amministrazione indicati in giugno. Ci sono nella manovra economica, secondo gli analisti, troppe concessioni all'ala più radicale della maggioranza e ai sindacati mentre servono interventi strutturali sulla spesa e non più tasse. Fitch invece apprezza lo sforzo di correzione dei conti anche se osserva che resterà difficile tagliare la spesa e che il debito pubblico continuerà a crescere.

web
tg5

mercoledì, ottobre 18, 2006

Gli spagnoli preferiscono la monarchia



In Spagna c'è stato un sondaggio sulla monarchia.

La domanda del sondaggio è:

Preferisci che la Spagna rimanghi una monarchia, o preferisce che sia una repubblica?

Risultato:

Monarchia
65%

Repubblica
25%

Non lo so / Non risponde
10%


Quindi gli spagnoli preferiscono la monarchica (65%) mentre solo il 25% si è espresso a favore della repubblica.

Come capisco ed invidio gli spagnoli!



Angus Reid Global Monitor

martedì, ottobre 17, 2006

Scuola repubblicana



Per diminuire la spesa scolastica il governo sta pensando di ridurre il numero degli alunni bocciati.

Premesso che la scuola repubblicana è già fin troppo poco selettiva, ma è possibile che nessuno abbia pensato alle conseguenza ?
Alla fine avremmo tanti dottori ed ingegneri non preparati.
Chi avrà il coraggio di farsi curare da uno di questi somari in medicina? O chi comprerà una casa progettata da un somaro in ingegneria?

Ma non solo : pochi italiani vogliono fare lavori manuali e quindi per sopravvivere dobbiamo distinguere in lavori che richiedono grande esperienza e conoscenze specifiche.

La scuola italiana è sempre più di manica larga. Infatti basta confrontare la percentuale dei promossi lungo i vari anni scolastici.
Nel sito del ilcorrieredellasera si legge che nel regio anno scolastico 1888-1889 gli studenti del terzo anno di liceo classico promossi erano l'86%. Ma si trattava di una élite. Dopo la riforma di Gentile, nel 1924-25, con una platea di candidati decisamente più affollata, solo il 25% fu promosso. E un quarto di secolo dopo, agli esami di maturità del 1951/52, i bocciati furono il 28,4%.
Da allora la percentuale non ha fatto che calare.

Non mi dite che le generazioni di adesso sono più sveglie e più studiose di quelle precedenti? Mah... Fatto sta che già nel 1970-71, i respinti erano precipitati al 9,4%. E hanno continuato a scendere, scendere, scendere. Fino ai record di quest'anno, quando i ragazzi bocciati sul filo dell'ultimo esame sono stati tre ogni cento.


Invece di migliorare l'istruzione (preparando meglio gli insegnanti, essere più severi ...) si pensa a diminuire i costi della scuola promuovendo il più possibile gli studenti.

Scuola repubblicana : tutti somari e promossi!


sito web

Il governo «taglia» i bocciati e il personale «Riducendo del 10% i ripetenti, si avrà un risparmio di 56 milioni dal 2008». Ma negli ultimi anni è già record: solo 3% di respinti
ilcorrieredellasera